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Phantom Brigade, la recensione di uno strategico che gioca con il tempo

La recensione di Phantom Brigade, uno strategico in cui si agisce osservando gli eventi svolgersi lungo una linea temporale.

Phantom Brigade, la recensione di uno strategico che gioca con il tempo
RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   22/03/2023

Una forza di occupazione spietata e violenta ha preso il potere depredando e deportando la popolazione. Un gruppo di ribelli si organizza per fermarla, usando le stesse tecnologie del nemico: dei potenti mech armati fino ai denti con cui riconquistare luoghi strategici e interi territori. Condite il tutto con un sistema di gioco basato sulla manipolazione del tempo e avrete per le mani un titolo potenzialmente esplosivo, che potrebbe ambire a essere uno dei migliori strategici dell'anno. Senonché a volte anche le buone idee possono essere vanificate da delle scelte controproducenti, come vedremo nella recensione di Phantom Brigade.

Un'idea eccezionale

Una squadra di Mech
Una squadra di Mech

Phantom Brigade sembra molto complesso da giocare, ma in realtà diventa abbastanza semplice quando si sono padroneggiati i pochi strumenti necessari per gestire il movimento delle nostre unità. All'inizio di ogni turno il sistema resetta una linea temporale, in cui vengono mostrate le azioni delle forze in campo nei successivi cinque secondi. Scorrendo la linea possiamo quindi sapere dove andranno i mech e i carri armati nemici, quando spareranno, che obiettivi punteranno e altre informazioni vitali, cui dovremo reagire impostando le azioni della nostra squadra sulla linea temporale stessa. Ci troviamo quindi di fronte a un gioco tattico in cui il tempo gioca un ruolo chiave e in cui il giocatore svolge un ruolo che somiglia contemporaneamente a quello del regista e del montatore cinematografico.

All'inizio Phantom Brigade è esaltante
All'inizio Phantom Brigade è esaltante

Ogni azione ha un suo costo in termini di tempo di gioco e va quindi gestita in modo intelligente, di concerto con le azioni di ciascuna unità. Le azioni base sono in realtà poche: un mech può muoversi, può sparare con il fuoco primario o quello secondario, può mettersi dietro a una copertura oppure si può decidere di far fuggire il pilota, in caso ormai la resistenza del mezzo sia agli sgoccioli. Ne vengono fuori delle situazioni spesso esaltanti, in cui ci si può dilettare anche a realizzare azioni spericolate e spettacolari (da rivedere successivamente al rallentatore con gli strumenti integrati), facendo agire i mech all'ultimo momento oppure tentando sortite apparentemente impossibili, forti della capacità di anticipare gli avversari quel tanto che basta da farli sentire impotenti e umiliarli (o viceversa).

Scelte incomprensibili

La gestione degli scontri sembra complessa, ma in realtà non lo è più di tanto, grazie anche all'ottima interfaccia
La gestione degli scontri sembra complessa, ma in realtà non lo è più di tanto, grazie anche all'ottima interfaccia

Dopo ogni scontro possiamo recuperare dal campo di battaglia le risorse lasciate dai nemici, parti di mech comprese, fondendo ciò che non ci serve per ottenere materiali, così da poter migliorare le nostre unità con nuove tecnologie, subito pronte da usare in battaglia. La progressione all'inizio è davvero esaltante e funziona molto bene. I miglioramenti che si ottengono sono importanti, oltre che indispensabili per affrontare la sfida incrementale rappresentata da nemici sempre più agguerriti e dall'ampliarsi del numero di province che dobbiamo liberare prima e mantenere poi (chiamando delle forze della resistenza in nostro soccorso). Avere delle vie di fuga è indispensabile se si vuole sopravvivere alle inevitabili sconfitte, che richiedono arretramento e riorganizzazione.

All'inizio tutto sembra andare liscio come l'olio, incorniciato da uno stile grafico alla Front Mission non eccelso, ma comunque molto curato e appagante. I mech sono ben modellati, le animazioni sono ben fatte, i campi di battaglia, pur non molto vari, offrono spunti tattici interessanti e sempre diversi e l'intelligenza artificiale sembra adeguata a mantenere alto l'interesse. Purtroppo non ci vuole molto per scoprire che il sistema nel suo complesso è pieno di falle e squilibri.

