A quasi tre mesi dall'uscita del primo contenuto aggiuntivo, Il Discepolo del Tengu, arriva la seconda tornata di DLC per Nioh 2 su PlayStation 4. Con la solita voglia di imprecare e provare grande soddisfazione, ci siamo lanciati a capofitto nel Giappone del X secolo, assaporando le atmosfere dell'antica Kyoto e affrontando nuove temibili insidie con le forme di Yokai.
La recensione di "Oscurità nella Capitale" mette in luce quanto il Team Ninja sia sempre più asservito ad un sistema di gioco che sa bene di far funzionare come si deve, ma purtroppo tende a non rinnovare mai se stesso, al netto di qualche discreta idea.
La storia
Epoche diverse e stesse situazioni. Così potrebbe essere definitiva in soldoni la nuova campagna di Nioh. Le missioni principali questa volta sono tre, una in più della scorsa volta ma nell'insieme sensibilmente più corte. Questo pacchetto si completa con ulteriori sette incarichi secondari sparsi per una regione già conosciuta ma sensibilmente modificata.
Il peregrinare del nostro protagonista a spasso per il tempo lo porta ancora più indietro, prima dell'anno mille, nel ben mezzo dell'epoca Heian: una delle più interessanti e prospere della storia del Giappone. Non è semplice percepire il passaggio del tempo a ritroso, questo a causa di uno stile e di un'architettura che non è mai talmente mutata da cambiare radicalmente le carte in tavola, ma è evidente come alcune scelte stilistiche siano state volte alla differenziazione delle ambientazioni.
Nonostante il viaggio sia sempre incentrato sulla figura del nostro cattivone Sohayamaru, questa volta i nuovi protagonisti della vicenda si rivelano altre due figure sospese tra la storia e il mito giapponese: Minamoto no Yorimitsu e Abe no Seimei. Cacciatrice di demoni la prima, in grado anche di portare in giro la propria "collezione personale"; mago dall'incredibile potere il secondo, che insieme tentano con tutte le proprie forze e conoscenze di scacciare il male dalla propria terra.
Il tutto funzionerebbe anche sufficientemente bene, se non fosse che la velocità con la quale si sviluppano gli eventi di questi DLC cozza in maniera pesante sia con le intenzioni generali, che con la diluizione narrativa alla quale invece ci ha abituati la campagna base, creando uno strano senso di inadeguatezza. Non si fa in tempo ad avvicinarsi abbastanza a queste nuove figure, che le si deve immediatamente abbandonare andando avanti nel tempo di seicento anni. È questa particolare inconsistenza che funziona poco e non da alla narrazione il giusto peso, seppur da sempre sappiamo non essere la punta di diamante della produzione.
La forza della reiterazione
L'abbiamo già anticipato ed è un dettaglio evidente da sempre a chiunque abbia messo mano al sequel della serie arrivata quasi quattro anni fa. Nioh 2 è sempre stato un furbissimo more of the same, capace di inserire alcuni piccoli cambiamenti nel sistema, così da regalare al giocatore tiepide ma importanti variazioni sul tema. D'altronde la forza di Nioh sta nella rigiocabilità più che nella varietà stessa, e su questo principio continua a basarsi tutto il lavoro svolto dal Team Ninja.
Oscurità nella Capitale tenta di non riciclare lì dove il primo DLC peccava un po' troppo, dando in pasto al giocatore circa cinque/sei ore di nuovi contenuti densi ed interessanti, inframmezzati da ottimi scontri con i boss, seppur meno tosti del passato. Come qualunque giocatore di Nioh sa, completare le missioni è solo il primo passo verso la gloria, che in questo specifico caso passa anche per un ulteriore NG+ aggiunto: il Sogno del Saggio. Questa modalità andrà a cambiare ancora una volta le carte in tavola, alzando vertiginosamente la quantità e la cattiveria dei nemici sul proprio cammino, regalando però in cambio del loot di qualità molto superiore al precedente. Noi non abbiamo ancora un livello adeguato ad affrontarlo come si deve, ma è evidente che il grado di sfida sia perfetto per spingere chi ha macinato centinaia di ore sul titolo a mettersi alla prova in quella che è, finora, la sfida definitiva. Almeno fino alla prossima.
