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The Valiant, la recensione di un interessante strategico multipiattaforma

La recensione di The Valiant, un interessante strategico multipiattaforma che arriva dall'Ungheria, pubblicato da THQ Nordic.

RECENSIONE di Marco Perri   —   18/10/2022

Di buoni strategici occidentali, sul mercato, non ne vediamo una pubblicazione smisurata: non è un genere facile da sviluppare, richiedere tanta esperienza, una bella fetta di rischio, più una dovuta consapevolezza di parlare a un pubblico esigente. The Valiant, sviluppato da KITE GAmes, un team di Budapest, porta su PC e console un respiro medievale low fantasy, senza strafare, pescando dalla storia europea del 13° secolo, con discreta umiltà, ma una certa attenzione ai dettagli.

Se è vero che su PC situazioni analoghe sono abbastanza comuni, stupisce la volontà del publisher THQ Nordic di adottare un approccio multipiattaforma (tranne Switch) per un titolo che si, funziona con il pad, ma ha una struttura genetica da mouse e tastiera.

Vediamo perché nella recensione di The Valiant.

Il valoroso Theoderich

The Valiant propone battaglie di guerriglia divertenti e varie
The Valiant propone battaglie di guerriglia divertenti e varie

La trama di The Valiant ha una sua assoluta onestà di narrazione, quel tipo di racconto che non ha bisogno di scomodare grandi situazioni per ingaggiare e appassionare. Tutto ruota attorno un artefatto biblico, la verga di Aronne, divisa in tre parti nell'antichità e ritrovata nel prologo da Ulderich, amico fraterno e fratello d'armi di Theoderich, il valoroso protagonista. La causa degli eventi che portano allo scatenarsi della loro guerra fratricida è da ritrovarsi proprio in quel pezzo di verga rinvenuto nel deserto: 15 anni dopo il ritrovamento dell'artefatto e l'abbandono della carriera templare da parte di Theoderich, il nostro eroe sarà costretto suo malgrado a riformare un esercito, per fermare il suo vecchio compagno di battaglia nel ritrovare i pezzi restanti e portare in terra un potere nefasto. Il ritmo funziona, regge il colpo tra intermezzi disegnati, sicuramente i più riusciti, e quelli col motore di gioco, i meno brillanti, ma il complesso è maggiore della somma delle parti.

Complice un doppiaggio credibile e un cast di eroi e di situazioni piuttosto variegato, l'avanzamento nelle 16 missioni della quest principale si vive in un crescendo di idee di design strategico. Non parliamo di trovate geniali, ma di situazioni che vivono bene nel contesto di crescita della storia e del giocatore: ci sono missioni un pochino più stealth, altre di liberazione, altre di ritrovamento, altre di pura sopravvivenza di fronte a orde di nemici. La credibilità della trama immaginata dagli ungheresi, in un misto di storia e fiction, ci ha intrattenuto con disinvoltura, senza annoiarci e addirittura toccando parti d'Italia che ci hanno fatto sorridere, come Ancona, il cui porto medievale è per la prima volta in un videogioco come una mappa di battaglia.

Le tante squadre in campo

In The Valiant avrete diverse squadre di combattenti da padroneggiare, ognuna con le sue caratteristiche
In The Valiant avrete diverse squadre di combattenti da padroneggiare, ognuna con le sue caratteristiche

Il gameplay di The Valiant propone una gestione strategica in tempo reale, perfettamente godibile tramite pad, in cui comandare un numero massimo di squadre di combattenti. Alcune squadre avranno come capo un eroe (si possono quindi risvegliare) altre no e andranno quindi rimpolpate con nuove unità, a patto di aver conquistato un campo base nella mappa e di avere le risorse. Alcuni esempi di squadra: combattenti, lancieri, arcieri, cavalieri e via così: ogni tipo di squadra beneficia di bonus e talenti che il proprio eroe di riferimento guadagna con i punti spendibili da avanzamento di livello.

Non finisce qui: ogni mappa da esperienza in base agli obiettivi che vengono raggiunti, ai quali si sommano parti di equipaggiamento uniche applicabili agli eroi. Anche se gli alberi delle abilità sono piuttosto snelli, è un sistema di lettura e di avanzamento semplice e funzionale. Molto meno semplice è il padroneggiare questo flusso: la progressione delle battaglie è spietata e già a livello normale bisognerà prendere dimestichezza massima con le caratteristiche degli eroi, le qualità e le debolezze di ogni squadra e le opportunità dell'ambiente di gioco (come le foreste, che nascondono ma rallentano). Tutto nasce da un sistema apparentemente semplice: resistenza, salute, vigore e vendetta sono i quattro parametri in gioco. Vigore e vendetta servono rispettivamente per azionare le abilità e le mosse speciali, mentre la salute inizia a calare solo quando finisce la resistenza, che però può essere rigenerata, come una sorta di barriera.

