“Unità Eva-01 Liftoff !”
Ehm... d’accordo forse mi sono fatto prendere un po’ la mano. Ahimè non è dei robottoni del sol levante che parliamo oggi, quindi otaku a tutti nanna. Non abbiamo a che fare con umanoidi giganti e dall’aria cattiva pilotati da ragazzini psicolabili o con scienziati megalomani dagli assurdi progetti sul destino del mondo. Mercenaries ci sbatte invece nello spartano cockpit delle macchine militari bipedi comunemente denominate ‘mech’: non hanno necessariamente un aspetto grazioso o colori sgargianti, non salvano la terra e non hanno una faccia che fa le smorfie come il Daitarn III.
Si tratta semplicemente di grossi pezzi da pollame metallici sulle cui robuste zampe a pistoni sono montati un torso girevole con la cabina di pilotaggio e svariate armi offensive. Lo scopo ? Beh facile da immaginarsi: fare la guerra, soprattutto fare la differenza in guerra fondendo la versatilità di un mezzo in grado di camminare alla potenza di fuoco dei carri armati (no non c’entra neanche Gundam ! Eddaje...).
Giusto per dare qualche coordinata spazio-temporale diciamo brevemente che ci troviamo nel futuro ipotetico (ma va?) che aspetta il genere umano, un futuro di esplorazione del cosmo, di espansione, di crescente sviluppo, ma anche di conflitti su scala ben più vasta di quelli che l’uomo ha conosciuto fino ad ora. Inutile dire che con l’avvento delle nuove tecnologie – siamo attorno al 3060 circa – si sono rese disponibili nuove, letali armi a cui attingere per l’attività in cui gli uomini sembrano eccellere dalla notte dei tempi: combattere. E nel bel mezzo di una cruenta guerra tra il Commonwealth Federale e l’Alleanza Lyrana ecco fioccare le occasioni per impiegare i letali Mech.
Capita quindi a fagiolo per la vostra neo formata squadra di abili piloti l’occasione di occupare il posto reso disponibile dalla federazione dei mercenari, a patto di trovare sponsorizzazione da una delle quattro grandi compagnie già esistenti. Iscrivendovi a una di queste potrete iniziare la vostra attività.
I vari episodi di Mechwarrior hanno mostrato i diversi aspetti dell’introduzione dei mech nell’arsenale comune delle più disparate potenze, e non sto a richiamare la storia dei precedenti capitoli, anche perché Mercenaries è un prodotto stand-alone che si distacca dalla “serie regolare”. Vi troverete ad agire in una delle quattro più famose e pericolose ‘corporazioni’ di mercenari della Inner Sphere (scegliete voi quale) e comanderete una squadra tutta vostra in pericolose missioni per i crediti sonanti offerti dai diversi datori di lavoro. Per la serie “è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo”, il vostro scopo non sarà quindi far vincere il vostro clan o la vostra fazione in una guerra ideologica o politica, come nel filone principale di Mechwarrior, bensì il vile denaro che vi guadagnerete a denti stretti.
Bello quello ! Comandante, me lo compri ?
“Scusi, mi fa vedere quello lì in fondo ? Quanto costa ? Otto milioni di C-bills ? Mmmm, troppo caro… non avete per caso un usato ? Un mech semestrale ? Niente ? Peccato. Arrivederci”.
Una parte fondamentale della vostra posizione di leader della squadra mercenaria che sceglierete sta nel saper gestire quest’ultima con perizia ed oculatezza. Ogni missione ha le sue precise specifiche ed è vitale per la riuscita selezionare accuratamente gli elementi, tanto umani quanto meccanici, da far partecipare all’azione.
Nella sezione “Free Market” della vostra interfaccia di missione potete scorrere quanto offre il mercato in un dato frangente: i piloti a contratto in cerca di ingaggio, gli armamenti reperibili dai contrabbandieri, i Mech in vendita al miglior offerente. Rimpolpare le fila del vostro team, equipaggiare i vostri robot con armi più sofisticate o ampliare la scuderia con nuovi modelli si rivelerà un’impresa ardua, che vi farà sempre scontrare con il nemico più agguerrito: il portafogli.
