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Lo stato di Wii U dopo l'E3 2015

L'E3 è appena passato e Nintendo ha presentato i rinforzi per Wii U in arrivo. Basteranno?

SPECIALE di Marco Perri   —   29/06/2015

L'E3 è una bestia talmente strana da riuscire a stupire in ogni occasione. C'è chi rimane nel seminato, chi spara fuochi d'artificio per far urlare le folle e chi quelle folle le mette a tacere tra lacrime amare. Questa è la storia di una società che invece di allearsi con la fiera, sceglie di farci a pugni: proprio quando - per tanti motivi, anche un po' la goliardia dell'evento - i fan avrebbero estrema voglia di una carezza, di un'occasione in cui ricongiungersi idealmente con la società, Nintendo risponde debolmente all'appello, rigettandosi ancora una volta nell'occhio del ciclone. In questo Digital Event, l'azienda avrebbe dovuto tirare fuori artigli, denti e attributi per supportare le vendite di una home console che ha bisogno di ben altre cartucce; e invece no. Seriamente, capiamo il vostro stato d'animo: dopo l'ormai consueto teaser pre-fiera, viene a tutti da chiedersi dove puntasse quella motrice di hype azionata con forza da Fils-Aimé. Dove fossero le cosiddette "bombe", annunci forti e segnali altrettanto robusti di un ritorno arrogante di Kyoto nell'industria dei sogni. Abbiamo scritto con passione uno speciale sulle nostre aspettative sull'E3, prima ancora ci siamo presi la responsabilità di dichiarare il 2015 come l'anno in cui Wii U avrebbe vinto la sfida hardcore a mani basse. Ebbene, non è semplice digerire quella che - seppur edulcorata - è a conti fatti l'espressione next-gen del livello toccato dalla conferenza del 2008, quando la Dunaway si muoveva sopra la pedana di Wii Fit e Miyamoto suonava in Wii Music. In realtà, se con onestà intellettuale ci mettessimo realmente a disquisire sulla concretezza mostrata dalle Big, Nintendo non sarebbe la terza nel podio. Ma non è questa la cornice in cui aprire vasi di Pandora, non ci interessa: vediamo invece di capire come esce Wii U dal ring americano.

Un altro E3 alle spalle: con quanto vigore esce fuori Wii U dalla fiera americana?

amiibality

È palese come quello degli amiibo sia un successo straordinario. Vogliamo dirvi di più: sappiate che se fino a oggi vi siete quasi ammazzati per trovare pezzi rari resi oro dal mercato degli speculatori, beh, il futuro sarà differente. Tutto l'inferno di aste online è nato dalle previsioni di Novembre 2014 che non tenevano in considerazione l'effettiva fame di statuine giapponesi, pertanto sono da definirsi - con molta franchezza - assolutamente sbagliate.

Lo stato di Wii U dopo l'E3 2015

Nintendo si è presa del tempo per rifare le previsioni e correggere il tiro: quale migliore occasione per mostrare nuovi, scintillanti amiibo e funzioni collegate che non il primo E3 con il prodotto nei negozi? Al di là dei feticismi nascosti, quello dei toys-to-life è un mercato in pieno boom e Kyoto non ha perso occasione per mostrarne le potenzialità durante il Digital Event, assegnando con naturalezza a Mario lo scettro da protagonista, anche se i comprimari inseriti nel gruppo sono tanti, tantissimi. Visto che di un adattatore per i vecchi modelli di Nintendo 3DS ancora non se ne parla, è chiaro come a oggi la parola amiibo sia associata a Wii U e alla sua libreria. Per fortuna è intervenuto Reggie a rassicurare gli animi, altrimenti il sentimento che nella lista di Iwata si assegnava alla plastica un posto prioritario rispetto al software, si sarebbe sparso a macchia d'olio. E noi a Fils-Aimé crediamo ancora, nonostante da parte sua ci si aspetti ancora un vero segnale di coraggio nei confronti dei second-party americani lasciati nel buio e magari almeno un occhiolino nei riguardi dei third party, oggi più che mai spettatori del mondo Wii U da pianeti distanti anni luce.

A breve termine

Ora, una parte di noi è perfettamente d'accordo con ciò che Reggie afferma nel suo intervento post-E3 con la stampa. Che poi è anche una frecciatina a chi si riempie la bocca di annunci che poi si rivelano multipiattaforma o in uscita tra due anni se va bene; il fatto è che bisogna però vedere se le parole del dirigente siano o meno a prova di proiettile. Perché è vero che Yoshi's Woolly World è appena arrivato nei negozi - e vale ogni singolo centesimo - ma dovete sapere che l'annuncio è stato effettuato nel Direct di gennaio 2013. Stesso direct dell'annuncio di Xenoblade Chronicles X, che è uscito da poche settimane in Giappone - non arriverà in Europa prima di dicembre 2015 - e di Genei Ibun Roku X FE (ovvero Shin Megami x Fire Emblem), del quale appena adesso si vede un po' di gameplay e non uscirà prima di fine 2015, inizio 2016.

