Tre capitoli di una stessa serie in sei anni non sono pochi. Ok, abituati come siamo alla mungitura annuale dei soliti band da parte dei grandi publisher, tre miseri episodi potrebbero sembrare poca cosa, però non è semplice ripetere la medesima formula così tante volte senza banalizzarla. Frozenbyte con Trine ha fatto la sua fortuna e, in barba allo spirito innovatore e rivoluzionario di molti team indipendenti, sembra voler continuare sulla stessa strada che tante soddisfazioni gli ha permesso di togliersi dal 2009 ad oggi. Trine 3: The Artifacts of Power è quindi sbarcato su Steam, anche un po' a sorpresa, sfruttando la formula dell'Accesso Anticipato: pochi contenuti, data d'uscita prevista per la fine dell'anno e la promessa di ascoltare i feedback dei tanti appassionati che nel tempo hanno garantito alla serie ottime vendite. Quasi tre milioni di copie vendute, stando ai dati di SteamSpy. Lo abbiamo giocato, "streamato" e commentato per voi... è anche arrivato il momento di scriverne.
Trine 3: The Artifacts of Power espande la formula che ha fatto la fortuna della serie
2.75D!
Zoya, Amadeus e Pontius: il terzetto di protagonisti che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti due capitoli torna senza apparenti variazioni degne di nota.
Lei, abile arciere, scaglia le sue frecce verso il nemico e utilizza il rampino per interagire con lo scenario, spostare oggetti e risolvere i puzzle ambientali. Amadeus, canuto mago vestito come la tradizione fantasy più classica ci ha insegnato a immaginarli, sfrutta i suoi poteri telecinetici per interagire con i molti oggetti presenti nello scenario, muoverli sollevandoli da terra e piazzarli dove necessario per raggiungere posizioni altrimenti inaccessibili. Pontius è un combattente dotato di spada e scudo, infine, capace di letali fendenti ma anche di pararsi e respingere i colpi degli avversari e delle trappole che puntellano gran parte degli ambienti. Combinando questi poteri e passando da uno all'altro, oppure giocando in cooperativa, si avanza attraverso livelli inquadrati con una prospettiva a scorrimento orizzontale ma caratterizzati da una grafica tridimensionale molto curata e ricca di effetti. La più grande novità di questo terzo capitolo è però proprio relativa all'uso della terza dimensione: se prima il gameplay era rigorosamente bidimensionale, ora ci può spostare anche in profondità. Un cambiamento che impatta in maniera sostanziale tanto i combattimenti quanto la risoluzione degli enigmi. Pontius si trova ora costretto a guardarsi attorno, schivare più che parare e gestire i nemici in maniera più accorta. Zoya e Amadus godono anch'essi di maggior libertà, ci sono ambienti segreti da scoprire e le fasi platform acquistano maggiore spessore. Certo, la terza dimensione comporta anche una gestione dei controlli un po' più complessa e non sempre la telecamera, che si avvicina e si allontana automaticamente, tiene botta adeguatamente, però nel complesso non ci si può lamentare. Anche alcune interazioni tra i personaggi e lo scenario lasciano di tanto in tanto a desiderare, però si tratta di problemi secondari e non bisogna dimenticarsi che siamo ancora in pieno sviluppo, quindi ci sono notevoli margini di miglioramento.
Piccoli aggiustamenti
Trine 3: The Artifacts of Power ha sì raggiunto la piena maturità aggiungendo un gameplay pienamente tridimensionale alla serie, ma resta nella sostanza molto simile ai precedenti esponenti della serie. Alcune meccaniche sono state rifinite, come la capacità di Amadeus di creare dal nulla un cubo utilizzabile come piattaforma, ora richiamabile con la semplice pressione di un pulsante. Altre, come lo scudo-paracadute di Pontius, godono della libertà di movimento aggiuntiva per dare maggior respiro al gameplay.
Il senso di familiarità, comunque, è preponderante e questo non è di certo un male. Trine non ha spunti originali formidabili e fa quasi esclusivamente affidamento sul motore fisico per implementare situazioni divertenti e di crescente complessità, ma tanto basta. Tra l'altro, come in passato, anche questo capitolo può contare su un comparto grafico davvero notevole. I colori accesi, l'illuminazione, gli effetti e la buona realizzazione di gran parte degli oggetti e dei nemici che popolano lo schermo lo rendono un piccolo gioiello da vedere. I tre protagonisti stessi hanno subito un upgrade che li rende più gradevoli da vedere e da muovere. Per il momento bisogna accontentarsi dei livelli inseriti, dei pochi contenuti extra pronti e del già funzionante supporto alle mod. Per una ventina di euro non c'è molto di cui lamentarsi. Trine 3: The Artifacts of Power si prospetta come un ottimo seguito che farà felici gli appassionati ma anche un buon punto di partenza per i nuovi arrivati. Dovete solo decidere se mettere mano al portafogli ora oppure aspettare la versione completa; qualora sceglieste la prima strada, non dovreste comunque rimanere delusi. Ancora non ci sono invece informazioni su quali console arriverà il gioco, ma non è difficile immaginarlo quantomeno su PlayStation 4 e Xbox One.
Conclusioni
PRO
- Il gameplay guadagna una dimensione
- Tecnicamente davvero ben fatto
- Single player, co-op e supporto alle mod
CONTRO
- Ci sono ancora alcuni elementi da limare