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The Cuphead Show!, la recensione: uno spasso scoppiettante per tutta la famiglia

La nostra recensione di The Cuphead Show!, la nuova serie TV Netflix in arrivo il 18 febbraio, tratta dall'omonimo videogioco di MDHR

RECENSIONE di Gabriella Giliberti   —   14/02/2022

Quanti di voi hanno ancora gli incubi al suono di quella musichetta così in mood anni '30, gioiosa e vibrante ma... portatrice di guai, guai serissimi, tanto per Cuphead e suo fratello Mugman, quanto per voi? Ecco, oggi con la recensione di The Cuphead Show! possiamo cominciare con l'assicurarvi che nessun Santo verrà scomodato dal calendario, ma sicuramente ci sarà un largo spazio per le risate.

In occasione del lancio della serie TV Netflix, che come si è ben capito è tratta dall'omonimo sparatutto bullet-hell a scorrimento orizzontale del 2017, che avverrà il 18 febbraio in piattaforma alla nove del mattino come abitudine, abbiamo visto in anteprima tutta la prima stagione di The Cuphead Show e senza troppi giri di parole possiamo tranquillamente affermare che abbiamo di fronte un vero e proprio gioiellino, gustoso e godibile tutto d'un fiato.

La prima stagione è composta da 12 episodi, tutti dalla durata circa di una quindicina di minuti, e segue le disavventure di Cuphead e suo fratello Mugman nell'iconica isola di Calamaio, abitata da tazzine parlanti, ortaggi giganti e creature di ogni tipo, compreso il diavolo in persona alla costante ricerca di anime da succhiare e collezionare.

Cuphead e Mugman vivono in una tranquilla casettina nel bosco insieme al Nonno Bricco, ma ovviamente di tranquillo quando si tratta di questi due c'è davvero poco e nulla.

Ogni episodio rappresenta un'avventura diversa con tantissimi personaggi e volti sicuramente familiari per chi ha giocato e amato il videogioco di MDHR. Del resto, lo stesso trailer ci aveva dato un'anticipazione dei diversi personaggi che avremmo visto/intravisto all'interno della serie TV. La maggior parte, ovviamente, sono boss che nel gioco hanno dato molto più che del "semplice" filo da torcere.

Ogni episodio di Cuphead avrà un nemico ben definito
Ogni episodio di Cuphead avrà un nemico ben definito

Nella serie, invece, c'è chi diventa vero "antagonista" dell'ennesima disavventura della coppia di tazzine, chi è semplicemente di passaggio. Potremmo definirlo un easter egg più che un vero e proprio personaggio.

Sebbene la verticalità sia predominante, non manca di presentarsi nella maggior parte degli episodi il fil rouge che vede Cuphead debitore di un'anima, la sua anima, nei confronti di Santanasso stesso! Ed è esattamente da questo che partirà la serie TV, fino ad arriva a un ultimo episodio dove... beh, diciamo che Satanasso potrebbe diventare l'ultimo dei problemi di Cuphead e Mugman e che il futuro per questo progetto potrebbe essere ancora lungo.

Pillole leggere, veloci, divertenti ma… poco cattivelle!

Una scena di The Cuphead Show!
Una scena di The Cuphead Show!

Entriamo nel vivo di questa recensione di The Cuphead Show! senza però rovinarvi il gusto della sorpresa (per quanto da spoilerare ci sia davvero poco e nulla).

Come detto prima, la serie TV è letteralmente uno spettacolo da gustarsi tutto d'un fiato, se siete degli amanti del bingewatching; in alternativa, potete optare per una fruizione sicuramente più dilatata, godendovi nei tempi più morti della giornata un paio di frammenti di questo show.

La trama è praticamente risicata, come abbiamo visto. Si tratta letteralmente di pillole verticali che seguono quel minimo indispensabile di orizzontalità. Un episodio non ha il tempo di cominciare che è già finito. Bisogna un attimo entrare nell'ottica di questo format, altrimenti la visione risulta quasi mancante di qualcosa. Eppure l'ironia e il sarcasmo, la caratterizzazione (seppur blanda dei personaggi), la leggerezza dei contenuti, l'incredibile lavoro fatto sull'animazione, non possono non rendere piacevole, e appassionare, la visione.

