C'era molta curiosità per il ritorno Project CARS dopo l'acquisizione dello sviluppatore Slightly Mad Studios da parte di Codemasters, avvenuta a novembre per una cifra di circa 30 milioni di dollari. Nella nostra recensione di Project CARS 3 dimostreremo come il gioco abbia virato con decisione verso una direzione più arcade e meno simulativa, cercando un equilibrio nuovo e andando per molti versi in competizione con un altro brand del publisher britannico, GRID (anche se, è bene ricordarlo, il titolo è distribuito da Bandai Namco). Questo cambio di impostazione ha pagato?
Una Forza di carriera
Sin dalla schermata iniziale è evidente che l'offerta di Project CARS 3 sia stata realizzata prendendo come metro di riferimento Forza Motorsport 7. La parte del leone è affidata ad una rinnovata modalità carriera che ricalca in tutto e per tutto quella del racing di Microsoft: troviamo quindi numerosi campionati, ciascuno riservato ad una particolare categoria di veicoli, che devono essere completati per poter poi sbloccare quelli successivi e avere accesso ad auto più prestazionali.
Le sfide sono rappresentate prevalentemente da gare sprint di due o tre giri (a seconda della lunghezza del tracciato), con il giocatore che parte sempre dal centro dello schieramento. Non ci sono qualifiche e anche il numero di partecipanti, di per sé generoso, è sprecato per dei gran premi così veloci. Presente anche qualche variazione sul tema, come il completamento di uno o più giri veloci senza sbavature, ma nel complesso non troviamo nulla di realmente originale. Le macchine sono divise per potenza, ed è stata introdotta la possibilità di modificarle sia esteticamente che a livello di meccanica. Le personalizzazioni esteriori si limitano alla colorazione della livrea e al design dei cerchi, senza che si possano aggiungere particolari aerodinamici come alettoni o minigonne.
Dal punto di vista dell'elaborazione troviamo esattamente le stesse voci a cui ci ha abituato Forza: si possono migliorare le pinze dei freni, i filtri dell'aria, l'iniezione e l'albero a camme, fino ad arrivare ad una "total conversion" del mezzo per trasformarlo in un bolide di classe superiore. Concettualmente quindi, a parte alcuni eventi destinati a particolari categorie di vetture, si può completare l'intera carriera con la medesima macchina, che non a caso aumenta di livello con l'utilizzo, ricevendo sconti sugli aggiornamenti e potenziamenti esclusivi.
Cambiare per non cambiare
Per quanto possa sembrare stimolante, in realtà il tuning si rivela un'arma a doppio taglio poiché, essendo gli upgrade comuni a (quasi) tutte le vetture, finisce con l'uniformare i modelli di guida in maniera ancora più marcata rispetto a quella del gioco di Turn 10, riducendo, in più di qualche occasione, la scelta dell'auto ai semplici gusti estetici. Durante la carriera la curva di difficoltà si innalza progressivamente con l'aumentare delle categorie, anche mantenendo inalterato il livello di difficoltà. Tuttavia, a volte è parso che certe sfide fossero eccessivamente sbilanciate a favore della CPU. La progressione è rapida, gratificante e stimola alla prosecuzione sino al totale completamento; inoltre il numero di gare e di situazioni è decisamente abbondante ed in grado di intrattenere l'utente per numerose ore.
Al piatto forte si affiancano gli eventi giornalieri, settimanali e mensili (tutti finalizzati ad aumentare il livello e ad ampliare il garage) e le sfide personalizzate in cui impostare il tracciato, il numero di giri e dei partecipanti. Non poteva mancare il comparto multiplayer che abbiamo potuto provare solo per una brevissima sessione prima della pubblicazione della recensione. Pochi minuti passati in compagnia di giocatori di livello superiore (tra questi anche due dei programmatori) che hanno confermato l'immediatezza e l'accessibilità del sistema di guida, molto permissivo con le collisioni, che ci ha consentito dei piazzamenti nella parte sinistra della classifica nonostante la relativa inesperienza. Interessante, anche se non abbiamo avuto modo di approfondirlo sufficientemente, il sistema che assegna una valutazione al pilota sia in base alla pulizia di guida che al rispetto degli avversari. Nelle nostre prove c'erano solo undici giocatori, ma c'è da scommettere che il livello di divertimento si innalzerà quando tutti e 32 gli slot saranno occupati (il limite si riduce a 20 per le console).
