Sauropod è un giovane sviluppatore canadese che ha recentemente rilasciato Mirador, il suo secondo titolo ispirato a grandi classici come Bastion e Magicka e contraddistinto da una caratteristica sulla carta sorprendente: oltre a sconfiggere i nemici è possibile crearne di propri per dare del filo da torcere agli altri utenti. Detta così sembrerebbe il sogno proibito di ogni dungeon master, ma la verità è che il prodotto lanciato come "finito" è a dir poco lacunoso. Si inizia da una cittadella, un hub dove ritrovarsi con altre persone e in cui si trova una fucina dove forgiare la propria sentinella, un aspetto che approfondiremo più avanti nel corso della recensione. Il giocatore ha la possibilità di scegliere l'alter-ego tra un cane e un corvo antropomorfo: si badi bene che la differenza è prettamente estetica perché non c'è inventario né altro modo per personalizzare l'avatar. Come potete capire non c'è molto da fare per prepararsi alla battaglia, per cui ci si rivolge immediatamente a un portale che conduce a un altro livello... assolutamente inutile, visto che l'unica attività da svolgere nell'Obsidian Gate è quella che prevede l'apertura di un ulteriore portale che conduce a una delle due regioni di Mirador. Se pensate di impratichirvi con orde di avversari in prefetto stile Titan Quest vi sbagliate di grosso perché, nonostante le mappe siano piuttosto vaste, presentano un unico nemico (la sentinella) collocato in un'arena centrale. Proprio così, non c'è altro da fare se non buttare giù il golem. Impresa molto più semplice a dirsi che a farsi, visto il livello di difficoltà subumano. I boss hanno una barra della salute che è di circa cinquanta volte superiore a quella del giocatore, motivo per cui sarebbe opportuno provare l'impresa in compagnia di qualche alleato.
Tanti problemi
Si possono effettuare attacchi leggeri o pesanti (a seconda della pressione sul tasto del joypad), parate e lanci di oggetti contundenti. Funzione fondamentale è quella dello scatto che permette di portarsi a debita distanza per evitare di essere colpiti da quelle magie che non possono essere bloccate: tuttavia va usata con parsimonia perché le cariche sono limitate e serve del tempo prima che la barra dell'energia si rempia di nuovo. Concettualmente quindi il combat system ricorda quello dei vari Dark Souls, peccato che il titolo di Sauropod sia pieno di problemi. Il più grave è probabilmente il lag: nonostante si giochi quasi sempre in solitaria per la mancanza di alleati, il client si connette comunque ai server dello sviluppatore che si sono dimostrati spesso irraggiungibili o tremendamente lenti nei tempi di risposta, rendendolo di fatto inutilizzabile. Quando la parte hardware funziona ci si scontra con un livello di difficoltà, come scritto sopra, inaccettabile anche per i più abili nell'utilizzo del pad. E per quelli che usano solo mouse e tastiera? Beh, sappiate che, sebbene Mirador sia stato realizzato esclusivamente per Steam, i classici sistemi di input utilizzati dalla "master race" sono supportati malissimo: certi menu non sono raggiungibili utilizzando solo il mouse, il sistema di puntamento è cervellotico, i tasti non sono riconfigurabili. Ciò che non cambia, a prescindere da quello che si utilizzi, sono i tempi di risposta dei comandi: semplicemente lenti (questo deve essere dovuto in gran parte alla latenza dei server di cui ci lamentavamo poco sopra). Qualora si riesca ad avere la meglio di un avversario (cosa che a noi è capitata un paio di volte) manca poi una gratificazione che spinga il giocatore a continuare. Infatti, come detto, non c'è progressione dell'alter ego e le uniche ricompense sono dei "pezzi" con cui costruire delle sentinelle ancora più letali.
Poche soluzioni
Soffermiamoci quindi su questo aspetto sui cui ci sembra i programmatori abbiano speso troppe energie, tralasciando il vero nucleo del gioco. Oltre alla fisionomia del boss se ne possono definire le tattiche; il software verifica che le regole di ingaggio vengano rispettate e valida il cavaliere. Una volta terminata l'opera la si carica nei server di gioco e si attende che mieta un po' di vittime, ottenendo in questo modo altri potenziamenti con cui renderla ancora più invincibile. Purtroppo, quello che dovrebbe essere l'elemento caratterizzante di questo MOBA non è affatto coinvolgente e questo comporta il collasso della struttura che dovrebbe sostenere. Tecnicamente lo stile vettoriale può piacere, anche se rischia di venire rapidamente a noia, ma come dovrebbe ormai essere chiaro a mancare sono i contenuti. Il titolo è ancora in fase di sviluppo come testimoniato dalla presenza di zone inutilizzate; inoltre non è accettabile che tutta l'esperienza si limiti ad un unico scontro ripetuto, con sfumature diverse, all'infinito. Non si contano i bug: in una partita che siamo riusciti a vincere in realtà eravamo rimasti senza energia; in altre gli attacchi non colpivano la sentinella. I tempi di caricamento sarebbero inaccettabili per configurazioni con disco tradizionale, figuriamoci su un prestante Samsung 970 EVO utilizzato nella prova.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 10 Pro
- Processore: AMD Ryzen T 2700X
- Memoria: 16 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 2080
Requisiti minimi
- Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
- Sistema operativo: Windows 7
- Processore: Intel Pentium Core 2 Duo E8500 3.17GHz o AMD Phenom II X2 555 3.2GHz
- Memoria: 6 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 570, AMD Radeon HD 7750
- Rete: Connessione Internet a banda larga
- Memoria: 2 GB di spazio disponibile
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Pentium Core i3 2100 3.10GHz o AMD A8 3870K 3.0GHz
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780 o AMD Radeon R9 290X
- Memoria: 5 GB di spazio disponibile
Conclusioni
Mirador è un gioco incompleto e poco divertente, sia a causa dell'elevato livello di difficoltà e nella scarsa reattività dei comandi, sia per l'assoluta mancanza di progressione nello sviluppo del personaggio. L'idea di poter creare un boss da far sfidare agli altri utenti può essere carina, ma da sola non basta per reggere l'intera struttura di un titolo che, allo stato attuale, è da evitare.
PRO
- Grafica gradevole
- Curiosa l'idea della sentinella
CONTRO
- Bug un po' ovunque
- Scarsi contenuti
- Difficoltà estrema in single player