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Moonlighter, la recensione su iOS: una conversione brillante

L'ottimo Moonlighter approda sulle piattaforme mobile e su iOS trasporta tutta la sua particolare esperienza di gioco ibrida senza perdere nulla

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   30/11/2020

Il gioco è ormai noto a tutti coloro che seguono un minimo l'ambito indie, essendo approdato con ottimi risultati su praticamente tutte le piattaforme, ma vale la pena tornarci su adesso che si presenta in un nuovo formato, con la recensione di Moonlighter in versione iOS. Abbiamo visto in questi anni come l'RPG e il roguelike si siano spesso mischiati per creare soluzioni diverse: la ricerca di una formula inedita non ha sempre dato risultati convincenti ma in certi casi l'alchimia ha funzionato, mettendo in scena ibridi strani ma ben equilibrati, composti di caratteristiche apparentemente dissonanti ma che riescono a sostenersi magicamente insieme. È questo il caso di Moonlighter, che mette insieme l'RPG classico dungeon crawler con spunti rogue-lite e inserendoci in mezzo la stranezza degli elementi gestionali, che rappresentano le caratteristiche più peculiari del gioco. A ben vedere non è una soluzione del tutto inusitata, se si pensa a titoli come Rune Factory, Recettear o anche Stardew Valley sotto diversi aspetti, ma lo straordinario equilibrio tra la profondità dell'RPG dungeon crawler e la gestione estesa di un negozio e di un intero villaggio è qui veramente notevole.

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La storia racconta le gesta di Will, un giovane diviso tra la voglia di avventura e il senso di responsabilità, che lo portano a dover pensare a gestire al meglio il negozio di famiglia ma anche, nottetempo, a sgattaiolare dentro infiniti dungeon alla ricerca di misteriosi tesori. D'altra parte, si tratta di portare avanti una tradizione in entrambi i casi: il paesello di Rynoka, in cui ha sede il negozio del protagonista, è famoso per sorgere in prossimità di un portale misterioso, che conduce a uno straordinario complesso di dungeon collegati tra loro, ricchi di pericoli ma anche preziose ricompense per gli avventurieri più temerari. L'area ha attirato esploratori per molti anni, fino a quando le autorità non hanno deciso di sigillare l'accesso alle segrete per tentare di bloccarne il flusso, viste anche le numerose morti che vi si registravano regolarmente. Questo ha portato a una decadenza generale di Rynoka, ma non ha fermato del tutto il suo mito e la voglia di avventura ha riportato il portale al centro dell'attenzione: alla spicciolata, spesso di notte, nuovi esploratori si affacciano nel paesello ed entrano di nascosto nel dungeon, proprio come continua a fare anche Will nei ritagli di tempo.

Questo non solo rappresenta un'ulteriore spinta all'avventura per il protagonista, ma anche un'ottima risorsa per far ripartire gli affari in negozio e magari risollevare l'economia dell'intero paese, spingendoci ad impegnarci su entrambi i fronti.

Avventurieri e negozianti

Le caratteristiche originali sono state trasposte con estrema fedeltà nella versione iOS, pertanto vi rimandiamo alla recensione originale di Moonlighter per tutti i dettagli più precisi riguardanti la natura sfaccettata di questo gioco. Come abbiamo detto all'epoca, quando il vecchio Zenon, coscienza di Will ma anche lui avventuriero in pensione, dice al protagonista "It's dangerous to go alone, take this", porgendogli spada e scudo, sembra che il gioco voglia dire chiaramente quale sia una delle sue maggiori fonti d'ispirazione e in effetti proprio l'immediatezza del sistema di combattimento in stile Zelda è una delle caratteristiche di maggior rilievo per Moonlighter. Ovviamente, è un paragone ardito e da fare con cautela, anche perché decade non appena si prende in considerazione la struttura dei dungeon, che qui non hanno assolutamente la costruzione complessa e ragionata del gioco Nintendo, essendo costruiti in maniera procedurale per garantire una continua varietà di esplorazione nelle sessioni costanti richieste da un dungeon crawler rogue-lite. In linea con questa interpretazione dell'RPG, anche in questo caso si tratta di valutare sempre attentamente il rischio nell'avanzare tra i cunicoli: in ogni momento è possibile uscire e questa è una soluzione da tenere in considerazione, perché se si muore nel corso dell'esplorazione si perde buona parte degli oggetti conquistati, che sono poi il motore stesso dell'azione, dunque diventa necessario un continuo bilancio tra la spinta alla conquista di nuovo loot (che rappresenta peraltro l'unico elemento di progressione, non essendo crescita di statistiche per Will ma solo di equipaggiamento) e l'attenzione a non incappare nei rischi maggiori, specialmente in prossimità degli impegnativi boss.