Le tante mischie nelle quali vi troverete coinvolti nascondono quindi una discreta moltitudine di approcci e di gestione: la cavalleria è forte in sfondamento, ma non fa molto danno, mentre gli arcieri sono forti a distanza, ma pessimi se ingaggiati da dietro in mischia, e così via. Amalgamare le scelte e le conseguenze non è semplice, anche perché i nemici proposti dalla campagna sono sempre crescenti, sia in numero che in intelligenza tattica. Non flagellatevi quindi se, a un certo punto, tediati dalle poche risorse e dalle tante battaglie, sentirete purtroppo il bisogno di cambiare il livello a Facile. A parte questo le missioni, comunque, sono ben disegnate: oltre alla varietà di approcci e di obiettivi, ogni mappa ha una durata corretta con checkpoint legati alla conquista dei campi o degli obiettivi. La media che abbiamo sperimentato è di circa un'ora a mappa, ma a sete di completismo alternata: a volte ci siamo dati da fare per trovare tutti gli oggetti, altre abbiamo puntato a correre per finirla perché eravamo ridotti male.

Sicuramente The Valiant non è un titolo per tutti, perché richiede anche di capire quando ritirarsi strategicamente e rigenerare le truppe. L'interfaccia di gioco è anche corretta, anche con pad, è la confusione delle mischie a determinare la necessità di imparare a leggerle bene, capire chi sta combattendo con chi e se mandare o meno la cavalleria a combattere gli arcieri dalla distanza. Scelte belliche che gasano, ma che possono anche condurre alla disfatta.

L'arte della crescita

The Valiant ci accompagna in un viaggio nell'Europa e Medio Oriente del 13° secolo, passando anche per... Ancona
The Valiant ci accompagna in un viaggio nell'Europa e Medio Oriente del 13° secolo, passando anche per... Ancona

La missione di Theoderich e dei compagni di viaggio che trova durante il viaggio è costellata di piccole battaglie: è questo aspetto il più affascinante, in quanto volutamente lontano dai grandi scontri di titoli più altisonanti. La logica da guerriglia è un fattore che ci ha divertito, anche grazie a una componente da gioco di ruolo sicuramente non profondissima, ma apprezzata. La possibilità di sbloccare obiettivi e quindi esperienza, nonché di sfruttare i livelli per apprendere nuovi talenti e far crescere un albero delle abilità, è una gradita aggiunta, che fornisce una serie di chiavi di lettura a ogni scontro: sapere di poter contare su nuove mosse, come un tipo di freccia che blocca o un campo di morale che sprona le truppe, è galvanizzante e differenzia poco per volta le tattiche, trasformando il tutti contro tutti in un qualcosa di più coeso, sensato, amministrabile dal giocatore.

Anche la scelta degli eroi da schierare è una questione importante: non potrete portarli tutti, quindi vanno oculatamente selezionati in base allo stile di gioco. Sul fronte audio, come detto, il team ha fatto un ottimo lavoro nel portare dentro doppiatori professionisti di varie nazionalità, trasmettendo bene le differenze tra pronunce francesi, tedesche, italiane e arabe. La parte tecnica è sicuramente quella meno esosa in termini di risorse, ma fa il suo compito: sicuramente più interessanti sono le sequenze di intermezzo, realizzato con uno stile artistico che ammicca al fumetto noir. Per dovere di recensione ma non testabili per evidenti motivi, completano il quadro due modalità multigiocatore nelle formula di scontri a squadre e orda, che comunque aggiungono carne saporita a un già ottimo brodo.

Conclusioni

Digital Delivery Steam, Epic Games Store, GoG
Multiplayer.it
8.5
Lettori (1)
7.3
Il tuo voto

The Valiant non rivoluziona il mondo degli strategici in tempo reale, ma propone una formula che abbraccia molto bene la tipologia. Una campagna correttamente lunga e piuttosto impegnativa, un sistema di crescita abbozzato ma comunque presente, una storia ben raccontata e una bella progressione della difficoltà in campo si uniscono per fornire un'esperienza umile, ma pregna di anima. Il team ungherese, formato da veterani, non mostra muscoli tecnici ma di sostanza, proponendo un viaggio sufficientemente corposo per appagare gli appassionati: la storia di Theoderich è un bel viaggio nel mondo medievale del 13° secolo, capace di divertire e a tratti sorprendere, seppur senza sparare fuochi d'artificio.

PRO

  • Campagna divertente e appagante
  • Doppiaggio di qualità
  • Gameplay strategico ben confezionato

CONTRO

  • Albero delle abilità degli eroi un po' scarno
  • Le mischie sono un po' troppo complesse da leggere