La creatura di Eiichirō Oda è uno dei fenomeni della nona arte più dirompenti degli ultimi anni, un manga che ha appassionato milioni di lettori in giro per il mondo e si è espanso oltre i confini della carta stampata prima di tutto con un anime seguitissimo, ma anche con film, merchandise di ogni tipo e, ovviamente, videogiochi. In quest'ultima declinazione One Piece non ha goduto di particolari fortune soprattutto in occidente per via di un gameplay poco congeniale ai gusti dei giocatori, anche se in certi Paesi, come l'Italia, si è comunque difeso bene. Con la serie Pirate Warriors, Bandai Namco e Koei Tecmo hanno infatti puntato sulla formula consolidata dei musou, di fatto rimaneggiando la serie di punta Dinasty Warriors adattandola al mondo fantastico e alla storia di Rufy e dei suoi compagni. In tal senso, il materiale narrativo su cui lavorare non manca di certo, ma il gameplay decisamente piatto e ripetitivo non ha giocato a favore della serie, che con One Piece: Pirate Warriors 3 si prepara a sbarcare sulla nuova console Sony e su PC forte di miglioramenti tecnici congeniali al genere. Non aspettatevi dunque un salto in avanti clamoroso in termini di resa visiva rispetto al capitolo precedente, quanto piuttosto tanti piccoli aggiustamenti in una formula che per tradizione è sempre uguale a se stessa. E Pirate Warriors 3 non fa eccezione.
A poco meno di un mese dal lancio abbiamo provato nuovamente One Piece: Pirate Warriors 3
All'avventura!
Iniziato il Prologo, la sensazione di déjà vu è stata fortissima. Prima di tutto perché la storia raccontata in One Piece: Pirate Warriors 3 è quella classica del manga narrata fin dal suo inizio, quando un giovane ragazzino con l'ambizione di diventare il Re dei Pirati parte su una piccola barca a remi in cerca di compagni di avventura da reclutare nella sua ciurma.
I pericoli non stentano ad arrivare ma forte del frutto Gom Gom responsabile della trasformazione del suo corpo in gomma, Rufy riesce a sconfiggere i nemici che gli si parano davanti, iniziando un'avventura che a tutt'oggi non è ancora giunta al termine. A differenza di quanto visto nel secondo capitolo, in cui le vicende erano completamente inedite, in Pirate Warriors 3 ripercorreremo tutti gli avvenimenti narrati nel fumetto, dalla liberazione di Zoro e l'incontro con Nami, fino all'arco narrativo di Dressrosa. Questo significa che Rufy, Ace e Sabo saranno insieme, così come sperimenteremo le ultime avventure mai viste prima d'ora in un videogioco della serie. Abbandonare l'idea della storia completamente nuova farà sicuramente la felicità dei fan più appassionati che vogliono ripercorrere tutti i momenti delle saghe più famose, qui narrati seguendo pedestremente i canoni dei musou. Non aspettativi quindi scene epiche e scontri frontali in stile Naruto Ultimate Ninja Storm, ma piuttosto preparatevi a girovagare in livelli stracolmi di nemici da eliminare alla stregua di carne da macello. Qui arriviamo al secondo déjà vu, ovvero un gameplay che non è cambiato di una virgola, ma che ha beneficiato in maniera massiccia di tutta la potenza messa in campo da PlayStation 4. In tal senso tutte le migliorie tecniche sono fortemente funzionali al gameplay. Incuranti di quanto di buono si sarebbe potuto fare lavorando più approfonditamente sui modelli poligonali, sulla varietà dei nemici, sulle animazioni e sugli effetti particellari, gli sviluppatori si sono concentrati nel riempire il più possibile gli scenari con letteralmente centinaia di nemici da far fuori che, a modo loro, migliorano comunque il colpo d'occhio rispetto al passato. Anche il cel shading è migliorato, così come le ambientazioni maggiormente caratterizzate sebbene ancora indistruttibili e rivestite da texture in taluni casi a bassa risoluzione. Visto il sovraffollamento non ci abbiamo messo tanto a far arrivare il counter delle uccisioni sopra il migliaio, con nuove sagome completamente uguali alle precedenti che continuavano a riempire corridoi e stanze fino al raggiungimento dei vari obiettivi.
Sogno di un pirata
Nella formula, proprio come ci si aspetta da un musou, Pirate Warrior 3 è infatti uguale ai precedenti. Ci troveremo a combattere in mappe molto ampie e intricate con obiettivi successivi da portare a termine fino ad arrivare al combattimento con il boss di turno, più ostico e caratterizzato rispetto ai sottoposti, ma non per questo particolarmente impegnativo.
In fondo gli attacchi rimangono sempre i soliti due da combinare per ottenere combo più potenti, e le due mosse speciali ci vengono in soccorso quando necessitiamo di danni extra con attacchi combinati insieme al nostro compagno di squadra. Le avventure di Pirate Warriors 3 infatti non sono cosa per pirati solitari e in ogni scenario ci ritroveremo affiancati da altri personaggi della serie con la possibilità di scegliere a inizio livello quale utilizzare. Avendo a disposizione solamente la prima manciata di capitoli della storia principale, abbiamo iniziato subito con Rufy spalleggiato da Zoro, per poi invertire i ruoli e testare le differenze. Per quando riguarda il combattimento il feeling è il medesimo, ma le cose cambiano con l'introduzione degli attacchi combinati che danno risultati differenti in base ai personaggi utilizzati. Riempendo l'apposita barra a suon di nemici eliminati, si attiva una sorta di alchimia tra il giocatore e il compagno, che interviene alla fine delle combo per infliggere un danno extra gli avversari. Una volta che la barra è piena, invece, premendo R3 si dà il via al Kizuna Rush, ovvero un breve lasso di tempo in cui i colpi inferti fanno più danni e si possono effettuare attacchi combinati spettacolari caratterizzati da animazioni dedicate. Le possibilità di combinazione sono tantissime visto che si parla di più di quaranta personaggi disponibili nella versione finale, che favoriranno sicuramente la rigiocabilità. In tal senso spicca la nuova modalità Diario dei Sogni, dove dopo aver selezionato un personaggio a piacere si affrontano una serie di livelli completamente slegati dalla storia principale ma comunque collegati da una trama inventata per l'occasione. Ci si trova in una sorta di arcipelago nel quale ad ogni isola corrispondono obiettivi da portare a termine e nemici da sconfiggere, con personaggi e ambientazioni presi di peso dalla saga principale ma mischiati per dare un sapore inedito alla modalità. La progressione non è lineare visto che si può scegliere il percorso da compiere e con che ordine affrontare i livelli. Inoltre si guadagnano progressivamente Berry e monete con cui potenziare il protagonista. Insomma di carne al fuoco ce n'è davvero tanta, ma sappiamo che moltissimo farà l'apprezzamento o meno di un tipo di gameplay ultra consolidato e sempre uguale a se stesso che anche in questa iterazione non offre alcun tipo di miglioria o innovazione rispetto ai capitoli precedenti. Una volta di più One Piece: Pirate Warrior 3 si configura come un titolo fortemente indirizzato agli amanti del genere e delle avventure di Cappello di Paglia e della sua ciurma.
CERTEZZE
- La storia originale del manga
- Tanti personaggi
- Nuova modalità Diario del Sogno
- Un numero spropositato di nemici su schermo...
DUBBI
- ...da eliminare tutti allo stesso modo
- Tecnicamente non stupisce
- Alla lunga potrebbe stancare