3

Il ritorno delle guardie nere

A meno di un anno dal primo e contradditorio episodio Daedalic è già pronta con il seguito, con il feedback dei giocatori a fare da stella maestra

PROVATO di Luca Olivato   —   15/12/2014

Il primo Blackguards, uscito agli inizi dell'anno, aveva suscitato reazioni contrastanti tra la critica: unanimemente però sono state riconosciute le valide idee alla base di questo RPG a turni, tant'è che lo sviluppatore Daedalic, sin qui conosciuto principalmente per le avventure grafiche, ha ritenuto di dover rimettere mano al progetto per presentarne un nuovo capitolo ad appena dodici mesi di distanza del precedente, visto che la data d'uscita è stata fissata proprio per il prossimo 20 gennaio.

Il ritorno delle guardie nere

In verità pare che i lavori su Blackguards 2 siano già allo stadio finale, visto che la build che abbiamo potuto testare in anteprima è davvero completa: mancano forse alcune rifiniture, ma la struttura di base è ben visibile e ci ha permesso di apprezzare le migliorie apportate dal team tedesco. La storia, che prende piede tre anni dopo gli avvenimenti raccontati in Blackguards, vede come protagonista la principessa Cassia imprigionata nelle segrete sotto un'arena dove lottano i gladiatori. A custodirla uno scontroso guardiano che non fornisce alcuna spiegazione sul motivo per cui si trovi in quel posto e che anzi, con tono stizzito e sadico le preannuncia una rapida morte fisica o spirituale: tale è il destino di chi viene punto dai velenosissimi ragni che infestano i bassifondi. A dispetto della profezia, la nostra (anti)eroina riesce però a sopravvivere per ben quattro anni, durante i quali perde la memoria e diventa ossessionata dalla sete di potere, alimentata dalla lettura dell'unico libro che è riuscita a recuperare nel labirinto: il suo scopo ora è quello di governare, anche solo per un giorno, l'intero regno di Mengbilla, sottraendolo al controllo di Marwan. Quando viene imprigionato nell'arena anche un basilisco, Cassia approfitta dell'apertura delle grate per fuggire e dare così l'inizio all'avventura vera e propria. I primi minuti fungono da tutorial che immerge il giocatore nei meccanismi fondamentali. Immancabili i riferimenti al passato: troveremo ancora i vari Naurim, Zurbaran e Takate (anche se invecchiati e fuori forma) che, insieme alla sfigurata regina, rappresentano i quattro personaggi principali.

Dopo un anno esce il seguito di Blackguards: è rifinito rispetto al primo, ma con la medesima struttura

L'universo di The Dark Eye

Come nel precedente episodio anche in Blackguards 2 la struttura di gioco prevede una serie di battaglie a turni su scenari esagonali (sulla falsariga di Heroes Of Might And Magic, giusto per citare un mostro sacro della categoria), intervallate da intermezzi durante i quali, oltre a conoscere lo svolgimento della trama, è possibile potenziare il proprio party e raccogliere subquest sempre utili per incrementare esperienza e bottino.

Il ritorno delle guardie nere

In questi frangenti le schermate, a differenza di quelle strategiche, sono di fatto statiche e non permettono alcuna interazione con l'ambiente se non con i pochi personaggi non giocanti presenti sulla scena. Il fulcro del gioco rimane pertanto sbilanciato sui combattimenti a turni che sono stati oggetto di ottimizzazioni che ne rendono le meccaniche un po' più trasparenti ed intelligibili rispetto al primo Blackguards. Una delle critiche più ricorrenti riguardava proprio la complessità del set di regole di The Dark Eye, gioco di ruolo tedesco che ha conosciuto una discreta popolarità nella metà degli anni Novanta con la serie Realms Of Arkania, è stato rispolverato molto più tardi dagli ottimi Drakensang della defunta Radon Labs fino a trovare un notevole sbocco commerciale in questi ultimi tempi, sia con il mediocre Demonicon sia, seppur in modo non sempre convenzionale, proprio grazie a Daedalic che ne ha utilizzato le ambientazioni per Chains Of Satinav e il seguito Memoria.

