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Yomawari: Lost in the Dark, la recensione di una nuova avventura tra le ombre

Nella recensione di Yomawari: Lost in the Dark vi raccontiamo tutte le novità del nuovo capitolo dell'affascinante serie horror.

RECENSIONE di Simone Pettine   —   21/10/2022

Si avvicina il periodo più inquietante e tenebroso dell'anno e, per l'occasione, nel 2022 assistiamo anche al ritorno di una serie sì di nicchia, ma discretamente apprezzata dai fan: quella di Yomawari. Può anche darsi che non ne abbiate mai sentito parlare, ma basteranno poche immagini a togliervi il dubbio, dal momento che la direzione artistica del prodotto in questione - sviluppato da Nippon Ichi e pubblicato da NIS America - è davvero inconfondibile.

Tempo fa vi offrimmo la recensione di Yomawari: The Long Night Collection, pacchetto di due titoli che allora (era il 2018) approdavano finalmente su Nintendo Switch, sempre per "festeggiare" Halloween. In questi giorni siamo invece tornati nello stesso universo narrativo dei precedenti episodi, ma con un nuovo capitolo slegato da questi ultimi, dunque perfetto per i vecchi fan, ma anche e soprattutto per i nuovi arrivati, i quali troveranno in Yomawari: Lost in the Dark un'esperienza fresca e anche arricchita da alcune meccaniche inedite. Quella che segue, quindi, è la recensione di Yomawari: Lost in the Dark. Ci siamo avventurati nell'oscurità su PlayStation 5, in modalità retrocompatibilità dato che il titolo è disponibile su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC via Steam.

Trama: chi ha paura della maledizione?

Di angoscia, in Yomawari: Lost in the Dark, ne proverete in grande quantità
Di angoscia, in Yomawari: Lost in the Dark, ne proverete in grande quantità

La trama di Yomawari: Lost in the Dark è allo stesso tempo criptica e inquietante. Una protagonista senza nome si risveglia in un bosco stregato, dove si avverte una minaccia invisibile annidata in ogni angolo. È qui che incontra una ragazza che sostiene di conoscerla, ma senza al momento poter rivelare di più. Ciò che le viene detto è quanto segue: la protagonista è stata colpita da una misteriosa maledizione, e avrà tempo solo fino all'alba per riuscire a infrangerla; viceversa, resterà intrappolata per sempre tra le ombre.

Da questo momento in poi il giocatore si risveglia in una cittadina giapponese senza nome, perfettamente identica a quella presente nei precedenti episodi della serie, e dovrà capire che cosa fare, come muoversi, come spezzare il maleficio prima che sia troppo tardi. Il primo obiettivo noto consiste nel raggiungere la propria abitazione, perché ci si è risvegliati nella scuola a qualche isolato di distanza. Da qui in poi sarà necessario recarsi in macro-aree specifiche del centro abitato, esplorarle da cima a fondo, e recuperare oggetti fondamentali per la progressione nella trama.

L'intera avventura, in effetti, consiste nel recupero di oggetti chiave legati ai ricordi della protagonista: questi ultimi avvieranno dei flashback, in modo tale che ad un certo punto l'intero evento sarà chiaro nelle sue linee fondamentali. Ma il valore principale della storia di Yomawari: Lost in the Dark - e questo soprattutto per i nuovi arrivati - consiste appunto nel suo essere sfuggente, misterioso e angosciante. Tutto sommato, comunque, la proposta di Nippon Ichi è davvero simile a quanto visto in passato negli altri capitoli della serie; anzi ci è sembrato che persino alcune aree del centro abitato fossero semplicemente "riciclate" da Night Alone e Midnight Shadows. I veterani, dunque, avranno sempre un senso di vaga familiarità, non solo con le atmosfere, ma con gli stessi luoghi in cui si svolge l'avventura.