Lo stile di The Cuphead Show! è inconfondibile
Lo stile di The Cuphead Show! è inconfondibile

La serie, infatti, riprende il gusto tipico dell'animazione americana anni '30 ispirata a quella dei fratelli Max e Dave Fleischer, prendendo in prestito qualcosa anche da Ub Iwerks e Walt Disney, esattamente come fa il gioco. In questo caso, però, anche il ritmo è scandito esattamente come gli esempi appena fatti. Potremmo quasi definirli delle freddure, accattivanti e divertenti, aperti per un pubblico particolarmente vasto. Il format è letteralmente quello delle strisce animate del mattino o che aprivano il prime time. Quasi come se fosse uno stuzzichino prima della portata principale.

Ecco, se da un lato questo permette sicuramente allo show di ampliare la sua platea, facendo leva su situazioni goffe, bizzarre e ben cadenzate da un ritmo che lascia "poco respiro" allo spettatore, incalzandolo sempre di più ad andare avanti nella visione, al tempo stesso, però, perde un po' di quella cattiveria tipica del gioco. Il senso è sicuramente quello di prendere un personaggio e farlo finire in guai sempre più grossi, quelle situazioni catastrofiche dove si cade da un dirupo, ci finisce in testa un pianoforte, ci viene rubata l'anima e ributtata a calci dentro di noi, si prende più di una scossa, si rischia la combustione e via discorrendo.

Gli allegri protagonisti di The Cuphead Show!
Gli allegri protagonisti di The Cuphead Show!

Al tempo stesso però, manca nel dialogo un po' di quella "violenza" verbale più sottile. Quell'inside joke pesante che esaspera ancora di più i toni, creando quel tipico contrasto dell'animazione per adulti tra ciò che vediamo e ciò che sentiamo.
Tanto in italiano quanto in inglese (il lavoro di adattamento è davvero eccelso, il doppiaggio altrettanto), le battute sono meno feroci, violente e grezze rispetto a come lo erano all'interno del gioco.

È ovvio che sia un prodotto per famiglie, con qualche gag più sottile riservata ad un pubblico decisamente più maturo, al tempo stesso non manca un lieve retrogusto in bocca per il voler qualcosa di più. Qualcosa che faccia effettivamente la differenza, lo faccia brillare e non lo renda unicamente uno show piacevole ma che non dimostra lo stesso mordente del videogioco.

Tra passato e presente: l’animazione di The Cuphead Show!

Una scena del The Cuphead Show!
Una scena del The Cuphead Show!

Proseguendo in questa recensione di The Cuphead Show!, sicuramente un altro aspetto fondamentale, e che è stato molto notato tra il videogioco e questa serie animata, è quello dell'animazione.

Lo stile grafico anni '30 è stata la caratteristica predominante del gioco, soprattutto poi se messo in confronto con la difficoltà di quest'ultimo. Facile venir ingannati dalle apparenze, ma la sostanza è ben diversa. In questo caso, per fortuna, possiamo goderci tranquillamente lo show, ma la digitalizzazione dell'opera non passa di certo inosservata, tanto in positivo quanto, per così dire, in negativo.

A differenza del videogioco, la serie TV è sì disegnata a mano ma non su carta, bensì digitalmente. E a occuparsene non è stata la stessa MDHR, bensì lo studio interno di Netflix. Le motivazioni principali sono due: la prima si collega con quanto detto prima, ovvero rendere il prodotto più appetibile per un pubblico più giovane e ben poco abituato a un'animazione 2D che risulterebbe estraniante. La seconda è meramente una questione logistica legata al tempo.

Sappiamo tutti la gestazione che ha richiesto un gioco come Cuphead. In ambito televisivo, non ci si può permettere tutto quel tempo, soprattutto quando parliamo di piattaforme streaming e prodotti non proprio mainstream (ma che hanno una buona base per diventarlo).