Questo aspetto va in controtendenza con una difficoltà media standard che invece, forse, tende ad essere troppo permissiva rispetto al passato, seppur con qualche picco ancora niente male. Anche le nuove leve per quel che concerne il regno Yokai sono interessanti e ben riuscite, con un paio di grandi aggiunte che sono svettate velocemente nella top ten dei nostri demoni preferiti.
Pietra della Contrizione
Tra le novità aggiunte in questa nuova espansione, sia va a colmare lo spazio nel santuario, che ora presenta una nuova voce: Pietra della Contrizione. Tramite questa opzione sarà possibile dare in pegno un accessorio ricevendo in cambio una pietra che verrà pian piano intrisa di potere magico, aumentando a dismisura la probabilità di ricevere equip divino o superiore. In maniera in qualche modo inversamente proporzionale, questo aspetto andrà a potenziare i nemici che incontrerete, rendendo la vostra vita un inferno. Una volta deciso di recuperare l'oggetto lasciato in caldo, questo potrebbe uscirne riforgiato e migliorato. Si tratta, anche in questo caso, di un'aggiunta interessante che premia le ore di gioco trascorse su Nioh, ma che d'altra parte non cambia la sostanza, ne aggiunge contenuto nuovo di zecca. L'ennesimo elemento dedicato alla rigiocabilità più estrema che mette bene in chiaro, lì dove ce ne fosse ancora bisogno, che Nioh è prima di tutto un gioco pensato per essere affrontato più e più volte, come un vero e proprio Diablo-Like.
Tekko
Altro giro altra arma, Oscurità nella Capitale introduce i temibili Tekko. Un po' Bruce Lee, un po' Dante, questa sorta di tirapugni simili a guantoni sono perfetti per combattere a distanza incredibilmente ravvicinata, sfruttando così la loro maneggevolezza per infliggere combo devastanti sui propri avversari. Ciò che colpisce immediatamente, appena li si indossa, è la velocità con la quale si inanellano combo, a prescindere dalla stance scelta. Attenzione però a non esagerare, perché a differenza delle altre armi si rischia più facile di perdere il controllo sul proprio Ki, rimanendo a corto di stamina prima di avere anche solo il tempo di elaborare la cosa.
Utilissimi nel caso di altri esseri umani molto veloci e devastanti lì dove è necessario scaricare il Ki avversario velocemente, soffrono un po' nel caso di avversari pochi inclini alla perdita dell'equilibrio. Li abbiamo trovati una discreta novità, che cambia le carte in tavola rispetto al passato e aggiunge quel "contatto" che forse troppo spesso veniva sacrificato in favore della distanza di una Kusarigama.
Conclusioni
Nioh 2: Oscurità nella Capitale rappresenta un secondo pacchetto certamente riuscito, ancora denso di nuovi contenuti e che giustifica il suo prezzo non eccessivo. Al costo di una pizza (di quelle ben farcite) avrete a disposizione dieci missioni, una nuova arma, una nuova meccanica e un nuovo NG+: poteva certamente andar peggio. Quel che speriamo è che il prossimo ed ultimo pacchetto di questo season pass possa rivelarsi ancor più nutrito per quel che riguarda trovate come il vecchio abisso, certamente utile ad invogliare il pubblico a giocare costantemente. Al netto di una difficoltà generale minore del solito, Oscurità nella Capitale conferma il lavoro del Team Ninja: conservativo, forse troppo, ma sempre divertente per un appassionato.
PRO
- Onesto nel prezzo
- I Tekko sono freschi ed interessanti
- Un ulteriore NG+
- La Pietra della Contrizione può placare gli animi dei più sadici
CONTRO
- Manca un pizzico di brio
- La difficoltà ha subito una parabola discendente