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Winding Worlds, la recensione

Un'avventura per strani mondi in punta di dita nella recensione di Winding Worlds

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   21/05/2020

È vero, Apple Arcade tende un po' a esagerare con i videogiochi "artsy" che antepongono spesso lo stile ai valori classici da gioco elettronico e anche in questa recensione di Winding Worlds ci troviamo di fronte a un titolo che rientra abbastanza in questa tendenza, eppure la strana avventura di KO_OP è davvero irresistibile per chiunque sia anche minimamente interessato ai videogiochi come forma di narrazione alternativa. Prima di tutto, perché l'aspetto può facilmente ingannare: c'è un netto contrasto tra lo stile dolce e trasognato della grafica, che ricorda un libro illustrato per bambini, e i concetti più profondi che emergono dalla narrazione, tanto da lasciare alquanto basiti arrivando al finale. L'effetto straniante dato dall'evidente conflitto tra il tono e i contenuti dei dialoghi, e tra questi ultimi e gli eventi che vediamo svolgersi sullo schermo, è quello che rende unico Winding Worlds, prestandosi peraltro a diversi livelli di lettura tra la superficie giocosa e semplice da titolo per bambini e i significati più reconditi che possono essere colti in pieno solo dai più grandi.

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La predominanza del racconto è palese, anche se i testi a dire il vero sono anche pochi: Winding Worlds è in sostanza più un esperimento di narrazione interattiva che un videogioco vero e proprio, cosa che potrebbe essere un grosso limite alla sua fruizione. Il puzzle design non è propriamente elaborato e in generale il livello di sfida è sostanzialmente inesistente, visto che la soluzione arriva praticamente da sola per ogni enigma. È un peccato perché alcuni meccanismi dei puzzle sono anche ben congegnati, ma l'idea di basare tutta l'interazione su due singole azioni, che potrebbe sembrare geniale all'apparenza, diventa una limitazione eccessiva per garantire un gameplay minimamente coinvolgente. Rientra tutto nel design generale del gioco, in ogni caso, che punta semplicemente a illustrare uno strano racconto facendoci vivere brevi frammenti di altre storie, fino a un finale che lascia alquanto perplessi ma che avremo la necessità di vedere una volta iniziato il percorso, anche perché questo a dire il vero non dura poi molto.

La strana storia di Willow

Willow è una "ragazza" - o una sorta di coniglio femmina antropomorfo - che sembra passare tranquillamente la propria esistenza su un micro-pianeta, in compagnia del proprio cane. È una persona solare e sempre pronta ad aiutare il prossimo e probabilmente proprio per questa sua caratteristica viene scelta da uno strano essere vermiforme per compiere una "missione" molto speciale, i cui contorni rimangono alquanto oscuri. Di fatto, Willow si ritrova a dover svolgere vari compiti all'interno di sette livelli, ognuno corrispondente a un particolare micro-pianeta tutto incentrato sui problemi del personaggio che lo abita. Apparentemente si tratta di piccoli inconvenienti come trovare un orsacchiotto perduto, aiutare uno scienziato con poca autostima o invitare un astronauta ad aprirsi maggiormente, ma ognuno di questi nasconde in verità un nodo enorme e fondamentale per ogni rispettiva esistenza, il cui scioglimento risolve il grande problema di vitale importanza per ogni personaggio che incontriamo. Il raggiungimento della soluzione, sebbene porti gioia ad ognuno di loro, determina anche un notevole carico di malinconia perché di fatto sembra essere il passo finale verso un'altra "fase" o dimensione, probabilmente alquanto definitiva.

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La particolare narrazione resta in gran parte sospesa ed ermetica, lasciando al giocatore una bella dose di pensieri e considerazioni da ponderare sul significato di quello che ci troviamo a fare sullo schermo, ma l'idea è che ci sia qualcosa di fortemente metafisico nelle situazioni in cui Willow si ritrova, di micro-cosmo in micro-cosmo, toccando varie vite problematiche fino a dover affrontare e risolvere i suoi stessi nodi esistenziali.

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In tutto questo, il gameplay passa un po' in secondo piano, nonostante ci si trovi effettivamente ad agire in continuazione. La soluzione adottata da KO_OP per l'interazione è molto particolare e caratterizza tutta l'esperienza di gioco, basata essenzialmente su due movimenti: lo swipe sullo schermo, in senso laterale e verticale. A ognuno di questi due movimenti corrisponde una reazione degli elementi sullo schermo, sia per quanto riguarda lo spostamento della protagonista sui pianeti e le variazioni che possono avvenire allo scenario, sia per quel che concerne i meccanismi più particolari di ogni puzzle. Se da una parte questo mantiene una notevole fluidità che non intacca mai il ritmo del racconto, dall'altra gli enigmi si risolvono praticamente da soli, quasi azzerando qualsiasi elemento di sfida e di impegno richiesto dal gioco.

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Conclusioni

Versione testata iPad 1.1.0
Digital Delivery App Store
Multiplayer.it
7.8
Lettori (1)
1.0
Il tuo voto

Winding World trova la sua perfetta collocazione nel contesto di Apple Arcade, come breve racconto da prendere e portare a termine in poche sessioni, per poi passare ad altro. Non è propriamente un gioco memorabile eppure riesce a rimanere impresso, grazie soprattutto al particolare contrasto tra lo stile adottato, il tono e i temi trattati al livello più profondo. KO_OP illustra con grande sensibilità artistica questo piccolo racconto, utilizzando una narrazione leggera che resta sospesa senza affondare mai il colpo ma facendolo intuire, con una soluzione che può essere semplice ma risulta comunque affascinante e ci stimola ad arrivare fino in fondo, per poi rimanere sbigottiti di fronte al finale di questa strana avventura. In tutto questo il gameplay passa in secondo piano, fin troppo semplificato da un sistema di controllo adottato per favorire il flusso degli eventi, mantenendo una notevole sinergia con la narrazione ma risultando anche in un non-gioco, sostanzialmente. Tra i numerosi esperimenti nel catalogo del servizio Apple, consigliamo comunque di dedicare del tempo a Winding Road, per quel poco che è richiesto per portarlo a termine: in qualche modo riesce a lasciare qualcosa dopo la sua breve esperienza, come sanno fare le buone storie.

PRO

  • Stile incantevole
  • Leggero e insieme terribilmente profondo
  • Controlli perfettamente calibrati per il touch screen

CONTRO

  • Si gioca praticamente da solo
  • Molto breve