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Diablo e oltre

Alla GamesCom 2015 Heroes of the Storm si è presentato con una buona dose di novità

PROVATO di Umberto Moioli   —   06/08/2015

Dustin Browder non manca mai nessun appuntamento. Il Game Director di Heroes of the Storm è presente a ogni meeting e ciascuna singola fiera di settore. A dirla tutta, la costanza con cui Blizzard sta spingendo il suo hero brawler è impressionante e ci ha stupito: che ci si trovi al freddo di Boston per il PAX East, tra le palme californiane del BlizzCon o nella teutonica Colonia per la GamesCom, la casa di Irvine non si priva mai del piacere di presentare ai suoi appassionati nuovi eroi e battleground con cui sbizzarrirsi. D'altra parte i personaggi sono il cuore di ogni MOBA e il roster va necessariamente aggiornato con costanza, mentre la molteplicità di arene disponibili, assieme all'immediatezza del gameplay, sono l'elemento su cui Heroes of the Storm punta fin dall'annuncio per distinguersi dall'agguerrita concorrenza di League of Legends e DotA 2. Anche questa volta non siamo quindi stati delusi e nel corso di una conferenza stampa abbiamo potuto osservare un nuovo campo di battaglia e due eroi inediti, che abbiamo successivamente testato in una delle moltissime postazioni installate sullo showfloor della GamesCom.

Heroes of the Storm, di recente uscito dalla beta, non smette di aggiungere nuovi contenuti

Un nuovo terreno di gioco

Diablo e oltre

Dopo Eternal Conflict, anche il prossimo battleground sarà ispirato al mondo di Diablo. Infernal Shrines si distingue per il design delle lane estremamente compatto e minimalista: i movimenti da una parte all'altra della scenario sono brevi e i team fight si ripetono di continuo, favorendo quelle squadre capaci di lavorare comunicando la proprie posizione con rapidità e riunendosi velocemente alla bisogna. La meccanica peculiare di questa arena risiede nei tre santuari protetti dagli scheletri guerrieri: uccidendone trenta si attiva il Punisher, un personaggio non giocante che, come accade spesso in Heroes of the Storm, ci segue in battaglia dandoci man forte. Rispetto al solito, però, il Punisher si non si concentra sui minion avversari ma sposta piuttosto la propria attenzione sugli eroi nemici controllati dai giocatori. Tra l'altro a seconda del santuario da cui fuoriesce, questa temibile nuova creatura ha poteri elementali e routine comportamentali differenti, una variabile che aggiunte uno strato di strategia extra ad una mappa che sembra molto divertente e che sembra poter davvero mettere in luce le differenze tra una squadra organizzata e una che invece non riesce a dimostrare la coordinazione necessaria.

Monaci e bestie pericolose

Più che il nuovo battleground, i fan dei franchise Blizzard saranno molto contenti di sapere che stanno per arrivare sui loro schermi due eroi potenzialmente amatissimi. Kharazim è un Monaco abile nel combattimento ravvicinato, come è naturale che sia, ma anche capace di dare una mano ai compagni in difficoltà.

Diablo e oltre

Di fatto, si tratta del primo Support ispirato al mondo di Diablo. Le meccaniche di gioco sono state studiate per esaltare la velocità dell'eroe ma anche per sottolineare la molteplicità di possibili approcci al combattimento di cui è capace. A livello uno si può scegliere uno tra tre tratti - Transcendence, Iron Fist e Insigh - che determineranno se Kharazim ad ogni colpo riguadagnerà una piccola quantità di salute, di mana oppure se infliggerà alcuni danni bonus. La scelta è ovviamente nelle mani del giocatore. Passando alle abilità, Radiant Dash (Q) gli fa accorciare istantaneamente la distanza con un nemico, eventualmente colpendolo, oppure con un personaggio dello stesso team. Breath of Heaven (W) e Deadly Reach (W) curano Kharazim e i compagni nelle vicinanze, la prima, e colpiscono il nemico, la seconda, combinandosi alla perfezione con Radiant Dash. Questo dualismo tra le abilità di cura e il danno infetto agli avversari torna anche nelle due ultimate: Seven Sided Strikes rende il Monaco invincibile per alcuni istanti e colpisce per sette volte in pochi secondi il nemico più forte nelle vicinanze. Rexxar è invece una vecchia conoscenza per tutti gli appassionati di World of Warcraft e lo stesso vale per il suo pet, Misha, che ovviamente lo segue in battaglia anche tra i minion e le lane di Heroes of the Storm. L'idea iniziale di Blizzard era quella di dare modo di controllarli in modo indipendente, un po' come i The Lost Vikings, ma vista la natura del rapporto tra i due, hanno poi pensato che fosse più coerente renderli inseparabili, dando a Rexxar la possibilità di indirizzarla verso il nemico.

Diablo e oltre

Charge (W), ad esempio, chiede alla propria compagna di battaglia di andare verso una certa direzione, colpendo l'obiettivo e stordendo tutti quelli, umani e minion, che si trovano sul suo cammino. Con Mind Pet (E) si cura invece la stessa Misha, una funzione fondamentale perché se è vero che Rexxar e il suo pet possono essere uccisi e rinascere in modo indipendente, restarne senza espone l'iconico volto noto di World of Warcraft alla merce degli altrui attacchi. Queste le novità principali, a cui si sommeranno tutta una serie di nuove cavalcature e skin, cuore pulsante oltre alla vendita degli eroi del modello di business messo in piedi da Blizzard. Come piccola anticipazione su quello che ci dobbiamo aspettare il futuro, Dustin Browder ha già annunciato l'arrivo di Artanis, protagonista dell'oramai imminente StarCraft II: Legacy of the Void e primo combattente melee appartenente al popolarissimo universo sci-fi. Tante novità per un prodotto pensato come un servizio che non smetterà certo di crescere in futuro. Di idee ancora da spendere sembra che il team californiano ne abbia davvero parecchie e l'avventura di Heroes of the Storm è appena iniziata. Siamo certi che già al BlizzCon ne sentiremo parlare ancora.

CERTEZZE

  • I due nuovi eroi sembrano molto interessanti
  • Un battleground con una meccanica interessante...

DUBBI

  • ...anche se ancora una volta è ispirato a Diablo