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Rainbow Six: Raven Shield

Tornano in azione i ragazzi del gruppo Rainbow... e questa volta saranno aiutati dalla nostra polizia di stato, grazie all'apporto degli italianissimi NOCS.
Come? Dove? Perche? Tutti i dettagli nella nostra esclusiva recensione!
Per sgominare le bande di terroristi ancora una volta di più...

RECENSIONE di La Redazione   —   25/03/2003
Rainbow Six: Raven Shield
Rainbow Six: Raven Shield

La squadra Rainbow Six!

Anno 2005. Nella memoria di milioni di persone, i conflitti del 20° secolo sono stati dimenticati. Relegati nei libri di storia e negli archivi polverosi. Divenuti soggetti per film. Storie raccontate da vecchi nonni, che sembrano sempre meno importanti in questo scintillante nuovo mondo di terrorismo globale e conflitti internazionali.
Ma non tutto ciò che è stato sepolto è morto. Vecchi odi resistono. Vecchi misteri rimangono insoluti. E vecchi nemici rialzano la testa, rinvigoriti e pronti ad utilizzare gli strumenti del moderno terrore per continuare le loro vecchie battaglie.
Una sola barriera separa il mondo dal terrore vecchio e nuovo: Rainbow, una task force internazionale dedita a combattere il terrorismo in tutte le sue forme.
Un’organizzazione top-secret composta dai migliori agenti anti-terrorismo a disposizione delle Nazioni Unite. Rainbow è l’arma più potente dell’arsenale mondiale. Sostenuti dalle più avanzate tecnologie disponibili, e addestrati ai limiti delle capacità umane, essi sono la nostra più grande speranza nella lotta al terrore. Forse anche l’ultima…
Ancora una volta sarete chiamati, non alle armi, bensì a capo dell’organizzazione Rainbow, uniti contro la lotta al terrorismo. Quando sarete chiamati, significa che una missione estremamente importante vi attende, e che tutte le altre opzioni non hanno dato risultati… nessun fallimento è permesso.

Rainbow Six: Raven Shield
Rainbow Six: Raven Shield

Nocs per la prima volta…

Milano, 19 marzo 2003. Le forze speciali della Polizia di Stato italiana, i NOCS (Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza), entrano per la prima volta in un videogame d’azione. Al fianco di tutte le polizie internazionali, i nostri NOCS saranno impegnati a stroncare l’incubo terrorismo in ogni angolo del pianeta.
Per l’adattamento del videogioco i NOCS hanno dato una continua consulenza e fornito dettagliate indicazioni ai game designer e ai programmatori della Ubi Soft per garantire un risultato che rispecchiasse il più possibile la realtà. Grazie allo studio delle posizioni che gli uomini della squadra devono assumere, infatti, avvalendosi di un moderno sistema di motion capture, potremo vedere “realmente” come si muoveranno e come utilizzeranno le armi. Sono state fatte decine di fotografie e riprese video per ricreare in digitale le modalità operative d’èlite antiterrorismo, così come sono state ricreate, fin nei minimi dettagli, tutte le divise con gli stemmi ufficiali, le armi e l’equipaggiamento realmente in dotazione agli uomini dei NOCS.
Grazie a questa collaborazione, tra poco uscirà una patch (disponibile da aprile sui siti www.poliziadistato.it e www.ravenshield.it ) che permetterà d'impiegare nelle vostre missioni (multiplayer o meno) gli stessi operativi dei NOCS.

Realismo puro? Non sempre..


Errata Corrige:
A seguito di una pronta e puntuale segnalazione da parte di UbiSoft Italia desideriamo correggere, e chiarire, il fatto che seppure Unreal 2 e Tom Clancy's Rainbow Six: Raven Shield utilizzino entrambi il cosiddetto motore «Unreal Warfare», ne utilizzano due versioni differenti. Unreal 2 è mosso dalla versione 2.0, mentre Raven Shield sfrutta la precedente evoluzione 1.5
Quindi, sebbene nel corso della recensione si potrebbe essere indotti a pensare che i due giochi utilizzino e possano sfruttare le stesse routine grafiche riportiamo il fatto che, invece, il motore grafico utilizzato non risulta essere lo stesso.
Proprio per questo, paragonare direttamente gli aspetti grafici dei due titoli - come invece è stato fatto nel corso della nostra recensione - potrebbe risultare fuorviante.

