Sono passati una manciata di mesi dall'uscita di Oppo Reno 13 e già ci troviamo per le mani il suo diretto successore, Oppo Reno 14, che esce in questi giorni assieme alla solita variante Pro.
Tralasciando ogni discorso sull'assurdità dei ritmi di rilascio degli smartphone da parte dei produttori cinesi, è abbastanza scontato che all'interno di un lasso di tempo tanto compresso non ci si possa attendere differenze enormi tra i due prodotti. E infatti Oppo Reno 14 non si sforza più di tanto per allontanarsi dal predecessore, ma piuttosto intende affinare alcuni aspetti di una proposta che comunque aveva saputo farsi apprezzare, proponendosi come un agguerrito esponente della sempre più affollata fascia media di mercato. Scopriamo quindi cosa c'è effettivamente di nuovo e quanto è interessante la proposta del produttore cinese nella nostra recensione dell'Oppo Reno 14.
Caratteristiche tecniche
Parlavamo poco sopra di una continuità tra Oppo Reno 14 e la serie immediatamente precedente, e questo è evidente a partire dalla scelta del SoC, che è lo stesso identico Mediatek Dimensity 8350 con architettura octa-core a 4 nanometri, accompagnato dalla GPU Mali G615-MC6. Si tratta di un chip uscito alla fine dell'anno scorso, quindi abbastanza recente, sebbene rappresenti un miglioramento quasi impercettibile rispetto al precedente Dimensity 8300.
Ad ogni modo, stiamo parlando di un SoC nato appositamente per gli smartphone di fascia media, per cui pienamente a proprio agio sul Reno 14. D'altra parte, lo ripetiamo, la totale identità rispetto alla scheda tecnica del Reno 13 non offre spazio a miglioramenti di alcun tipo sotto questo punto di vista, confermando quindi le stesse prestazioni che andremo poi ad analizzare nel dettaglio più avanti.
Le memorie sono invece in un singolo taglio da 12 GB per quanto riguarda la RAM con tecnologia LPDDR4X, mentre l'archiviazione può essere scelta tra 256 o 512 GB, entrambi UFS 3.1. Non stiamo parlando quindi delle memorie più veloci in commercio, anche se in questa fascia di prezzo si tratta di una scelta accettabile.
Eccellente invece la resistenza ad acqua e polvere, con le certificazioni IP66/IP68/IP69 che garantiscono il massimo livello di sicurezza in tal senso. Anche qua però, non ci sono differenze col predecessore.
Analogo discorso per quanto riguarda la connettività con NFC, Bluetooth 5.4, Wi-Fi 6e e compagnia assortita. L'USB è una Type-C 2.0.
Scheda tecnica Oppo Reno 14
- Dimensioni: 157.9 x 74.7 x 7.3 mm
- Peso: 187 grammi
- Display:
- OLED Actua da 6.59"
- Risoluzione 1256 x 2760
- Refresh rate a 120 Hz
- Luminosità HBM 1200 nit
- SoC: Mediatek Dimensity 8350
- GPU: Mali G615-MC6
- RAM: 12 GB di tipo LPDDR4X
- Storage: 128 o 256 GB di tipo UFS 3.1
- Fotocamere posteriori:
- Principale Wide 50 MP, f/1.8, OIS
- Grandangolare Ultra-Wide 8 MP, f/2.2, 116°
- Tele 3.5x 50 MP, f/2.8, OIS
- Fotocamera frontale:
- Principale Wide 50 MP, f/2.0
- Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6e
- Bluetooth: 5.4 con A2DP/LE/aptX HD
- Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Prossimità, Impronta Digitale, Barometro
- Resistenza agli elementi: Certificazione IP69
-
Colori:
- Opal White
- Luminous Green
- Batteria: 6000 mAh
- Prezzo:
- 12 GB RAM + 512 GB Storage | 599,99 €
Design
Un occhio distratto, ma a dire il vero anche uno più attento, farà fatica a distinguere Oppo Reno 14 e il 13 anche se messi accanto uno all'altro. Le dimensioni sono infatti praticamente identiche, con un minimo e impercettibile aumento del peso di 6 grammi.
Oppo Reno 14 quindi conferma misure abbastanza compatte, perlomeno rispetto alle tendenze del mercato attuale, offrendosi come una proposta interessante per chi appunto non ama gli smartphone troppo grandi, o in generale per il pubblico femminile.
Anche le scelte estetiche della scocca posteriore sembrano dare un orientamento in tal senso, soprattutto nella colorazione Opal White dell'esemplare a nostra disposizione che, attraverso la lavorazione Velvet Glass del vetro posteriore e il processo Iridescent Glow Mermaid Design, offre appunto un effetto iridescente che cambia tonalità in base alla luce che lo colpisce.
Più sobrio e sofisticato l'altro colore, Luminous Green, che sembra essere molto piacevole. Resta però una scelta di colori parecchio limitata e non del tutto convenzionale (se sono un uomo e il verde non mi piace, non ho alternative. E perché non c'è nemmeno il "solito" nero?).
