Quello di Diablo III è stato un vero e proprio roller coaster. La partenza è stata turbolenta, con tutti i problemi di connessione e la gente che voleva le teste degli sviluppatori di Irvine su delle belle picche. Poi c'è stata la salita: lenta, quasi straziante.
Un bel gioco, ma qualcosa non quadrava, e si chiamava casa d'aste. Un anno di ritocchi, miglioramenti, modifiche per aggirare quella che a tutti era sembrata una buona idea e poi, col tempo, si era trasformata nel vero e proprio boss finale da battere. La versione console, in tal senso, è stato il primo scossone: una specie di esperimento, voluto profondamente per tastare il terreno, capire cosa si poteva cambiare anche su PC e, soprattutto, fare un sacco di soldini in più. Infine, la discesa: esaltante, un vero spasso, si chiama Reaper of Souls, prima espansione anticipata da varie patch importanti che ha cambiato il volto di Diablo III trasformandolo nel vero capolavoro che tutti attendevano da tredici anni. Un'espansione che arriverà il 19 agosto anche su console, in una versione, che comprende anche il gioco base, sottotitolata Ultimate Evil Edition. Perché questo Diablo III per console di vecchia e nuova generazione non è soltanto un porting, ma qualcosina di più che potrebbe - e dovrebbe! - influenzare anche la versione PC.
La nuova versione di Diablo III per console non è soltanto un porting di quella PC: c'è anche di più!
L'espansione
Per chi si fosse perso l'entusiasmo e le lodi tessute per Reaper of Souls, è importante ricapitolare un attimo cosa aggiunga all'esperienza Diablo III degli utenti console che finora sono rimasti sprovvisti di espansione (e magari di quelli PC che finora hanno nascosto la testa sotto la sabbia). Tenendo bene a mente che, nel caso non si possieda la versione base di Diablo III, l'Ultimate Evil Edition include già anche quella nello stesso disco, l'espansione prima di tutto prolunga la trama con un avvincente quinto atto che getta le basi per un'interessante evoluzione della storia di Sanctuarium. Sconfitto Diablo alla fine del quarto capitolo, Tyrael ha deciso di sigillare la Pietra Nera delle Anime, ma non ha fatto i conti con Malthael, l'angelo della morte: deciso a sterminare la razza mortale, Malthael tradisce i suoi confratelli, ruba il prezioso manufatto e si nasconde nella sua fortezza del Pandemonio.
La nostra avventura comincia nel Cuor della Marca, dove le forze di Malthael hanno dato inizio all'invasione, e i più attenti noteranno già i vari cambiamenti alla struttura stessa delle mappe: molto più vaste, articolate e ricche di sidequest ed eventi casuali. L'Atto V non è molto lungo, ma è fondamentale completarlo per sbloccare tutti i contenuti extra che potrebbero impegnare per centinaia di ore. Una delle nuove feature, ad esempio, è la Mistica, un PNG che ci permetterà non solo di cambiare l'aspetto del nostro equipaggiamento adottando quello degli oggetti trovati in precedenza, ma anche di cambiare un bonus per pezzo con una specie di roulette che permette una maggiore personalizzazione degli oggetti e delle build. Terminato l'Atto V, si sblocca il cuore del nuovo endgame di Diablo III, e cioè la modalità Avventura. Essa ci permette di tornare istantaneamente in qualsiasi mappa o Atto del gioco e di intraprendere una serie di incarichi casuali che ci ricompenseranno con punti esperienza - con cui aumentare i livelli di eccellenza nel caso si sia raggiunto il nuovo level cap - ma anche denaro, oggetti rari e leggendari, chiavi del Varco e frammenti del sangue. Quest'ultimi possono essere scambiati per degli oggetti a caso da un nuovo PNG di nome Kadala, mentre le chiavi del Varco servono ad aprire, appunto, i Varchi. Ne parliamo nel prossimo paragrafo perché è il punto di partenza perfetto per discutere le novità della Ultimate Evil Edition, d'accordo?
La Ultimate Evil Edition
Sì, dunque, dicevamo: i Varchi. Interagendo con uno speciale obelisco è possibile consumare le chiavi già menzionate per aprire un portale che conduce a una mappa, casuale oppure no, presa in prestito da uno dei cinque Atti. La mappa sarà piena zeppa di mostri normali e rari, e si concluderà con un portale che condurrà a... un'altra mappa.
I Varchi possono essere composti da un numero casuale di mappe (minimo due) e l'uccisione dei nemici presenti carica un particolare indicatore: una volta riempito, apparirà un Guardiano, un vero e proprio boss speciale che, sconfitto, ricompenserà i giocatori con un ricco bottino. La Ultimate Evil Edition dovrebbe peraltro includere la prossima patch del gioco per PC e quindi anche i cosiddetti Varchi Maggiori, un'iterazione ancora più difficile e remunerativa dei Varchi normali. I Varchi non sono solo uno spasso, ma pieni anche di oggetti leggendari che non si troverebbero nelle normali mappe del gioco. La versione PlayStation 4, poi, propone dei Varchi esclusivi popolati dai nemici di The Last of Us, il kolossal firmato Naughty Dog: bloater, clicker e altri orrori con abilità e poteri progettati appositamente per loro. Come se non bastasse a dimostrare che a Blizzard piace PlayStation 4 (o che abbia stretto accordi di marketing con Sony), in questa Ultimate Evil Edition si potranno raccogliere i pezzi di un completo esclusivo ispirato a Shadow of the Colossus. Le novità, comunque, non finiscono qui e si estendono anche alle versioni Xbox 360 e Xbox One del titolo. Blizzard ha infatti studiato vari modi per incentivare la componente social e multigiocatore che, peraltro, su PC non esistono (ancora?). La "posta" permetterà infatti di spedire gli oggetti trovati ai propri amici, anche quando sono offline, e ogni volta che si raccoglie un certo oggetto è possibile inviarne automaticamente uno ai contatti della friendlist.
Quest'ultima dinamica ci è sembrata poco chiara, e crediamo che Blizzard debba ancora rifinirla. Più cristalline, invece, la meccanica dell'apprendista e quella dei mostri "nemesi". La prima permette di potenziare o depotenziare il nostro personaggio per giocare con un amico che magari è di livello rispettivamente più alto o più basso del nostro, mantenendo equilibrato il gameplay. Il sistema dei mostri "nemesi", invece, comporta che alcuni mostri, dopo averci sconfitto, potrebbero aumentare di livello come noi e "viaggiare" dalla nostra partita a quella di un amico in friendlist. Questi salti potrebbero costituire una vera e propria catena che, una volta interrotta con la sconfitta del mostro, ricompenserà tutti i giocatori che avevano contribuito a "potenziarlo" con le loro morti. È evidente, insomma, che Blizzard voglia spingere la componente social e multigiocatore, messa un po' da parte su console grazie alla possibilità di giocare anche senza essere connessi a Internet. Basteranno, tuttavia, queste novità ad attirare ancora l'interesse dei giocatori che hanno messo da parte Diablo III già da qualche mese?
CERTEZZE
- Reaper of Souls in tutto il suo splendore
- Parecchie novità esclusive per console
DUBBI
- Ci saranno anche gli ultimi aggiornamenti della versione PC?
- Poche differenze tra la vecchia e la nuova generazione