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Paper Beast, la recensione

L'autore di classici come Another World e Heart of Darkness debutta su PlayStation VR con la sua nuova avventura: ecco la recensione di Paper Beast

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   05/04/2020

Scrivere la recensione di Paper Beast senza spendere qualche parola sul suo autore, Eric Chahi, non avrebbe molto senso. Parliamo infatti di un game designer leggendario, a cui dobbiamo classici come Another World e Heart of Darkness: una persona in grado di percepire i confini del medium e valicarli grazie a una serie di idee innovative che hanno senz'altro contribuito a innalzare gli standard qualitativi dell'intera industria, specie per quanto concerne la narrazione visiva.

Paper Beast è la sua ultima creatura, letteralmente: un gioco per PlayStation VR in cui ritroviamo senz'altro la voglia di sperimentare di Chahi, che ci racconta una storia a tratti molto emozionante utilizzando strumenti inediti. Non c'è praticamente interfaccia, i controlli via DualShock o Move sono essenziali e la suddivisione fra gli stage avviene nel semplice passaggio da una zona all'altra del peculiare mondo in cui veniamo proiettati, dopo un originale intermezzo musicale firmato dalla band giapponese TsuShiMaMiRe.

Gameplay, fra enigmi e controlli

Dalla schermata di avvio di Paper Beast è possibile accedere a due differenti modalità: una campagna composta da sette capitoli, per una durata totale di circa sei ore, e un sandbox in cui è possibile dar vita a un vero e proprio ecosistema piazzando in una piccola mappa tutti gli oggetti e le creature che abbiamo sbloccato fino a quel momento.

Fin dalle primissime battute della storia ci si ritrova smarriti, senza particolari riferimenti al di là di quelli che è possibile comprendere al momento. Nel gioco nulla ci può ferire, quindi parliamo di un'esperienza per molti versi rilassante, ma spesso si nota come alcuni degli animali di carta che popolano lo scenario possono finire vittime dei predatori, e magari il nostro compito in tale specifica situazione sarà quello di aiutarli.

Paper Beast 01 Bpgnont

L'interazione con lo scenario segue regole semplici e precise: lo spostamento del nostro personaggio avviene esclusivamente tramite teletrasporto (non è purtroppo presente un'opzione alternativa) agendo sul tasto dorsale sinistro per individuare il punto in cui proiettarsi, mentre con il trigger destro è possibile afferrare degli oggetti o delle creature sulla base di un raggio luminoso che finisce poi per flettersi mentre spostiamo l'eventuale carico.

Sembra insomma di pescare, con i tasti su e giù del d-pad a determinare l'allungamento o l'accorciamento della "lenza": un sistema senz'altro originale e ingegnoso, ma che si rivela anche molto macchinoso e impreciso, avendo a che fare con contesti tridimensionali sempre più ampi e sfaccettati.

Paper Beast 04

In ogni stage ci viene chiesto di risolvere un puzzle ambientale, ma soprattutto di capire come farlo: in assenza di qualsivoglia aiuto o suggerimento, non ci rimarrà che sperimentare le varie interazioni, individuare il problema e capire come risolverlo.

Talvolta si tratta di questioni molto banali, in cui basta afferrare alcune creature e lanciarle oltre un ostacolo per fare in modo che si allontanino da eventuali insidie. Procedendo nell'avventura, però, vengono introdotti veri e propri meccanismi di terraformazione che fanno uso di oggetti speciali: cristalli in grado di congelare l'acqua, "vermi" che ingoiano terra da una parte e la sputano dall'altra così da creare passaggi, animali che trasportano terriccio e che dovremo attirare in determinati punti della mappa, rocce infuocate che possono sciogliere pareti ghiacciate e così via.

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Trofei PlayStation 4

I ventidue Trofei di Paper Beast si ottengono per lo più eseguendo specifiche azioni per la prima volta, inaugurando così nuovi modi di interagire con lo scenario. Non mancano ovviamente gli achievement legati ai collezionabili e a situazioni particolari, come ad esempio riuscire a scorgere il sole oppure attaccare un oggetto a un altro.

Realizzazione tecnica e limiti dell'esperienza

Il mondo di Paper Beast è senz'altro suggestivo e affascinante, pur nell'estrema semplicità dei suoi modelli poligonali. Si tratta di una sorta di deserto sovrastato da un cielo limpido in cui fluttuano strane nuvole rosa, con qualche formazione rocciosa a delimitare le diverse zone che avremo modo di esplorare, spostandoci a piedi oppure salendo su di una sorta di mongolfiera.

Le fasi di volo, rese anch'esse in maniera molto spontanea, rappresentano probabilmente la parte più interessante ed evocativa dell'esperienza, ma anche quella che fa chiedere come mai non sia stata prevista un'opzione di movimento tradizionale oltre al teletrasporto, che aggiunge ulteriore macchinosità a un contesto già di per sé molto legnoso e a tratti frustrante.

Paper Beast 05

Per dire: se soffrite di motion sickness e gli spostamenti istantanei vi hanno risparmiato il mal di stomaco, viaggiare a bordo della mongolfiera vi farà recuperare la nausea perduta.

In ogni buona narrazione visiva il comparto audio riveste un ruolo di estrema importanza, e ciò accade ovviamente anche in Paper Beast. Pur muovendosi con un approccio volutamente essenziale, al fine di enfatizzare determinati momenti, l'audio contribuisce a creare una grande atmosfera e sottolinea con belle musiche i momenti più importanti dell'avventura, mentre gli effetti appaiono piuttosto convincenti nella loro caratterizzazione di azioni e versi.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
7.2
Lettori (8)
8.4
Il tuo voto

Paper Beast è pura sperimentazione, nel bene e nel male. Immaginiamo che questo gioco sia il frutto di un primo contatto fra Eric Chahi e la realtà virtuale: le straordinarie capacità del game designer francese gli hanno subito consentito di confezionare un impianto originale e affascinante, applicato a un mondo dei suoi, suggestivo e senz'altro capace di emozionare in alcuni momenti. Tuttavia l'esperienza mantiene un basso profilo per tutta la sua durata, e così gli acuti fanno riflettere su cosa questo progetto sarebbe potuto essere con maggiori risorse e qualche attenzione in più al gameplay, che paga dazio per via delle poche opzioni e dell'eccessiva macchinosità dei controlli.

PRO

  • Indubbiamente originale e suggestivo
  • Ha dei gran bei momenti
  • Gameplay sperimentale, a tratti sorprendente...

CONTRO

  • ...ma macchinoso e con mancanze inspiegabili
  • Tecnicamente fin troppo semplice
  • La modalità sandbox lascia il tempo che trova