Lo stato di Wii U dopo l'E3 2015

Insomma, ad essere onesti, le parole del Regginator si confutano con buona facilità. Almeno Star Fox Zero esce tra pochi mesi, è vero, ma vista l'epicità dell'annuncio ci si aspettava di più: un impianto di gameplay sicuramente divertente si fonde con componente tecnica che si corazza di tanta nostalgia, ma non esattamente nel modo che servirebbe a Wii U per difendersi dai detrattori. Anche i primi video di Yoshi - al tempo Yarn Yoshi, andateveli a rivedere - erano tecnicamente molto più poveri di quanto è poi venuto fuori, ma qui non parliamo di altri due anni di sviluppo: Star Fox Zero arriva a breve e gli altarini sul prodotto finale sono già caduti, mostrandone l'anima senza timidezza. Chi si aspettava l'ingresso in scena del cugino maggiore di Animal Crossing: New Leaf dovrà ricredersi. Il nuovo episodio del franchise per Wii U, denominato amiibo Festival, è un party game che eredita da Mario Party non solo la struttura da gioco in compagnia ma anche l'anno di uscita, visto che è pianificato per entrare a gamba tesa prima delle festività natalizie. Due party game nello stesso anno, entrambi fortemente focalizzati sugli amiibo, sono la chiara dimostrazione di come questo sia un anno di forte monetizzazione sulle statuine. Super Mario Maker verrà distribuito a Settembre e ci stuzzica moltissimo, mentre Mario Tennis Ultra Smash sarà il terzo ingresso "family-oriented" del brand ormai in mano a Camelot. Non chiedeteci a questo punto perché non far vedere anche Devil's Third, visto che arriva a breve. Qualche considerazione?

Orizzonti conosciuti

La line-up di Wii U c'è, è concreta: il fatto è che non vediamo prodotti in grado di smuovere hardware. Il parco titoli in arrivo può sembrare di profilo modesto in quanto sono gli stessi che sentiamo da tempo - quindi con il fattore "wow!" ormai sfogato - ma finalmente entro fine anno calerà il sipario su molte di quelle opere che da tempo bramiamo di depennare dalla lista. E siamo sicuri saranno prodotti di qualità. È piuttosto l'attitudine di Iwata & co. a destare sospetti: sembra quasi che la dirigenza stia mettendo la polvere sotto il tappeto invece che sfoderare nuove armi. Dov'è Retro Studios? E Next Level Games? Perché non ritirare fuori Eternal Darkness, finanziando Denis Dyack e il suo team? Presentano NX al prossimo E3 e le uscite fino al 2016 vanno solo dal modesto al molto buono? E con che prodotti pensano di traghettare la console fino a novembre dell'anno in arrivo?

Lo stato di Wii U dopo l'E3 2015

Non si è visto nulla di inedito del nuovo episodio di Zelda, alimentando le voci cross-platform e dando in pasto una motivazione poco convincente. Nessuna novità su Metroid e la tanto vociferata nuova proprietà intellettuale di Retro Studios, che a questo punto possiamo dire con estrema serenità non vedrà mai la luce su Wii U. Ci aspettavamo l'annuncio del prossimo Mario di Koizumi - poco importa la destinazione - e non ci hanno accontentato. Si era parlato di un novello set di DLC legati a Mario Kart 8... che se lo tengano per il Direct di luglio? Difficile, in quanto sarà dedicato sicuramente a Devil's Third. E quindi prima di settembre non sentiremo nulla a riguardo, ammesso che esista. Saremo sì omaggiati di un nuovo Paper Mario - a conferma dei rumor - ma è un cross-over con Mario & Luigi, peraltro per Nintendo3DS. Insomma, Wii U rimane una console con una libreria appassionante e destinata ad aumentare nel corso dei prossimi mesi; è il 2016 che lascia interdetti. Ha senso "sprecare" uno Zelda open world, dall'enorme potenziale, legandolo esclusivamente a una macchina che faticherà a raggiungere a fine ciclo vitale i 15 milioni di pezzi? Sei mesi fa, prima del posticipo ufficiale e di questo Digital Event, vi avremmo detto si, perché eravamo sicuri uscisse tra pochi mesi, mantenendo il momentum guadagnato duramente sgomitando nel 2014. Oggi, invece, tutte le carte sono state rimescolate. Rimane solo da capire in quale mazzo.