Quattro ruote motrici o due cubetti di ghiaccio?
Nella triade di "simcade", la serie Project CARS si era sempre contraddistinta per una più spiccata valenza simulativa, tanto da poter essere apprezzata, con la dovuta precisione, soltanto con un volante. La parola d'ordine di Project CARS 3 è accessibilità, anche se gli aiuti alla guida non sono poi così tanti. Sulla falsariga di quanto visto in F1 2020 si possono attivare traiettorie e frenate assistite, trasformando il gioco in una sorta di trenino; c'è la poi possibilità di attivare l'ABS, il controllo della trazione e quello della stabilità; quest'ultimo in particolare rende il modello di guida decisamente artificioso e si sentirà ben presto la necessità di disabilitarlo. Senza elettronica le cose migliorano, ma la fisica delle vetture, affidata all'engine Physx di NVIDIA, restituisce delle sensazioni poco naturali: ci riferiamo in particolar modo alla massa delle macchine, che sembrano tutte troppo leggere, come testimoniano sia i repentini cambi di direzione ottenibili anche ad elevate velocità sia l'esagerata sensibilità a qualunque tipo di cordolo e alle asperità dell'asfalto, con comportamenti difficili da prevedere. La nota dolente riguarda le curve ad alta percorrenza: se si manca il punto di corda anche solo per pochi centimetri l'auto viene letteralmente fatta traslare verso l'esterno, a prescindere dalla superficie e dalla velocità, e non c'è verso di recuperarla se non appoggiandosi, poco realisticamente, contro i guard-rail.
Gas a martello... partiti!
Si finisce così per parzializzare pochissimo sulle levette analogiche, spalancando il gas o premendo fino a fondo corsa il pedale del freno, con il risultato di un modello di guida molto simile a quello di Shift 2 o di GRID, per restare nel portfolio di Codemasters. Non che questo sia necessariamente un aspetto negativo: l'auto si riesce a padroneggiare in pochi minuti, ma viene sempre richiesta una buona concentrazione per evitare insidiose uscite di pista.
Il gameplay riesce a regalare qualche buona soddisfazione, ma, come detto, si tratta di un'inversione di marcia che potrebbe essere difficilmente digerita dagli appassionati del primo minuto. Qui ciascuno deve fare quindi una riflessione in base alle proprie esigenze. A complicare le cose arriva un'intelligenza artificiale tutt'altro che innovativa. A livello aggressivo i piloti controllati dalla CPU spesso speronano il giocatore o frenano in curva per reprimere ogni tipo di attacco, evitando di adottare la stessa furia agonistica tra di loro; quando si riesce a portarsi al comando, operazione piuttosto difficile senza usare le maniere forti, solitamente si crea un solco che viene rapidamente colmato alla prima sbavatura. Quello che lascia più perplessi è l'atteggiamento di certi piloti che, in determinati punti della pista sembrano quasi fermarsi per poi, una volta superati, affrontare le curve seguenti con una precisione degna del miglior Lewis Hamilton. In un quadro del genere non deve stupire che siano stati eliminati sia i pit-stop, che il consumo di carburante che quello degli pneumatici e che la gestione delle collisioni non porti ad alcun danno (nemmeno visivo, se non alla macchina del giocatore che non viene comunque penalizzata se non quando si tagliano delle curve).
Porte aperte
Se c'è una cosa che non fa difetto a Project CARS 3 è la varietà: certo, ci troviamo ad anni luce di distanza dal faraonico Forza Motorsport 7 e dalle sue 829 vetture (DLC compresi), ma i 211 modelli del gioco base sono comunque di più rispetto a quelli del titolo precedente. Troviamo le marche più famose, tra cui Ferrari, Lamborghini, Bugatti, McLaren, Porsche; inevitabilmente manca all'appello qualche esotica rarità, ma in un parco così generoso si troverà sicuramente il proprio bolide preferito. Oltre alle classiche ruote coperte, timbrano il cartellino anche la Dallara di Formula E; la Bentley Speed 8 vincitrice a Le Mans; persino la Lotus 98T guidata nel 1986 da un certo Ayrton Senna.
