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Armati e cattivi

Doctor Entertainment ci prova con un titolo free to play onesto e divertente

PROVATO di Andrea Centini   —   12/02/2015
Gear Up
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Fondata nel 2009 da Jesper Rudberg e Anders Pistol a Uppsala, una delle maggiori cittadine svedesi, Doctor Entertainment è una piccola software house indipendente composta da una manciata di talentuosi sviluppatori, le cui competenze vengono talvolta utilizzate da grossi publisher per lavori di rifinitura su progetti ad alto budget, come i recenti Syndicate, Wolfenstein: The New Order e il meno pretenzioso Brothers: A Tale of Two Sons.

Armati e cattivi

Obiettivo principale dello studio, tuttavia, è quello di realizzare videogiochi indie basati sul motore grafico proprietario chiamato Traktor, già apprezzato nell'ottimo Puzzle Dimension del 2010 e che oggi, in versione evoluta, ampliata e corretta, sostiene l'interessantissimo free to play Gear Up, oggetto della nostra analisi. Uscito da un paio di settimane in Accesso Anticipato su Steam, il titolo è un gioco d'azione multiplayer competitivo - per un massimo di sedici giocatori - dove piccoli mezzi robotici completamente personalizzabili si danno battaglia in tre differenti modalità. Il cuore pulsante dell'opera è rappresentato dai numerosi componenti intercambiabili, che permettono oltre un milione di combinazioni e la creazione di veicoli piuttosto differenti fra loro, per specifiche e abilità. Concettualmente simile a Robocraft e al meno conosciuto TerraTech, del quale potete leggere il nostro provato, la nuova fatica di Doctor Entertainment ricorda un incrocio tra il simpatico Loadout e un altro free to play di successo, il longevo e apprezzatissimo World of Tanks. Dopo averlo messo alla frusta per diverse ore, ecco le nostre prime impressioni.

Divertimento assicurato col nuovo free to play di Doctor Entertainment!

Gratis è bello

Prima di immergerci nell'intima analisi del titolo, è doveroso sottolineare che siamo innanzi a un free to play decisamente atipico, per la semplice ragione che non sono presenti micro transazioni (avete letto bene) ed è dunque perfettamente godibile senza spendere un euro. Vi starete domandando in che modo gli sviluppatori portino a casa la pagnotta, e la risposta è nelle due versioni del gioco a pagamento, disponibili come "upgrade" di quella standard. La prima, dal costo di circa sette euro e denominata Basic, permette di avere nell'editor un numero illimitato di pezzi, a differenza di quella gratuita ove lo spazio limitato rende necessario vendere i vecchi componenti per provarne di nuovi; la seconda, chiamata Premium e dal costo di quattordici euro, consente l'accesso istantaneo a tutti i componenti presenti nel gioco (da sbloccare nelle altre), inoltre permette di salvare tre configurazioni distinte e possiede semplici modalità per singolo giocatore, nelle quali affrontare bot o effettuare test di collaudo per i nuovi loadout.

Armati e cattivi

Un'altra differenza tra la versione Basic e quella gratuita, ad esempio, risiede nei punti esperienza e nei crediti guadagnabili al termine di ciascun match, tuttavia, per chi decidesse di non pagare, sono sufficienti quattro o cinque partite per poter acquistare nel negozio un nuovo componente, senza alcun limite in termini di tipologia o efficacia. Come avrete intuito, il cuore pulsante di Gear Up è rappresentato proprio dalla personalizzazione dei piccoli robot, e allo stato attuale dello sviluppo si contano ben 116 elementi distinti da cui poter attingere, suddivisi in una decina di categorie come scafi, torrette, sistemi di propulsione, armi principali e secondarie, armi di supporto, bandiere e decorazioni. Se le ultime due hanno una funzione prettamente estetica, curiosamente anch'esse non legate a micro transazioni come ci si aspetterebbe, le altre modificano intimamente le specificità del nostro robot, andando a toccare aspetti quali il livello di armatura, la massa, l'accelerazione, il danno per secondo inferto e la velocità massima. In base alle varianti di scafo e torretta selezionate, che spaziano da robusti e resistenti "trattori" a futuristiche silhouette, è possibile equipaggiare una o più tipologie di armi, con una vastissima scelta per potenza e gittata dell'arsenale: da semplici cannoni, mitragliatrici e raggi laser di varia efficacia, si arriva a strumenti che rilasciano mine, potentissimi shotgun a corto raggio, lanciarazzi, lanciamissili, mortai, letali fucili da cecchino e molto altro ancora, per una personalizzazione pressoché totale del proprio mezzo. L'elemento cardine che influenza più intimamente il gameplay, tuttavia, è rappresentato dai sistemi di propulsione, che abbracciano ruote, cingoli, overcraft, zampe da ragno che permettono di scalare le pareti verticali, jet che trasformano in velivolo il proprio robot, jetpack e persino una bizzarra soluzione su un gel alieno. Sebbene, come specificato, le combinazioni possibili siano oltre un milione, è indubbio che al momento vi siano soluzioni ben più efficaci di altre, con un evidente impatto sul bilanciamento del gioco, un aspetto costantemente ritoccato dagli sviluppatori. Tra i loadout più utilizzati e apprezzati, ad esempio, vi sono le zampe da ragno equipaggiate con fucile da cecchino e il carrarmato munito di pericolosissima gatling gun, tuttavia, nel complesso, ai giocatori non manca la voglia di sperimentare ed è possibile ottenere ottimi risultati anche con le combinazioni meno gettonate.

