Monster Energy Supercross - The Official Videogame 5 è l'ennesimo videogioco dell'omonima serie che ha l'ambizione di portare a schermo le sensazioni del più famoso campionato di motocross d'oltreoceano. Il concept è semplice ed è quello annoso che abbina una licenza sportiva a una salsa videoludica più o meno strutturata, che può o meno esaltarne il gusto alla prova del palato del giocatore. Ai fornelli c'è Milestone, che ha grande esperienza nella preparazione di piatti a base di due ruote, ma ogni tanto si adagia nella propria zona di comfort senza essere in grado di offrire qualcosa di alternativo e stuzzicante.
Ci sono poi volte, per fortuna non frequenti, in cui il cuoco milanese vuole sperimentare ma, concentrato nel suo fantasticare, sbaglia a inserire un ingrediente base della ricetta. Il cliente si trova a fare i conti con una pietanza in cui se ne riconoscono le intuizioni, ma che è in alcuni frangenti difficile da mandar giù. Come scoprirete nella recensione di Monster Energy Supercross - The Official Videogame 5, a cui da ora in poi ci riferiremo semplicemente con Monster Energy Supercross 5, è proprio quello che è successo in questo caso.
La Carriera e l'offerta a singolo giocatore
Non c'è racing game che si rispetti senza modalità carriera e infatti, dopo aver creato il proprio avatar, anche in Monster Energy Supercross 5 è pronta ad aspettarci. Essa è caratterizzata da 3 campionati o fasi di difficoltà e profondità crescente, rispettivamente chiamati Futures, Rookie e Pro. Ognuno è caratterizzato prima di tutto da un numero crescente di gare e dalla categoria di moto, e se ne sblocca il seguente una volta raggiunto il podio in quello che lo anticipa. Diversamente dalla stragrande maggioranza dei giochi rivali in ambito motorsport, procedendo con le competizioni si sbloccano anche nuovi elementi di gioco, come sponsor e affiliazioni, o anche rivali da sfidare, nuovi tipi di gare ed esercizi di allenamento avanzati oltre a nuovi potenziamenti alle abilità del pilota. Insieme definiscono un quadro sempre più completo dell'esperienza, anche se purtroppo all'atto pratico non riescono mai a influenzare realmente il gameplay in pista. Passando da Futures a Rookie, per esempio, si sblocca anche il Rider Shape System che definisce la condizione di forma di un pilota a seconda degli infortuni che lo affliggono. I malanni si possono curare con i crediti o completando sfide nel compound, come raccogliere delle lettere sparse e fare qualche punto stile con poche semplici azioni.
L'offerta di Monster Energy Supercross 5 rimane su per giù simile a quella del predecessore, il quale raccoglieva a sua volta parte dell'eredità dal precedente, confermando una sostanziale stasi del progetto sul fronte contenutistico.
Dal pilota alla pista
Monster Energy Supercross 5 fatica a colmare il bisogno di una rinnovata esperienza con le modalità di gioco, ma comunque offre un pacchetto di ore di gioco non trascurabile. La crescita del personaggio è sviluppata su una griglia di sblocco delle abilità che va a migliorare i parametri di piega e di velocità nell'esecuzione tecnica di curve, frenata, whip e scrub, che non brilla per varietà ma dà un piccolo senso di crescita del pilota, al di fuori delle tecniche apprese in pista.
L'evoluzione dei giochi Milestone nel futuro di Unreal Engine aveva dato speranza che fisica e giochi di guida potessero fondersi per regalare un gameplay più sofisticato, credibile e divertente, ma da quel momento i miglioramenti sono meno di quelli che avremmo sperato, sono più delle limature a un sistema piuttosto grezzo.
Le piacevoli idee di gameplay alla base della sua prima iterazione tornano in questo quinto capitolo con la solita buona espressione di complessità, ma senza rivoluzioni. Lo stesso vale per i problemi, anch'essi presenti all'appello.
L'interazione con il suolo, la resa delle tracce e la gestione del peso del pilota funzionano ma IA, bug, taratura della difficoltà e impostazioni di gioco cambiano talvolta in negativo gli equilibri del divertimento e a volte stravolgono il fattore di complessità al di là dei settaggi scelti. Prima li si poteva considerare fattori dovuti all'inesperienza dello sviluppo con il motore di gioco, all'interazione tra logica e fisica, o all'IA derivata dal machine-learning, ora, passati anni, diventa sempre più difficile continuare a considerarli tali.
Tanti problemi tecnici sotto il manubrio
Alcune gare filano via lisce mostrando le potenzialità del pacchetto, altre sono afflitte dai più disparati problemi, e ne passeremo in rassegna solo alcuni di quelli sperimentati. Dopo aver vinto una serie di qualifiche con il primo tempo gli avversari durante la gara sono migliorati di 10/15 secondi al giro diventando imbattibili e tutto senza aver toccato alcun settaggio o impostazione di sorta.
