In pieno completamento della propria acquisizione di Eidos, Square-Enix sferra definitivamente il proprio attacco per la conquista del mercato occidentale con The Last Remnant (da ora TLR), gioco di ruolo "alla giapponese" che però non manca di portare alcune novità all'interno del proprio genere per tentare di esercitare il proprio fascino anche sui giocatori senza occhi a mandorla. Non a caso la prima piattaforma sulla quale è arrivato già da mesi è proprio Xbox 360, come abbiamo avuto modo di vedere anche nella nostra recensione risalente a inizio dicembre, nella quale oltre ai pregi del gioco furono evidenziate anche alcune lacune soprattutto nel comparto tecnico basato sull'Unreal Engine 3. Proprio per ricompensare i giocatori PC dell'attesa aggiuntiva che hanno dovuto sopportare, gli sviluppatori hanno promesso una versione del gioco riveduta e corretta, tentando così di ottenere il successo meritato senza lacune di sorta con la seconda occasione rappresentata da questa nuova uscita: le carte in regola ci sono tutte, non ci resta che scoprire quello che ci aspetta dopo aver installato TLR sul nostro PC, mentre chi volesse nell'attesa di completare questo processo può dare un'occhiata alla recensione della versione Xbox 360 del gioco, alla quale abbiamo dato lo scorso novembre un 7.2 di punteggio.
A beneficio di chi non dovesse aver ancora avuto modo di leggere della trama di TLR ne riprendiamo la prima parte, approfittandone per notare che nonostante i tentativi di occidentalizzare quanto più possibile questo titolo, Square-Enix non rinunci ad alcuni classici della narrazione da gioco di ruolo giapponese: subito dopo il filmato introduttivo il turbolento protagonista Rush Sykes si ritrova alla disperata ricerca della sorella rapita da alcuni brutti ceffi. Ben presto sulla propria strada incontrerà il re (pure lui ragazzo) David, scoprirà la verità sui propri genitori e si renderà conto che le vicende della propria famiglia non appartengono solo a quest'ultima ma sono legate alle sorti del mondo intero, la quale pace politica si fonda sulla presenza di alcuni misteriosi artefatti chiamati Remnant, destinati a diventare l'oggetto del desiderio del cattivone di turno, altro personaggio occidentalizzato richiamante per certi versi Sephirot di Final Fantasy.
RPG all'occidentale?
Come tutto il resto degli elementi che compongono TLR, anche le meccaniche di gioco sono state indirizzate verso un discostamento dai canoni classici dei giochi di ruolo in stile Giapponese, togliendo prima di tutto al giocatore la possibilità di incontrare in modalità casuale nemici sulla mappa, una delle caratteristiche sicuramente più odiate da noi occidentali nei cosiddetti jRPG. La rimozione di questo elemento ci costringe tuttavia in alcune occasioni ad andare in giro tentando di uccidere quanti più avversari possibile, in maniera tale da aumentare il proprio livello arrivando alla portata del boss di turno, il che cambia dunque di poco le meccaniche dalle quali Square Enix sembra faticare a distaccarsi.
Un ulteriore pezzo di disgiunzione con quanto siamo abituati a vedere è la limitazione per il giocatore di girare liberamente quando e come vuole per la mappa: l'esempio più lampante è sicuramente costituito dalle quest secondarie, per completare le quali veniamo immediatamente catapultati nel dungeon designato tornando poi indietro allo stesso modo una volta ripulito tutto quanto c'è da spazzar via. L'aspetto più convincente del gioco è probabilmente il sistema di combattimento, rivisto rispetto al passato per dare più respiro e tono maggiormente epico alle battaglie, nelle quali vediamo ora coinvolti schieramenti abbastanza numerosi divisi in gruppi minori ai quali dare comandi tentando di elaborare anche una piccola strategia. Ci troviamo infatti a comandare unità composte da massimo 5 membri, a loro volta utilizzabili insieme per un massimo di 5 consentendo così di avere delle forze schierate per un totale di 25 differenti combattenti: in realtà per semplificare un po' le cose le unità si comportano come se fossero un unico nucleo, adottando una barra d'energia singola e offrendo al giocatore la possibilità di impartire ordini generici piuttosto che stare a dire uno ad uno cosa fare durante la battaglia, le cui meccaniche si rivelano proprio l'elemento più interessante di TLR.