I mech disponibili sono molti, alcune vecchie conoscenze che ricordiamo sin dal primo Mechwarrior – come il Mad Cat – e un congruo numero di nuovi modelli; l’intera gamma può essere suddivisa in quattro categorie: mech leggeri, adatti all’esplorazione, veloci e poco armati; mech di media taglia, il giusto compromesso tra potenza di fuoco e versatilità; mech pesanti, grossi e poco manovrabili ma con una pletora di armamenti; mech d’assalto, il non plus ultra della tecnologia robotica, grossi, cattivi e potentissimi, alla faccia di Mazinger !
Anche tra gli armamenti c’è una vasta scelta (no, niente alabarda spaziale, spada infuocata, energia solare o pugni a razzo… bastaaa !): armi laser di varia misura e tipologia, utili perché non si esauriscono, ma solo si surriscaldano; missili, guidati e non, di varia gittata e calibro; mitragliatori e cannoni a impulsi più altre amenità come i raggi LAM, le sonde e le esche per i missili ed altro ancora. Nel Mechlab potrete costruire le vostre varianti delle versioni base combinando gli equipaggiamenti a vostro piacimento (e persino scegliendo la livrea più adatta) per far fronte a ogni tipo di missione. Ogni arma ha il suo peso e i suoi pro e contro, così come ogni mech ha un tetto massimo di peso caricabile e un certo numero di alloggiamenti. Anche qui l’aspetto gestionale conta parecchio come vedete.
Chiudono il bilanc...ehm... il quadro gli aspetti collaterali, ma non meno incidenti sulle vostre finanze, relativi ai costi di gestione della squadra, ossia il pedaggio per il trasporto dei mech da un sistema all’altro, le spese di riparazione e così via. Vedrete che sarà presto il momento di chiedere un mutuo alla Banca Interstellare...
Death From Above !
I fan della serie Mechwarrior sanno bene a cosa mi riferisco: pilotare un mech non sarà teatrale come una puntata di Getter Robot, ma vi assicuro che non si tratta di un semplice sparatutto: ci sono strategie, formazioni, manovre d’attacco e di difesa, e da buon caposquadra toccherà a voi orchestrare l’andamento delle missioni pensando anche a portare a casa la pellaccia.
Accerchiamenti, inseguimenti, spionaggio ed avanscoperta, copertura: ad ogni compito il suo mech, quello più adeguato; ad ogni bersaglio l’arma più consona. Combatterete pulito, attaccando frontalmente come due cavalieri in singolar tenzone, o giochere sporco, nascondendovi sfruttando il terreno ed impiegando la famigerata “Morte dall’Alto”, con cui letteralmente saltate sopra un mech nemico utlizzando la spinta dei Jump Jets per sollevarvi in aria quanto basta ? Sta a voi la scelta.
La campagna single player si articola in una serie di missioni suddivise a seconda dei sistemi solari che intendete scegliere come luogo di ingaggio, e vi condurrà attraverso una trama che si dipanerà pian piano (nulla di eccezionale, badate) dinanzi a voi. Ogni missione ha i suoi specifici obiettivi, che possono anche variare nel bel mezzo dell’azione, e portarli a termine comporterà il compenso pattuito.
E’ anche possibile organizzare delle sessioni nell’arena virtuale, prendendo parte allo sport del futuro: Robot Wars... ehm no... non c’entra scusate. Dicevo, lo sport del futuro (mandate via Lucchetta, ho detto che non c’entra !): duelli tra mech in grandi arene, novelli gladiatori del futuro pronti a combattere per la gioia dei ricchi scommettitori, con tanto di speaker alla Dan Peterson che commenterà le concitate fasi dei duelli all’ultimo sangue. Questa modalità è particolarmente accattivante per coloro che amano l’azione e la prediligono all’aspetto organizzativo – e non rimarranno delusi. Questa opzione è presente in due forme: nella versione Instant Action potrete accedere velocemente all’arena virtuale per un incontro singolo che non influirà sulla vostra carriera; nella Campagna principale invece, andando avanti con le missioni arriverete ad esplorare Solaris VII, il sistema dove potrete decidere di competere nelle grandi arene: Colosseo, Giungla e Fabbrica, seguendo una serie di incontri concatenati attraverso i quali guadagnerete via via mech più potenti. L’unica pecca è che tale opzione si rende disponibile avanti nel gioco, ma c’è sempre il Multiplayer se non sapete attendere...