Resta purtroppo il problema delle visuali: quella dall'interno dell'abitacolo è difficilmente utilizzabile, mentre in quelle che riprendono l'auto da dietro avremmo preferito una telecamera leggermente più alta per meglio dominare l'asfalto. Notevole anche il numero di tracciati, che si snodano attraverso 51 location (dodici in meno rispetto al predecessore), ma il cui computo totale, considerando i vari layout, sale fino a 121. Ci sono circuiti reali come Monza, Brno e Interlagos, ma non mancano nemmeno piste fittizie e spesso molto ispirate, come il redivivo Mojave o la new entry Toscana. La stessa varietà si ripropone anche nelle condizioni meteorologiche: non solo si può correre a qualsiasi ora del giorno e della notte, con pioggia, nebbia, foschia o cielo terso: c'è persino la possibilità di scegliere la stagione preferita (purtroppo però le temperature dell'asfalto non influiscono sull'aderenza delle gomme).
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 10 Pro 64 bit
- CPU: AMD Ryzen 9 3950x
- Memoria: 32GB RAM
- Scheda video: NVIDIA RTX 2080
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 7/Windows 10
- CPU: Intel Core i5 3,5 GHz
- Memoria: 8GB RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 680
- Spazio su disco: 50GB
- Scheda audio: DirectX compatibile
- Connessione ad internet a banda larga
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 10
- CPU: Intel Core i7-8700k
- Memoria: 16 GB RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 2070
Motore grafico
La nuova impostazione arcade di Project CARS può piacere o meno; è molto meno soggettivo il giudizio sulla realizzazione tecnica, sottotono rispetto a quella degli episodi precedenti. Sin dai menù di gioco (che sono parsi sin troppo ispirati al mondo mobile) si ha l'impressione che il titolo sia fermato a qualche anno fa. Questa sensazione è confermata una volta indossato il casco: non ci riferiamo tanto al dettaglio delle piste, difficilmente apprezzabile in movimento, ma soprattutto alla resa degli abitacoli e delle auto. Un diretto confronto con Project CARS 2 dimostra come in questa nuova edizione le texture siano più piatte, quasi impermeabili alle fonti di illuminazione che rendevano più vivida l'azione del racing del 2017. Non solo: anche gli effetti ambientali, come la pioggia o la polvere alzata da un'uscita di pista, sono decisamente più grossolani e, ad aguzzare l'udito, sembra che anche il campionamento dei motori sia un po' meno definito. Questo downgrade può essere spiegato dalla volontà di Slightly Mad Studios di mantenere un elevato frame rate anche su console, dove ci si è prefissati di mantenere il tetto dei 60 fotogrammi al secondo; di certo si tratta di un piatto difficilmente digeribile dall'utente PC che dispone, in media, di ben altra potenza computazionale. Come intuibile il joypad (per la prova è stato utilizzato quello dell'Xbox 360) è più che sufficiente per avere il totale controllo della situazione, tanto da rendere quasi eccessivo un volante.
Conclusioni
Chi si attendeva da Project CARS 3 un capitolo in grado di far fare il classico salto di qualità alla serie ideata da Slightly Mad Studios, rimarrà probabilmente deluso da un netto cambio di impostazione nel modello di guida, che risulta comunque gradevole ed immediato, anche se decisamente poco profondo. Difficilmente digeribile per chiunque (soprattutto per gli utenti PC), il visibile downgrade della grafica, resosi necessario per mantenere una buona velocità di esecuzione, storico tallone d'Achille, anche sulle console. Buona varietà del parco macchine, tracciati mediamente ben realizzati e un'offerta contenutistica ricca, per quanto non originale, lo rendono un'alternativa da tenere in considerazione per chi ha consumato le gomme a furia di girare sulle piste di Forza Motorsport e Gran Turismo.
PRO
- Circuiti ben realizzati
- Molti contenuti
- Immediato
CONTRO
- Modello di guida che per alcuni potrebbe essere eccessivamente arcade
- Grafica solo discreta
- Sfide poco originali