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Persona 4 Golden, recensione PC

Uno dei JRPG più amati di tutti i tempi approda su Steam in alta risoluzione: la nostra recensione vi spiegherà perché dovete assolutamente giocarlo!

RECENSIONE di Christian Colli   —   15/06/2020

Persona ormai non ha più bisogno di presentazioni neppure in Europa, grazie soprattutto al successo straordinario di Persona 5, ma per molti giocatori PC resta un franchise meno noto e forse mai provato. Forse è per questo che Atlus ha deciso di portare su Steam uno dei suoi episodi più premiati: nella recensione di Persona 4 Golden a seguire vi spiegheremo perché dovreste assolutamente giocarlo se avete saltato le precedenti release per PlayStation 2 e PlayStation Vita. Il JRPG targato Atlus è uscito per la prima volta sulla console Sony nel 2008, e poi è stato convertito per l'handheld qualche anno dopo in un'edizione riveduta e corretta che oggi diventa definitiva su Steam con una serie di migliorie aggiuntive come l'alta risoluzione, il supporto per il formato widescreen, il frame rate sbloccato o l'audio in inglese e in giapponese.

Un'avventura bizzarra

La trama di Persona 4 Golden intreccia con sapienza vari stili narrativi per formare un quadro generale sorprendentemente efficace. Il protagonista - che potete chiamare come vi pare, ma che noi battezzeremo Yu Narukami come nella serie animata e nel picchiaduro sequel Persona 4 Arena - si trasferisce per un anno scolastico a Inaba, un tranquillo paesino giapponese in cui vive lo zio, un vedovo che si divide tra il mestiere di detective e quello di padre per la vostra adorabile cuginetta. Yu si iscrive al liceo del posto e scopre il famigerato Midnight Channel, una rete televisiva che rasenta la leggenda urbana. Yu e i suoi nuovi amici scopriranno che la TV è un portale per un mondo parallelo in cui dimorano le creature da incubo generate dai dubbi, le paure e i sensi di colpa degli spettatori.

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I protagonisti scopriranno anche di riuscire manifestare una sorta di spirito protettivo chiamato Persona con cui possono combattere in questa dimensione da incubo. Se vi sembra tutto assurdo, non avete visto niente, perché la storia vera e propria comincia quando un misterioso serial killer inizia a mietere vittime usando proprio il Midnight Channel, costringendo Yu e i suoi amici a dargli la caccia per tutto l'anno scolastico. Noi seguiremo le disavventure di questa banda di investigatori improvvisati che dovranno andare a scuola e indagare sui delitti tra un compito in classe, un appuntamento e un lavoretto part-time. Col passare dei giorni e delle settimane, entreranno in scena personaggi sempre più stravaganti che complicheranno la vicenda, conducendoci a un finale mozzafiato con tanto di appendice extra per chi è stato abbastanza bravo da seguire la storia e migliorare i personaggi nel modo appropriato.

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Social Link e tempo libero

Dal terzo capitolo in poi, la serie Persona è diventata famosa anche per la sua inusuale struttura. Il gioco segue la vita del protagonista giorno dopo giorno, lasciando ampio spazio alle nostre decisioni. Dopo la scuola, vogliamo svolgere un lavoretto part-time per guadagnare qualche yen, o preferiamo andare in giro con il nostro nuovo amico Yosuke? E martedì prossimo sarà meglio allenarsi con il club sportivo o fare shopping in centro? Domenica potremmo uscire con la bella Yukiko, ma poi cosa direbbe Chie? E se invece restassimo a casa a studiare? E se invece di andare subito a dormire, ci leggessimo un bel libro? Ogni giorno offre una miriade di opzioni che si intrecciano e si basano sulle scelte del giocatore, sui rapporti col resto del cast e sulle sue statistiche sociali; ciascuna attività incrementa in un certo modo valori come diligenza o coraggio, ampliando ulteriormente le possibilità offerte dal calendario.

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Una volta completato il gioco, infatti, è possibile ricominciare in modalità New Game Plus per compiere scelte differenti e assistere a scenette che magari ci eravamo persi. L'interazione con i tantissimi comprimari gioca un ruolo fondamentale: a ciascuno di essi corrisponde un Social Link, un livello di confidenza che determina la potenza di un certo arcano dei tarocchi e di tutti i Persona che appartengono a esso. Sviluppare i Social Link serve a potenziare i Persona, sblocca nuovi incantesimi, abilità e possibilità di interazione, ma essi sono anche vere e proprie sottotrame, spesso molto elaborate, che approfondiscono le storie di numerosi comprimari. È importante sottolineare che questo tipo di approccio si traduce in una notevole quantità di scenette in cui dovremo leggere tantissimi dialoghi (rigorosamente in inglese, dato che neppure questa versione è stata tradotta in italiano) ma che fortunatamente possiamo anche velocizzare.