Gameplay: muoversi tra mostri e ombre

Attenzione ai suoni e ai rumori: in Yomawari: Lost in the Dark indicano la presenza dei nemici
Attenzione ai suoni e ai rumori: in Yomawari: Lost in the Dark indicano la presenza dei nemici

Il gameplay di Yomawari: Lost in the Dark risponde perfettamente all'esigenza di rendere l'angoscia costante e il senso di pericolo che aleggiano sull'intero mondo rappresentato. In passato queste meccaniche, soprattutto su Nintendo Switch, erano legate al sistema di vibrazione dei Joy-Con: questa volta si è tentato di compiere un passo in avanti dal punto di vista dell'immersività; a nostro parere gli sviluppatori sono riusciti nell'intento, ma senza nulla di davvero sensazionale da segnalare.

Tanto per cominciare, la nuova meccanica introdotta in Lost in the Dark è quella legata alla torcia: una semplice pressione sulla parte centrale del pad permette di accendere e spegnere il dispositivo. La torcia accesa ovviamente attira l'attenzione di demoni e mostri pericolosissimi, i quali portano quasi sempre immediatamente al game over; d'altro canto, senza la torcia non è proprio possibile interagire con gli oggetti di interesse disseminati a terra, dalle monetine utili per salvare i progressi nei santuari agli oggetti chiavi per proseguire nella narrazione. Sta al giocatore comprendere quando e come attivare lo strumento senza incorrere in rischi eccessivi.

Molto spesso in Yomawari: Lost in the Dark dovremo risolvere dei piccoli puzzle ambientali, ma nulla di davvero complesso
Molto spesso in Yomawari: Lost in the Dark dovremo risolvere dei piccoli puzzle ambientali, ma nulla di davvero complesso

Molto più interessante è il "riscontro uditivo" legato invece al suono proveniente dal controller (unito alle vibrazioni). Può essere utilizzato in vari modi: una campanella squillante indica i punti di interesse da raggiungere a schermo (più il personaggio è vicino, più il suono si fa intenso); il battito del cuore accelerato permette di capire quando un nemico invisibile si sta avvicinando troppo alla protagonista, segnalando così situazioni di imminente pericolo. Abbiamo apprezzato l'implementazione dei suoni provenienti direttamente dal controller, che uniti al sistema di vibrazione rendono l'esperienza di Yomawari: Lost in the Dark più immersiva che mai.

Del resto va anche notato di come si tratti di innovazioni minime, a fronte di un riciclo evidente - di situazioni, personaggi, luoghi e persino dei mostri - di elementi provenienti da tutti gli altri capitoli della serie Yomawari. D'accordo, il fascino dell'ambientazione unito a una direzione artistica a tutti gli effetti ancora valida è rimasto inalterato, ma prima o poi verrà anche il momento di cambiare completamente luoghi e demoni, altrimenti si rischia sul serio di riproporre a distanza di anni sempre lo stesso gioco con variazioni insignificanti.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Nintendo eShop
Prezzo 50,98 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (6)
8.4
Il tuo voto

Yomawari: Lost in the Dark è la "solita" avventura a tinte horror di Nippon Ichi: recupera dal passato praticamente qualsivoglia elemento, dal contesto all'ambientazione, dai demoni alle meccaniche principali. Queste ultime sono state parzialmente arricchite dalla presenza di una torcia e dall'insistenza sui feedback sonori durante l'esplorazione: integrazioni certo apprezzabili, ma che non riescono a compensare l'evidente riciclo di ogni altro aspetto della serie; anche la personalizzazione della protagonista, siamo onesti, è un dettaglio del tutto insignificante in un titolo di questo tipo. Saranno soprattutto i nuovi arrivati, dunque, ad emozionarsi con l'oscuro mondo di Yomawari: Lost in the Dark, e a noi stessi piacerebbe poter dimenticare i capitoli precedenti per goderci da zero il capitolo inedito. I veterani, invece, si ritroveranno a casa: una casa però davvero troppo simile a come la ricordavano.

PRO

  • Affascinante e coinvolgente, come sempre
  • Qualche meccanica inedita
  • Più libertà di esplorazione rispetto al passato

CONTRO

  • Evidente riciclo di materiale dai capitoli precedenti
  • L'editor del personaggio è tutt'altro che ricco
  • Alcuni enigmi ambientali sono meno ispirati di altri