Nell'era del cinecomic, ormai è diventato sempre più difficile riuscire ad apprezzare davvero un film nella sua complessità. Ci troviamo costantemente bombardati da pellicole - il più delle volte - doppioni l'una dell'altra, costretti a destreggiarci tra universi multipli, cronologie su cronologie e linee temporali più o meno coerenti. Il tutto fomentati da aspettative che spesso e volentieri falsano il risultato finale in positivo e negativo, lasciandoci con visioni che, quando va male, lasciano poco e nulla una volta usciti dalla sala.
Ed ecco perché l'annuncio di Spider-Man: Un Nuovo Universo, una pellicola d'animazione che ha come protagonista Miles Morales (personaggio nato nel 2011 appartenente all'universo Ultimate, ideato da Brian Bendis e disegnato da Sara Pichelli in sostituzione di Peter Parker) ha lasciato non poco perplessi in una prima fase iniziale.
Ancora un nuovo Spider-Man? Ne sentivamo davvero l'esigenza? In versione animata? Ma i cartoni non sono per i bambini? Eh sì, per quanto il cinema d'animazione abbia dimostrato più e più volte negli anni di essere assai vicino al mondo degli adulti rispetto a quello dell'infanzia, si fa ancora fatica oggi a classificare come film per adulti le pellicole d'animazione.
Quando il coraggio paga
Un progetto tanto ambizioso quanto rischioso, non solo per il tipo di personaggio e di storia che gli sceneggiatori, Phil Lord e Christopher Miller, volevano andare a realizzare, attingendo quindi ad un ulteriore universo del mondo Marvel Comics, ma mescolando insieme anche molteplici universi dove Spider-Man non è solo Peter Parker ma incarna diverse identità, da quella di Spider-Gwen a Spider-Pork, passando per Spider-Man Noir. A questo si unisce anche una regia coraggiosa fatta a sei mani, dove l'animazione si fa ancora più complessa e stratificata, cercando di omaggiare i retini e le tavole del fumetto anni '60 mescolati all'illusione del 3D e della computer grafica.
Ammettiamolo pure: letto così, non sembra essere chissà quanto entusiasmante. O meglio, viene quasi da dire: "ok, ha del potenziale ma non saranno mai in grado di svilupparlo". E, invece, non solo il progetto su grande schermo funziona, ma nel suo essere "un semplice film d'animazione" mostra una potenza incredibile, in grado di spazzare via qualsiasi predecessore in live action visto recentemente.
Spider-Man: Un Nuovo Universo non è solo un film perfettamente compiuto, dove la sperimentazione tra cinema, fumetto e anche videogioco trova l'apice del suo splendore, ma anche una pellicola che sa regalare fortissime emozioni, portando con sé lo spettatore su di una vera e propria montagna russa che, a fine della giostra, lascia molto più di una visione piacevole. Resta impresso nella mente, appiccicato quasi sulla pelle e nelle ossa. Difficile fare a meno di dire che si tratta del miglior Spider-Man di sempre.
Una ventata di innovazione
Fin dall'inizio Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, rendono omaggio alle pellicole precedenti. Fanno loro la lezione dello stesso Sam Raimi, lavorando sui difetti del film e perfezionando i pregi. La pellicola è una lunga citazione del mondo di Spider-Man, sia per quanto riguarda i fumetti ma anche per ciò che concerne il lavoro fatto al cinema e sulle serie televisive animate, senza neanche dimenticare l'ultimissima versione del videogioco lanciata da Insomniac lo scorso settembre.
Moltissimi easter egg che strizzano l'occhio al fan più accanito, ma senza scadere nel becero fan service che, alla fine di tutto, lascia ben poco su cui riflettere. Il lavoro fatto su questa pellicola è molto più minuzioso, elegante e raffinato. I grandi conoscitori dello Spider-Man di Morales, nonché quello di Peter Parker, potranno anche storcere il naso nel notare diverse incongruenze. Il film, infatti, non vuole essere un mero adattamento o copia carbone: stravolge alcuni elementi, li rinnova, dà nuova vita ma ma al tempo stesso riesce incredibilmente a conservare l'anima del comic. Si percepisce il fumetto stesso all'interno di Spider-Man: Un Nuovo Universo, pur distaccandosi dalla sua storia originale.
