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10 giochi che potreste esservi persi nel 2023 e che dovreste recuperare

Il 2023 è stato un anno intenso e vogliamo quindi suggerirvi dieci giochi di qualità che potreste esservi persi, ma che meritano di essere recuperati.

10 giochi che potreste esservi persi nel 2023 e che dovreste recuperare
SPECIALE di Nicola Armondi   —   17/12/2023

Il 2023 sta arrivando al termine e le ultime settimane di dicembre non presentano poi molte sorprese in termini videoludici. Dopo undici mesi intensi, però, forse è quasi un sollievo e ci dà un attimo di respiro per poter rimettere mano alla nostra lista di giochi acquistati e mai finiti, o forse nemmeno iniziati. Alcuni, magari più giudiziosi con i propri acquisti, hanno invece ora bisogno di recuperare qualche titolo interessante per coprire il periodo festivo, prima di passare alle grandi uscite di gennaio 2024.

Se il vostro 2023 è stato scandito dalle uscite più grandi e rumorose, questo è il momento perfetto per scoprire qualche titolo di qualità che forse avete perso per strada nel corso dei mesi. Vogliamo quindi proporvi una lista di giochi - in ordine completamente casuale, senza preoccuparsi di fare classifiche - che vi consigliamo caldamente e che potreste non aver giocato.

A Space for the Unbound

A Space for the Unbound ci porta in Indonesia
A Space for the Unbound ci porta in Indonesia

Quando pensiamo ai videogiochi, immaginiamo che arrivino dal Giappone, dagli Stati Uniti, da qualche grande mercato europeo come quello inglese o magari persino dall'Italia, che sta pian piano crescendo. Difficile però che un punto di riferimento sia l'Indonesia. Bene, il primo gioco che vi suggeriamo arriva proprio dal tale nazione e si chiama A Space for the Unbound.

In questa avventura punta e clicca scopriremo la storia di Atma e di varie persone che ruotano attorno a lui. Atma è un ragazzino delle scuole superiori, che si destreggia tra ansia, bullismo e depressione. Come vi raccontiamo nella recensione di A Space for the Unbound, si parlerà di crescita, dei problemi del sistema scolastico e delle aspettative dei genitori. Ha anche un tocco soprannaturale, senza però che si perda traccia della concretezza di ogni sequenza narrativa. Centrale inoltre l'ambientazione, l'Indonesia degli anni '90, che ci affascina con i suoi colori, gli edifici e la sua cultura. Con una direzione artistica fuori scala e una storia scritta in modo magistrale, Space for the Unbound è assolutamente consigliato.

Moonring

Moonring è gratuito, perché non l'avete ancora scaricato?
Moonring è gratuito, perché non l'avete ancora scaricato?

Qual è il giusto prezzo per un videogioco? In questo caso non serve nemmeno chiederlo perché Moonring è completamente gratuito. Non parliamo però di un free to play con microtransazioni e pass battaglia, assolutamente no, ma di un gioco di ruolo classico completamente disegnato a mano.

Come vi spieghiamo nella nostra recensione di Moonring, si tratta di un'opera di Dene Carter, uno dei nomi passati alla storia per aver contribuito alla creazione di Fable, ma questo nuovo titolo ne è ben lontano. Completamente in 2D con visuale dall'alto, Moonring è un viaggio complesso, con una trama intricata, tantissime linee di dialogo, un'interazione da avventura testuale dove dobbiamo inserire parole chiave, dungeon procedurali (e la morte ha le sue conseguenze) e tanti segreti da scoprire. È un gioco che unisce idee rétro e una sorprendente modernità che aiuta anche chi è più giovane a proseguire nell'avventura senza spingerlo a bollarlo come incomprensibile alla prima difficoltà. Considerando poi che non solo è gratuito ma può girare su qualsiasi computer in grado di installare Steam, non c'è motivo per ignorare Moonring.

Saltsea Chronicles

Saltsea Chronicles è colorato e piacevole
Saltsea Chronicles è colorato e piacevole

Nei mondi post-apocalittici i sopravvissuti devono spesso perdere la propria umanità e la violenza è l'unica moneta accettata. Se per una volta volete un cambio di registro, allora dovreste assolutamente dare un'occhiata a Saltsea Chronicles.

