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The Caligula Effect 2, la recensione di un sequel molto rispettoso

La recensione di The Caligula Effect 2, un sequel perfettamente in linea con lo stile e i contenuti del predecessore.

RECENSIONE di Simone Pettine   —   15/10/2021

Nell'approcciarsi alla nostra recensione di The Caligula Effect 2, il videogiocatore italiano può contare su una marcia in più, una chiave interpretativa probabilmente non disponibile all'estero. In primo luogo la psicologia ha scelto il nome dell'imperatore romano Caligola per descrivere la sindrome in questione: si tratta (ovviamente stiamo semplificando un po') della volontà di fare esperienza di situazioni limite, di infrangere tabù e gran parte delle norme imposte dalla società ai singoli individui. I personaggi del primo e del secondo capitolo della serie, infatti, si ritrovano nel mondo alternativo proprio in seguito all'esperienza di uno o più traumi; inoltre la stessa vita nell'altrove virtuale è, a conti fatti, un'esperienza limite, normalmente impossibile e trasgressiva rispetto alla normalità.

Ma c'è anche un altro aspetto curiosamente in tema e possibile solo nella nostra lingua. Il "caligo" è una nebbia che si alza dal mare. Secondo la tradizione popolare, con questa foschia si manifestano gli spiriti che accorrono a rapire le anime dei trapassati, ancora incastrate tra la vita terrena e quella ultraterrena. Che è poi la stessa condizione di sospensione dei protagonisti di The Caligula Effect 2, che si tratti del protagonista o dei membri del ritrovato Go-Home Club. A parte queste curiosità che potreste trovare interessanti per una comprensione piena dell'opera, The Caligula Effect 2 è ufficialmente il secondo capitolo del franchise avviato su PlayStation Vita nel 2016. I riscontri positivi del primo The Caligula Effect, che nel 2019 approdò anche su PlayStation 4 e Nintendo Switch, hanno giustificato lo sviluppo di un sequel sostanzialmente molto conservativo, in cui sono tornati a collaborare, tra gli altri, Tadashi Satomi (esperto del mondo di Persona) e Takuya Yamanaka nel ruolo di director.

Trama: nel mondo alternativo

The Caligula Effect 2, Regret è la creatrice del mondo virtuale
The Caligula Effect 2, Regret è la creatrice del mondo virtuale

La trama di The Caligula Effect 2 gioca sul sicuro riproponendo situazioni, personaggi e atmosfere in larga parte derivativi, perfettamente attinenti col primo capitolo della saga. Potreste giustamente chiedervi se sia possibile partire direttamente dal sequel, ignorando a piè pari l'esistenza del primo The Caligula Effect. La risposta è la seguente: in teoria sì, è possibile farlo, anche perché vari personaggi (senza anticiparvi troppe rivelazioni) faranno direttamente riferimento alle vicende precedenti. Dato che però, nei fatti, la trama riprende proprio laddove si era conclusa nel primo capitolo, sarebbe opportuno aver prima concluso l'episodio originale, per poi passare a The Caligula Effect 2, così da cogliere meglio tutti i riferimenti. Non è però così scontato che dopo 40 ore siate disposti ad affrontarne altrettante nel sequel: meditate bene circa l'opzione più opportuna.

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In sé, comunque, il contesto narrativo del titolo si rivela più che valido. Ci ritroviamo a Redo, una simulazione virtuale in cui sono state intrappolati vari individui provenienti dal mondo reale. Fondamentalmente, vuoi grazie alla tecnologia, vuoi a causa di alcuni errori imprevisti che ne hanno comportato un'applicazione di massa eccessiva, le persone sono state "sottratte" alla propria esistenza e trasportate in un altro mondo fittizio.

Fittizio in tutti i sensi: la simulazione propone un banale ciclo di vita scolastico tipicamente giapponese, con una ripetizione eterna degli stessi momenti, delle stesse azioni, degli stessi rapporti interpersonali. Per di più, i presenti non ricordano la vita precedente: credono che quello sia proprio il loro mondo reale. Per alcuni si tratta di un sogno; per altri (i pochi che conoscono la verità) di un incubo.

A regnare su Redo è Regret, una bambola virtuale che accoglie e colloca i nuovi arrivati al giusto posto. Finché non arriva il protagonista che, proprio da buon protagonista che si rispetti, si rivela speciale: infatti si accorge che quella non è nient'altro che una simulazione. Ben presto la narrazione, di conseguenza, si complica: approda a Redo anche un essere esterno, X, altra bambola virtuale intenzionata a portare al collasso la creazione di Regret. X si allea con il protagonista, i due trovano via via nuovi alleati dal gruppo del Go-Home Club (avversi, a loro volta, alla simulazione) e tutti insieme tentano di smantellare tutta la baracca.

Non aspettatevi grandi rivelazioni o chissà quali intrighi, ma il tutto si rivela comunque piacevole; forse anche meno scontato per chi non abbia giocato il primo capitolo della serie, in effetti, perché è davvero facile intuire chi sia il cattivo e quali siano i suoi intenti. Vogliamo solo sottolineare che, a parte la caratterizzazione buona di X, di Regret e di pochi altri comprimari, gli altri membri del party e soprattutto nemici ed NPC generici sono immersi nella più completa banalità e prevedibilità.