Il frame è in alluminio, una caratteristica che si fa apprezzare nel contesto della qualità costruttiva e che garantisce un feeling premium sicuramente più adatto alla fascia di prezzo. Il vetro è Gorilla Glass 7i per la parte anteriore, mentre di tipo non dichiarato per quella posteriore.
Display
Nessuna novità rilevante anche sul fronte del display, che conferma quindi le stesse caratteristiche: un AMOLED da 6,59 pollici con risoluzione 2760 x 1256 e 460 ppi, mentre la frequenza di aggiornamento è di 120 Hz. La profondità colore è 10-bit ed ha il supporto HDR10+. La luminosità dichiarata è di 600 nit tipica e 1200 nit HBM, un valore più che sufficiente per garantire la leggibilità anche sotto il sole rovente di queste giornate estive.
Tornando al refresh, come intuibile non è LTPO, quindi può variare soltanto ai soliti step da 30, 60, 90 e 120 Hz.
Si tratta ad ogni modo di un buon pannello, con colori saturi e capace di comportarsi bene in ogni contesto. Le cornici sono parecchio sottili, un elemento che si fa apprezzare nell'uso quotidiano. Insomma, sotto questo punto di vista e all'interno della fascia di prezzo non c'è molto di cui potersi lamentare.
Batteria
Un altro aspetto in cui si può ritrovare un tangibile miglioramento nei confronti della generazione precedente è quello della batteria, che su Oppo Reno 14 aumenta di capacità arrivando a toccare il notevole valore di 6000 mAh, in crescita rispetto ai 5600 mAh del Reno 13.
Si tratta di un 7% abbondante in più che, considerando l'identico hardware, si traduce in un aumento dell'autonomia grossomodo della stessa percentuale. Nulla che cambi la vita sia chiaro, ma tenendo conto che il predecessore già aveva nella durata della batteria uno dei suoi cavalli di battaglia, il risultato è quello di uno smartphone ancora più adatto a chi ha necessità di avere precise garanzie di durata prima di doversi collegare a una fonte di alimentazione.
Ecco quindi che i due giorni pieni sono un traguardo tutt'altro che complicato da raggiungere in condizioni di uso non troppo pesante, mentre dandoci dentro con giochi o riproduzione video si arriva comodamente a sera.
La velocità di ricarica è la stessa di 80W, quindi non un valore record ma comunque parecchio rapida grazie alla tecnologia SUPERVOOC: visto l'aumento di capacità ci vuole qualche minuto in più per coprire il ciclo 0-100% (48 minuti invece dei 40 del Reno 13). Siamo comunque all'interno di periodi estremamente rapidi ed è chiaro che, a patto di usare un caricabatterie compatibile, bastano pochi minuti attaccati alla corrente per recuperare parecchie ore di autonomia.
Manca invece qualsiasi forma di ricarica wireless o inversa, destinate evidentemente a prodotti di fascia superiore.
Fotocamera
Uno dei (ormai l'avrete capito) pochi elementi migliorati in questo Oppo Reno 14 nel confronto col Reno 13 è la componente fotografica, sebbene anche qui non ci sia una differenza particolarmente significativa.
Infatti wide principale e ultra-wide sono praticamente le stesse identiche; la prima in realtà non monta lo stesso sensore, passando abbastanza sorprendentemente da un Sony LYT-600 a un Sony IMX-882, che è più vecchio. Le caratteristiche tecniche sono però del tutto sovrapponibili, visto che parliamo in entrambi i casi di 1/1.95" con apertura focale f/1.8 e stabilizzazione ottica, tanto che sostanzialmente si tratta di un rebranding fatto da Sony. L'ultra-wide è anch'essa la stessa Omnivision OV08D da 8 MP f/2.2.
La novità principale è quindi l'introduzione di un teleobiettivo da 50 MP con zoom 3.5x su un sensore Samsung JN5, anche questo una vecchia conoscenza dal momento che è stato usato moltissimo su numerosi smartphone, sia sulle wide che sulle secondarie. E tra l'altro è anche lo stesso usato per la selfie camera.
Ad ogni modo, per le tre fotocamere "vecchie" vale grossomodo lo stesso discorso del predecessore: la principale è valida, capace di comportarsi bene in qualsiasi situazione, con un buon livello di dettaglio e colori corretti, sebbene leggermente smorti. L'ultra-wide è il punto debole, il sensore è economico e modesto ma ciò nonostante il buon lavoro del software compensa un po' restituendo scatti perlomeno decenti, all'interno di un contesto di un pubblico non esigente. La stessa camera viene usata per gli scatti macro grazie all'autofocus. Ottima assolutamente la selfie camera, molto valida nel campo di applicazione, con un elevato dettaglio e colori molto convincenti.
Resta dunque da parlare del nuovo teleobiettivo, che si rivela essere probabilmente la migliore del lotto delle posteriori: d'altra parte il JN5 è abbastanza una garanzia se affiancato a lenti discrete, ed è proprio questo il caso. Lo zoom 3.5x offre scatti ricchi di dettagli e con colori fedeli e vividi e garantisce prestazioni non banali per la categoria, garantendo una creatività notevole che offre un vantaggio concreto rispetto all'Oppo Reno 13.