Generazioni prima dell'avvio del gioco, l'Alluvione ha trasformato il mondo in un insieme di isolette in un grande mare salato e i suoi abitanti si sono fusi con alghe, uccelli, pesci e funghi. Centrale è il sentimento fondante di queste nuove civiltà: l'avidità porta al disastro e accumulare significa perire. Uno dei sistemi di gioco, a base di carte, si fonda proprio su questo: non bisogna accumulare troppi punti. Come vi spieghiamo nella recensione di Saltsea Chronicles, la storia segue la nave De Kelpi che cerca la capitana Maja. Dal canto nostro, dovremo scegliere quale personaggio inviare su ogni isola, in base alle sue abilità, ottenendo così interazioni uniche. La bellezza è che non vi sono scelte sbagliate e semplicemente renderemo la nostra storia più personale. Grazie alla sua scrittura vibrante e un ampio mondo da scoprire, Saltsea Chronicles è consigliato a chi vuole sentirsi bene.

Mediterranea Inferno

La Puglia di Mediterranea Inferno non è mai stata così bollente
La Puglia di Mediterranea Inferno non è mai stata così bollente

Dicevamo che di tanto in tanto anche dall'Italia arrivano grandi videogiochi e uno dei più particolari di quest'anno è Mediterranea Inferno, che ci porta in Puglia in una vacanza post pandemia di Covid.

In questa pura visual novel seguiamo il Ferragosto di Claudio, Andrea e Mida, un trio quasi leggendario per i festaioli milanesi. Quello che doveva essere però un momento per riunirsi, diventa una fusione di conflitti, recriminazioni e sentimenti drammatici. Vi è anche un tocco di soprannaturale, con una figura misteriosa che dona un frutto in grado di portare in paradiso. Come potete leggere nella recensione di Mediterranea Inferno, a far da padrone è però l'aspetto visivo, inteso e luminoso come la più soleggiata giornata in riva al mare. In un mix che chiama in causa Giorgio de Chirico, Alejandro Jodorowsky, la cultura POP e LGBTQ+, Mediterranea Inferno è innegabilmente uno dei giochi più particolari della nostra selezione.

The Last Clockwinder

The Last Clockwinder è il gioco da giocare su PS VR2
The Last Clockwinder è il gioco da giocare su PS VR2

Il mercato videoludico VR, in termini puramente numerici, non riesce a stare a passo con i giochi "classici", ma non per questo mancano i capolavori. Uno di questi è The Last Clockwinder, un'avventura puzzle in prima persona arrivata quest'anno su PlayStation VR2 (quindi sì, stiamo barando in quanto originariamente era stato pubblicato su Meta Quest nel 2022, fateci causa).

Date a parte, questo gioco ci racconta la storia di Jules, una scienziata che deve impedire il verificarsi di una catastrofe esplorando la Torre dell'Orologio, un gigantesco albero alieno nel quale sono radunati i semi delle piante sparse nell'universo. Come spiegato nella nostra recensione di The Last Clockwinder, l'avventura ci chiede di esplorare in modo metodico l'albero, recuperando chiavi e azionando congegni, sfruttando dei guanti che permettono di clonare i nostri movimenti, che si ripetono all'infinito: dovremo quindi comprendere come concatenare le nostre azioni per completare la sezione. Giocabile sia da seduti che da in piedi, The Last Clockwinder è perfetto per sfruttare il proprio PS VR2.

Venba

Venba lenirà la vostra anima
Venba lenirà la vostra anima

Dopo aver visitato Indonesia e Italia, è il momento di scoprire l'India (più precisamente la cultura Tamil) ma dal punto di vista di una famiglia emigrata in Canada. Parliamo di Venba, che è sia il nome del gioco che della protagonista la quale ci racconta la sua vita a suon di ricette tratte da un quadernetto tramandatogli dalla madre ma rovinatosi nel viaggio tra i due emisferi.

Come detto nella nostra recensione di Venba, la donna dovrà quindi riscoprire queste ricette, riempire gli spazi vuoti, e trasmettere sentimenti profondi con il proprio cibo, che guarisce il corpo ma soprattutto l'animo. Le pietanze sono centrali e vengono ricreate trasmettendone l'essenza e accompagnando ogni istante con musiche calde ed esuberanti. Se amate il cibo e volete scoprire la storia di una famiglia ma anche di un'intera cultura, Venba vi scalderà in queste fredde giornate di dicembre.

Give me toilet paper!

