Tra i vari titoli che popolano il mondo dei videogiochi, in pochi possono vantare una storia come quella di The Elder Scrolls. Creata da Bethesda Softworks nel lontanissimo 1994, la serie ha visto numerosi capitoli nel corso degli anni: dal primissimo Arena al più recente Skyrim, passando per Daggerfall, Morrowind, Oblivion e relative espansioni.
Un vero e proprio universo che in quasi 20 anni i fan del genere ruolistico all'occidentale hanno imparato a conoscere e ad amare, e che come tutte le opere di un certo spessore può godere di elementi a parte rispetto alla realtà, frutto delle brillanti menti degli ispirati designer. Un mondo in grado di raccontare una storia fatta di luoghi e personaggi ben definiti, andando ben oltre quanto raccontato nei vari giochi che hanno popolato la serie, per dare a essi un background notevole a cui attingere. Una caratteristica che accomuna The Elder Scrolls a componimenti provenienti anche dall'esterno della sfera videoludica, come per esempio Game of Thrones. Il romanzo fantasy-medievale scritto da George R.R. Martin ha in comune con la creatura di Bethesda Softworks più di quanto si possa pensare, visto che entrambi sono diventati oggetto di una mod per Crusader Kings II. In tutti e due i casi, non si tratta ovviamente di un prodotto ufficiale di Paradox Interactive, che comunque sta a guardare soddisfatta, ma del lavoro di un insieme di modder, mossi dalla passione per il genere grand strategy che ben si presta a opere simili, e di cui il gioco in questione è uno dei massimi esponenti. Non ci resta, a questo punto, che tuffarci insieme dentro Elder Kings.
Vedi Tamriel e poi muori
La parola mod, dopo avere un po' giocato con entrambe le fatiche citate qui sopra, può suonare sicuramente riduttiva. Come nel caso di Game of Thrones, anche in Elder Kings infatti il mondo di The Elder Scrolls è stato completamente riprodotto all'interno di Crusader Kings II, sia per quanto riguarda la mappa e i vari territori, sia in termini di razze, leggi, politica, religioni e tutto ciò che contraddistingue il frutto della fantasia di Bethesda. Nel dettaglio, il continente di Tamriel è stato ovviamente al centro delle attenzioni dei modder, senza dimenticare le altre terre di Pyandonea, Akavir e Atmora. Un progetto ambizioso e relativamente giovane, visto che a differenza di Game of Thrones, da noi analizzato a circa un anno dalla sua prima release, Elder Kings ha visto la sua prima versione giocabile vedere la luce solo di recente, ad aprile, per arrivare fino alla 0.1.3 risalente a inizio giugno. Tutto ciò si riflette in quella che è una total conversion comunque giocabile, ma al momento in una fase embrionale dai contenuti limitati. Contenuti che però non impediscono la valutazione di quelle che sono le potenzialità espresse e da esprimere della mod. Oltre ad avere completamente ricreato la mappa di Tamriel, dove in Elder Kings come nella serie The Elder Scrolls avviene "il grosso" dei fatti, gli sviluppatori hanno anche inserito in ognuna delle zone le relative razze che le popolano, insieme alle immancabili aggiunte tratte dalle meccaniche di gioco di Crusader Kings II. A tale proposito, è bene tenere in mente che per essere goduta appieno la mod richiede l'installazione dell'espansione ufficiale Legacy of Rome. Anche nel caso in cui non abbiate comprato quest'ultima, non abbiate paura, visto che il team al lavoro sul progetto ha ben pensato di mettere a disposizione anche una versione adattata per fare a meno dell'add-on a pagamento.
La Seconda Era
I fan della serie The Elder Scrolls sapranno sicuramente che i fatti narrati nei videogiochi sono ambientati nel corso della Terza Era di Tamriel, a eccezione dell'ultimo arrivato Skyrim che è invece ambientato durante la Quarta.
La Prima e la Seconda Era avevano fatto finora solo da sfondo per le vicende da noi conosciute attraverso il filone ufficiale dei giochi di ruolo di Bethesda, almeno fino a quando non sarà disponibile The Elder Scrolls Online, ambientato durante la Seconda Era. Anticipando il prodotto ufficiale, gli sviluppatori di Elder Kings hanno deciso di prendere spunto proprio da questo periodo della storia di Tamriel per realizzare quello che finora è l'unico scenario giocabile della mod: nel dettaglio, tutto ha inizio durante il periodo di cosiddetto Interregno, 20 anni dopo l'assassinio dell'ultimo dei Potentati Akaviri, dopo il quale il Secondo Impero si è dissolto per lasciare spazio a una situazione fortemente instabile in tutti i territori. Da Skyrim a Cyrodiil, da Morrowind ad Hammerfell, starà naturalmente al giocatore tentare di dare alla regione prescelta un nuovo assetto e una nuova pace, in una sfida geopolitica con cui naturalmente le meccaniche di Crusader Kings II vanno a nozze. La possibilità, per i più ambiziosi, è anche quella di tentare la sfida dell'obiettivo più difficile: diventare il nuovo Imperatore di Tamriel. La scelta della provincia da controllare può essere effettuata tra oltre 1.000 alternative, distribuite tra i vari territori del continente che sono popolati da circa 25 tra razze e culture del mondo di The Elder Scrolls, debitamente trasportate all'interno di Elder Kings grazie all'introduzione di nuovi tratti per i protagonisti e religioni da adorare.
Elder Kings trasforma Crusader Kings II nell'esperienza che vorremmo vivere: poter dominare Tamriel!
Un cantiere aperto
Come già detto, il lavoro da fare su questa total conversion è ancora molto, e lo dimostrano soprattutto gli ulteriori scenari su cui stanno lavorando gli sviluppatori: i primi due anch'essi ambientato durante la Seconda Era, in occasione dell'invasione di Tamriel da parte dei demoni di Kamal e degli uomini del Reach, al momento giocabili in versione incompleta.
Un altro scenario legato alla ribellione di Ulfric Manto della Tempesta durante la Quarta Era dovrebbe arrivare in seguito. Prossimamente, inoltre, la versione 0.1.4 della mod introdurrà un importante elemento per l'universo di The Elder Scrolls: la possibilità di ridurre in schiavitù i propri prigionieri, diventata ormai una pratica rara nella Quarta Era ma ancora in voga nel corso della Seconda. Sarà così possibile liberare le proprie segrete, vendendo gli schiavi per soldi o facendo di loro ciò che si ritiene opportuno, a patto di abbracciare una religione che veda di buon occhio questa pratica. Mentre la colonna sonora può già contare su una serie di brani con cui il team di Elder Kings (che ha ottenuto regolarmente i permessi per farlo) ha sostituito quelli della versione base di Crusader Kings II, la parte grafica mostra ancora diversi elementi da migliorare o introdurre, pur potendo già contare su un discreto set d'icone, bandiere e ritratti creati ad hoc. Avviandoci alla fine, possiamo dire che pur offrendo solo una parte di ciò che i suoi creatori intendono inserire nell'opera finale, Elder Kings merita sicuramente di essere scaricato e installato, a patto ovviamente di avere quantomeno giocato i vari capitoli della serie The Elders Scrolls. Meglio ancora se conoscete la storia di Tamriel come le vostre tasche, avendo così la possibilità di apprezzare tutti gli elementi inseriti nella mod. Nel frattempo, noi terremo d'occhio altri progetti interessanti per Crusader Kings II, continuando eventualmente a proporveli per rendere il titolo targato Paradox Interactive ancora più divertente e longevo.