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The Elder Scrolls Online: High Isle, la recensione

The Elder Scrolls Online si aggiorna con il DLC High Isle, ecco la nostra recensione dell'espansione dedicata alle isole bretoni.

RECENSIONE di Gianluca Musso   —   06/07/2022

Siamo certi che possa valere lo stesso per alcuni di voi, ma arrivati a quasi 11 anni dall'ultimo capitolo originale della saga The Elder Scrolls, dobbiamo ammettere che trovarci nell'universo fantasy che Bethesda Softworks ha costruito con i suoi RPG a mondo aperto ci manca terribilmente, persino di più se pensiamo al fatto che è ancora prestissimo per ricevere qualche informazione sul sesto capitolo della serie. L'azienda sta infatti concentrando tutte le sue risorse e le sue energie su Starfield, e dal momento che i giochi di ruolo alla Bethesda non sono propriamente semplicissimi da sviluppare, c'è il serio rischio di tornare a Tamriel solo verso la fine di questo decennio.

Sebbene ci siano delle differenze sostanziali tra i due titoli, quello che in molti ignorano è che l'eredità della saga è in realtà portata avanti con grande orgoglio da The Elder Scrolls Online, l'MMO arrivato al suo ottavo anno di attività che si è progressivamente ampliato per offrire ora una Tamriel quasi totalmente esplorabile, dalle torri di granito della Città Imperiale alle vette innevate di Skyrim, dalle foreste dell'isola di Summerset alle pendici vulcaniche di VVardenfell.

Dopo un paio di DLC che avevano portato gli avventurieri dell'MMO di ZeniMax Online Studios a combattere potenti daedra nei piani dell'Oblivion, il gioco si appresta ora ad accogliere una nuova espansione dal sapore del tutto diverso, ambientata nella splendida isola bretone di High Isle, caratterizzata da ridenti panorami mediterranei e lussuosi castelli.

C'è aria di vacanze, e proprio come una guida turistica dotata di ombrellino la nostra recensione di The Elder Scrolls: High Isle vi porterà alla scoperta di tutte le bellezze dell'isola, raccontandovi inoltre delle novità in arrivo con l'espansione. L'avete messa la crema solare sotto l'armatura?

Cosa puoi aspettarti da un bretone, se non della politica?

High Isle, in tutti i suoi colori
High Isle, in tutti i suoi colori

L'espansione non si limita a concentrare il suo raggio d'azione tra i confini dell'isola di High Isle, ma permetterà piuttosto di esplorare la maggior parte dell'arcipelago di Systres, un punto di riferimento commerciale per le tratte navali che circumnavigano il continente. La posizione strategica dei porti bretoni, ma ancor più la loro totale neutralità nella Guerra delle Tre Bandiere, rende l'arcipelago il luogo ideale per gli intricati intrecci della politica delle tre Alleanze, nei quali ci troveremo immersi fin dalle primissime battute della trama principale. Dimenticatevi l'epica delle ultime espansioni, nella storia di The Elder Scrolls: High Isle verremo gettati in un complesso thriller politico i cui antagonisti non mettono a repentaglio la sopravvivenza di Tamriel, ma solo le sorti di High Isle e dell'isola gemella Amenos, una colonia penitenziaria ricoperta da una fitta giungla e popolata da ogni genere di criminale.

Il tono dell'avventura è quindi molto più rilassato che in altri DLC, anche se dopo qualche ora di gioco ci si rende conto che il nostro intervento avrà comunque un impatto sui destini degli abitanti del continente. I nobili di spicco della baia di Gonfalon hanno perso una piccola flotta di navi che trasportava un carico estremamente prezioso, e come prevedibile saremo proprio noi a dover fare luce sulla misteriosa sparizione, avendo a che fare con un folto cast di personaggi secondari caratterizzati a dovere. La trama è abbastanza godibile, e benché proceda senza particolari colpi di scena e in modo molto lineare, potrà secondo noi essere apprezzata da quella parte di community alla ricerca di un'esperienza narrativa single player poco impegnativa. I veterani non sono mai stati del tutto entusiasti delle attenzioni che le ultime espansioni hanno riservato alla fascia d'utenza più casual e ai neofiti (che senza mai aver avviato TESO possono godersi l'espansione esattamente come gli altri), e in questo senso potrebbero invece mal digerire un'altra espansione che non apporta particolari novità di gameplay (come nuove classi o abilità) per concentrarsi sulla narrazione.

E per i veterani?