Evviva il PC
Se dal punto di vista delle meccaniche di gioco cambia praticamente pochissimo rispetto alla versione Xbox 360 con la possibilità di utilizzare una modalità veloce in combattimento e poco altro, lo stesso non si può dire per la grafica di questo gioco, basata su Unreal Engine 3 e riveduta e migliorata dagli sviluppatori come promesso per incontrare il favore dei videogiocatori su PC, ancora più intransigenti della loro controparte console nei confronti dei difetti. I lunghi tempi di caricamento della versione di TLR per la console Microsoft sono soltanto un ricordo, così come le incertezze del motore, tutte risolte ottenendo un frame rate stabile e una grafica generalmente più pulita e curata rispetto a quanto visto in precedenza, anche se non esente da difetti imputabili comunque all'utilizzo di un motore di cui ben sappiamo ormai quali siano i limiti. Il comparto audio rimane di pregevole fattura, con all'occhiello una colonna sonora degna di un'avventura epica come quella raccontata all'interno di questo gioco. Una nota dolente è costituita dalla difficoltà riscontrata nel giocare con l'accoppiata classica mouse e tastiera: molto meglio rimpiazzarla con un bel joypad, possibilmente proprio quello Xbox 360 per ottenere il meglio dal sistema di controllo, visto che gli sviluppatori nell'effettuare il porting non sembrano essersi soffermati troppo su questo aspetto.
Conclusioni
Non sarà il distacco rispetto al passato che ci si poteva aspettare, ma The Last Remnant resta comunque un buon titolo godibile su console ma soprattutto su PC grazie alle migliorie introdotte dagli sviluppatori di Square Enix, in attesa di vedere come sarà la versione PS3 del gioco. Sicuramente da apprezzare è il tentativo di avere un maggiore appeal su noi occidentali con alcune modifiche allo stampo classico dei giochi di ruolo giapponesi, anche se la base è sempre quella e si vede, finendo alla lunga per risultare comunque un jRPG anche se con qualche differenza in più rispetto a un Final Fantasy qualsiasi. L'impressione però è che Square Enix debba fare qualcosina in più per riuscire a penetrare il cuore del mercato al di fuori del Giappone, percorrendo sì la direzione intrapresa ma osando maggiormente in termini d'innovazione. In definitiva TLR è in grado sicuramnente di piacere agli amanti dei giochi di ruolo nipponici così come ai neofiti di questo genere, con quel pizzico di strategia in più che proprio tra gli utenti PC vede la sua più grossa fetta di fan, mentre gli appassionati di RPG occidentali e i giocatori più navigati potrebbero trovarlo non così interessante nonostante le novità introdotte da Square Enix.
PRO
- Trama classica ma avvincente
- Grafica riveduta e corretta
- Sistema di combattimento interessante ma poco approfondito
CONTRO
- Non si gioca senza joypad
- Poca libertà d'azione
- Si sarebbe potuto osare di più
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema Operativo: Windows XP SP3
- CPU: AMD Athlon X2 3800+
- RAM: 2 GB
- Scheda Video: NVIDIA GeForce 7900GT
- Controller Xbox 360
Requisiti minimi
- Sistema Operativo: Windows XP SP2
- CPU: Intel Core 2 Duo (2 GHz) / AMD Athlon X2 (2 GHz)
- RAM: 1.5 GB
- Hard Disk: 15 GB
- Scheda Video: NVIDIA GeForce 8600 256 MB
- DirectX® Version: DirectX® 9.0c
Requisiti consigliati
- CPU: Intel Core 2 Duo (2.4 GHz) / AMD Athlon X2 (2.4 GHz)
- RAM: 2 GB
- Scheda Video: NVIDIA GeForce 8800 512 MB
- Controller Xbox 360