Trofei PlayStation 4

The Caligula Effect 2 offre una ricca lista di trofei, incluso il Trofeo di Platino. Per ottenerli tutti quanti dovrete completare gli otto capitoli principali della trama, poi tutte le missioni secondarie dei vari protagonisti, vincere oltre 200 battaglie, dedicarvi ai collezionabili e molto altro ancora. Del resto si tratta di un J-RPG, cosa vi aspettavate? Nulla di troppo complesso, ma sicuramente un'operazione lunga e potenzialmente tediosa.

Gameplay: esplorazione e combattimento

Molto conservativa è anche l'offerta di The Caligula Effect 2 legata al gameplay. Salvo parziali modifiche, il sistema di combattimento a turni in stile J-RPG è rimasto pressoché lo stesso. Il giocatore entra in battaglia contro qualsiasi nemico incontrato lungo il proprio percorso e da lì in poi deve scegliere le azioni successive, organizzate in quattro categorie: Catharsis Effect, Support, Action e Items. Fondamentalmente si tratta un po' della solita strategia dell'"attacca, difendi, esegui azioni particolari, oppure usa un oggetto nell'inventario", nulla per cui strapparsi i capelli. Ma il tutto funziona, complice l'esistenza di una catena di azioni (che si chiama proprio Imaginary chain system) la quale permette di prevedere in che modo andranno a segno i nostri colpi e come reagiranno i nemici presenti. Ogni singola azione che abbiate in mente presenta un costo in MP, il cui indicatore sarà sempre presente a schermo durante il combattimento.

Tramite la catena predittiva, prima di eseguire ogni azione il giocatore è incentivato a calcolare e ricalcolare l'efficacia delle sue mosse: basterebbe un minimo errore, difatti, per facilitare il contrattacco nemico e, potenzialmente, l'interruzione dell'offensiva. Tutto ciò in verità torna più utile negli scontri con i boss che per quelli con nemici comuni, solitamente tutti uguali e ugualmente deboli; il livello di difficoltà a modalità "normale" in The Caligula Effect 2 poi è inesistente, quindi vi incentiviamo, qualora cerchiate una sana sfida, ad optare direttamente per quelli superiori ("difficile" o addirittura "estremo"). Quanto detto finora è valido sia nel caso che utilizziate il solo protagonista in combattimento (cioè il vostro alter ego, muto e leggermente personalizzabile) sia un vero e proprio party, con vari membri del Go-Home Club alla riscossa, i quali andranno sbloccati e reclutati con calma, proseguendo nella trama principale.

Esplorazione e comparto tecnico

A parte quello dei protagonisti, il design dei personaggi di The Caligula Effect 2 lascia a desiderare
A parte quello dei protagonisti, il design dei personaggi di The Caligula Effect 2 lascia a desiderare

A parte la trama e i combattimenti contro nemici a volte sin troppo improbabili, il resto dell'offerta di The Caligula Effect 2 consiste nell'esplorazione degli ambienti del suo mondo virtuale. In sé funzionerebbe anche bene, non fosse per la banalità degli ambienti proposti (una stazione ferroviaria? Una scuola? Wow), e per l'estrema linearità degli stessi. Perdersi è praticamente impossibile e gli oggetti di interesse a schermo vengono sostanzialmente indicati con veri e propri riflettori, così che sia impossibile perderli lungo la via. Avere tutto subito e così facilmente non si traduce affatto in un'esperienza appagante. Interagire con i personaggi secondari e le loro storie aiuta un po'.

Appena discreto e di certo non memorabile è anche il comparto tecnico, fermo sostanzialmente alle prime esperienze del genere su old gen. Va bene che i J-RPG di solito non puntano al dettaglio grafico, al frame rate, alla risoluzione e agli oggetti presenti a schermo, ma qui parliamo veramente di ambienti spogli, vuoti, ridotti all'osso, dove l'unica cosa vagamente differente e in un certo modo riconoscibile sono i volti dei protagonisti e degli antagonisti; tutti gli altri NPC e luoghi sono identici. Da un lato, ciò valorizza proprio personaggi come X, Regret e lo stesso protagonista, dall'altro sminuisce e avvilisce tutto il resto.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
6.8
Lettori (3)
8.2
Il tuo voto

The Caligula Effect 2, come suggerisce il numero sulla destra, è la seconda interazione del franchise in questione. L'anima del titolo, completamente conservativa, attinge a piene mani dal materiale del primo capitolo della serie, aggiornandolo solo fino ad un certo punto e mai in maniera pienamente convincente: la soluzione riesce di sicuro ad accontentare i fan che apprezzarono l'esperienza già cinque anni fa su PlayStation Vita, ma stenta a convincere tutti gli altri. Di produzioni simili, ben più ispirate e curate, il settore è pieno: sia dal punto di vista del gameplay (che pure mostra qualche guizzo creativo) che da quello grafico-tecnico, quest'ultimo veramente mediocre. Certo, la narrazione in sé potrebbe attirare qualche curioso: il conflitto tra mondo virtuale e reale, per qualche motivo, risulta sempre accattivante. Ma prima di valutare l'acquisto, vi consigliamo vivamente di affiancare a questa recensione anche dei video esplicativi, magari gli stessi forniti da NIS America.

PRO

  • Contesto narrativo interessante
  • Longevo
  • Sistema di combattimento in parte originale

CONTRO

  • Molto derivativo e conservativo
  • Tecnicamente e graficamente obsoleto
  • Dopo poche ore è già diventato ripetitivo