Durante il nostro recente Press Tour giapponese allo scopo di vedere The Evil Within abbiamo avuto l'occasione di fare una visita ai Tango Gameworks, studio di sviluppo voluto da Shinji Mikami che sta lavorando a pieno regime su questo titolo che proverà a riscrivere la "storia" del genere dei Survival Horror. Il gioco uscirà il prossimo anno e quindi non ci troviamo ancora nel cosiddetto "crunch time" ovvero nella fase in cui si lavora giorno e notte per la consegna dei lavori e per la rifinitura del prodotto finale.
Gli orari sono quindi parecchio rilassati, in molti arrivano dopo le dieci e vanno via prima del tramonto, c'è una bella atmosfera ed è possibile trovare anche diversi europei che lavorano sul titolo, anche se ci sembra di non aver scorto nessun italiano. Aattualmente su The Evil Within sono al lavoro circa cento persone tra sviluppatori, artisti e altro, all'interno dello stesso piano è presente inoltre la sala dedicata al motion capture, che ricorda un mini campo di calcio, la parte per le riunioni e poi tutte le postazioni di sviluppo, che si concludono con la sala di registrazione del suono e un angolo composto da strumenti artigianali come scarpe, tavole e altro per simulare i rumori dei passi e degli oggetti all'interno del titolo. Non manca una vetrina con un po' di titoli da giocare, numerose riviste anche internazionali e pareti tappezzate da artwok e loghi del nuovo gioco, verso il quale tutti sono estremamente fiduciosi.
La sede di Tango Gameworks si trova nel quartiere di Odaiba, che affaccia sulla baia di Tokyo e propone scorci molto belli come il Rainbow Bridge e parte della skyline della città, mentre offre un po' meno in termini di vita notturna o negozi al di là dei centri commerciali. Di questo periodo il clima nella capitale del Giappone è davvero ottimo, da poco sono sbocciati i ciliegi (e li abbiamo persi per un soffio!), le giornate sono spesso soleggiate e c'è sempre tanto da visitare e comprare. Tra Akihabara e i quartieri più storici Tokyo rappresenta sempre una fantastica meta da visitare, sia per gli appassionati di anime/videogiochi/tecnologia che di cultura giapponese in generale. Studio Ghibli sembra essere tornato in auge e vi sono spazi nei negozi un po' ovunque, di retrogaming ce n'è in quantità industriale ed è facile trovare gadget, meme, pupazzi e macchinari di qualsiasi genere, introvabili dalle nostre parti. Sfatiamo il falso mito che il mangiare sia tutto incentrato sul pesce crudo, con un po' di ricerca o le giuste conoscenze è possibile mangiare di tutto e spesso di qualità molto elevata, pochi carboidrati ma buona varietà di carne bianca e rossa, pesce, riso e variazioni sul tema, senza contare la quantità impressionante di bibite molte delle quali con sapori che non sembrano essere di questo mondo in quanto a stranezza. Insomma, è possibile trovare di tutto, e non mancano cose strambe e storpiature di nomi stranieri come la Trattoria Pesce Pappare Italia (ci siamo piegati letteralmente in due quando l'abbiamo vista) oppure la pizzeria ambulante con tanto di forno a legna... le cose da raccontare sarebbero molte di più.
Le ultime note di "colore" le spendiamo per la cena che abbiamo fatto assieme a Shinji Mikami, in un bellissimo ristorante di tofu ai piedi della Tokyo Tower. Al di là della contentezza di esserci fatti versare il sakè direttamente dal venerabile sviluppatore giapponese, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere in maniera informale, complice anche l'ottima atmosfera creatasi assieme agli altri giornalisti presenti. Mikami ha ribadito che il titolo al quale è più legato in assoluto è God Hand, che è riuscito a sviluppare solo dopo il successo (e i soldi) di Resident Evil, anche perché prima Capcom non gliel'avrebbe mai permesso. Ad un'altra domanda sull'eventuale possibilità di creare un videogioco assieme ad Hideo Kojima ci ha rispoto, ridendo non poco di gusto, "impossibile, litigheremmo tutto il tempo!". Non possiamo che essere d'accordo.