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Samsara Room, la recensione

Tra avventura classica ed escape room, Samsara Room è un'esperienza davvero particolare che scopriamo in questa recensione

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   28/05/2020

Ogni tanto è possibile trovare delle vere e proprie perle sommerse nell'oceano di giochi più o meno gratuiti offerti quotidianamente sugli store mobile, come possiamo vedere in questa recensione di Samsara Room. Si tratta di un prequel di tutta la serie Cube Escape e dei vari titoli provenienti da Rusty Lake, pubblicato in forma gratuita per celebrare il quinto anniversario dell'etichetta e di fatto riportando in auge una delle prime produzioni in assoluto del team, ricostruita con nuove aggiunte fino a renderla un vero e proprio gioco nuovo. Si tratta davvero di un bel regalo: non c'è alcun meccanismo nascosto nella distribuzione gratuita, solo la volontà di aumentare un po' la propria visibilità nel migliore dei modi, ovvero offrendo una prova libera di quanto di meglio il team abbia da offrire su piattaforme mobile, ben condensato nelle poche ore di gioco offerte da Samsara Room. In questo piccolo titolo ritroviamo in forma concentrata tutto lo stile tipico di Rusty Lake e la sua particolare filosofia legata ai videogiochi: è un'avventura in stile "room escape", tutta incentrata su enigmi in sequenza e dominata da una narrazione estremamente ermetica, che rende più difficile la soluzione dei rompicapi ma libera anche il gioco da qualsiasi sovrastruttura standard potendo così spaziare in collegamenti logici anche piuttosto arditi.

Samsara Room 5


Ne viene fuori una sequenza di rompicapi legati insieme da un sottile racconto ma soprattutto da un'atmosfera generale veramente di grande impatto. Lo strano simbolismo di Rusty Lake è tutto giocato sul surreale, con giustapposizioni bizzarre e una progressiva irruzione di elementi metafisici all'interno di scene apparentemente normali. Ci si ritrova dentro a una stanza d'albergo, senza alcuna introduzione né scopo evidente, e dobbiamo sostanzialmente fare qualcosa per uscire da questa o quantomeno capire quale sia la nostra funzione. Da qui parte tutto il gioco di enigmi incastrati uno nell'altro, che svelano progressivamente una realtà ben più profonda e inquietante della situazione iniziale, andando a toccare anche argomenti esistenziali: il riferimento al Samsara nel titolo non è un caso, visto che la metempsicosi del ciclo della vita nelle religioni indiane effettivamente traspare nella strana progressione di eventi che si svolgono nel gioco, portandoci in un viaggio abbastanza allucinante tra dimensioni diverse ma rimanendo sempre tra quelle quattro pareti della misteriosa stanza d'albergo da cui cerchiamo disperatamente di uscire.

Il ciclo della vita tra quattro mura

Il gameplay è quello tipico dell'avventura punta e clicca, con interazione diretta attraverso il touch screen, per cui ci si trova a toccare in giro i vari oggetti dello scenario per capire con quali possiamo interagire e in che modo. È presente anche un inventario, contrariamente a quanto accadeva in alcuni capitoli di Cube Escape, dunque la vicinanza con l'adventure classico è ancora più marcata, eppure le sensazioni che derivano dal gioco sono molto diverse, un po' per il senso di costrizione dato dalla necessità di agire su pochi oggetti in un ambiente ristretto, un po' per quella costruzione particolare degli enigmi che distingue gli escape room dai punta e clicca classici. Il concorrente più famoso in quest'ambito è probabilmente The Room, ma Samsara Room rappresenta un'esperienza differente anche da quest'ultimo, soprattutto grazie alla sua particolare narrazione profonda ma appena accennata, un simbolismo ermetico che si presta a diverse letture ma che sarà ben riconoscibile a chi ha già avuto modo di conoscere lo strano universo di Rusty Lake.

Samsara Room 3


Toccando in giro si scopre che tra gli oggetti quotidianissimi che ci circondano tra le quattro mura si nasconde qualcosa di ben poco comune, dunque è necessario abbandonare buona parte dei pregiudizi sull'utilizzo standard degli oggetti per trovare la soluzione ai puzzle, alcuni dei quali risultano fin troppo contorti e assurdi, a dire il vero. In generale, tuttavia, il puzzle design si gioca su un buon equilibrio fra l'intuizione e la costruzione astratta, tanto da non essere mai troppo fuori dagli schemi logici. Capiamo presto che il modo per uscire dalla stanza non è quello che ci si potrebbe aspettare ma richiede di "diventare qualcos'altro", coinvolgendo diverse "dimensioni" (che non descriviamo più a fondo per evitare spoiler), per cui dovremo scoprire come queste cambino la percezione della stanza e interagiscano fra di loro per arrivare alla soluzione. Da lì in poi il gioco diventa un crescendo di affascinanti stranezze, facendo emergere un senso di inquietudine di fondo che non tracima mai nell'horror vero e proprio, ma mantiene una sorta di nota lugubre e oscura che contribuisce a coinvolgerci nello strano viaggio rappresentato, arrivando a toccare argomenti esistenziali.

Lo stile grafico utilizzato è quello tipico del team in questione, tutto basato sul disegno 2D dal tratto semplice e netto, con contorni ben definiti e quasi stilizzati, in grado di creare una grande atmosfera. La sensazione che si prova è di trovarci all'interno di una sorta di quadro surrealista, da esplorare in ogni angolo e che può nascondere una sorpresa in ogni minuscolo anfratto, mentre il senso di meraviglia e inquietudine è ben sottolineato dalla colonna sonora di Victor Butzelaar.

Samsara Room 4

Conclusioni

Versione testata Android, iPad 1.2
Digital Delivery Steam, App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
8.0
Lettori (5)
6.3
Il tuo voto

Samsara Room è un bel regalo per tutti e un ottimo modo per far conoscere a più persone le particolari produzioni di Rusty Lake, presentando una sorta di summa dello stile del team condensata in una breve avventura. È poco più di un assaggio che dura poco, ma è anche un'esperienza che difficilmente passa inosservata, lasciando invece una traccia nella memoria grazie alle sue stranezze, allo stile grafico e a quell'inquietudine di fondo quasi esistenziale. L'atmosfera è insomma l'elemento cardine, anche al di sopra degli enigmi che a volte peccano di eccessivo astrattismo, ma nel complesso si tratta di un'avventura compatta e piacevole, che riesce ad uscire dagli schemi con stile e creatività.

PRO

  • Grande stile e atmosfera
  • La meccanica delle dimensioni è ben implementata
  • Gratuito ma completo in ogni sua parte

CONTRO

  • Molto breve
  • Alcuni enigmi peccano un po' di "astrattismo"