Questo siete voi mentre giocate a Give me toilet paper! (tutina azzurra venduta a parte)
Questo siete voi mentre giocate a Give me toilet paper! (tutina azzurra venduta a parte)

Spesso ci si lamenta che con l'avanzare della tecnologia il modo di giocare rimane in realtà sempre lo stesso e che le unicità degli hardware, se presenti, non sono sfruttate più di tanto. Bene, ecco un gioco che è possibile unicamente su Nintendo Switch proprio perché ne sfrutta appieno la possibilità di staccare i controller: Give me toilet paper!

Nella nostra recensione di Give me toilet paper! ve lo abbiamo spiegato in modo molto chiaro: follia e genio si possono incontrare e in questo gioco è proprio così. Per giocare è necessario infatti usare un rotolo di carta igienica dentro il quale infilare uno dei Joy-con. Poi, si deve far rotolare il nostro (vero) rotolo per poter muovere il rotolo (digitale) di questo simpatico platform, nel quale è necessario "salvare" un uomo che si è seduto sul trono ed è rimasto senza carta. Sarà anche breve, ma è una delle idee più originali in commercio e per i pochi euro richiesti consigliamo a tutti di acquistare Give me toilet paper!.

Videoverse

Videoverse ci porta nei primi social network
Videoverse ci porta nei primi social network

I videogiochi ci possono portare ovunque e ci possono collegare a chiunque, creando rapporti digitali e spesso molto fragili, perché dipendenti dalla volontà di grandi aziende che hanno interessi commerciali e, in ultima analisi, non sono realmente interessate al proprio pubblico. Videoverse parla anche di questo.

Noi siamo Emmett e possediamo una console Shark, con la quale accedere a un social network ispirato a quelli reali di inizio anni 2000. La nostra storia, come vi abbiamo ben spiegato nella nostra recensione di Videoverse, racconta però di un finale, ovvero della prossima chiusura del servizio. Questo significa che i legami degli utenti di Videoverse si spezzeranno, diventando strumento per raccontare di privilegi, disabilità, adolescenza, dipendenze affettive, senza che il racconto diventi mai pedante o didascalico. Se volete iniziare un viaggio nostalgico e commovente, anche rigiocabile per vederne diversi finali, la scelta giusta è Videoverse.

Chants of Sennaar

Chants of Sennaar
Chants of Sennaar

Una delle grandi preoccupazioni di molti videogiochi è assicurarsi di comunicare all'utente in modo chiaro quali sono le possibilità a sua disposizione, con tutorial, menù, dialoghi ed elementi interattivi. Se però eliminassimo i testi e li sostituissimo con un linguaggio inventato da comprendere parola per parola? Questa è l'idea alla base di Chants of Sennaar, un puzzle game dai colori intensi.

L'ambientazione è la Torre, una sorta di Babele nella quale ogni popolo ha una lingua diversa e non è in grado di comprendersi l'un l'altro. Noi, come vi raccontiamo nella recensione di Chants of Sennaar, siamo un semplice viaggiatore che esplora la torre e ha la migliore delle capacità: l'ingegno (e un taccuino). Il gioco ci dà tanti indizi visivi per diverse azioni, associate a glifi, e noi dovremo comprenderne il significato (prima a logica, poi ottenendo la risposta dal gioco stesso) per poter completare diverse azioni e proseguire. Con un comparto artistico eccellente e un approccio originale, Chants of Sennaar è consigliato a tutti gli amanti dei puzzle game.

Pizza Tower

Pizza Tower è folle e divertente
Pizza Tower è folle e divertente

Cosa succede quando Nintendo non si decide a realizzare un nuovo Wario Land? Succede che qualcuno crea il proprio Wario Land. Parliamo ovviamente di Pizza Tower, un gioco di piattaforme 2D che guarda al passato per divertire i giocatori di oggi.

Come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione di Pizza Tower, noi guidiamo Peppino Spaghetti, un italiano stereotipato all'estremo, che si arrabbia facilmente e che è ossessionato da pizza e polpette. Si tratta di un gioco impegnativo, vecchio stile ma comunque modernizzato, che riesce a non rimanere troppo ancorato al passato e mette in mostra tante idee uniche e divertenti. Certo non è il titolo per chi è alle prime armi con il genere, ma se volete comprendere cosa fosse Wario Land senza dover riprendere in mano vecchi titoli, dovreste assolutamente provare Pizza Tower.

Questi erano i nostri dieci giochi che potreste esservi persi nel 2023, ma è chiaro che la lista potrebbe includere anche altri nomi. È quindi ora il vostro turno: quali giochi che non hanno raggiunto il largo pubblico consigliereste a tutti?