Questo ha permesso al film di respirare un'aria del tutto nuova, portandoci alla scoperta di un universo nell'universo assolutamente coerente e che, con molta probabilità, prende forma per la prima vera volta al cinema. Possiamo dirlo senza troppe remore che sia Stan Lee sia Steve Dikto all'interno del film vengono egregiamente omaggiati, facendo perfino un po' sorridere con gli occhi lucidi rivolti allo schermo. Se dobbiamo dare una definizione di cinecomic, questo film riesce a farlo perfettamente all'interno delle sue due ore scarse di narrazione.
In bilico tra fumetto, cinema e sperimentazione
Le tecniche si intrecciano tra di loro. Si respira il vintage del fumetto e la grande evoluzione dell'animazione. Un film ben lavorato sul piano della computer grafica alla quale è stato poi aggiunto in seguito il disegno più tradizionale. Onomatopee, retini, stili che rincorrono, l'evoluzione del genere del fumetto nel tempo sono la ciliegina sulla torta per un lavoro di grafica estremamente complesso, mai visto prima di questo momento al cinema.
Inoltre, come detto poc'anzi, la regia sa essere estremamente accurata ed elegante, non dovendo assolutamente invidiare nulla ai colleghi dei live action. Il trio riesce a dare al film un tono scanzonato e, nel medesimo tempo, maturo e profondo, coinvolgendo un'incredibile fetta di spettatori. Dinamico, elaborato e avvicinante, ma anche appassionante ed emozionate. Un autentico tripudio per chi ama un cinema che deve fare molto di più che intrattenere.
Magnifico anche l'uso della tavolozza dei colori, da quelli più acidi a quelli più psichedelici. Sembra quasi che lo schermo diventi liquido in alcune combinazioni che sono letteralmente magnetiche ed ipnotiche.
Il potere della responsabilità
Si fa un viaggio assieme a Miles Morales alla scoperta di questi grandi poteri da cui, come ben sappiamo, derivano delle grandissime responsabilità. E la storia vuole puntare proprio su questo. Sul significato di essere un eroe, di portare sulle proprie spalle l'eredità di Spider-Man. Ma chi è in fondo Spider-Man se non un uomo, un adolescente o una ragazza come tanti altri? Qualcuno che ha deciso di affrontare i problemi, di non tirarsi indietro, di raccogliere le responsabilità e le conseguenze delle proprie azioni.
Interessante sotto questo punto di vista il rapporto, quasi padre- figlio, tra Miles e Peter Parker. Un Peter Parker schiacciato dalle sue stesse responsabilità, che proprio spronando Miles a trovare la sua vera identità, il suo posto nel mondo per diventare ufficialmente "il nuovo Spider-Man di quartiere", farà i conti con se stesso, con tutto ciò che non è riuscito ad affrontare in quel momento. E a pennello ci calza, in questo caso, la voce di Jake Johnson - che sicuramente conoscete per il ruolo di Nick nella serie New Girl. Nessuno scappa dalle piccole e grandi frustrazioni della vita, dalle più semplici paure e ostacoli che, spesso e volentieri, sono ben più gigantesche di qualsiasi Green Goblin o Kingpin.
E, infatti, a coronare il tutto è il grande lavoro del doppiaggio originale fatto su questo film. A cominciare da Shameik Moore (Miles Morales) per arrivare a Nicolas Cage (Spider-Man Noir), passando per Liev Schreiber (nei panni di un mastodontico Kingpin) e Mahershala Ali (Aaron Davis), fino a Haileen Steinfeld (Spider-Gwen) e il già citato Jake Johnson. Tutti incredibilmente all'altezza del ruolo, tutti perfettamente amalgamati alla caratterizzazione dei loro personaggi. Realistici dall'inizio alla fine. In conclusione, fiore all'occhiello della pellicola, è indubbiamente la colonna sonora che riprende il sound street di New York, collegandosi direttamente alle origini del protagonista. Coinvolgente e sicuramente parte integrante del film.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.0
Spider-Man: Un Nuovo Universo porta con sé la speranza della novità, della sperimentazione e della ricerca di qualcosa sempre diverso, emozionante e stuzzicante, anche partendo da basi conosciute. La pellicola si conclude con la certezza che nessuno Spider-Man è davvero solo. La certezza che noi non siamo mai soli, neanche nei momenti di buio più intenso, e chissà... forse il futuro potrebbe riservarci - alcune già confermate - nuove incredibili avventure all'interno di questo interessante e infinito Spider-Verse!
PRO
- Un'animazione complessa e articolata, diversa dal solito
- Pur cambiando radicalmente la storia, il film è fedele all'anima del fumetto
- Una ventata di novità, innovazione e originalità
CONTRO
- Ci sarebbe potuta essere più varietà tra gli Spider-Man dei diversi universi