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Alieni vecchia scuola

Abbiamo provato il nuovo FPS fantascientifico di City Interactive

PROVATO di Matteo Santicchia   —   14/06/2013

Il pericolo più grande quando si partecipa a fiere come l'E3 è che, ammaliati dalle mille luci dei titoli tripla A, si dedichi poco spazio a giochi minori, relegandoli nei posti più bassi della lunga lista degli appuntamenti presi. Non di rado però questi progetti di secondo piano regalano delle belle soddisfazioni, Alien Rage di City Interactive è proprio uno di questi. Il gioco è uno shooter futuristico in prima persona che ci porta indietro ai bei tempi di Unreal, iper derivativo certo, ma ha saputo intrattenerci alla grande, merce rara di questi tempi. Abbiamo giocato un solo livello. Il protagonista si deve avventurare in una miniera piena zeppa di alieni equipaggiati, al nostro pari, di esotiche armi, tutte poi dotate di fuoco secondario. Il gameplay è assimilabile concettualmente ad Unreal come scritto precedentemente, ma per certi versi ci ha ricordato anche i migliori frangenti di Resistance.

Barili esplosivi mon amour

La linearità è marcata, il ritmo è veloce e frenetico, ma un filo più compassato rispetto ad un Serious Sam o Hard Reset, e complice un level design che non disdegna ambienti piuttosto spaziosi e sviluppati verticalmente, tutto si gioca nel capire la posizione dei nemici prima che essi comincino a spararci, anche perché sono molti e tutti decisamente agguerriti, e ci bersagliano a colpi di laser, piombo rovente e razzi. Il tasso di difficoltà, come ben si confà ad un titolo "vecchia scuola" è tarato verso l'alto anche a livello normale, è non è raro riprovare la stessa sezione più e più volte, c'è poco spazio per mettersi al riparo poi, molte delle coperture sono distruttibili, insomma ci vogliono colpo d'occhio, movimenti veloci e buona mira. Se poi ci si mettono anche check point spesso distanziati tra di loro si capisce come Alien Rage sia un'esperienza di gioco decisamente impegnativa.

Alieni vecchia scuola

Per aiutarci nelle nostre peripezie City Interactive ha abbondantemente posizionato in alcuni punti strategici dei livelli i famigerati (o tanto amati, fate voi) barili esplosivi, utili non solo per fare strage di nutriti gruppi di alieni, ma anche per far alzare a dismisura il nostro punteggio, con tanto di "achievements" che appaiono in bella vista su schermo. La distruzione ambientale è punto forte del gioco quindi. Alien Rage dimostra anche con questo la sua voglia di essere uno sparatutto "all'antica": ogni kill ci gratifica con una bella sovrimpressione, spingendoci ad essere il più "creativi" possibile con l'arsenale che abbiamo a disposizione. Abbiamo provato diverse armi di stampo e foggia futuristica, tutte come scritto precedentemente dotate di fuoco secondario. Di partenza siamo dotati di un fucile d'assalto, che può lanciare una granata con traiettoria parabolica, da terra abbiamo raccolto poi una mitragliatrice "a pallettoni", ma anche più avanti un paio di armi aliene devastanti, addirittura una dotata di enome sfera di energia blu come fuoco alternativo (qualcuno ha detto BFG?).

Alieni vecchia scuola

Insomma gli strumenti d'offesa sono il pezzo forte del titolo, basta raccoglierli dalle fredde mani degli alieni caduti e il gioco è fatto. City Interactive si è sbizzarrita anche su questo fronte. Gli sviluppatori hanno promesso numerosi boss (che ahinoi non abbiamo potuto vedere), ma accanto a questi la fauna è senza dubbio variegata. Il look non è particolarmente ispirato, ma la loro efficacia è assicurata sia come minaccia tangibile, sia come vere e proprie "spugne da proiettili" visto che per ucciderli bisognerà scaricargli addosso una generosa dose di piombo. Per nostra fortuna sembrano soffrire l'headshot, ma più in generale è meglio ingaggiarli dalla distanza vista la loro tendenza a caricarci direttamente, sempre che nelle vicinanze non ci sia il solito barile esplosivo.

Alieni vecchia scuola

Tra tutti gli avversari il più rappresentativo è stato quello invisibile, capace di stordirci con un'arma a raggi, rendendoci vulnerabili per qualche secondo. Sono i primi da far fuori insomma. A confermare un'impostazione "antica" c'è anche la modalità arcade accanto alla campagna (della durata di circa sei ore). L'obiettivo è fare il punteggio più alto, con la variante che sparsi per i livelli troveremo diversi modificatori di stato a complicarci o facilitarci la vita. Chiudiamo con la cosmesi del titolo. La resa visiva di Alien Rage è più che soddisfacente grazie all'utilizzo dell'Unreal Engine. Certo il dettaglio non è altissimo, ma il colpo d'occhio è più che piacevole, grazie anche ad un continuo ricorso agli effetti speciali durante le pirotecniche esplosioni. Alien Rage è stata una bella sorpresa, è uno shooter vecchia scuola solido, divertente, sanamente caciarone, dotato di un bel tasso di sfida, e anche bello graficamente, nei limiti di un prodotto dal basso budget che uscirà a fine anno su PC, ma anche su Xbox Live e PlayStation Network. Il nostro piccolo test ci ha lasciato buone sensazioni insomma, a Colonia sapremmo dirvi di più, testando magari il multiplayer (disponibile solo su PC) e la modalità arcade, molto probabilmente la vera regina dell'offerta di gioco.

CERTEZZE

  • Sembra bello tosto, ma molto divertente
  • Varietà delle armi
  • Veloce e frenetico

DUBBI

  • L'Unreal Engine non stupisce ma regala un bel colpo d'occhio
  • Titolo vecchia scuola, per molti ma non per tutti