Turtle Beach Atlas Air, la recensione delle cuffie wireless open back comode e versatili

Nell'ultimo periodo stiamo assistendo alla nascita di diversi headset da gaming che adottano i padiglioni aperti. Non molto tempo fa abbiamo recensito ad esempio le Virtuoso Pro, delle cuffie open back realizzate dal famoso produttore Corsair. Vogliamo da subito precisare che non esiste di fatto una filosofia migliore dell'altra, ma sicuramente ci sono dei punti a favore e delle evidenti debolezze sia per i modelli "open" che per quelli "closed". Le cuffie open back offrono un suono più naturale grazie alla loro capacità di far passare aria e vibrazioni attraverso i padiglioni. Questo riduce la pressione interna e le risonanze, migliorando la percezione della tridimensionalità e creando un'esperienza di ascolto più accurata e meno affaticante rispetto alle cuffie closed back.

Turtle Beach ha da poco lanciato sul mercato un headset da gaming con padiglioni open back, arricchito da tutta una serie di caratteristiche tecniche sicuramente allettanti per il pubblico giocante. Oltre ad offrire un prodotto tecnicamente buono, le Turtle Beach Atlas Air sfruttano appieno un altro punto di forza delle cuffie open back: la leggerezza, la comodità e la naturale traspirazione.

Non vogliamo però anticiparvi troppi dettagli in queste prime battute e vi invitiamo dunque a scoprire tutto quello che riguarda le Turtle Beach Atlas Air nella nostra recensione, dove sviscereremo ogni singolo aspetto evidenziando pregi e difetti di questo prodotto venduto ad un prezzo inferiore ai 200€.

Caratteristiche tecniche delle Turtle Beach Atlas Air

Nonostante la generosa dimensione dei padiglioni, essi nascondono al loro interno dei driver da soli 40 millimetri. Non che questo rappresenti un problema, infatti la qualità non è stata messa in discussione visto che offrono una risposta in frequenza che spazia dai 20 Hz ai 40 kHz. Inoltre, le Turtle Beach Atlas Air sono perfettamente in grado di riprodurre le tracce audio campionate fino a 24 bit e 96 kHz, potendo dunque contare anche su risoluzioni elevate per la massima fedeltà sonora.

Sul fronte della compatibilità, Turtle Beach ci ha stupito nuovamente con innumerevoli opzioni di connessione. Le Atlas Air mettono a disposizione ben tre distinti metodi di collegamento con i dispositivi compatibili: la comunicazione wireless con il dongle USB da 2,4 GHz, la connettività Bluetooth ed il classico collegamento cablato con il cavo jack da 3,5 millimetri.

Quest'ampia pletora di opzioni si traduce in una completa compatibilità con le macchine da gioco Sony, Nintendo e Microsoft, dove le console di quest'ultima sono però limitate all'utilizzo con il cavo jack per limitazioni tecniche sui collegamenti senza fili. Ci teniamo però a sottolineare che la qualità della riproduzione è indipendente dalla tipologia del collegamento.

Giungiamo dunque a qualche aspetto meno brillante, come l'impossibilità di riprodurre in maniera simultanea due sorgenti audio contemporaneamente. La natura open back dei padiglioni ha impedito per ovvie ragioni anche l'implementazione di una riduzione attiva del rumore direttamente in cuffia.

Parlando invece di autonomia, il produttore garantisce una riproduzione continua per ben 50 ore di utilizzo. Possiamo contare anche sulla funzionalità di ricarica rapida e, qualora non potessimo proprio resistere qualche minuto, abbiamo la possibilità di utilizzarle mentre le stiamo caricando. Infine dobbiamo menzionare anche il microfono unidirezionale rimovibile, dotato di funzioni intelligenti per la cancellazione attiva del rumore. Non manca nemmeno il monitor in cuffia per essere consapevoli del nostro tono di voce in ogni momento mentre comunichiamo con gli amici online o rispondiamo ad una telefonata.