La modalità multiplayer è – al contrario di quanto avevo scetticamente pensato all’inizio – assai divertente. Sono supportate le connessioni via LAN o TCP/IP, tanto verso un IP specifico quanto verso il servizio Zone Match, che vi permette di vedere quanti e quali server sono disponibili al momento e quali tipi di gioco sono in corso. Una volta entrati in un game potrete trovarvi di fronte un duello a squadre, un tutti contro tutti, un capture the flag e cosi via; tutte modalità care agli appassionati di shooters, ma non fatevi trarre in inganno: qui dovrete contare molto sull’affiatamento e sul gioco di squadra, come nel single player, solo che la presenza di più giocatori umani renderà le cose molto interessanti. La scorrevolezza del gioco è oltretutto buona devo dire, e la latenza si sente assai poco nella maggior parte dei server.
Gioco di Squadra
Imparerete presto, sin dalla prima missione, che è vitale per la vostra sopravvivenza poter contare su una squadra adeguatamente preparata. Come accennavo poc’anzi, il mercato vi offre diversi baldi giovani (e balde giovani) volenterosi di fare qualche soldo sparando plasma, ma le capacità di ciascuno variano sensibilmente, come indicano i rispettivi grafici. Ad ogni pilota quindi, in base alle sue abilità, dovrete assegnare le missioni più consone ed i mech più adatti, tutto questo tenendo conto che più bravo il pilota, più salato sarà il compenso che dovrete sborsare per ingaggiarlo – un po’ come il fantacalcio :) E’ anche vero che nel corso delle missioni l’abilità dei piloti aumenterà in base alla loro esperienza, rendendoli più validi compagni e quindi assicurandoci una longevità maggiore.
Una volta rimpinzato il roster di novelli elementi e assegnato ciascuno al suo mech andremo a comporre la lancia – ovvero la squadra – primaria e (soldi permettendo) quella secondaria, da chiamare in un secondo momento durante la missione per avere ulteriore supporto – tipo “arriva la cavalleria !” Avete presente... Ogni lancia è composta da massimo sei elementi, ma se pensate che sia facile disporre sempre di questa quantità di personale vi sbagliate: le incognite che gravano sulle missioni sono tante – un mech danneggiato, un pilota morto, mancanza di fondi – e spesso vi troverete ad agire in ristrettezze affidandovi solo a pochi elementi che dovrete scegliere con cura.
In questo sta a mio avviso la superiorità di Mercenaries rispetto al filone principale della serie, in cui l’aspetto gestionale era presente in misura molto meno rilevante – la maggior complessità nella pianificazione degli scontri, la perizia con cui bisogna affrontare le missioni di volta in volta, arrivando a rifiutare quelle più pericolose o poco redditizie. Impratichirsi con questi aspetti non proprio bellici può dare maggiori benefici che padroneggiare perfettamente i comandi del proprio mech – cosa che comunque non andrebbe messa in secondo piano.
Mechlab
Dalle macchine da guerra pesanti e costose passiamo alla nostra piccola macchina domestica, un po’ meno pesante, ma, di questi tempi, forse ugualmente costosa. Per salire a bordo e pilotare il vostro mech senza troppi problemi vi suggeriamo un processore di classe Pentium III/800-900 MHz (richiesto PIII/700 MHz, testato con PIV/1.8 GHz) con una scheda video 3D da 16 Mb – una GeForce 2 o equivalente dovrebbe andare – e 256 MB di RAM (richiesti 128 Mb, testato con 512 Mb). Lo spazio richiesto su disco è di 1 Giga tondo tondo. Per giocare Online è consigliato il solito mouse analogico 56k; il gioco supporta 8 players per game in banda stretta e 16 in banda larga.
