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Gotham dopo Rocksteady

Quale sarà il futuro del franchise di Batman dopo Arkham Knight e Rocksteady Studios?

SPECIALE di Massimo Reina   —   16/08/2015

ATTENZIONE: L'articolo contiene alcuni spoiler sui giochi della serie Arkham.

Batman: Arkham Knight ha suggellato su console il successo di una trilogia di videogiochi capace di rappresentare bene l'universo e il fascino del popolare supereroe della DC Comics, chiudendo al contempo l'esperienza degli autori principali della serie con l'Uomo Pipistrello, vale a dire Rocksteady Studios. Il fatto che il team di sviluppo londinese abbia intenzione di concentrarsi adesso su nuovi progetti e nuove proprietà intellettuali, non vuol dire però che il franchise di Batman sia destinato a morire. Quest'ultimo, infatti, continuerà a vivere forse in un altro universo narrativo, probabilmente con dei prequel, oppure proseguire un certo percorso con altri sviluppatori. Potrebbe perfino evolversi in forme che coinbolgerebbero altri personaggi dell'universo DC Comics, ampliandolo ulteriormente. Qualcuno ha ipotizzato addirittura che nei prossimi anni il Cavaliere Oscuro possa diventare un appuntamento più o meno annuale per i fan, sulla falsariga di quanto avviene già per altre saghe famose. La possibilità che Warner Bros. Interactive possa in futuro adottare il modello Call of Duty o quello di Assassin's Creed, anche se può far inorridire qualcuno, è un'ipotesi tutt'altro che da scartare. Le aziende finanziano la produzione di videogiochi per guadagnare, e per avere un lauto ritorno economico sono pronti a tutto per soddisfare la domanda dei propri fan, anche a lanciare sul mercato un prodotto all'anno. Piaccia o non piaccia è così, e tutto ciò ha una logica se ci si pensa nell'ottica di chi investe. La nostra speranza è che nel caso non si sacrifichi la qualità a favore della quantità.

Dai sequel di Arkham Origins a nuovi percorsi: quale sarà il futuro di Batman senza Rocksteady Studios?

Batman di Montreal

Appare quindi quantomeno difficile che un brand di successo come questo possa essere abbandonato del tutto o per un lungo periodo, e che non sia già stato pianificato da tempo qualche altro progetto legato ad esso, perdendo quindi la possibilità di ingenti guadagni.

Gotham dopo Rocksteady

Pertanto siamo anche noi convinti che qualcosa stia bollendo in pentola, e che le storie di Bruce Wayne e di altri personaggi targati DC Comics siano pronte a prendere forma elettronica sui nostri schermi nei prossimi anni. E da questo punto di vista voci, rumor e ipotesi sembrano avvalorare questa possibilità. Un Batman: Arkham Origins 2, secondo episodio di una possibile trilogia, prequel di quella principale targata Rocksteady Studios, o un cambio radicale di soggetto e ambientazioni con tanto di ampliamento del cast di supereroi: di prospettive ce ne sono abbastanza per Warner. Così come non manca il talento di scrittori del calibro di Paul Dini o Geoff Johns, per ideare storie avvincenti partendo dagli spunti che potrebbero arrivare dalle storie della cosiddetta Silver Age o dai comics scritti in questi anni dal grande Grant Morrison. Nella storia dei fumetti statunitensi la Silver Age indica un periodo che dal 1956 al triennio compreso tra il 1969 e il 1971 portò a una serie di cambiamenti importanti nel panorama editoriale del fumetto nord americano, e in particolare in quello dei supereroi, che furono soggetti a una sorta di aggiornamento creativo della loro personalità, aspetto e poteri. A occuparsi del nuovo progetto legato alla serie potrebbe essere nuovamente Warner Bros. Montreal, squadra che abbiamo visto all'opera in Batman: Arkham Origins. Il team di sviluppo canadese ha proprio recentemente iniziato la ricerca di personale sulla loro pagina ufficiale per un nuovo progetto tripla A che alcune riviste del settore hanno definito "open-world" e free roaming.

