18

Google I/O 2015

Dopo la rivoluzione è il momento dell'ottimizzazione

SPECIALE di Luka Sanzin   —   02/06/2015

Giunto oramai all'ottava edizione, Google I/O è l'evento dedicato agli sviluppatori in cui il colosso statunitense presenta le novità che verranno man mano introdotte nei mesi a venire, permettendo agli addetti ai lavori di familiarizzare con i nuovi strumenti messi a disposizione per creare applicazioni sempre più avanzate. Rispetto allo scorso anno si è trattato di un keynote povero di contenuti che possano interessare un pubblico generalista visto l'esiguo numero di prodotti annunciati, ma scavando a fondo si possono notare alcune intriganti novità che verranno man mano rilasciate.

Tanti aggiornamenti, poche novità

La nuova versione di Android - nome in codice M - è molto probabilmente il prodotto che più interessa la maggior parte del pubblico e in casa Google, come pronosticato da molti, hanno optato per una release che vada principalmente a tappare i buchi aperti da Lollipop.

Google I/O 2015

Evoluzione è la parola d'ordine dopo la completa rivoluzione del 2014 e del resto non può essere altrimenti visti i problemi che normalmente sorgono dopo un aggiornamento così corposo; l'ottimizzazione rappresenta il primo campo su cui ha lavorato l'azienda di Mountain View con un occhio di riguardo per quanto concerne le prestazioni e la stabilità in generale. In secondo luogo si è cercato di migliorare la gestione dei permessi: attualmente si ha la possibilità di accettare o rifiutare in blocco i permessi durante l'installazione di un'applicazione, mentre in M l'utente potrà decidere di autorizzarne o rifiutarne l'accesso caso caso soltanto quando una app lo richiede, in modo del tutto simile al sistema utilizzato da Apple. D'ora in avanti, inoltre, Android aprirà automaticamente un'applicazione il cui link è stato "assegnato": in parole povere in una email o nel browser cliccando su un collegamento che riporta a Twitter viene lanciata direttamente l'app senza più la finestra di selezione che finora ci ha permesso di decidere che software utilizzare. Novità anche sul fronte batteria, con la nuova funzione chiamata Daze che promette, come ogni anno, di aumentare sensibilmente l'autonomia complessiva, tramite l'utilizzo dei sensori di movimento e alcuni algoritmi che ottimizzano l'utilizzo delle risorse di sistema. Introdotto ufficialmente anche il supporto al nuovo standard USB-C, che permette di ricaricare più velocemente lo smartphone grazie al nuovo pin reversibile che si presume diventi de facto il nuovo standard in ambito mobile.

Google I/O 2015

Presentato, inoltre, il nuovo sistema di pagamenti made in Google, denominato Android Pay, che andrà a sostituire il precedente Wallet, che ha goduto di scarso successo e non è mai decollato; molto probabilmente si tratterà di un servizio disponibile soltanto in USA mentre da noi non verrà implementato. Infine la notizia più interessante è l'introduzione di Now on Tap, una nuova funzione di Google Now che esamina la schermata in cui si trova l'utente e presenta informazioni inerenti. In sostanza analizzando il contesto e le informazioni presenti sul display l'assistente vocale restituisce schede che riguardano un determinato argomento; si tratta di un'aggiunta sbalorditiva che dimostra gli enormi passi in avanti fatti dalla tecnologia di apprendimento contestuale su cui lavora la casa di Mountain view e francamente non vediamo l'ora di provarla di persona. Tra le novità minori segnaliamo la possibilità di poter finalmente utilizzare Google Maps in modalità offline, il rilascio di Inbox e l'applicazione Photos che è stata finalmente scorporata dalla parte social network, che permette di eseguire il backup automatico dei vostri scatti, raggruppare autonomamente le foto in base alle persone ed al contesto in cui sono state scattate e storage gratuito e illimitato per foto minori di 16 Mpx e video 1080p.

Google I/O 15 è stato noioso per l'utente medio, eccitante per gli sviluppatori

Tutto il resto

Project Brillo è il nuovo sistema operativo presentato da Google dedicato a Internet of Things, una categoria di dispositivi embedded che tramite connettività internet possono comunicare con altri apparati per offrire informazioni critiche in tempo reale; basato su Android, richiede poche risorse per poter essere utilizzato e rappresenta il prossimo fronte sul quale il colosso statunitense si batterà per tentare di aggiudicarsi una fetta di torta in un mercato che in futuro diventerà enorme.

Google I/O 2015

Inoltre, grazie a Weave, un protocollo aperto sviluppato dalla stessa Google, ogni device IoT potrà comunicare con internet ed altri apparati interconnessi. Purtroppo le informazioni sono ancora piuttosto scarse e non si conoscono ancora i dettagli tecnici per potersi fare un'idea in merito, certo è che non sarà facile imporsi in un mercato che è praticamente dominato da QNX, sistema operativo di proprietà Blackberry, che è partito con ampio vantaggio in questo segmento. Project Tango e Jacquard sono creazioni del laboratorio ATAP (Advanced Tecnologies and Projects), responsabile del R&D per nuove tecnologie; il primo esperimento è noto, si tratta del progetto che mira a creare hardware e software che analizzano in 3D l'ambiente circostante, mentre il secondo è inedito e prevede tessuti creati con materiali speciali che possono essere usati per interagire con lo smartphone. Stranezze a parte, è stata una developer conference interessante dal punto di vista concettuale, con tanti progetti che sulla carta paiono promettenti ma rischiano di fare la fine di moltissimi altri prodotti Google che non hanno avuto il successo sperato; per quanto riguarda Android siamo felici che in casa Mountain view abbiano deciso di puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità e non vediamo l'ora di poter provare la versione definita che si spera risolva veramente la maggior parte dei problemi riscontrati con Lollipop, altrimenti questo 2015 non rimarrà di certo negli annali come un'annata da ricordare con particolare gioia.