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Combattere le Ombre

Invece di comportarsi come un comune sedicenne, Yu potrebbe decidere di passare il tempo nei vari dungeon che si sbloccano proseguendo nella storia. La maggior parte di essi va completata entro una certa data, ma i dungeon rimangono accessibili anche nei giorni in cui si preferisce girovagare per questi labirinti procedurali piuttosto che fare altro. Bisogna quindi studiare il calendario per pianificare lo sviluppo dei nostri eroi, bilanciando esplorazione, combattimenti e attività ricreative. Una volta entrati in un dungeon si può restare per tutto il tempo che si vuole, o finché è possibile ripristinare punti salute e i punti magia, mentre si aprono i vari forzieri che contengono oggetti e si sconfiggono i nemici per aumentare di livello e potenziare i Persona. Yu è una specie di prescelto: a differenza dei suoi alleati può "equipaggiare" Persona diversi e fonderli nella misteriosa Velvet Room per ottenerne di nuovi e personalizzati.

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I combattimenti iniziano quando il nostro personaggio entra in contatto con le Ombre che gironzolano nei dungeon: a quel punto la schermata cambia, spostando su un campo di battaglia il gruppo del giocatore e quello dei nemici. Persona 4 Golden è un JRPG impegnativo che richiede un po' di strategia, sebbene sia possibile cambiare il livello della difficoltà all'inizio della partita. Ogni nemico è vulnerabile a uno o più elementi: il personaggio che riesce a sfruttare una vulnerabilità stordisce il bersaglio e guadagna un turno extra, ma se tutti gli avversari finiscono KO nello stesso momento si può anche scagliare una specie di super attacco di squadra. È importantissimo sfruttare i punti deboli perché i nemici sono davvero tosti e non si fanno scrupoli a restituirvi pan per focaccia, senza contare che gli basta uccidere Yu per spedirvi alla schermata di Game Over. Non fatevi intimorire, però: il sistema di combattimento si assimila in fretta e si impara molto presto a sfruttare magie elementali, attacchi fisici, potenziamenti e così via. Nel giro di poche ore comincerete a capire quali personaggi conviene portare in un certo dungeon, quali sono i Persona migliori in ogni circostanza e come bilanciare esplorazione e attività sociali, in un loop divertente, appagante e ricco di possibilità.

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Da PlayStation Vita a PC

Nonostante la direzione artistica sia sopra le righe in ogni menù, illustrazione o schermata, dobbiamo giocoforza ricordarvi che stiamo parlando di un titolo pubblicato originariamente per PlayStation 2 quasi dodici anni fa e poi convertito per PlayStation Vita, perciò non aspettatevi la qualità visiva del più recente Persona 5. Detto ciò, la quantità di dettagli, la complessità di alcuni modelli poligonali e la pulizia dell'immagine, impreziosita dalla rinnovata alta risoluzione e da una maggiore fluidità, rendono il titolo Atlus piacevolissimo da vedere ancora oggi. Le nuove opzioni permettono, tra le altre cose, di agire sulla definizione delle ombre e sul V-Sync, oltre che sul formato dell'immagine (schermo intero, in finestra e in finestra senza bordi).

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Sentirete probabilmente un retrogusto vintage, c'è poco da fare, e forse sarebbe stato meglio se Atlus avesse rimasterizzato completamente uno dei suoi titoli più amati: come dicevamo più sopra, molti giocatori hanno imparato ad amare Persona col quinto episodio, recentemente ripubblicato in versione riveduta, corretta e localizzata. Persona 4 risale al 2008 e il confronto, impietoso ma inevitabile, mette in luce tutti i miglioramenti che Atlus ha congegnato nel corso degli anni: questo significa che Persona 4 sotto certi aspetti può sembrare un po' più ingenuo e macchinoso di Persona 5 Royal, e magari qualche feature moderna come il salvataggio rapido avrebbe potuto modernizzarlo un pelo, senza snaturarlo. Fortunatamente c'è qualcosa che non è invecchiato per niente, ed è la frizzante colonna sonora di Shōji Meguro: c'è poco da dire, tranne che alcuni brani, come il fantastico "Reach out to the truth" durante i combattimenti, sono diventati famosissimi tra i fan del genere per ovvi motivi.

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Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (37)
8.0
Il tuo voto

Persona 4 Golden è decisamente un JRPG da non perdere, se avete mancato i due appuntamenti precedenti. Non che Atlus si sia particolarmente impegnata a convertirlo per PC, sia chiaro, e onestamente non ci sorprende neppure l'assenza della localizzazione italiana, ma a distanza di tutti questi anni Persona 4 Golden non ha perso un briciolo del suo carisma e rappresenta un ottimo modo per avvicinarsi a questa serie e magari convincere lo sviluppatore nipponico a convertire anche Persona 3 e Persona 5.

PRO

  • La storia e il cast sono tra i migliori della serie
  • Prezzo abbordabile

CONTRO

  • Conversione senza particolari acuti
  • Localizzazione italiana non pervenuta