Gotham dopo Rocksteady

I giochi della saga a dire il vero non sono mai stati dei reali free roaming, anche se offrivano comunque, dal secondo in poi, grandi aree aperte esplorabili liberamente che riuscivano a dare la sensazione di trovarsi in una città vera, di pattuglia, pronti a intervenire in qualsiasi istante, grazie anche ad una certa atmosfera resa alla perfezione dagli sviluppatori. Ma potrebbe darsi che, qualora si trattasse davvero di un "reclutamento" per lavorare su un nuovo Batman, Warner Bros. Montreal stia pensando di cambiarne ulteriormente parte della struttura di gioco, magari in vista di un progetto con più supereroi sullo schermo, oppure un semplice depistaggio. Ad ogni modo, il gruppo canadese potrebbe realizzare un paio di seguiti diretti proprio di Batman: Arkham Origins, e creare così una sua trilogia di prequel. Sono tanti gli argomenti e le sotto trame che potrebbero fare da corollario a quella principale, consentendo agli sviluppatori di sbizzarrirsi nel presentare nuovi personaggi o vecchi nemici, quando questi ancora erano magari agli inizi della loro "carriera" criminale. Come ricorderete, alla fine del gioco, mentre Joker veniva riportato a Blackgate, sui titoli di coda era possibile ascoltare Quincy Sharp che in una trasmissione televisiva manifestava la sua volontà di riaprire l'Arkham Asylum, per renderlo un posto di massima sicurezza dove i supercriminali potevano essere rinchiusi e curati.

Prima di Arkham Asylum

E' possibile che il primo sequel possa ricominciare uno o due anni dopo quanto abbiamo appena citato, e colmare poi con un eventuale terzo capitolo un arco narrativo imponente che porterebbe in effetti la storia a ridosso dell'inizio di Batman: Arkham Asylum. In Origins l'utente ha conosciuto un Batman quasi agli esordi, non ancora il Cavaliere Oscuro che era abituato a vedere nella serie regolare targata Rocksteady Studios. Inoltre ha potuto scoprire la nascita di una nemesi, di un rapporto malato fra il supereroe e Joker, quasi le due facce di una stessa medaglia, che li avrebbe legati per sempre. Ebbene, Warner Bros. Montreal potrebbe ripartire da lì, da una nuova fuga del clown, dalla sua minaccia a Gotham e dalla caccia che il Cavaliere Oscuro inizierebbe nei suoi confronti.

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Gotham dopo Rocksteady

E poi, nel corso delle due ipotetiche avventure sequel di Origins, abbracciare altre situazioni, altre storie: quella del primo Robin, Dick Grayson, con la nascita del "Dinamico Duo" con Batman; narrare di come la giovane psicologa Harleen Quinzel Frances diventa Harley Quinn subendo definitivamente l'influenza di Joker, il cui fascino malsano l'aveva portata a liberarlo una prima volta dopo i fatti del Royal Hotel. In questo universo, Harvey Dent potrebbe inizialmente essere ancora benissimo un procuratore distrettuale sano di mente, che lavora a stretto contatto con Bruce Wayne nella lotta contro il padrino Maroni, il boss mandante della morte di altri mafiosi rivali e concorrenti in affari, raccontandone poi la drammatica genesi nel terribile Due Facce. E poi, quando il vecchio Robin lascia Gotham perché impegnato altrove, ci potrebbe essere spazio per il secondo pupillo di Batman, lo sfortunato Jason Todd, che col suo tragico destino influenzerà fortemente in futuro l'animo di Batman. La personalità del nuovo Robin, quella di un giovane tormentato, duro, impulsivo e facile preda della rabbia visto in Crisi sulle Terre Infinite, sarebbe un soggetto niente male per narrare altri drammi. Jason è un orfanello il cui padre, Willis, per l'impossibilità di crescerlo si era dato al crimine, salvo poi rimanere ucciso per mano del suo capo, l'ex procuratore Dent divenuto ormai Due Facce; cresce da solo in un quartiere malfamato di Gotham, dove sopravvive compiendo piccoli furti, uno dei quali lo porta a conoscere l'eroe mascherato.

