A differenza di quanto accaduto per alcuni anni con FIFA, non ci sono mai stati problemi con la versione PC di Pro Evolution Soccer, e anzi sulla piattaforma Windows abbiamo potuto godere di versioni superiori alla controparte console, forti di un frame rate doppio (sessanta fotogrammi al secondo) e di una risoluzione più alta (nel caso specifico di questa prova 1600x900 pixel), e potendo contare sul medesimo gameplay. È mancato magari l'impegno extra degli sviluppatori, nella fattispecie l'implementazione di effetti esclusivi come quelli che potrebbero essere garantiti dal supporto per le DirectX 11, ma Konami finora non ha intrapreso questa strada e a questo punto è difficile che cambi idea.
Il rovescio della medaglia, non da poco, risiede nel fatto che è possibile giocare con la nuova edizione di PES anche con un notebook di fascia media e godere delle migliori prestazioni possibili. La cura di una conversione si vede anche dall'ottimizzazione dell'engine, è chiaro, e quello di Pro Evolution Soccer 2013 garantisce dettaglio, velocità e fluidità, riproponendo le fondamenta tecniche costruite in occasione dell'episodio del 2011 e che già lo scorso anno hanno visto l'aggiunta di un bel po' di feature, seguendo un percorso evolutivo che, nelle intenzioni di Seabass e soci, dovrebbe consentire al franchise di recuperare terreno rispetto al sempre ottimo lavoro svolto da EA Canada. La manovra di avvicinamento, in questo caso, si basa su due elementi: sul fronte generale una maggiore libertà d'azione, esemplificata dal sistema di passaggi e di tiro configurabile per funzionare completamente in manuale; per quanto concerne le feature specifiche invece, l'implementazione del Player ID e della ProActive AI, e del grado di realismo e spettacolarità che questi fattori possono mettere sul piatto.
Piatto ricco...
La demo rilasciata qualche giorno fa su PC e console consentiva di cimentarsi nel solo match amichevole, utilizzando una manciata di squadre, mentre la beta che abbiamo potuto provare garantisce l'accesso a tre modalità (partita d'esibizione, competizione e Copa Libertadores) e a tutte le squadre che saranno presenti nella versione finale del gioco, sebbene le rose non siano aggiornate alla stagione che partirà il mese prossimo (il che è più che normale) e molte delle divise siano state sostituite da una anonima maglia azzurra con su scritto "not final", il che crea grossi problemi quando in una partita i due team portano magliette dello stesso colore.
Utilizzando le opzioni di default, l'esperienza di Pro Evolution Soccer 2013 non ci ha entusiasmato: la diminuzione del ritmo dell'azione consente di ragionare un po' di più durante la costruzione delle manovre e magari di approfittare efficacemente di un attimo di distrazione della difesa avversaria per piazzare un filtrante vincente, ma chi si è abituato alla velocità dello scorso anno non potrà esimersi dall'aumentare tale valore nella schermata delle opzioni. Si nota fin da subito un bel lavoro sulle animazioni, più numerose e plausibili per potersi sposare con il già citato Player ID, che replica le movenze e i comportamenti tipici dei fuoriclasse sia quando siamo noi a controllarli che quando ce li troveremo di fronte come avversari. Interessante anche il nuovo contrasto: tenendo premuto il pulsante A sul controller per Xbox 360 (vivamente consigliato), il nostro difensore marcherà l'uomo da una certa distanza, mentre una seconda pressione del tasto gli permetterà di "affondare" il piede e provare a rubare palla. Similmente, in fase difensiva la pressione del grilletto destro RT ci permetterà di muoverci rimanendo sempre con gli occhi rivolti al pallone, così da non perdere tempo a girarci qualora dovessimo effettuare un tackle. Dicevamo che l'esperienza con le opzioni di default non ci ha entusiasmato, e il perché è presto detto: sono rimasti intatti i problemi relativi all'indirizzamento dei passaggi, specie nei momenti chiave, e all'intelligenza artificiale dei compagni, che spesso e volentieri vedono la palla a pochi centimetri ma evitano di intercettarla, estraniandosi dall'azione.
Tutto in manuale!
Per fortuna è possibile modificare le impostazioni di base del nostro profilo così da rendere completamente manuale la meccanica dei passaggi. Questa opzione trasforma letteralmente il gioco, donandoci una libertà inedita e consentendoci di gestire i lanci come preferiamo; prendendoci anche la responsabilità di sbagliarli, perché no, quando ci troviamo vicini all'out.
La cosa bella è che familiarizzare con questo sistema non richiede alcuno sforzo, basta solo tenere in maggiore considerazione l'indicatore della potenza del tiro. E a proposito di tiri, anche questi possono essere completamente manuali, ma l'impressione è che tale elemento abbia ancora bisogno della necessaria ottimizzazione per poter funzionare al meglio. Risulta infatti molto difficile imprimere la giusta traiettoria al tiro in prossimità della porta, lo stick per quanto sensibile in genere "esagera" l'inclinazione e finiamo per lanciare la palla fuori anche quando sarebbe l'eventualità meno probabile. Sempre per quanto concerne i tiri, ci è sembrato che la potenza degli stessi sia generalmente scarsa e che da ciò traggano particolare vantaggio i portieri, che fra i pali dettano legge ma magari ancora si perdono in un bicchiere d'acqua quando si tratta di respingere, specie quando il pallone è a terra. Le novità del gameplay sono comunque numerose e ci vengono illustrate attraverso un tutorial piuttosto completo, che prevede tre sfide per ogni manovra. Potremo così imparare l'esecuzione del nuovo dribbling "laterale", della già citata marcatura difensiva con affondo, del "sombrero" e degli altri modi per superare un difensore, dei nuovi passaggi lunghi, degli uno-due e così via, sfruttando in modo completo ciò che PES 2013 ha da offrire.
Impressioni preliminari
L'interfaccia di Pro Evolution Soccer 2013 si muove fra alti e bassi: da un lato la grafica in "sovrimpressione" nelle sequenze di presentazione della partita è eccellente, dall'altro i menu per la gestione della squadra ci sono sembrati meno chiari e immediati di quanto sarebbe lecito aspettarsi, ricorrendo peraltro a una sorta di "puntatore" nella selezione dei giocatori che rende le pratiche di sostituzione meno rapide rispetto al passato.
Nulla da dire invece, sulla grafica in-game: potete vedere un'immagine con la Roma (sì, con la divisa "not final") e un primo piano di Francesco Totti che ci ricorda perché PES non è mai stato in discussione quando si parla di corrispondenza fra calciatori virtuali e controparti reali. L'aumento delle animazioni, le sfaccettature derivanti dal Player ID e qualche piccolo ritocco in sede di visuale chiudono il quadro di un comparto tecnico davvero ottimo, che soprattutto nei replay e nelle inquadrature ravvicinate non teme confronti. Il commento in inglese non ci ha permesso di capire se la coppia Pardo / Marchegiani abbia o meno rinnovato il proprio repertorio, fattore che speriamo non venga tralasciato. In conclusione, le premesse per il nuovo PES sono buone, le novità tante e interessanti, e la versione PC sembra ancora una volta in grado di unire accessibilità e spettacolarità per consegnarci una simulazione calcistica all'altezza delle aspettative.
CERTEZZE
- Interessanti novità sul fronte del gameplay
- Animazioni più numerose e convincenti
- Fisica della palla sempre ottima
DUBBI
- Rimangono alcuni problemi nell'intelligenza artificiale
- Versione PC ben fatta ma priva di extra tecnici
- I tiri ci sono sembrati un po' lenti