Un cavaliere dell'Ascendant Order, la fazione antagonista del DLC
Un cavaliere dell'Ascendant Order, la fazione antagonista del DLC

Com'era lecito attendersi, The Elder Scrolls Online: High Isle non vuole in alcun modo lasciare a bocca asciutta nessuno, ed ecco quindi che oltre a nuovo trial da 12 giocatori vi segnaliamo la presenza di due nuovi companion, Ember e Isobel, che potranno essere scovati sulla mappa di gioco tra le decine e le decine di altre quest secondarie che la punteggiano. La prima è una furba incantatrice Khajiit che non resiste alla tentazione di svuotare qualche tasca, mentre la seconda è una nobile bretone locale che però ha abbracciato il cavalierato per combattere ogni genere di nobile causa. I nuovi companion rappresentano senz'alcun dubbio una delle più interessanti novità dell'espansione, non solo poiché hanno dei caratteri agli antipodi, ma anche per la cura evidente che il team ha posto nella loro realizzazione, al punto che il doppiaggio di Isobel è affidato a quella Laura Bailey che ai Game Awards di qualche anno fa vinse un premio per l'indimenticabile interpretazione di Abby di The Last of Us Part 2.

Per quel che riguarda l'endgame, la nuova attività che fa il suo esordio con High Isle è Dreadsail Rift, un classico trial da 12 giocatori che saprà ricompensare gli avventurieri più abili di The Elder Scrolls Online con 4 nuovi set di equipaggiamenti unici. Incentrato sul tema della pirateria, il trial mette in campo tre boss principali e 2 mini boss, tutti con meccaniche molto complesse e che richiederanno una buona dose di cooperazione tra tutti i partecipanti. Alcuni boss sono poi separati da aree fitte di pericoli ambientali, quindi se completare Dreadsail Rift a livello normale potrà non essere poi così complicato, preparate una squadra di professionisti se avete la velleità di completare i suoi boss a livello difficile.

Un gioco di carte per salvare il mondo

Ecco come si presenta il tavolo da gioco di Tales of Tribute
Ecco come si presenta il tavolo da gioco di Tales of Tribute

Tra i tanti contenuti di The Elder Scrolls Online: High Isle, il ruolo di protagonista se lo prende secondo noi il nuovo gioco di carte che gli sviluppatori hanno introdotto con quest'espansione, noto come Tales of Tribute. È naturale che per una parte della community l'introduzione di una novità del genere dovrebbe essere accessoria all'arrivo di grandi innovazioni sul fronte del gameplay, ma dopo qualche ora passata ai tavoli da gioco contro avversari umani e IA ci siamo perdutamente innamorati di questo card game, al punto che possiamo definirci i primi fautori di un suo possibile approdo in modalità stand-alone.

Se non avete mai sentito parlare di Tales of Tribute, vi farà piacere sapere che proprio come fu Gwent per la saga The Witcher, ora anche The Elder Scrolls ha un suo gioco di carte. Si accede a questo contenuto visitando la sala da gioco di Gonfalon, e da lì si apprendono i rudimenti di un card game diverso dal solito in cui non si combattono a morte le più mostruose delle creature, ma piuttosto si raccontano delle vere e proprie storie attraverso le carte di un mazzo che, almeno inizialmente, nemmeno si possiede. Si parte infatti con qualche carta di base che può conferire denaro, utile a comprare durante il proprio turno una delle cinque carte sempre presenti al centro del tavolo, offerte da un immaginario taverniere a entrambi i giocatori.

Tales of Tribute
Tales of Tribute

I soldi accumulati e non spesi vengono persi a fine turno, ma tutte le carte ottenute vanno a finire nella propria mano e tornano nel mazzo dopo essere state utilizzate. Queste forniscono le altre due valute di Tales of Tribute, il Prestigio ed il Potere. Il primo è il punteggio della partita, si vince quando si arriva a 40 Prestigio, mentre il secondo permette di congedare le carte in gioco dell'avversario e si tramuta in Potere alla fine del turno. Il fatto di poter costruire un mazzo in costante rotazione durante la partita, mentre ci si contendono con l'avversario le migliori carte al centro del tavolo, rende Tales of Tribute un card game in grado di offrire situazioni sempre diverse ai giocatori, e nel nostro caso è stato davvero difficile staccarsi dal tavolo per andare a risollevare le sorti di High Isle.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (6)
7.6
Il tuo voto

The Elder Scrolls Online: High Isle prosegue sulla stessa linea tracciata dalle precedenti espansioni, mettendo in campo dei contenuti studiati per attrarre quella fascia più casual di utenti che certamente apprezza una corposa quest line principale condita da tantissime missioni secondarie. I veterani dell'MMO di Bethesda, al contrario, potrebbero soffrire l'assenza di grandi novità sul fronte del gameplay, anche se il nuovo trial ci è sembrato interessante e ben strutturato. Tales of Tribute, invece, ha saputo conquistarci su tutta la linea e saprà certamente rappresentare un fresco passatempo tra un'avventura e l'altra. Provatelo, non ve ne pentirete.

PRO

  • Una storia diversa dal solito
  • Il nuovo trial ha diverse meccaniche uniche
  • Tales of Tribute è una preziosissima novità

CONTRO

  • Poche novità di gameplay
  • La trama non brilla in termini di ritmo
  • I veterani potrebbero soffrire l'assenza di contenuti pensati per loro