Le prestazioni sul sistema di prova, equipaggiato con Win XP e GeForce3, sono state eccellenti, con ogni opzione di dettaglio settata al massimo e senza alcun rallentamento. Le numerose opzioni di configurazione rendono il gioco ampiamente gestibile su ogni macchina compatibile con i requisiti minimi specificati.
Siete pronti a combattere ?
Adrenalinico, esaltante, galvanizzante, divertente, brutale, riflessivo. Questi sono solo pochi degli aggettivi che mi vengono in mente, che mi sono venuti in mente sin dai primi minuti di gioco. Scarrozzare un bestione da svariate decine di tonnellate in giro per la giungla o in uno scenario urbano gremito di proiettili, missili e fasci laser credo sia una delle esperienze di simulazione più eccitanti che si possano provare, e Mercenaries la rende oltremodo realistica e coinvolgente, con la sua grafica mozzafiato e la sua ampia gamma di possibilità tattiche e gestionali.
La potenziata sezione di amministrazione e gestione – ripresa dal precedente Mechwarrior 2 Mercenaries rende possibile personalizzare al massimo il gioco, orientando la propria carriera nel modo più consono alle proprie inclinazioni. Non si tratta di un banale sparatutto con la maschera di una simulazione: i problemi legati all’economia della squadra, alla selezione dei piloti, dei mech e delle armi che ci servono e – soprattutto – che ci possiamo permettere, la scelta della missione con meno rischi e più profitti creano un mondo insidioso e pieno di variabili in cui si inserisce la parte bellica, ancora più avvincente in questa complessa cornice.
Le prestazioni generali del gioco sono inoltre di livello elevato, le musiche in sottofondo esaltanti ed azzeccate quanto basta – magari un po’ pochine – e la resa grafica dei mech è come sempre di alto livello. Unica pecca che ho riscontrato nella realizzazione è la superficialità di certe ambientazioni e di certi dettagli, come gli alberi, ma nel vivo dell’azione si tende a badarci poco. ma tant’è.
In sintesi quindi abbiamo un gioco a tutto tondo, un sapiente mix di azione, strategia e tritolo che non mancherà di entusiasmarvi; un gioco da provare, riprovare e magari da provare ancora, che potrebbe deludere solo gli amanti dell’azione nuda e cruda, e forse nemmeno quelli, grazie alle molte modalità di gioco, soprattutto multiplayer. Non perdete l’occasione di salire a bordo del vostro mech personalizzato, magari in occasione delle festività natalizie, vi assicuro che non ve ne pentirete.
I robottoni son tornati !
Strati e strati di metallo, passi pesanti e cadenzati che fanno tremare il suolo, enormi cannoni da fare invidia a una corazzata, raggi laser che riscaldano l’aria. Se esiste un genere di simulazione atipico quanto entusiasmante è proprio quello che da molti anni ha come punto di riferimento questa fortunata serie giunta ormai al suo quarto episodio (se si escludono espansioni e spin-off vari): sto ovviamente parlando di Mechwarrior e dei suoi robot militari armati fino ai denti e pronti a incendiare il campo di battaglia.
Dopo il quarto episodio ecco in uscita Mercenaries, un titolo “parallelo” che ci cala nei panni del comandante di una spietata mech- squad mercenaria con tutti i problemi che deve affrontare anche lontano dagli scontri. Azione, ma anche tattica e gestione vi accompagneranno nella vostra carriera di spietato pilota senza credo che vuole portare a casa la pagnotta, e possibilmente il fondoschiena.
Non ci resta quindi che accomodarci nel nostro Entry Plug ricolmo di liquido LCL, attendere la connessione del nervo A-10 e ...