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Moonlighter, la recensione

Se avete sempre sognato essere un avventuriero-negoziante, questo è il gioco giusto

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   04/11/2018
Moonlighter
Moonlighter
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Riflettendo forse la complessità della società moderna, intesa nella visione di Morin come insieme indissolubile di parti differenti ma anche strettamente interdipendenti, gli RPG sono diventati sempre più compositi, mischiati con caratteristiche mutuate da generi diversi, a loro volta creando nuovi canoni ibridi che vengono poi nuovamente mescolati così come successo a Moonlighter, oggetto di questa recensione. Succede così che il roguelike, che a sua volta è nato da una particolare accezione dell'RPG, si sia insinuato all'interno di nuove strutture, piegandole secondo meccaniche diverse e facendo nascere nuovi filoni come il cosddetto "rogue-lite", che mitiga gli elementi originari all'interno di una forma videoludica meno rigida e spesso di più ampio respiro. Altre volte ancora il rogue-lite a sua volta si mischia con altre caratteristiche, facendo emergere un misto più complesso e di conseguenza più ricco di sfaccettature diverse, forse più originale.

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A dire il vero è difficile a questo punto trovare esperienze che siano a tutti gli effetti inedite ma ci si può andare vicino, come in questo caso: il fatto di mischiare l'RPG dungeon crawler alla gestione di un negozio e in senso allargato di un intero villaggio non è a dire il vero una cosa inusitata, considerando che qualcosa di simile è già stato sperimentato da Rune Factory e anche dal celebre Stardew Valley, ma in Moonlighter le diverse componenti del gioco vengono presentate in maniera particolare, sia per quanto riguarda l'elemento più propriamente da RPG che quello gestionale e affaristico. In effetti sembra di trovarsi davanti a due giochi distinti tenuti insieme da una splendida caratterizzazione che costruisce intorno al protagonista un mondo affascinante e coinvolgente, anche grazie a uno stile grafico che, sebbene basato su soluzioni ormai quasi di maniera, dimostra una padronanza del bitmap veramente notevole da parte di Digital Sun.

Due lavori, un sogno

Will è un sognatore ma è anche un ragazzo con una responsabilità sulle spalle, che si ritrova diviso tra la voglia di esplorare i dungeon e la necessità di portare avanti l'attività di famiglia, ovvero il negozio Moonlighter che rappresenta una sorta di fulcro dell'attività del paesello di Rynoka. Nei pressi di quest'ultimo si trova un complesso sistema di dungeon collegati, che in passato ha rappresentato la fortuna della città, attirando avventurieri da ogni dove ma che altrettanto velocemente ha portato tutto alla rovina quando l'eccessiva pericolosità ha costretto le autorità a sigillare l'entrata al labirinto. Da allora solo i più arditi tentano ancora di esplorare i cunicoli e tra questi c'è proprio il protagonista della storia. Voce costante della sua coscienza è il vecchio Zenon, che cerca in ogni modo di distogliere Will dai suoi sogni di gloria e riportarlo coi piedi per terra a lavorare nel negozio, pur non disdegnando in fondo anche lui il lato avventuroso, da vecchio esploratore in pensione. "It's dangerous to go alone! Take This", dice a un certo punto il vecchio al ragazzo, donandogli spada e scudo e rendendo ben chiaro a tutti quale sia l'ispirazione principale di questo gioco.

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Prendendo le dovute cautele, c'è un bel po' di Zelda in Moonlighter, nell'inquadratura, nello stile grafico ma in particolare nell'immediatezza e freschezza del sistema di combattimento, che richiede abilità oltre al livellamento verso l'alto comunque presente, essendo questo un RPG più canonico sotto molti aspetti. Con una soluzione che ce lo rende particolarmente vicino e realistico, Will si trova a lavorare di giorno al negozio e combattere mostri la notte dentro ai dungeon, una sorta di metafora del videogiocatore, con la necessità sia di curare la sua attività da avventuriero che quella da negoziante. Quest'ultima, in particolare, si presenta ben più profonda di quanto ci si potrebbe aspettare, con la necessità di selezionare la merce da esporre in negozio e stabilire anche il prezzo di vendita, stando ben attenti a trovare la giusta misura senza caricare troppo il cartellino da rendere l'oggetto invendibile e gli acquirenti arrabbiati, ma nemmeno abbassare troppo i prezzi e perdere guadagni sbilanciando il mercato. Accrescendo la propria ricchezza, Will può espandere e migliorare sia il Moonlighter sia l'intero villaggio circostante. Già questo è un impegno notevole, ma non è altro che un riflesso del gioco vero e proprio, che in effetti si svolge soprattutto dentro i dungeon.