Cos’hanno in comune Unreal 2 e Raven Shield (chiamato comunemente Rash)? A prima vista sono due giochi completamente diversi, eppure, un elemento non proprio marginale li accomuna in maniera inequivocabile: il motore grafico.
Questo splendido motore è già stato sfruttato, seppure non al massimo, da Unreal Tournament 2003 mentre, come facilmente immaginabile, è stato ammirato nel massimo del suo splendore grafico proprio in Unreal 2 (beh, c'erano dubbi? N.d.Matt). Proprio grazie alle sue enormi potenzialità questo engine grafico verrà impiegato anche in altri futuri grandi titoli quali Thief 3 e Deus Ex 2. Insomma, non male come credenziali.
Gli sviluppatori della Ubisoft, consci della qualità e potenzialità dell’Unreal Warfare (il nome "in codice" di questo engine), hanno deciso di acquistarne i diritti all’uso, per poterlo utilizzare nello sviluppo del nuovo episodio di Rainbow Six.
Dopo questa breve introduzione sul grande Unreal Warfare, passiamo in esame il lato grafico che, pur non essendo l’aspetto principale di un Fps, è il segno più visibile dei vari cambiamenti apportati al terzo capitolo di questa serie.
Sin dai primi minuti di gioco si noterà di certo che il motore suddetto non viene utilizzato a dovere. Le texture, teoricamente di alta qualità grazie al motore grafico di Unreal 2, al contrario, si rivelano essere di pessima qualità (in proposito, leggete il doveroso errata corrige ad inizio paragrafo, N.d.Matt). Ma questo non è tutto, il lato “curioso” consiste nel fatto che; in alcune mappe, specialmente quelle dedicate al multiplayer, la qualità delle texture è abbastanza buona ed il motore grafico viene utilizzato a dovere, la restante parte di mappe, come minimo l’80%, presentano delle texture pessime e parecchio scadenti. Personalmente, penso che Ghost Recon sia parecchio migliore, graficamente parlando, pur non utilizzando l’Unreal Warfare. Ma, non solo Ghost Recon surclassa di parecchio questo nuovo capitolo della serie RS, anche in Rogue Spear, in alcuni casi, si potevano ammirare texture parecchio migliori.
Le mappe multiplayer, stranamente, sono abbastanza buone, ogni tanto si possono ammirare le caratteristiche principali di questo motore, e, anche le texture risultano essere parecchio realistiche. Forse, i ragazzi della Ubisoft si sono affidati a mapper sbagliati, dato che, per la gestione di texture realistiche, questo motore è eccelso. (vedi Devastation)
Fortunatamente, nel gioco è incluso lo stesso editor utilizzato in UT 2003 e Unreal 2. Grazie a questo e ai vari mapper sparsi per il mondo, vedrete mappe parecchio superiori a quelle originali.

Rainbow Six: Raven Shield
Rainbow Six: Raven Shield

Fuoco di copertura!

Tralasciando la grave imperfezione dovuta alla non curanza delle texture, al contrario, il lato “audio” del gioco è perfetto e curato in ogni minimo dettaglio.
Splendidi effetti sonori delle armi ed effetti d’impatto sui vari oggetti, ricreano un’atmosfera perfetta, adatta a questo tipo di gioco.
Ogni arma ha un suo effetto, campionato perfettamente, che renderà l’idea della potenza o del tipo di munizioni utilizzato. Splendidi gli effetti d’impatto differenti per ogni materiale, dai colpi cupi e sommessi generati da materiali legnosi colpiti da proiettili, a fantastici effetti di distorsione acustica sui vari tipi di metallo.
Questo lato, ovviamente, non poteva essere trascurato, dato che in ogni fps che si rispetti il campionamento delle armi da fuoco è quasi sempre di buon livello.
Le voci dei compagni di squadra sono abbastanza buone, identiche ai vecchi episodi, anche se per i cultori della serie, amanti dei vari inglesismi, udire un “Via via via!” è ridicolo confronto al celebre “Go go go!”. Questo piccolo difetto è comunque legato alla versione localizzata in italiano e, come voi saprete, i puristi non sempre gradiscono la localizzazione.

Rainbow Six: Raven Shield
Rainbow Six: Raven Shield

Tom Clancy, il mito..

