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La follia di Ninja Theory

Alla GamesCom 2015 abbiamo provato una pre alpha del primo progetto indipendente di Ninja Theory

PROVATO di Antonio Jodice   —   12/08/2015

Ninja Theory sta tentando un'operazione davvero singolare dopo anni di collaborazioni con alcuni dei publisher più importanti del mondo dei videogiochi, partendo da Bandai Namco e Capcom, per arrivare a Sony addirittura per il lancio di PlayStation 3 con il loro Heavenly Sword. Dopo tanti anni, dicevamo, di tripla A carichi di aspettative, budget ma anche pressioni, adesso uno dei pochi team indipendenti prestigiosi rimasti in Europa ha ridotto l'organico a circa quindici persone nel tentativo di realizzare un action game senza fronzoli, ma con un'idea interessante e con tutti gli elementi che caratterizzano una produzione tripla A, inclusa la solita elegante cosmesi e una pulizia che i titoli indie non sempre riescono a raggiungere. Ovviamente, dell'indie avrà anche il budget e il costo che dovrebbe essere paragonabile a quello di analoghe produzione con una longevità che si terrà intorno alle dieci ore di gioco. Alla GamesCom 2015 abbiamo avuto l'opportunità di un incontro per poter addirittura provare i primi 15 minuti del gioco con un bel paio di cuffie e uno dei ragazzi del team pronto a rispondere a ogni nostra domanda.

Ninja Theory porta le qualità di un tripla A nel mondo indipendente di Hellblade... che abbiamo provato!

Poche cose ma buone

Senua, questo il nome della protagonista, è una guerriera celtica con un problema mentale. Un difficile rapporto con la madre le reca paure e allucinazioni demoniache che l'attanagliano nel buio di foreste nordiche che si popolano di visioni mortali. Ninja Theory ha voluto così fortemente questo impianto e questo arco narrativo da aver collaborato con un'associazione di volontariato inglese, dedita alla cura delle malattie mentali, così da riuscire a ricostruire più fedelmente possibile le problematiche che i pazienti affetti da questo tipo di sindrome hanno abitualmente. Il gioco è un action piuttosto classico che inizia con la nostra adagiata a fianco di un fuoco in mezzo alle rocce di una montagna silenziosa e straniante. Sua compagna di viaggio è una spada che non l'abbandonerà mai per tutto il gioco, così come non cambierà il suo set di abilità base, visto che non è prevista nessuna forma di evoluzione del personaggio.

La follia di Ninja Theory
La follia di Ninja Theory

Il concetto base è quello di fare poche cose, ma in maniera eccellente, cosa che il pedigree del team dovrebbe assicurare piuttosto agilmente. Un colpo forte, uno più veloce, una schivata laterale e una parata sono i movimenti base a disposizione, mentre le combo possibili sono tutte da scoprire. L'approccio è quasi quello di un picchiaduro uno contro uno, visto che i nemici (degli enormi scheletri antropomorfi con un teschio bovino al posto del cranio) affrontano Senua solo uno alla volta, se pure con pattern di attacchi diversi. Proprio sulla varietà degli avversari sta lavorando Ninja Theory che se vuole riuscire a catturare l'attenzione del giocatore, dovrà fornire una sfida sempre più complessa, proprio partendo da un set di mosse base che sarà sempre lo stesso durante tutto l'arco del gioco. Ovviamente, la parte più interessante sono proprio i dialoghi della protagonista messa di fronte alle sue paure, con il bosco intorno che si fa sempre più minaccioso mentre si scoprono oggetti collezionabili che danno origine a nuove linee di monologo e che regalano anche immagini come quella del volto della madre della ragazza che si proietta su elementi del fondale e nella neve spazzata dal vento. Partendo da questa ambientazione prettamente naturalistica, nell'arco dei livelli, il setting diventerà sempre più folle, proprio come le visioni di Senua, in una catarsi che dovrebbe portare al suo riscatto e al suo recupero. Questi indizi, questi collezionabili in buona sostanza, vengono segnalati al giocatore dal pad che vibra e vengono proiettati sul fondale premendo uno dei grilletti analogici, costituendo dei veri e propri approfondimenti che raccontano di più di una trama complessa e riflessiva. Dal punto di vista tecnico e tecnologico, il volto di Senua è, come da tradizione per Ninja Theory, emozionante, ricco di dettagli e di spessore, così come i pochi nemici che abbiamo incontrato. Il fondale mostra in maniera più netta la natura indipendente del progetto con elementi piuttosto basilari, almeno per il momento, e animazioni un po' legnose, come gli alberi mossi dalla bufera che si fa sempre più forte, ma che li fa reagire come fossero bastoncini per giocare a Shangai. Detto questo, sicuramente Hellblade, sia su PlayStation 4 che su PC, sarà un titolo da tenere d'occhio per riempirsi le giornate in attesa di qualche mega produzione delle più blasonate major.

CERTEZZE

  • Il combat system dei Ninja Theory
  • Ambientazione e trama
  • La nuova filosofia del team

DUBBI

  • Varietà del gioco
  • Qualità dei fondali che vanno arricchiti