I titoli di sopravvivenza e crafting si sono già ampiamente espressi in ogni genere di ambientazione, attraverso un'enormità di variazioni sul tema e tramite una sterminata tavolozza di stili grafici e orientamenti tematici. Ma ci dev'essere ancora spazio, deve aver pensato Unknown Worlds Entertainment, team californiano già conosciuto e apprezzato dall'utenza PC per Natural Selection. Più precisamente, in fondo al mare. E in effetti, dopo aver speso qualche ora su Subnautica, arrivato in accesso anticipato su Steam a fine 2014 e supportato in maniera esemplare fino ad oggi, si è dell'idea che Unknown Worlds il suo posto al sole in un panorama tanto affollato lo meriti ampiamente.
Abbiamo provato Subnautica, un promettente survival ad ambientazione oceanica
Deep down
Subnautica si presenta bene: il gioco immerge, letteralmente, in un mondo molto colorato e con una stilizzazione "fumettosa" accattivante, mosso da fondamenta tecniche piuttosto stabili e animato da scelte efficaci in termini di costruzione dell'atmosfera.
L'oceano in cui ci si avventura è capace infatti di presentarsi con volti radicalmente diversi, svariati dei quali cambiano percettibilmente espressione per merito di un ciclo giorno/notte semplice ma molto ben calibrato, e di prendere voce attraverso un buon audio ambientale e una colonna sonora di stampo elettronico in grado di calzare piacevolmente a ogni tipo di situazione. Complice la matrice fantascientifica "ma non troppo" (sì, siamo dei viaggiatori interstellari ammarati in un pianeta alieno, ma tecnologia e fondamentali di biologia, alla fin fine, assomigliano ai nostri), il nuovo progetto di Unknown Worlds sa giostrare con efficacia la sensazione di trovarsi in un universo familiare ma per tanti aspetti ignoto, stimolando la curiosità. Impulso che può lasciare posto allo sconcerto del disorientamento, la paura dell'ignoto, lo stupore della scoperta o il formicolio con cui l'angoscia sa insinuarsi in corpo fino a diventare un vero e proprio martello che sgretola qualsiasi altro stato d'animo, come durante gli interminabili secondi in cui si cerca di risalire in superficie per riprendere fiato, temendo di non farcela. E poi, chiaramente, tutto il carosello di soddisfazioni tipiche di un esponente del genere realizzato con competenza, che si tratti di piccole esperienze di sopravvivenza terra terra o imprese da grandi progettatori, costruttori e avventurieri.
Waterworld
Già localizzato nei testi in italiano, nonostante la pagina Steam sostenga diversamente, Subnautica propone tre modalità: Libera, Sopravvivenza ed Estrema. Nella prima si può giocare senza dover badare a fame e sete, fattori presenti invece nelle altre due, che si differenziano tra di loro per il fatto che l'ultima implementa anche la tradizionale "perma-death". Una volta schiantatisi sul pianeta 4546B, ci si trova in balia del destino, a bordo di un piccolo pod d'emergenza, a pochi metri dal relitto ancora fumante dell'Aurora, la nave madre. La "scialuppa" funge da campo base, presso cui occorre tornare tutte le volte che si intende costruire qualcosa, tramite il Fabbricatore, o si vuole riprendere aria senza paura di essere assaliti da un predatore. Generalmente è una questione di raccogliere qualsiasi roba possa tornare utile fino a selezionare a vista cosa serve a cosa e quando è meritevole della nostra attenzione, scavare (nella sabbia), picchettare minerali, tagliare vegetazione, riciclare materiali, edificare.
Nulla di originale, ma è davvero ottimo il modo con cui le cose sono state poste in relazione con le peculiarità dell'ambientazione e bilanciate di conseguenza, con un senso di progressiva "dominazione" dell'ambiente e delle molteplici avversità estremamente appagante (perlomeno fino a un certo punto). L'ottenimento di bombole di ossigeno con cui superare via via la frustrazione indotta dai 45 secondi iniziali di apnea e potersi spingere finalmente un po' più in là, verso un fondale potenzialmente ricco, meglio ancora se con un paio di pinne e un coltello. La fabbricazione di una torcia con cui arrischiarsi in una caverna, portandosi appresso possibilmente, anche una Bobina per Immersioni grazie a cui ritrovare la via del ritorno. Il bagno di euforia offerto dal SeaGlide, un "motorino" con cui spostarsi più velocemente, ottenendo un'inebriante impennata in fatto di libertà esplorativa e autonomia operativa. E poi le cose serie, come la costruzione di basi, che si possono tirare su con una buona varietà, sia strutturale che estetica, e di imbarcazioni, come le capsule, o addirittura di vie di mezzo, come il Ciclope, un sottomarino in grado di fungere contemporaneamente da una e dall'altra. Subnautica aggiunge anche alcune soluzioni che flirtano con il suo immaginario sci-fi, che spaziano dalla GraviSfera (uno strumento con cui attirare piccoli pesci) al Fucile di Stasi e al Cannone a Propulsione (rispettivamente un "congelatore" e un parente della Gravity Gun di Half-Life 2). Senza dimenticarsi dell'oceano, che per quanto pecchi un po' in estensione, come accennavamo più sopra sa offrire una spiccata varietà in fatto di scenari e situazioni, tra placide distese sabbiose, dedali claustrofobici, banchi corallini, profondità buie come la pece, aree radioattive, vulcani sottomarini e altre sorprese. In Unknown Worlds ci si è sforzati anche di popolarlo adeguatamente, con un ampio campionario di creature dalle fattezze e l'indole quantomai variopinte, che riesce piuttosto bene nell'intento di dare l'impressione di trovarsi all'interno di un ecosistema vivo e pulsante, rappresentando uno dei motori per dedicarsi a della sana ricerca scientifica oltre che a infilarsi nella catena alimentare. C'è comunque ancora parecchio lavoro da fare su questo fronte, in particolare per quanto riguarda le specie ostili, che spesso non rappresentano una minaccia così pressante, a maggior ragione quando si è riusciti a progredire un po', rischiando di contribuire nel lungo periodo a far percepire un certo crollo di stimoli.
Conclusioni
PRO
- Ambientazione rinfrescante
- Ricco di potenziale
- Molto piacevole a livello audiovisivo
CONTRO
- Fauna da ribilanciare per bene