Cuphead e suo fratello Mugman su di un razzo...con un gelato in mano
Cuphead e suo fratello Mugman su di un razzo...con un gelato in mano

I tratti caratteristici dei personaggi non vengono persi. L'animazione è comunque straordinaria, piacevole ed esalta le atmosfere e le tecniche tipiche dell'animazione anni '30, il lavoro sui dettagli è davvero impressionante, al tempo stesso il digitale fa perdere un po' quel tratto vintage così caratteristico e squisitamente anacronistico.

Non si fa fatica ad abituarsi, soprattutto perché il lavoro svolto è davvero eccelso, dispiace però la perdita di quella patina che, più di qualsiasi cosa, avrebbe reso The Cuphead Show! un prodotto davvero unico nel suo genere senza rivali. Invece, inevitabilmente, lo show viene un po' messo sullo stesso piano di altri simili "adattamenti" usciti in questi ultimi anni, risultando meno ficcante, per quanto faccia leva su un format abbastanza differente.

The Cuphead Show!: uno show per tutta la famiglia

La caratterizzazione dei personaggi di  The Cuphead Show! è immediatamente riconoscibile
La caratterizzazione dei personaggi di The Cuphead Show! è immediatamente riconoscibile

Avviandoci verso una conclusione e andando oltre gli aspetti più tecnici di cui abbiamo appena parlato, come per esempio anche la colonna sonora orchestrata che riprende le atmosfere del gioco e quindi di quell'animazione più oldschool, possiamo tranquillamente dire che The Cuphead Show! risulta essere un prodotto piacevole e godibile che fa venire voglia di averne di più, molto di più. Quella pillola da concedersi di tanto in tanto, tra una pausa e l'altra, quasi come se fosse uno spuntino.

Facile appassionarsi ai personaggi ed esaltarsi al ritrovamento di alcuni di questi, come gli stessi protagonisti o Re Dado e Satanasso o, ancora, personaggi che incontreremo solo nel DLC, come per esempio Ms. Chalice. Le avventure sono leggere e briose, un po' con quella ingenuità di un'animazione anacronistica che colpisce forse un pubblico più maturo, rispetto a quello più giovane. Eppure la tipologia di personaggio, le gag e i colori che dominano la serie, sanno anche come coinvolgere lo spettatore più piccolo, portando il format a essere amato su larga scala.

Una scena piuttosto curiosa di The Cuphead Show!
Una scena piuttosto curiosa di The Cuphead Show!

Di sicuro possiamo dire che questo è solo l'inizio e che, per il futuro, ci aspettiamo un maggior approfondimento anche sulle dinamiche stesse tra personaggi, andando un pochino oltre il concetto di "pillola pomeridiana" e lavorando non solo su un'animazione accattivante ma anche una narrativa più piccata, con più mordente e con l'ambizione di andare oltre la superficie.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.0

La prima stagione di The Cuphead Show! è piacevole, divertente e scorrevole. Fa affidamento su un ritmo incalzante e dei personaggi adorabili. Gioca tanto con l'esperto quanto con chi si approccia per la prima volta a questo tipo di personaggi. Ogni episodio in formato pillola si inserisce bene nella routine di visione dello spettatore, al tempo stesso l'operazione di espansione ad una platea più grande fa perdere un po' di mordente, tanto nelle battute ironiche ma non taglienti, quanto nell'animazione che pur esaltando lo stile anni '30 perde di quella patina vintage tipica del periodo. Sicuramente un buona la prima da cui ci aspettiamo qualcosa in più per il futuro.

PRO

  • Divertente, spassoso, leggero. Pillole verticali da buttare giù di un fiato
  • Il lavoro è estremamente dettagliato, riprende il mood del gioco ma soprattutto le atmosfere e la struttura dei cartoni animati anni '30
  • È bello ritrovare i personaggi del gioco, da quelli positivi a quelli negativi e prendere vita in una forma nuova, ampliando la platea d'ascolto del progetto
  • Un buona la prima che fa venire voglia della seconda stagione immediatamente

CONTRO

  • Le battute risultano divertenti ma poco taglienti e cattive, forse un po' troppo limate per un pubblico giovane, facendo perdere di sagacità
  • Per quanto impeccabile il lavoro animato, la digitalizzazione fa perdere un po' di quella patina vintage caratteristica del gioco