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Avventuriero mercante

La meccanica RPG ricalca quella dei dungeon crawler, ma con un tocco in stile Zelda e la dinamica a stanze che ricorda The Binding of Isaac. Si tratta, in sostanza, di eliminare tutti i nemici presenti in ogni stanza per poter accedere alla porzione successiva di dungeon e così via fino ad arrivare allo scontro con il boss, solitamente molto impegnativo e dal quale si ottiene l'agognata chiave, oltre a tesori alquanto ricchi. Mettendo insieme le quattro chiavi speciali è possibile aprire la porta del quinto dungeon, massimo obiettivo di Will e impresa alquanto titanica. I labirinti vengono generati in maniera procedurale, dunque non ci si può aspettare un level design molto complesso ma non è questa la caratteristica su cui punta Moonlighter, che come RPG si basa molto più sul combattimento che sull'esplorazione e per questo motivo può contare su un battle system molto piacevole, con due tipologie di attacco (uno veloce, che consente anche di concatenare combo e uno più potente e lento) e una schivata, a cui si uniscono cinque tipi diversi di armi che creano numerose combinazioni possibili in termini di stile di combattimento. Tutto questo rende la componente action del gioco molto soddisfacente, cosa positiva essendo le missioni nei dungeon la spina dorsale di tutto il sistema di gioco, vista la necessità di uscire e rientrare a più riprese dai labirinti per cercare materiali e guadagnare denaro.

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In Moonlighter non c'è una progressione automatica delle statistiche del protagonista, ma il livellamento verso l'alto si ottiene esclusivamente attraverso l'acquisto e la conquista di equipaggiamenti sempre più potenti. Questi possono essere acquistati ma spesso devono essere modificati e migliorati ricorrendo al crafting e all'utilizzo dei materiali raccolti nei dungeon. Se da una parte è dunque necessario rifornire costantemente il negozio di tesori da vendere per guadagnare soldi e far evolvere attività e paese, dall'altra è importante anche soppesare i materiali più preziosi per decidere se venderli o investirli per migliorare armature e armi. Ciò crea una dinamica piuttosto inedita negli RPG, con un controllo più diretto e costante delle finanze del protagonista e della propria evoluzione attraverso l'upgrade da pianificare ed effettuare con un notevole grado di libertà. Il tutto risulta poi perfettamente confezionato in termini estetici: lo stile pixellato non è certo una novità, ma vederlo applicato con questo gusto dimostra una direzione artistica di un certo pregio, cosa confermata anche dall'ottimo accompagnamento musicale.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 24,99 €
Multiplayer.it
8.2
Lettori (16)
7.4
Il tuo voto

Il rischio più grosso che corrono gli RPG dungeon crawler con elementi roguelike (o quasi) è il cadere nella monotonia e la scelta di adottare la generazione casuale dei livelli, per incrementare la varietà, ha il grosso difetto di non consentire un level design di alto profilo. Eppure, Moonlighter riesce a stimolare continuamente il giocatore a tornare nel suo mondo, anche grazie all'ottima alternanza tra l'attività notturna da avventuriero e quella diurna da negoziante, che impone di portare avanti meccaniche di gioco fortemente differenti ma anche strettamente interdipendenti, richiamando l'idea della complessità citata all'inizio come ricchezza specifica del gameplay. È vero che dungeon e boss non raggiungono livelli di eccellenza visti in Zelda, così come la storia non si mostra mai particolarmente profonda come in certi RPG classici, eppure lo strano misto di elementi che compone Moonlighter e soprattutto la maniera profonda e insieme naturale con cui questi vengono proposti al giocatore, finiscono per legarci a Will e al suo sogno.

PRO

  • Ottima combinazione di generi e situazioni diverse
  • Sistema di combattimento dinamico e piacevole
  • Piacevole da vedere e da ascoltare

CONTRO

  • Dungeon e boss impegnativi ma piuttosto elementari
  • Storia piuttosto superficiale, dopo le ottime premesse
  • Può tendere il grinding in fase avanzata