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Sorpreso infatti da Batman mentre tenta di rubare le ruote della Batmobile, il giovane viene da lui arruolato ed addestrato per diventare il nuovo Robin, visto che il Cavaliere Oscuro vede nella sua audacia un potenziale inespresso che potrebbe essere "sfruttato" per fini superiori, come la lotta alla malavita. Batman, però, ha spesso molte difficoltà nel controllare l'allievo, a causa del carattere di quest'ultimo, cosa che a un certo punto costerà caro al giovane, provocando un dolore immenso nel suo mentore. La "perdita" del ragazzo peserà su Batman per molto tempo, e nemmeno l'accogliere il nuovo Robin, Tim Drake, riuscirà a farglielo dimenticare. Ma il periodo compreso fra Origins e Asylum potrebbe mostrare tanto altro: la nascita di Catwoman, l'evoluzione di Barbara Gordon in Batgirl prima, e in Oracolo dopo (niente flashback sulla vicenda, che sarebbe invece vissuta giocando) o i primi contatti dell'Uomo Pipistrello con Talia e col padre Ra's al Ghul della Lega degli Assassini, il cui scopo lo ricordiamo è quello di distruggere il male e la corruzione con una macchinosa azione di sterminio e genocidio su zone focali di tutto il pianeta, riedificando l'umanità sulle ceneri di quella vecchia. Insomma, lo ribadiamo, fra la Silver Age e alcuni comics degli anni '90/2000, c'è tanto materiale da cui attingere a piene mani, per rielaborarlo, manipolarlo e adattarlo all'universo della cosiddetta Terra-Arkham e dunque alle esigenze narrative del progetto.

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Squadra Suicida

C'è poi un'altra possibilità, al momento forse la più probabile, e cioè che Warner Bros. Montreal lasci stare per ora Batman: Arkham Origins per concentrarsi su uno spin-off. In questo caso l'ipotesi che più va di moda sulla Rete ha a che fare con la Squadra Suicida, un gruppo semi-segreto di ex supercriminali (Nightshade, Deadshot, Poison Ivy, etc) diretto dal governo, che lavorano in team in cambio dell'amnistia. Sempre alla fine di Arkham Origins, dopo i titoli di coda di cui accennavamo prima, quelli cioè nei quali si sentiva una trasmissione televisiva con ospite Quincy Sharp che dichiarava di voler riaprire l'Arkham Asylum, compariva una nuova scena. In essa si vedeva Deathstroke nella sua cella ricevere la visita di Amanda Waller, ex assistente e agente del governo messa a capo proprio della Squadra Suicida.

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La donna aveva un incarico rischiosissimo per Slade Wilson, che una volta accettato gli avrebbe permesso di uscire da Blackgate immediatamente. Nel febbraio 2012 fu lo stesso Geoff Johns di DC Comics a rivelare, in fondo, che in effetti un videogioco sulla Squadra Suicida era in fase di sviluppo. Per il 2016 è previsto perfino un film su questo gruppo, scritto e diretto da David Ayer, e con tra i protagonisti Will Smith (Deadshot), Jared Leto (Joker), Margot Robbie (Harley Quinn), Jai Courtney (Capitan Boomerang), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Cara Delevingne (Incantatrice). Quale migliore occasione, anche se i due progetti non sono correlati tra loro direttamente a parte i personaggi, per sfruttare la pellicola come ulteriore veicolo da traino per il videogioco? In questo caso le meccaniche che abbiamo imparato a conoscere nei giochi di Arkham potrebbero essere in parte modificate e ampliate per adattarsi alle caratteristiche del gruppo di protagonisti. Magari si potrebbe trattare di un titolo davvero free roaming, oppure potrebbe semplicemente mantenersi sullo stile dei giochi di Batman, con però missioni nelle quali di volta in volta bisognerebbe utilizzare le abilità di uno o due personaggi specifici, alternandoli. In uno scenario simile potrebbe lo stesso trovare un po' di spazio il Cavaliere Oscuro, sullo sfondo delle vicende della squadra. E poi, infine, ci sarebbe Rocksteady Studios. Siamo proprio così sicuri che il team di sviluppo britannico abbia davvero concluso con Batman: Arkham Knight la sua esperienza con il paladino di Gotham? E che magari dietro la presunta fine della saga principale di Arkham, non si nasconda invece un altro inizio con nuovi scenari e situazioni? Noi guardando il finale vero del gioco siamo convinti di quest'ultima ipotesi, indipendentemente dal fatto che poi possano essere o meno gli sviluppatori londinesi ad occuparsene, o sempre i ragazzi di Warner Bros. Montreal. Ma questo è un argomento che tratteremo più approfonditamente in una prossima occasione.