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Anche in questo però emerge un notevole equilibrio: il combattimento agile riesce a rendere vivace l'esplorazione dei dungeon, che alla lunga nella loro conformazione poco strutturata potrebbero diventare noiosi, sotto la sola spinta del trovare loot sempre più prezioso e raro. D'altra parte, quest'ultimo aspetto assume una nuova importanza: non si tratta solo di equipaggiarsi con armi e armature sempre più potenti (che è comunque un aspetto importante del gioco) ma anche di trovare prodotti da vendere al negozio al prezzo più alto. Qui entra in gioco l'altro elemento caratterizzante di Moonlighter, ovvero il micro-management del negozietto di famiglia, che nasconde dei meccanismi molto interessanti dietro una facciata un po' semplicistica. Non si tratta di entrare più di tanto in complesse dinamiche gestionali, ma il fatto di trovare un giusto bilanciamento nei prezzi da proporre al pubblico, in base alla rarità degli oggetti e della risposta degli acquirenti, diventi una sorta di gioco nel gioco. Questa componente poi si allarga all'intero villaggio, perché quando il Moonlighter (ovvero il negozio di Will) comincia ad ingranare, tutto il paese di Rynoka inizia a rinascere e arricchirsi, cosa che ci porta a investire in vari miglioramenti da effettuare anche nelle altre strutture del paesello.

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Per quanto riguarda contenuti e grafica, la versione mobile rispecchia precisamente quella che abbiamo visto su console, dunque la principale variazione va ricercata nel sistema di controllo e su questo aspetto bisogna dire che non è probabilmente questa la forma migliore in cui è possibile giocare a Moonlighter. È consentito scegliere tra due diverse soluzioni ma nessuna delle due è ai livelli di un controller tradizionale: la modalità "punta e clicca", che appare decisamente comoda, ha però alcuni problemi di pathfinding anche piuttosto fastidiosi per quanto riguarda i percorsi presi dal personaggio per raggiungere gli obiettivi, mentre il pad virtuale sullo schermo si porta dietro la classica scomodità da assenza di feedback diretto.

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Conclusioni

Versione testata iPad 1.4
Digital Delivery App Store
Prezzo 12,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (1)
9.5
Il tuo voto

In definitiva, quello che colpisce maggiormente in Moonlighter è il suo fondarsi su una struttura complessa e sfaccettata che riesce però a trovare un raro equilibrio tra caratteristiche molto disparate. Questo riesce a sollevare il gioco dal rischio della monotonia, che è sempre presente nei titoli così fortemente improntati sulla progressione costante e la ripetizione delle azioni, creando un'esperienza variegata molto stimolante, tra l'azione immediata e impegnativa nei dungeon e le fasi più rilassate nel negozio. A ben vedere non perfeziona allo stato dell'arte nessuno dei suoi diversi aspetti, rimanendo un po' in superficie sia come RPG dungeon crawler che come gestionale, ma proprio nel punto di incontro tra questi elementi diversi trova una sua identità molto marcata, che ci spinge a tornare nel suo particolare mondo. A fronte di qualche incertezza nel sistema di controllo, la versione mobile non fa che proporre l'ottimo originale in forma portatile.

PRO

  • Combinazione di generi e situazioni diverse che funziona
  • Sistema di combattimento intuitivo e dinamico
  • Ottima caratterizzazione grafica e sonora

CONTRO

  • Dungeon poco elaborati, come si conviene ai livelli procedurali
  • Il grinding è elemento fondante del gioco e può non piacere
  • Il sistema di controllo su mobile non è al livello di quello standard