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Uno zombie per amico

Primo contatto con lo sparatutto multiplayer appena annunciato da Capcom

PROVATO di Umberto Moioli   —   18/09/2015

Di solito storciamo il naso quando apprendiamo che un titolo single player (o cooperativo) di successo sta per avere uno spin-off competitivo. Resident Evil: Umbrella Corps non fa eccezione. Insomma, è comprensibile la tentazione di espandere e monetizzare un nome già popolare e conosciuto dall'utenza, processo infinitamente più semplice che imporre un nuovo brand all'attenzione del grande pubblico, ma le variabili da tenere in considerazione per non farne un'operazione al risparmio sono molte. Resident Evil si è da sempre distinto per la tensione e il senso di inferiorità rispetto ai nemici che i giochi della serie riuscivano a far percepire al giocatore, anche negli ultimi capitoli più orientati all'azione. Come rendere simili sensazioni anche in un contesto multiplayer? Come inserire gli zombie in scontri tra squadre a colpi di pistola, fucili e granate? Capcom con Umbrella Corps potrebbe avere qualche risposta, anche se la prova avvenuta durante il TGS 2015 non è completamente riuscita a fugare i nostri dubbi e una certa dose di scetticismo.

Resident Evil: Umbrella Corps porta gli zombie in una nuova dimensione... ma per ora non stupisce

Variabile zombie

Dopo una buona ora di coda veniamo fatti accomodare in una stanzetta piena di PlayStation 4, unica piattaforma assieme al PC per cui uscirà Resident Evil: Umbrella Corps, segno che evidentemente, dopo Street Fighter V, la partnership tra Sony e il publisher di Osaka è sempre più solida. Non ci vengono fornite molte informazioni - e comunque la brevissima presentazione di pochi minuti era in giapponese, quindi non le avremmo colte - e veniamo immediatamente buttati in uno scontro a squadre tre contro tre, senza respawn. I controlli sono quelli standard utilizzati da molti sparatutto in terza persona, con la telecamera molto vicina al proprio alter ego e, quando si prende la mira, l'inquadratura che non si pone dietro la spalla ma passa direttamente in soggettiva.

Uno zombie per amico

Ci si può accucciare e addirittura sdraiare, un'aggiunta sempre gradita, ma soprattutto ci si può riparare dietro a muri e altre protezioni. Purtroppo certe superfici, per ragioni apparentemente inspiegabili, non permettono di entrare in copertura ma quantomeno l'interfaccia mostra in ogni istante dove ci si può accovacciare e dove invece no. Tutto molto, molto standard per ora. Il cambio di marcia è ovviamente rappresentato dalla presenza degli zombie, marchio di fabbrica della serie. L'intera estensione dell'area di gioco è infestata dai non morti che, grazie al dispositivo montato sulle nostre spalle, non si curano di noi e continuano a caracollare pensando ai fatti loro. In realtà gli zombie possono in qualsiasi istanti essere utilizzati come scudi ambulanti, funzione interessante vista la natura compatta delle ambientazioni e la costante presenza di qualche avversario dietro l'angolo. Curiosa anche la possibilità di distruggere il dispositivo "anti zombie" sulle spalle di un nemico, così che da quel momento in poi lo sfortunato verrà inseguito, letteralmente, dalla fauna di avversari che fino a quel momento l'avevano ignorato, rendendogli la vita parecchio più complicata. L'ultima peculiarità di Resident Evil: Umbrella Corps è legata al combattimento corpo a corpo: premendo L1 si sfodera una sorta di rampino che, se caricato, ci permette anche di saltare verso un avversario e colpire coprendo rapidamente una distanza piuttosto consistente. Questo è quanto: dopo circa venti minuti di gioco abbiamo avuto l'impressione che, nonostante sia immediato e divertente, questo nuovo sparatutto in terza persona competitivo manchi un po' di nerbo.

Insomma avremmo potuto giocarci altre due ore e probabilmente sarebbero state due ore gradevoli, ma a parte quel paio di spunti legati agli zombie, è difficile vedere grandi motivi distintivi rispetto a tante componenti online di titoli più o meno grandi. Bisogna considerare che finora non sono stati fatti annunci riguardo al numero e alle tipologie di modalità inserite, quindi potrebbe esserci dell'altro.

Uno zombie per amico

Sbirciando tra i menù ci sembra sia stato inserito un sistema di crescita e potenziamento che dovrebbe dare accesso a nuove armi e gadget (noi avevamo in dotazione solo la granata) con cui personalizzare il proprio loadout. Ai modelli dei soldati delle due squadre e a quelli degli zombi, nel complesso sufficienti, si affiancano ambienti realizzati discretamente. Sotto il profilo tecnico diremmo anche buoni, se non fosse che ci sono alcuni elementi poco coerenti: un paio di corridoi ciechi e alcune zone, come delle fogne, che danno l'impressione di essere percorribili e invece presentano dei muri invisibili, segnano un map design non proprio esaltante. Magari era una problematica unicamente legata all'ambientazione provata, un laboratorio della Umbrella. Per il momento siamo tiepidi di fronte a un progetto che rischia di non trovare una propria dimensione né per i super fan di Resident Evil, né tanto meno per quelli degli sparatutto in prima/terza persona competitivi. Abbiamo comunque ancora poche informazioni su quanto verrà contenuto nel pacchetto definitivo e anche sul prezzo; potrebbe essere un buon gioco budget. La data d'uscita non è stata resa disponibile ma di certo non raggiungerà i nostri sistemi prima dell'anno prossimo inoltrato. Staremo a vedere...

CERTEZZE

  • Meccaniche legate all'interazione con gli zombie
  • Sparatutto immediato...

DUBBI

  • ...ma forse un po' poco profondo
  • Non sembra avere grande mordente