Sumerian Six appartiene a quelli che possiamo definire generi panda, ossia che sono sull'orlo dell'estinzione nel mercato consolidato, ma continuano comunque a esistere in qualche modo, vuoi perché qualcuno ci crede ancora, vuoi perché quando hai un progetto in avanzato stato di sviluppo e sei un team medio piccolo, tendi a completarlo per provare a lanciarlo, visto che l'opzione B sarebbe comunque il fallimento. L'insuccesso di Shadow Gambit di Mimimi aveva già mostrato che gli strategici in tempo reale stealth con elementi tattici hanno un mercato fin troppo risicato per garantire vendite da sopravvivenza.
Insomma, se il massimo esponente di un genere, sviluppato dal team più blasonato nell'alveo dello stesso, non riesce a vendere, una domanda bisogna porsela. Eppure qualcuno ci prova ancora, ad esempio Claymore Game Studios con il remake di Commandos, che è forte di un nome riconoscibile e potrebbe quindi fare numeri decenti quando uscirà, e Artificer con, appunto, Sumerian Six, ormai disponibile da quasi due mesi e, purtroppo, passato quasi inosservato nonostante le buone recensioni e le ottime qualità complessive che si trascina dietro. Speriamo di portargli un po' di fortuna, a questo punto, visto che è piaciuto molto anche a noi.
La storia
La cosiddetta squadra Enigma è composta da un gruppo di personaggi davvero particolari, perché tutti dotati di poteri sovrannaturali. Sono di fatto degli scienziati, tra i migliori al mondo, che hanno un solo obiettivo: fermare il Terzo Reich. Andando più nello specifico, il cattivo di turno è tal Hans Kammler, un gerarca nazista che vuole sfruttare il Geiststoff, una sostanza mistica dai grandi poteri, per creare l'arma definitiva con cui far ottenere al solito Hitler il potere assoluto.
Il sosia di Charlie Chaplin lo ha anche dotato di un'unità speciale sotto il suo esclusivo comando, la SS-Geistesstärke, con cui avremo a che fare per tutta l'avventura. Il tutto si traduce nel dover girare l'intero pianeta penetrando nelle fortezze naziste, per scoprirne i segreti e sventare i piani del Reich.
Come genere vuole, Sumerian Six ci richiede una certa discrezione. Dobbiamo quindi infiltrarci nelle varie aree cercando di eliminare tutti gli ostacoli che ci si parano innanzi, solitamente dei nazisti mal intenzionati, siano essi dei normali esseri umani o delle creature dotate di poteri sovrannaturali. La squadra Enigma non è comunque indifesa, visto che ciascuno dei suoi membri ha le sue abilità speciali da sfruttare sul campo.
In linea generale, l'atmosfera che si respira è quella di un Indiana Jones, non certo quella di un'opera storica, con lo scenario che è stato fortemente romanzato, ricorrendo a volte a qualche cliché di troppo. Nonostante ciò durante l'avventura si incrociano più volte dei fatti realmente accaduti, che aiutano a rafforzare il senso di verosimiglianza, aumentando così il coinvolgimento nell'avventura. Concludendo, dal punto di vista narrativo è stato fatto un ottimo lavoro, considerando anche il genere di appartenenza che non si presta a chissà quali soluzioni cinematografiche.
Elementi unici
Ma c'è qualcosa che rende Sumerian Six unico rispetto ai concorrenti? Sicuramente il suo maggior focus sulle abilità sovrannaturali, che va oltre anche quello di Shadow Gambit, dove comunque queste ultime erano molto presenti (del resto lì i protagonisti erano dei fantasmi). Qui possiamo considerarle il fulcro dell'intera esperienza, visto che aggiungono strategia al gameplay, aprendolo maggiormente all'iniziativa del giocatore.
Ad esempio il potere di Izzy, una degli Enigma, le permette scambiarsi di posto con i nemici, ha diversi utilizzi creativi e, quando padroneggiato e mescolato con altre abilità, come quella di Sid di usare i nemici come veicoli, diventa foriera di situazioni davvero interessanti. In generale, tutte le abilità riescono a creare dei momenti unici, rendendo i personaggi molto piacevoli da conoscere e usare, aumentando al contempo anche il fattore rigiocabilità. Non siamo ai livelli del già più volte citato Shadow Gambit, ma poco ci manca.
Peccato che tanti sforzi non siano supportati completamente dall'intelligenza artificiale, che si comporta in modo molto sciocco di fronte anche a delle strategie molto semplici. Ad esempio non è difficile attirare i nemici dietro a delle coperture per poi ucciderli senza troppi grattacapi, tanto che a volte si possono compiere dei veri e propri massacri giocando al gatto e al topo. In questo senso il sistema di gioco appare un po' troppo permissivo: gli allarmi durano appena 30 secondi, con i nemici che finiscono per ignorare quello che gli accade intorno troppo velocemente.
Trovano un corpo? Stanno un po' in allerta, senza cambiare routine per cercare la minaccia, quindi in brevissimo tempo tornano alle loro faccende come se fosse tutto normale. Si uccide qualcuno usando elementi dello scenario (magari facendogli cadere un masso addosso)? Solito allarme per qualche secondo, quindi si torna al pattugliamento normale e addio al poveraccio. Non che pretendessimo chissà cosa, considerando che per titoli del genere è facile diventare molto frustranti, ma nemmeno di trovarci a combattere con dei tontoloni del genere. Mimimi da questo punto di vista appare imbattuta.
Sia chiaro che siamo comunque di fronte a un'opera di spessore, perché Artificier ha lavorato molto bene su alcuni equilibri, ad esempio rendendo alcune abilità più rumorose così da impedire di usarle in ogni circostanza. Alcuni limiti appaiono artificiali, ma se non li avessero messi l'esperienza ne avrebbe risentito parecchio, perché sarebbe diventata troppo facile e risolvibile con una manciata di tattiche. In ultima istanza, ci troviamo di fronte a un gioco i cui nemici non sono proprio delle cime, ma che allo stesso tempo valorizza l'improvvisazione e l'uso creativo delle abilità, grazie anche a una progettazione eccellente delle mappe che si prestano a queste forme di sperimentazione.
Dal punto di vista tecnico Sumerian Six è in linea con gli altri esponenti del genere. Quindi abbiamo un buon livello di dettaglio, per essere un gioco con la telecamera a volo d'uccello, c'è una certa varietà nelle mappe, nonostante lo scenario, e c'è una pulizia complessiva lodevole, che aiuta a non rendere mai illeggibile ciò che avviene sullo schermo e, di conseguenza, a commettere errori involontari. Insomma, tutto è estremamente funzionale, per quanto piacevole. Se cercate qualcosa che spezzi la vostra scheda video, guardate altrove.
Conclusioni
Sumerian Six è un ottimo strategico in tempo reale stealth con elementi tattici, che poteva essere curato di più a livello di intelligenza artificiale dei nemici, ma che fa il suo rivelandosi un toccasana per chi si è sentito orfano dopo la chiusura di Mimimi. Peccato che anche Artificier abbia subito dei licenziamenti a inizio anno, con il futuro del team che è diventato ancora più incerto dopo il lancio. Di nostro non possiamo che consigliarvi il gioco, che vi rapirà per le circa diciassette ore che dura.
PRO
- Le abilità aggiungono strategia al gameplay
- Mappe progettate benissimo
- Le basi sono copiate, ma sono copiate bene
CONTRO
- L'IA dei nemici non è proprio sveglissima