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Battlefield 4, come vanno i lavori?

DLC, nuove modalità, bug e tanti fix. Cosa sta facendo DICE?

SPECIALE di Matteo Santicchia   —   28/04/2014

Sin dalla sua uscita, tra ottobre e novembre dello scorso anno, Battlefield 4 ha avuto una mole impressionante di critiche e allo stesso tempo un numero impressionante di patch (e contro patch) per cercare di mettere una pezza o semplicemente migliorare l'esperienza di gioco. Non si è trattato, anzi non si tratta solamente di andare a correggere la stabilità dei server, ma anche e soprattutto di sistemare una serie di bug e "malfunzionamenti" che hanno afflitto e stanno affliggendo l'ultimo titolo di casa DICE. Ma accanto a dovute correzioni i ragazzi svedesi hanno lavorato anche per proporre nuovi contenuti, non solo sotto forma di ovvi DLC ma anche proponendo alcune funzionalità presenti nelle precedenti edizioni del gioco e stranamente mancanti oggi. Insomma Patrich Bach e soci non hanno potuto cullarsi sugli allori delle lusinghiere vendite old e next gen e anzi, come qualche utente col dente avvelenato ha scritto in qualche forum, stanno lavorando duramente per far uscire il gioco dalla, ehm, fase beta.

Battlefield 4, tanti contenuti e tanti problemi. Cosa c'è di nuovo?

Problemi, soluzioni e novità

I problemi sono iniziati subito, e anche in sede di review session, al netto di un netcode per forza di cose migliore di quello successivamente funestato da numerose problematiche, abbiamo riscontrato criticità che solo col tempo sono state prese in carico. Ad esempio nella patch uscita su PC il 13 febbraio scorso è stato sistemato quel bug vero e proprio di cui abbiamo parlato nella recensione che, in maniera frustrante, non mandava a segno i nostri colpi, anche da distanza ravvicinata, facendoci morire all'istante.

Battlefield 4, come vanno i lavori?

Più in generale le questioni da risolvere sono talmente tante e tali che per una che viene risolta ne spunta subito un'altra. Basta citare il bug scoperto qualche giorno fa chiamato "Death Shield" legato alla resurrezione con il defibrillatore: se un altro giocatore si mette dietro a uno in attesa di rinascere, è come se avesse davanti uno scudo impenetrabile. Il bello è che mentre gli appassionati inondavano la rete con i report di questo bug DICE stava per lanciare una nuova versione di Battlelog, più "snella" e "usabile" e correggendo il cosiddetto "rubber banding". Nel mezzo continui bug fix, miglioramenti ai server, vari "tweak" alle armi e ai mezzi, rilasci di DLC e feature per rimediare a quelle mancanze denunciate a gran voce dai fan. I ragazzi svedesi insomma si sono trovati a fare il doppio, anzi il triplo lavoro per la loro ultima creatura, forse nel periodo peggiore, ovvero nell'anno dell'avvicendamento tra vecchia e nuova generazione, una divisione questa che ha gioco forza disperso ancor di più le forze durante lo sviluppo. Ma nonostante tutto sono riusciti, come scritto poc'anzi a inserire contenuti inspiegabilmente rimossi. Stiamo parlando ad esempio dei Platoon, i plotoni, una delle feature più gradite di Battlefield 3. Nulla di sconvolgente, sono veri e propri clan, che nel terzo capitolo hanno raggiunto, tanto erano piaciuti, la cifra astronomica di oltre un milione di "gruppi" creati.

Battlefield 4, come vanno i lavori?

Benché non siano un reale valore aggiunto a livello di gameplay, ma servono più come supporto "social" alle battaglie in rete, i plotoni hanno (ri)dato comunque la possibilità agli utenti di vivere la "vita della caserma". È possibile infatti creare un proprio emblema da applicare ai mezzi, eleggere un "caporale di giornata" affinché possa sbrigare tutte le incombenze da capo clan e tenere solo per i compagni tutte le proprie statistiche e progressioni. Ma non dobbiamo dimenticarci delle squadre, o meglio della possibilità di creare le cosiddette squad prima di entrare in partita in modo da giocare ancor di più e meglio con un amico fidato. DICE è ancora molto vaga a riguardo, anche se a dirla tutta un utente tedesco ha scoperto una "beta squad" nella versione PlayStation 3 del gioco. A dirla tutta questa feature presente su Battlefield 3 era tanto utile quanto non proprio implementata al meglio, ma c'è da dire che stabilire con chi giocare è qualcosa di irrinunciabile.

E sempre per rimanere in tema di nuove aggiunte stranamente non presenti al lancio, la nuova, più stabile e usabile versione di Battlelog da diverse settimane dà anche la possibilità di preparare il proprio loadout da remoto, per quindi sceglierli al volo in partita. Anche qui nulla per cui stracciarsi le vesti, ma un qualcosa in più di assolutamente gradito.

Battlefield 4, come vanno i lavori?

E poi ci sono i DLC, tre quelli sinora rilasciati su cinque totali, che hanno distintamente ampliato il volto del campo di battaglia, con aggiunte significative, sia come modalità di gioco, sia come armi e mezzi. China Rising ci ha portato come dice il nome in Cina, aggiungendo oltre alle mappe due bombardieri strategici, un buon numero di nuove armi e le amatissime moto da cross per muoversi velocemente negli accidentati campi di battaglia, senza dimenticare il ritorno della modalità Superiorità Aerea, già vista in Battlefield 1943 e più recentemente in Battlefield 3. Second Assault invece ha riproposto, rivedute e corrette quattro "vecchie" mappe, in versione Levolution 2014, più ovviamente altri contenuti come Capture the Flag e le Dune Buggy. La recente, e attesissima Naval Strike, ha portato alla ribalta le battaglie navali, o meglio le mappe dominate più dall'acqua che dalle terre emerse, gli hovercraft e soprattutto la modalità Carrier Assault, la versione odierna della vecchia Titan di Battlefield 2142. Insomma, con altri due DLC in cantiere DICE sembra garantire un supporto e nuovi contenuti in modo costante e corposo. Tutto sta nelle mani dei ragazzi svedesi, quindi: l'utenza è e sempre sarà lesta a garantire feedback continui sulle problematiche (o forse è meglio chiamarle lamentele) di un gioco fatto apposta per esser piegato e modellato dalla volontà e dalla fantasia dei giocatori, di conseguenza DICE è chiamata ad un compito da far tremare i polsi. Il loro impegno e la loro dedizione è totale, non mancheremo quindi di tenervi informati sullo stato dei lavori nei prossimi mesi.