Armati e cattivi

Le tre modalità di gioco in cui darsi battaglia sono il semplice Deathmatch, il Deathmatch a squadre e la cosiddetta Conquest, ove vanno conquistate e controllate specifiche aree della mappa. A differenza delle partite tutti contro tutti, nelle quali i giocatori possono far sfoggio di colorazioni personalizzate per ogni singolo componente del proprio robot, nelle partite a squadre si viene suddivisi nei classici rossi e blu, come avviene in Halo e in molti altri titoli competitivi. Le nove arene disponibili presentano un level design piuttosto curato, sviluppato sia in verticale che all'interno di semplici edifici e strutture sotterranee, inoltre non mancano architetture mobili come ponti levatoi, ascensori e macchinari, che impreziosiscono lo scenario ed ampliano l'approccio strategico. Numerosi, ad esempio, sono i pinnacoli da scalare con le zampe da ragno per avvantaggiarsi col fucile da cecchino, e sono presenti anche pareti oblique e rampe che permettono ai robot più veloci di raggiungere zone altrimenti inaccessibili. Le sfide sono quasi sempre equilibrate e divertentissime, anche per i neofiti, sebbene questi ultimi, in particolar modo nei deathmatch tutti contro tutti, rischino di essere schiacciati dagli avversari più esperti e meglio equipaggiati. Purtroppo, in diverse occasioni abbiamo riscontrato la presenza di sensibile lag, talvolta sfociato persino in veri e propri freeze, ma fortunatamente le numerose patch rilasciate dagli sviluppatori continuano a migliorare l'efficacia del netcode.

Paradisi in miniatura

Come da tradizione per la maggior parte dei prodotti free to play, siamo innanzi a un titolo che non spinge sotto il profilo puramente tecnico, tuttavia, grazie alla versatilità del motore Traktor e a un design particolarmente accattivante, che richiama quello di fanciulleschi diorami, Gear Up si presenta gradevole e curato.

Armati e cattivi

Lo stile "giocattoloso" dei mezzi e soprattutto degli scenari, che spaziano da oasi nel deserto ad atolli, passando per complessi industriali dal sapore marziano, è impreziosito da texture ben definite, colori brillanti e da un sistema d'illuminazione molto ricercato, ben integrato anche nelle due mappe in notturna. Peccato che gli effetti sonori e quelli particellari non siano particolarmente incisivi, probabilmente per non appesantire troppo il già delicato netcode. Abbiamo inoltre notato anche un poco di microstuttering in determinate circostanze, benché il titolo, con la nostra configurazione di prova, scorra fluido a 60 frame per secondo e al massimo del dettaglio. Oltre ai suddetti difetti, vi sono anche alcuni bug minori relativi alle collisioni, qualche compenetrazione poligonale e inspiegabili comportamenti dei robot muniti con zampe da ragno, quando tentano di scalare determinate superfici. Si tratta di dettagli che dovrebbero essere limati nella versione definitiva di Gear Up, che ha tutte le carte in regola per imporsi tra i free to play più divertenti e onesti sulla piazza.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Multiplayer.it

Lettori (6)

7.8

Il tuo voto

PRO

  • Divertente e appagante
  • Si può giocare perfettamente senza spendere un euro
  • Tantissimi componenti, per oltre un milione di combinazioni
  • Stile grafico curato e personale

CONTRO

  • Qualche problema nel bilanciamento
  • Talvolta si avvertono lag e microstuttering
  • Alcuni bug minori da rettificare