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The Forest Quartet, la recensione di un puzzle game su vita, morte e jazz

Il team indie danese Mads & Friends propone The Forest Quartet, un'avventura a enigmi per affrontare il tema del lutto e riportare il jazz nel cuore di chi resta.

The Forest Quartet, la recensione di un puzzle game su vita, morte e jazz
RECENSIONE di Giulia Martino   —   08/12/2022

Il mondo videoludico si è confrontato a più riprese con argomenti complessi e dolorosi: la morte di una persona cara e il trauma dello sradicamento dal proprio contesto familiare sono al centro di titoli come Gris, What Remains of Edith Finch, il recente How To Say Goodbye, e molti altri ancora. Anche il piccolo team danese Mads & Friends ha voluto dire la propria sul tema del lutto, raccontando la storia di The Forest Quartet, band che si trova ad affrontare la scomparsa della cantante e sassofonista Nina.

La voce di Nina percorre tutto The Forest Quartet come un filo rosso che regge sia le meccaniche di gameplay sia le riflessioni dei suoi tre compagni musicisti rimasti in vita. Attraversando la foresta che ha dato il nome alla band, lo spirito di Nina - condotto dal giocatore - dovrà aiutare gli amici ad andare avanti e a elaborare il lutto: gli enigmi sono finalizzati proprio a "liberare" la mente dei tre da paure e dolore, nell'ambito di una struttura tripartita che esplora diversi modi di far fronte alla morte di una persona amata. Visto che la protagonista è l'anima della defunta Nina, viene però da chiedersi quale sia l'agency riconosciuta da Mads & Friends ai vivi nell'affrontare un evento traumatico.

Ne discutiamo nella nostra recensione di The Forest Quartet.

Dalla Danimarca con (molto) amore

La foresta di The Forest Quartet è un luogo in cui perdersi e ritrovarsi
La foresta di The Forest Quartet è un luogo in cui perdersi e ritrovarsi

The Forest Quartet è un progetto radicato innanzitutto nel contesto familiare dello sviluppatore Mads Vadsholt, responsabile della progettazione del gioco, dell'audio e della grafica. La famiglia Vadsholt ha una forte trazione musicale: la colonna sonora jazz è infatti composta da papà Kaspar (che ha anche registrato le parti di contrabbasso insieme ad altri musicisti della Danish Radio Big Band di Copenhagen), mentre la protagonista dell'avventura, Nina, ha la voce dell'omonima sorella di Mads.

Si può dire che The Forest Quartet è un viaggio finalizzato a ricostruire il jazz inteso come brio, gioia di vivere, capacità di improvvisare davanti alle difficoltà della vita. La band che dà il titolo al gioco di Mads & Friends si trova davanti a una situazione potenzialmente capace di rompere il suo jazz: la morte di Nina è un evento che potrebbe distruggere per sempre il gruppo, frammentandolo e rendendo impossibile la continuazione del suo cammino. Fortuna che il fantasma di Nina non si dà per vinto, e dopo essere riemerso dalla tomba si dedica a un amorevole lavoro di riconnessione e illuminazione dei cuori e delle menti dei suoi colleghi (e amici) sopravvissuti.

Ognuno dei componenti della band The Forest Quartet ha un suo modo di affrontare il lutto.
Ognuno dei componenti della band The Forest Quartet ha un suo modo di affrontare il lutto.

L'avventura è divisa in tre atti, ciascuno dedicato a uno dei membri rimanenti della band. Un misterioso fungo si è impossessato della porzione di foresta che simboleggia la mente del pianista, trasformando la natura da cui Kirk traeva ispirazione in un luogo buio e marcescente; la casa di JB, invece, è assediata da creature dell'oscurità che non danno pace alla sua mente tormentata dai ricordi di Nina; il cuore tumultuoso e irruento del batterista Sebastian è simboleggiato da un paesaggio vulcanico e in fiamme, e la sua personale foresta rischia di essere ridotta in cenere dalla rabbia con cui ha accolto la notizia della morte dell'amica.