Tom Clancy nasce il 12 Aprile del 1947 a Baltimora, in Maryland, e fin dall'infanzia coltiva la passione per tutto ciò che è militare, però a causa di una fortissima miopia non può intraprendere la carriera nell'Esercito.
Fin dal college (Clancy ha l'equivalente di una laurea in lettere conseguita al Loyola College, Classe '69) ha accarezzato l'idea di diventare scrittore, ma decise d'intraprendere la più sicura vita dell'assicuratore. Il suo ufficio è tempestato di foto di carattere militare e di libri e giochi strategici. Nel 1976 la notizia della tentata diserzione di una fregata sovietica in Svezia gli ispira ciò che nel 1984 si concretizzerà nel best seller The Hunt for the Red October . Da allora la sua strada di scrittore è in discesa... Egli afferma che la sua vita non è cambiata molto, dato che è allergico ai party del Jet set dei romanzieri. Ha quattro figli e vive in una villa sulla Cheasepeake Bay (Baltimora) in Maryland, e fa i lavori di casa che "lo mettono nella giusta prospettiva". Ha una nutrita collezione di berretti militari e ama sparare con la sua Beretta 92 nel suo poligono personale sotterraneo. Ha sempre scritto i suoi romanzi con un Macintosh (con il modello più aggiornato per i tempi). E' proprietario di una Hummer e di un carro armato M60!)
Oggi Tom Clancy viene regolarmente consultato dagli esperti internazionali di strategia navale e dalla CIA, è sempre il benvenuto nei sottomarini, jet e navi della Marina Statunitense e, molti dei suoi libri, sono studiati presso i War College americani. Sebbene abbia sempre dichiarato che la sua incredibile cultura derivi esclusivamente da fonti pubbliche e di non aver mai oltrepassato la sicurezza nazionale, ha, alla fine, ammesso di essere entrato in contatto con quella che lui stesso chiama "The Great Chain", ovvero una rete di militari, impiegati del Governo, ufficiali del Pentagono, uomini della Cia e imprenditori, da cui attinge informazioni.

Tutti fermi! Cecchini fuoco!

In Raven Shield, guidi un’unità d’èlite dell’antiterrorismo internazionale –nome in codice “Rainbow”. Assumiamo il controllo del comandante della missione, prima e dopo ogni missione e pianifichiamo ogni dettaglio delle missioni. La scelta degli operativi, divisi a seconda della specializzazione: Assalto, specializzato nel combattimento con l’uso di tutte le armi diverse dai fucili di precisione, Ricognizione, specializzato negli spostamenti furtivi senza farsi rilevare, Cecchino, specializzato nel combattimento con l’uso dei fucili di precisione, Demolizioni, specializzato nel piazzamento e disinnesco di esplosivi, Elettronica, specializzato nel piazzamento e manipolazione di congegni elettronici.
Dopo la scelta degli operativi da spedire in missione, dovremo attribuire loro l’attrezzatura più adatta al tipo di missione da eseguire: L’arma primaria, l’arma principale dell’operativo, che spazia dai fucili di precisione agli affidabili mitragliatori, l’arma secondaria, che spazia da ogni tipo di pistola a delle piccole mitragliette, l’assegnamento di oggetti, che vanno dalle granate di ogni tipo ad oggetti tecnologici quali il sensore di battiti cardiaci.
Dopo aver equipaggiato i nostri operativi, passeremo nell’area di pianificazione della missione. La stanza di pianificazione è dove impostiamo i waypoint e creiamo un piano d'azione. Quando non controlliamo una squadra, essa segue i waypoint e il piano per la missione. In questa stanza, è stata aggiunta la finestra della mappa, una piccola visuale della situazione, in bassissima risoluzione ma utile per capire in che situazione e luogo siete. La fase finale, prima di entrare in campo, è la stanza “esegui missione” dove sceglieremo quale squadra comandare, oppure se visionare la missione in modalità spettatore.
Appena entrati nel fulcro dell’operazione, gli operativi delle altre due squadre seguiranno il percorso pianificato. Il nostro waypoint attuale appare sullo schermo come un cerchio fluttuante con l’indicazione della distanza in metri. Se il waypoint non è a portata di visuale, appare una freccia lungo il bordo dello schermo, indicando la direzione verso la quale ci dobbiamo dirigere.
Un utile cambiamento rispetto al passato consiste nel fatto che, se abbiamo pianificato un’azione speciale per un waypoint, come un’”Attesa di Codice-Go Alfa” o un “Lancia una Granata a Frammentazione”, essa appare al centro dello schermo quando raggiungiamo il waypoint. In questo modo non faremo più confusione con le azioni pianificate.
Inoltre potremo tenere sotto controllo tutti gli operativi, grazie ad un piccolo menù disposto sotto la vostra salute, che ci terrà informati su ogni azione che stanno intraprendendo. Dovremo impartire loro i vari Codici-Go e dei via libera ai cecchini quando hanno i bersagli a tiro.
Dopo aver impartito i vari ordini, dovremo condurre la nostra squadra, quasi sempre saremo i primi ad entrare in azione, anche se, grazie ad un semplice comando, potremo far avanzare i nostri operativi, anziché esporci direttamente.
Un altro comando utilissimo, apprezzato sicuramente dai puristi, è la possibilità di aprire le porte a poco a poco, piuttosto che spalancarle direttamente. Grazie a questo sarà possibile adottare nuovi tipi di tattiche. Il sistema utilizzato per “sparare” è rimasto invariato, viene sempre utilizzato il reticolo che si ingrandirà o rimpicciolirà a seconda di tantissime cose che potrebbero influenzare la mira dell’arma.