Il problema è che alcune armi avanzate sono davvero troppo potenti e finiscono per rovinare completamente l'aspetto tattico del gioco, rendendolo una passeggiata di salute. Ad esempio trovando le minigun si diventa praticamente onnipotenti e vincere o no uno scontro diventa solo una questione di piazzamento. Basta quindi mettersi nel punto con la visuale migliore sul campo di battaglia e sparare a ripetizione per fare letteralmente a pezzi gli avversari. Quando l'intera squadra dispone di armi ultra potenti, le dinamiche di gioco si appiattiscono ulteriormente e i mech nemici diventano insignificanti, perché incapaci di reagire alla nostra improvvisa aggressività. Considerate che i colpi di alcune delle armi migliori possono attraversare gli edifici arrivando direttamente a bersaglio ovunque esso sia, quindi a volte non è richiesto nemmeno di muoversi per prendere la mira.

Alcune armi di Phantom Brigade sono devastanti... troppo
Alcune armi di Phantom Brigade sono devastanti... troppo

Devastare i nemici la prima volta, che persino quando dotati anch'essi di armi molto potenti tendono a mantenere un atteggiamento più guardingo, come se non si rendessero conto del potenziale distruttivo che impugnano, è anche appagante, ma la seconda diventa mera ripetizione di una storia già scritta e da lì in poi inizia a farsi strada nella coscienza la consapevolezza che Phantom Brigade è semplicemente un'occasione sprecata dalla volontà di compiacere chissà quale sogno di onnipotenza dei giocatori.

Il gioco, che funzionava alla perfezione quando ogni errore poteva comportare la perdita di un mech e che ci chiedeva di passare interi minuti a osservare la linea temporale per sincronizzare al meglio le nostre azioni, facendoci sentire davvero come una forza di resistenza clandestina di fronte a un nemico potente e soverchiante, sparisce divorato da un gameplay ripetitivo con battaglie tutte uguali, in cui gli avversari appaiono sempre più come inutili e limitati di fronte alla nostra forza bruta.

Limiti

I mech sono modificabili, ma alla fine si tende a scegliere sempre l'equipaggiamento più potente
I mech sono modificabili, ma alla fine si tende a scegliere sempre l'equipaggiamento più potente

C'è da aggiungere che quando il gioco inizia a mostrare il suo lato più ripetitivo, inizia a svelare anche alcuni limiti produttivi a cui prima non si era fatto caso, presi come si era dalla novità. Ad esempio ci si accorge che i nemici non sono poi molti come varietà e schemi d'attacco e che gli scenari sono sempre costruiti intorno a una manciata di biomi che si ripetono incessantemente fino alla fine. Stesso discorso per la storia, che praticamente non esiste. Nel prologo vengono stabilite alcune basi dello scenario, che però non vengono mai sviluppate all'interno del gioco per mancanza di sequenze d'intermezzo, dialoghi e quant'altro. Poco male, se il gameplay avesse mantenuto lo stesso livello di interesse per tutto il tempo, ma come ampiamente spiegato, da metà campagna in poi tutto crolla e ci si trova a ricercare un qualche appiglio che giustifichi comunque il continuare a giocare, appiglio che purtroppo non arriva mai.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Epic Games Store
Prezzo 28,99 €
Multiplayer.it
6.5
Lettori (4)
7.8
Il tuo voto

Phantom Brigade è un gioco che si basa su di un'idea eccezionale, funziona benissimo per qualche ora, ma viene rotto da un'esecuzione poco attenta nella gestione della progressione, che fa emergere tutti i suoi limiti. Passa dall'essere un'esperienza soddisfacente e intrigante a una terribilmente ripetitiva e senza mordente nel giro di poche mappe, tanto che sembra quasi di trovarsi di fronte a due titoli differenti. Peccato, perché è come vedere vanificata l'idea dell'anno per delle scelte che potevano essere gestite molto meglio.

PRO

  • L'idea è eccellente
  • All'inizio non si riesce a staccarsi tanto funziona bene

CONTRO

  • Progressione gestita malissimo trasforma il gioco
  • Ripetitivo