Tocca a Nina riportare la luce nella foresta oscura dei suoi tre amici, un luogo un tempo pieno di bellezza, ma oggi assediato dalla presenza ingombrante del lutto. I superstiti rimangono sullo sfondo, protagonisti solo sulla carta del loro personale dramma, mentre sta alla defunta rimettere ordine - come una mamma amorevole - nelle menti e nei cuori dei suoi compagni. Tanto che il messaggio dato da The Forest Quartet sembra confliggere con il laborioso confronto con sé stessi e il proprio dolore necessario per superare un evento traumatico: qui ci pensa Nina, sola e unica protagonista dell'avventura, deus ex machina al femminile che, anche da morta, perpetua il ruolo di cura e di mentore che i suoi compagni le riconoscevano in vita.

Basta un poco di luce

Molti degli enigmi di The Forest Quartet sono basati sulla luce.
Molti degli enigmi di The Forest Quartet sono basati sulla luce.

Lo spettro di Nina ha un potere particolare: riesce a portare la luce ovunque vada. Basta uno schiocco di dita per accendere i lampioni disseminati nella foresta, mentre i macchinari capaci di illuminare la mente dei suoi amici possono essere attivati trovando le loro componenti e mettendole al posto giusto. Molte interazioni sono incentrate sul potere della voce di Nina, caratteristica che in vita l'aveva resa una musicista brillante e apprezzata. Quanto agli enigmi, non c'è nulla di troppo complicato: The Forest Quartet è un'avventura molto lineare e niente affatto complessa, adatta anche ai più piccoli e completabile in un'ora e mezza circa. A livello di ambientazione, è un peccato constatare come la navigazione non sia sempre immediata: a tratti non risulta chiaro quali abissi della foresta possano essere superati in volo e quali no, e alcune limitazioni sembrano poste in maniera artificiosa, costringendoci a completare degli enigmi per attraversare spazi che, in altre situazioni, risultano navigabili senza alcun ostacolo.

La risoluzione degli enigmi e l'esplorazione della foresta - brillantemente resa con colori sobri e forti contrasti, con una art direction che guarda esplicitamente a Kentucky Route Zero - sono accompagnati dalle voci dei componenti della band, con spezzoni di interviste passate che aprono una finestra sulle vite dei musicisti e sulle dinamiche interne del quartetto. Avremmo voluto sentirne di più, perché si tratta di passaggi spesso emozionanti e particolarmente azzeccati all'interno del contesto ludico, capaci di creare un legame tra vita, morte e jazz, i temi portanti di The Forest Quartet. Molto curato il sound design, che trattiene la sua forza e si esprime con piccoli sprazzi musicali fino alla riuscitissima esplosione jazz finale.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store
Multiplayer.it
7.0
Lettori (1)
2.1
Il tuo voto

The Forest Quartet è una produzione piccola sì, ma non per questo meno meritevole di attenzione. Mads Vadsholt, la sua famiglia e i suoi collaboratori costruiscono un percorso di recupero della magia alla base della musica e del jazz, affrontando con delicatezza i temi del dolore e del lutto. Peccato che, in questa foresta di perdizione e rinascita, ai vivi non resti altro che attendere il salvifico intervento di chi non c'è più. Nonostante ciò, The Forest Quartet presenta una struttura interessante, una art direction ispirata e degli enigmi capaci di intrattenere per tutta la sua breve durata. Non perdetevi l'opera di Mads & Friends: pur con alcune imperfezioni, ha tutto il calore dell'abbraccio di una persona cara.

PRO

  • Stile grafico bellissimo da vedere
  • Enigmi semplici ma azzeccati
  • Temi difficili, ma affrontati con delicatezza

CONTRO

  • Cosa resta ai vivi se i morti pensano a tutto?
  • Navigabilità nell'ambiente a tratti non chiara