Scheda tecnica Turtle Beach Atlas Air

• Tipologia: cuffie wireless over-ear, open back
• Driver: 40 millimetri al neodimio
• Risposta in frequenza: 20 Hz - 40 kHz
• Campionamento: 24 bit, 96 kHz
• Compatibilità:
  • PlayStation 5
  • PlayStation 4
  • PC
  • Nintendo Switch
  • Mobile
  • Xbox Series X|S
  • Xbox One
• Cancellazione attiva del rumore: non disponibile
• Connettività:
  • Wireless 2,4 GHz con dongle
  • Bluetooth 5.2
  • Jack 3,5 millimetri
• Microfono: unidirezionale rimovibile
• Autonomia: fino a 50 ore con ricarica rapida
• Peso: 301 grammi
• Prezzo: 179€

Design

Il primo impatto con le Turtle Beach Atlas Air ci ha lasciato un po' spiazzati. Visivamente il prodotto ha delle dimensioni indubbiamente generose, soprattutto per quanto riguarda i padiglioni. Alzandolo dalla confezione però siamo rimasti piacevolmente stupiti dalla sensazione di leggerezza che è in grado di trasmettere. Con i suoi 300 grammi di peso non è sicuramente l'headset più leggero mai provato, tuttavia il peso è stato distribuito in maniera eccellente, dall'archetto con una struttura minimale, fino ai padiglioni che sembrano quasi completamente vuoti.

La parte superiore della struttura portante è davvero particolare. Ci troviamo dinanzi ad un doppio archetto: uno strutturale e uno che effettivamente si appoggia sul cranio. Entrambi sono ricoperti da una retina in plastica, che non trasmette troppa affidabilità in termini di durabilità nel tempo. L'archetto inferiore è regolabile con una chiusura a strap decisamente più scomoda del classico meccanismo a scatto. Tuttavia, una volta regolate a dovere, non dovremo più toccare questo elemento, quindi non sentiamo il dovere di criticarlo eccessivamente. La cosa che ci ha stupito di più è stata la presa dell'archetto, perché finalmente Turtle Beach è riuscita a trovare un buon compromesso rispetto ai vecchi modelli decisamente troppo stingenti.

Nonostante l'headset sia ricoperto soltanto da superfici plastiche, la sensazione complessiva è che sia un prodotto molto robusto. Inoltre, la sua flessibilità lo rende praticamente immune ad eventuali rotture dovute a piccole cadute o qualora l'headset dovesse rimanere incastrato tra i cuscini del divano. I padiglioni sono rivestiti da un materiale sintetico piacevole al tatto e soprattutto molto traspirante per prevenire la sudorazione. Turtle Beach è stata brava a trovare un meccanismo originale per fissare i padiglioni alla struttura portante dell'headset, permettendo un grado di mobilità più che sufficiente per adattarsi a qualsiasi forma della testa.

Sulla scocca esterna del padiglione sinistro c'è un sistema di regolazione del volume con una piccola superficie rotonda che ruota in due direzioni. Sebbene il grip meccanico ed il feedback restituito non siano male, purtroppo c'è qualcosa nel software delle cuffie che impedisce una regolazione precisa del volume. L'intensità infatti tende a passare da bassa a media fino ad alta, senza nessun livello intermedio. Speriamo che questo piccolo difetto possa essere corretto tramite un aggiornamento software del produttore.

Oltre alla rotella del volume, sempre sul padiglione sinistro troviamo il tasto di accensione e spegnimento, il pulsante per l'accoppiamento Bluetooth e un terzo tasto per il cambio della sorgente sonora. Purtroppo sul padiglione destro Turtle Beach non ha implementato alcun tipo di regolazione. Sarebbe stata carina un'opzione per regolare direttamente dall'headset il bilanciamento dell'audio tra la sorgente sonora e quella della chat vocale per esempio.

Esperienza d'uso

Come già anticipato nella sezione dedicata alle specifiche tecniche, le Atlas Air offrono una vasta gamma di opzioni di connettività. Non abbiamo quindi trovato alcuna difficoltà ad utilizzarle con tutti i dispositivi da gioco in nostro possesso: dal PC alla PlayStation 5 con il dongle wireless, fino ad arrivare alle console Microsoft mediante il collegamento cablato direttamente al pad, passando per Nintendo Switch, smartphone e Steam Deck con l'accoppiamento Bluetooth. Insomma, siamo rimasti veramente soddisfatti dalle possibilità di connettività offerte e dalla semplicità d'uso con la quale siamo riusciti a migrare da un dispositivo all'altro.

Peccato che non si possa ascoltare la musica dallo smartphone mentre si sta giocando perché non è supportata la riproduzione simultanea. Infine, vogliamo premiare anche l'ottima portata della connettività wireless delle cuffie, che hanno mantenuto la loro connessione wireless alla sorgente anche a distanze elevate rispetto ad altri dispositivi simili.