Interessante poi la presenza di un triplo flash, con due di questi che si attivano usando le camere wide e ultra-wide e il terzo specificatamente dedicato al teleobiettivo, più potente e capace quindi di illuminare anche soggetti lontani.
I video possono raggiungere i 4K 60 FPS con principale e tele, mentre per coinvolgere l'ultra-wide bisogna scendere a Full HD 30 FPS. Le riprese sono anche in questo caso buone, con una resa nel complesso valida e un ottimo livello di dettaglio.
Videogiochi e prestazioni
Le prestazioni nelle funzioni fondamentali dello smartphone sono ampiamente soddisfacenti, e il SoC è in grado di garantire una reattività ottimale anche nel multitasking. Passando al gaming invece, è chiaro che non siamo di fronte a una scheda tecnica da flagship, motivo per cui la disponibilità di risorse è tale da imporre qualche rinuncia nelle impostazioni grafiche dei titoli più complessi. Allo stesso modo non c'è comunque nessun gioco precluso all'Oppo Reno 14, che è in grado di far girare senza patemi particolari anche i soliti Genshin Impact, Call of Duty e Diablo Immortal.
La dissipazione del calore resta però un aspetto critico della progettazione di questo Oppo Reno 14: dietro l'altisonante e pomposo nome di AI Nano Dual-Drive Cooling System si cela un sistema a camera di vapore che però non impedisce al telefono di andare in thermal throttling. La stabilità dello stress test 3D Mark Wild Life Extreme, da sempre un banco di prova particolarmente severo sotto questo punto di vista, mostra infatti un crollo dopo alcuni loop, con una stabilità che non riesce a raggiungere il 50%.
Esperienza d'uso
Oppo Reno 14 arriva sul mercato con la ColorOS 15 basata su Android 15, esattamente come il Reno 13: sarebbe stato bello se avesse potuto distinguersi sotto questo punto di vista uscendo con la nuova ColorOS 16, ma evidentemente non è stato possibile. Di fatto però uno dei 5 aggiornamenti maggiori garantiti viene così "mangiato" in partenza.
Ad ogni modo, della ColorOS 15 sappiamo vita morte e miracoli, quindi non ha senso soffermarsi più di tanto: la proposta di Oppo è quasi sempre soddisfacente, con un buon livello di personalizzazione e una certa vicinanza al feeling di iOS, motivo per cui può risultare particolarmente interessante soprattutto per chi viene da un iPhone.
Dove Oppo Reno 14 si rivela invece parecchio irritante è nella presenza di bloatware, che qui raggiunge livelli ben oltre il limite di guardia. Sono infatti oltre una trentina le applicazioni e i giochi preinstallati senza il consenso dell'utente, per la stragrande maggioranza social, store cinesi e videogame casual di pessima qualità, tra quelle che occupano la memoria alla prima accensione e quelle che si scaricano automaticamente una volta guadagnato l'accesso a una rete Wi-Fi.
Abbiamo sempre notato da parte dei produttori cinesi una tendenza a estremizzare il fenomeno sui telefoni più economici, ma qui stiamo parlando di un medio gamma da 600€ e il risultato è dal nostro punto di vista veramente molto fastidioso. Certamente ci vuole poco per rimuovere tutte le app indesiderate, ma il punto non è questo, quanto piuttosto lo scarso rispetto nei confronti dell'utente finale.
Il prezzo infine, fissato a 599,99€ nell'unica versione 12 + 512 GB distribuita sul nostro territorio: un po' alto considerando le poche - seppur interessanti - differenze rispetto al predecessore, con quest'ultimo che si può trovare attualmente sul mercato a poco più della metà. A queste condizioni è molto difficile consigliare il nuovo arrivato, che avrà quindi bisogno della solita correzione dello street price dei prossimi mesi, per trovare più spazio.
Conclusioni
Multiplayer.it
7.0
Oppo Reno 14 offre miglioramenti interessanti, ma davvero limitati rispetto al predecessore e d'altra parte sarebbe complicato attendersi diversamente visti i pochi mesi di distanza che separano le rispettive uscite sul mercato. Mettendo da parte il giudizio di merito sulle scelte commerciali dell'azienda cinese, resta uno smartphone compatto solido e con evidenti pregi, che sintetizza la sua ragione d'esistere in una maggiore autonomia e un più completo comparto fotografico. Il problema principale è ovviamente legato al forte calo di prezzo che nel frattempo ha colpito Reno 13, che crea una forbice attualmente troppo ampia per giustificare le poche differenze. Tra qualche mese, le condizioni si faranno certamente più favorevoli per questo nuovo arrivato. Nota di demerito il bloatware, ben oltre i livelli di guardia.
PRO
- Design piacevole ed equilibrato
- Il nuovo teleobiettivo dà soddisfazioni
- Ottima autonomia
CONTRO
- Davvero poche differenze rispetto al Reno 13
- Prezzo di listino troppo alto
- Bloatware a dir poco eccessivo, quasi da record