È capitato di trovarsi in mezzo a gruppi di avversari pronti a schiantarsi contemporaneamente al suolo per influsso di una fisica troppo poco permissiva sul rettilineo di un circuito, oppure di vederli tutti gareggiare con un flow perfetto tra gruppi di salti davvero complessi. Ci sono rampe che prese a una certa velocità fanno schiantare la moto dritta nel terreno, pur se si sta tenendo il peso all'indietro. La fisica interviene in maniera troppo aggressiva quando avversari sconsiderati si scagliano a velocità supersonica sulla testa del giocatore dopo un salto, levitando su di esso o facendolo volare direttamente in aria. In tutto questo si hanno a disposizione solo 3 rewind che si ricaricano solo parzialmente e unicamente al completamento di un giro e in alcuni tracciati dimostrano di non essere sufficienti a risolvere tutte le situazioni in cui è il gioco a metterti nella condizione di usarli.
Ci sono anche problemi con la distribuzione dei tempi dell'IA che ha dei solchi tra primo e secondo posto, e a scalare in diversi punti della griglia, come il diciottesimo che definisce sempre lo stacco dei tempi tra gli scarsi e gli ultimi. La reale difficoltà dell'IA contro cui si gareggia è fortemente influenzata dalla struttura del circuito che si affronta: in una gara può essere facile raggiungere e mantenere la prima posizione, ma nella successiva può essere un inferno lottare contro l'ultima. Mettendo in conto questi problemi preventivamente nell'esperienza di gioco è possibile limitarne gli effetti quanto più possibile, in attesa che vengano quanto prima risolti con una patch.
Multigiocatore e grafica
Spostando l'attenzione sul multigiocatore, l'introduzione dello split-screen e di una modalità multiplayer drop-in drop-out con gli avversari gestiti dall'IA, come da moda recente vista anche in GRID Legends, sono indubbiamente apprezzate. A supportare il fattore community è invece l'editor dei tracciati, che torna per l'occasione nella forma che abbiamo avuto modo di conoscere in passato e che consente ai giocatori di creare e condividere circuiti con un semplice ma potente strumento.
La qualità grafica su PC con impostazioni tarate verso l'alto nei settaggi è discreta, anche se le texture del terreno iniziano a sentire il peso degli anni. Il colpo d'occhio si conferma piacevole per merito degli effetti di luce che Unreal Engine sa riprodurre in maniera convincente, ma è opportuno iniziare un processo di miglioramento su questo fronte. Vi consigliamo in poche parole di non affondare lo sguardo su spalti ed elementi di contorno.
Il compound offre un parco giochi per moto vario e colorato, ma dallo scarso dettaglio grafico e dalla presenza di staccionate e arbusti più resistenti dei muri per crash test che offrono un senso al tutto per così dire "retrò". Un piccolo appunto va fatto anche al sonoro, che tra una coerente selezione musicale e una convincente riproposizione del sound dei motori offre alcuni effetti molto ripetitivi e poco naturali, come uno strano "boing" sempre uguale a se stesso quando gomma e terreno vengono a contatto durante i vari salti.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 11 Pro
- CPU: INTEL i7 8700k @4.8Ghz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1070 8GB
- Memoria: 32 GB RAM
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 10/11 64bit
- CPU: Intel Core i5-8250U, AMD Ryzen 5 3400G o equivalente
- Graphics: GeForce MX 150 (2048 VRAM), Vega 11 o equivalente
- Memoria: 8GB RAM
- Spazio: 18GB
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 10/11 64bit
- CPU: Intel Core i7-6700K, AMD FX-9590 o equivalente
- Graphics: GeForce GTX 970 (4096 VRAM), Radeon R9 390X (8192 VRAM) o equivalente
- Memoria: 8GB RAM
- Spazio: 18GB
Conclusioni
Monster Energy Supercross - The Official Videogame 5 si appoggia a una serialità che continua a mostrare i soliti problemi e che per questo li rende più evidenti e fastidiosi. La base su cui lavorare in grado di regalare ottime sensazioni grazie a fisica e gameplay c'è oramai da parecchi capitoli e abbiamo trovato il modo di apprezzarla anche con la difficoltà aggiunta dei soliti problemi della serie. È certo comunque che oggi l'aspetto tecnico dev'essere sistemato prima che la serie possa prendersi il lusso (comunque non apprezzabile) di tornare a un semplice aggiornamento di contenuti d'iterazione in iterazione.
PRO
- Una buona riproposizione del Supercross
- Il gioco quando tutto fila liscio è estremamente piacevole
CONTRO
- Un po' troppi problemi tecnici che inficiano sull'esperienza
- Graficamente inizia a sentire il peso degli anni