Rainbow Six: Raven Shield
Rainbow Six: Raven Shield

Le ultime parole

Raven Shield, sotto ogni aspetto, non ha nulla da invidiare a qualsiasi altro titolo del genere e, nonostante presenti il grave difetto dovuto alla scarsa qualità delle texture, resta pur sempre un ottimo titolo, certamente in grado di aprirsi un varco tra i grandi del genere.
I ragazzi Ubisoft hanno fatto un buon lavoro, a dispetto di un titolo pressoché invariato, puntando sicuramente sulla modalità multiplayer piuttosto che migliorando quella in single (un esempio eclatante sta nel fatto della grande differenza grafica delle mappe multiplayer).

Rainbow Six: Raven Shield
Rainbow Six: Raven Shield

Le ultime parole

Pro

  • Migliorie apportate nel gameplay
  • Campionamenti delle armi da fuoco e degli effetti d’impatto eccelsi
  • Ottima modalità multiplayer
  • Localizzazione ottima e, ormai prossima, aggiunta dei NOCS

Contro
  • Alcune texture di media qualità
  • Modalità in Single poco longeva

E’ giunta l’ora del ritorno..

Dopo una grandissima ed estenuante attesa, Ubi Soft è orgogliosa di presentare un nuovo capitolo della più acclamata e discussa serie, Rainbow Six.
Il titolo in questione è Rainbow Six: Raven Shield, terzo capitolo della tanto amata serie ludica tratta dalle opere del celebre Tom Clancy.
Questo titolo cosa porterà di nuovo? Unreal II ha optato per uno splendido motore grafico, in grado di animare texture di elevata qualità, l’innovazione di Project IGI 2 consiste nella vastità delle mappe e di conseguenza del campo visivo. Raven Shield, come i suoi predecessori, ha sempre cercato di migliorare la sensazione di realismo, sia dal punto di vista grafico che quello del gameplay. A causa di questa scelta, sin dal primo capitolo, il genere Fps (First Person Shooter - Sparatutto in prima persona) si è diviso in due frangenti: il genere Fps classico, Unreal e tutti i vari sequel, e l’Fps tattico.
Questa divisione è divenuta sempre più tangibile, sino al punto di dividere persino l’utenza dei vari titoli, troverete spesso amanti del genere tattico piuttosto che quello classico e viceversa.
Questo fenomeno ha colpito anche i giocatori in multiplayer, gli amanti del genere tattico, fermi sui vari Ghost Recon, Counter Strike e gli amanti degli Fps classici quali Unreal Tournament e Quake. Tornando sul discorso, Raven Shield, è quindi l’ultimo Fps tattico in commercio, dotato di ogni tipo di innovazione sul lato realistico, in modo tale da avere una sempre più perfetta ricostruzione delle varie situazioni.
Chissà se il nuovo titolo di casa Ubi Soft sarà destinato a regnare indiscusso tra i grandi del genere.