Piccole ottimizzazioni, grandi risultati

Tra gli aggiustamenti più importanti c'è la revisione della schermata degli attributi che, pur continuando ad essere molto articolata, permette di avere le idee un po' più chiare su come far progredire i personaggi per renderli più letali sul campo di battaglia. Continuando a seguire le critiche dei giocatori, i programmatori hanno aggiunto delle variabili tattiche e un'interazione più approfondita con l'ambientazione in modo da rendere più strategici gli scontri, in particolare grazie ad un rinnovato sistema di coperture. La trama era stata uno degli aspetti più rimproverati del precedente titolo, in quanto le missioni secondarie non inficiavano in alcun modo il canovaccio narrativo che quindi rimaneva incanalato su binari ben precisi. Da quanto sostenuto dal produttore esecutivo Johannes Kiel, sembrerebbe che le scelte compiute dal giocatore possano impattare in maniera molto più significativa sull'evolversi degli eventi, ma non è chiaro se ci saranno finali alternativi.

Il ritorno delle guardie nere

La quantità di tempo richiesta per completare il primo Blackguards si attestava attorno alle cinquanta ore, un valore che, sempre stando alle parole del giovane team leader di stanza a Colonia, non dovrebbe variare nel seguito, in quanto si ritiene che la semplificazione del mondo di gioco sia stata compensata da un innalzamento del livello di sfida. Ci è parso comunque che i riferimenti al precedente episodio siano sin troppo profondi; naturalmente questa scelta, per quanto da un lato conferisca maggior omogeneità alla struttura narrativa, di contro rischia di risultare meno comprensibile a chi non avesse completato il capostipite della serie. I nostri test sono proseguiti "a singhiozzo" in quanto spesso e volentieri ci è capitato che, al termine di una missione, non venisse caricato l'intermezzo successivo, e questo ha richiesto la ripetizione di battaglie lunghe diversi turni. Si tratta di sviste perdonabili considerando la natura non definitiva del prodotto, ma è necessario che la software house tedesca ponga molta attenzione affinché non si verifichino anche nella release definitiva. Gli scontri sono infatti molto impegnativi e sin dalle primissime battute sarà facile incappare nell'inesorabile game over anche solo sbagliando una singola mossa, eventualità tutt'altro che remota sia a causa di un pessimo feedback con il mouse (capiterà più volte di fare doppio click su un esagono senza che personaggio recepisca l'input) sia per la telecamera fissa (o meglio soltanto "zoomabile") che non aiuta purtroppo ad avere una panoramica nitida del campo di battaglia. A tutto questo va aggiunta (per il momento) un'altra nota negativa ereditata dal predecessore, ossia l'impossibilità di velocizzare i turni avversari. Considerata l'estrema lentezza delle animazioni, a cui è necessario assistere per ogni nemico controllato dall'intelligenza artificiale, è facile capire come certi turni si possano facilmente tramutare in tediose vie crucis che minano la godibilità del titolo. C'è da augurarsi che possa essere posto rimedio a questo inconveniente.

Più interazioni per tutti

Dal punto di vista strategico il titolo si è dimostrato piuttosto convincente grazie all'interessante intelligenza artificiale dei nemici che spesso si muovono e attaccano in modo credibile; alcuni passaggi però hanno avuto un retrogusto abbastanza forte da puzzle game, visto che la strada per proseguire, sin troppo obbligata, ci ha costretto a continui tentativi per trovare la giusta sequenza di mosse.

Il ritorno delle guardie nere

La mappa è ora esplorabile "liberamente" sin dall'inizio e potrà capitare di tornare su luoghi già conquistati quando questi saranno rivendicati dal nemico. Buona quindi anche in questo caso l'attitudine degli avversari che non si limitano, nemmeno ai livelli più generici, a subire passivamente l'avanzata del giocatore. Parlando di grafica non c'è nulla di particolarmente nuovo da segnalare: il titolo non si discosta dal predecessore per quanto riguarda la qualità complessiva che quindi rimane gradevole ma certo non in grado di competere con le produzioni più prestigiose. Ciononostante va dato merito ai disegnatori di essere riusciti anche questa volta a riproporre scenari sempre molto diversi e dotati di interessanti peculiarità. Discreto il doppiaggio in lingua inglese, l'unica disponibile oltre ovviamente al tedesco; mentre nella release testata sembravano mancare ancora alcuni pezzi della colonna sonora. Blackguards 2 è già in prevendita sul sito ufficiale dello sviluppatore al costo di 29,99 euro, il 25% in meno del prezzo di lancio del predecessore; non sappiamo se chi si orienterà direttamente sulla versione definitiva sarà costretto a sborsare una decina di euro in più e sarà un'esclusiva per sistemi Windows e Macintosh.

CERTEZZE

  • Ottimizzazione della componente strategica rispetto al precedente episodio
  • Trama più influenzabile dalle decisioni del giocatore

DUBBI

  • La lentezza dei turni non è stata risolta
  • Alcuni bug tecnici rendono frustrante l'esperienza di gioco
  • Eccessivo legame della trama con il primo Blackguards