Comfort

Abbiamo provato intensamente le Atlas Air nel periodo estivo con delle temperature molto elevate. Tipicamente si tratta di uno scenario abbastanza problematico per un headset, soprattutto se si considerano le dimensioni generose di questo modello, che possono diventare facilmente ingombranti sulla testa. Le Atlas Air però sono davvero incredibili sotto questo punto di vista. Il loro peso leggero e la massima traspirazione dei padiglioni le rende veramente ottime da indossare e non vi creeranno alcun tipo di fastidio. Non importa a quali temperature giochiate, se indossiate gli occhiali o meno, le Atlas Air si adatteranno alla forma della vostra testa, scomparendo completamente dopo che vi immergete nei vostri videogiochi preferiti.

Applicazione

Turtle Beach ha realizzato anche un'applicazione per poter personalizzare l'esperienza d'uso con le Atlas Air. L'app può essere scaricata su PC, smartphone e tablet e presenta una serie di personalizzazioni e controlli per poter mettere le mani su quasi ogni aspetto dell'headset: a partire dai controlli di base come il volume ed il bilanciamento dell'audio tra chat e gioco, fino ad arrivare all'equalizzazione specifica dei vari range di frequenze.

Le impostazioni personalizzate possono essere salvate all'interno dell'headset per essere utilizzate in seguito su altri dispositivi. Grazie all'applicazione potrete quindi giocare un po' con le varie frequenze e trovare il giusto mix che vi soddisfi nell'ascolto dei vostri media. Al contempo, vogliamo segnalarvi la presenza della possibilità di regolare le impostazioni del microfono. Queste infatti, se impostate in maniera corretta, possono migliorare anche di molto la qualità di campionamento della vostra voce, grazie alla cancellazione attiva del rumore e al "noise gate".

Suono

Le Atlas Air sono delle cuffie open back in tutto e per tutto, quindi beneficiano di tutti i pregi e presentano i difetti tipici della riproduzione attraverso questa tipologia di cuffie. Le frequenze basse, medie e alte vengono gestite molto bene, dando il giusto spazio ad ognuna di esse. Nelle situazioni più complesse come in uno scontro di Diablo IV o Destiny 2, i numerosi effetti sonori, le esplosioni e le musiche riescono a convivere bene all'interno dei padiglioni, visto che il suono non risulta "bloccato" all'interno, ma può fuoriuscire dal retro.

Questo permette di avere anche un ottimo senso di tridimensionalità e si riesce a percepire in maniera eccellente la direzionalità dei suoni. Negli sparatutto online vi verrà naturale capire la provenienza dei nemici, così come nei vari giochi di ruolo riuscirete ad avere sempre il senso del corretto posizionamento del vostro personaggio rispetto all'ambiente circostante.

Purtroppo ci sono anche dei lati negativi, come la gestione dei bassi che non ci ha entusiasmato più di tanto. La natura open back dell'headset non è ideale per queste frequenze, quindi se vi piacciono i generi musicali che enfatizzano i toni bassi, probabilmente rimarrete un po' delusi. Complessivamente però rimane un headset veramente ottimo per l'ascolto della musica, superiore alla maggior parte degli altri dispositivi presenti sul mercato, grazie ad una buona pulizia del suono che risulta sempre piacevole e ben equilibrato. Peccato solamente per il volume complessivo che in alcuni casi ci è sembrato un po' basso.

Ovviamente dobbiamo ricordarvi che anche con questo headset open back i rumori circostanti si sentiranno perfettamente in cuffia. L'headset non è pensato per isolarvi in alcun modo , quindi se state giocando in ambienti rumorosi, potrebbe darvi parecchio fastidio. A volumi più elevati i suoni riusciranno a coprire ad esempio le ventole del PC, ma già il click dei tasti di una tastiera meccanica sarà difficile da sopprimere.

Microfono

Inizialmente siamo rimasti un po' delusi dalla qualità audio del microfono, avendolo provato con il nostro smartphone abbinato via Bluetooth all'headset. Poi però ci siamo subito ricreduti, collegandolo mediante dongle wireless o cavo jack. Purtroppo le due modalità di collegamento non sono equivalenti per quanto riguarda il microfono, il quale perde di qualità con il Bluetooth, mentre sfrutta tutti i vantaggi delle impostazioni avanzate con le altre tipologie di trasmissione.

Aggiustando un po' l'equalizzazione e soprattutto regolando la cancellazione attiva del rumore, riuscirete a raggiungere un livello veramente ottimo per un dispositivo di questo tipo. Non siamo ancora ai livelli dei migliori headset da gaming, ma nemmeno troppo lontani da essi. La cancellazione attiva del rumore elimina bene i rumori delle ventole, i clic della tastiera ed altri rumori di fondo. Possiamo affidarci anche ad un ottimo sidetone per monitorare la voce in cuffia e sentire bene cosa stiamo trasmettendo ai nostri compagni di gioco.