Alzi la mano chi non ha giocato Uncharted! Proprio per voi che non vi siete mossi, il prossimo ottobre arriverà su PlayStation 4 una collection comprendente tutti i tre capitoli usciti sulla console precedente di Sony. Portati per l'occasione a 1080p e 60 fotogrammi al secondo assieme a tutta un'altra serie di migliorie che vedono come unica critica, più o meno importante a seconda della propria attitudine ludica, la mancanza della componente multiplayer. Quella di Uncharted è stata una serie che ha (ri)lanciato Naughty Dog nell'olimpo degli sviluppatori di videogiochi, per il suo tono scanzonato, divertente e immediato, innestato in un comparto tecnico semplicemente sontuoso. E proprio per non farsi mancare nulla i Bluepoint Games, che si sono occupati della conversione, hanno apportato ulteriori migliorie soprattutto al primo capitolo, quello più distante nel tempo, non lesinando di adeguare agli standard odierni anche quelli successivi.
Al TGS abbiamo provato nuovamente Uncharted: The Nathan Drake Collection
Uncharted 2
Al Tokyo Game Show era presente una demo giocabile di questa trilogia, nella fattispecie il quinto capitolo di Uncharted 2 nella sezione più volte vista anche nei trailer. Comincia ovviamente col celeberrimo Nathan Drake, il quale dopo un breve dialogo via radio a bordo di una jeep, viene preso d'assalto da un furgoncino corazzato che lo tampona e lo fa cappottare. A questo punto comincia una fuga a piedi seguita dall'esplosione del mezzo e da un paio di sequenze d'intermezzo, che ci hanno ricordato di come proprio questo secondo capitolo abbia dato il là a quella tecnica vincente di rendere il passaggio tra gameplay e sequenze non interattive quasi indistinguibile, ispirando tanti giochi a seguire e regalando soprattutto maggiore immedesimazione al giocatore.
Uncharted 2 era clamoroso all'epoca e ancora oggi rimane piacevole esteticamente, sia come detto per l'opera di miglioramento apportata da Blue Point, che si traduce in texture più definite, fluidità ottima e nell'aggiunta di effetti di post processing più "attuali"; sia per il il livello artistico e il lavoro "manuale" operato all'origine da Naughty Dog: un qualsiasi scorcio di Uncharted 2 è dettagliato molto di più di una gran parte dei videogiochi moderni, e questa varietà visiva è rimasta intatta nonostante sia passato qualche anno. Una volta cominciata la fase shooter della nostra prova, abbiamo notato come i comandi fossero già configurati in modalità "FPS", ovvero con mira e sparo posizionati sui trigger posteriori. Sono lontani per fortuna i tempi del DualShock 3, ed il suo successore è in grado di governare questa configurazione di comandi senza particolari problemi. Dopo aver fatto fuori un po' di nemici alternando colpi alla testa, corpo a corpo e qualche esplosione collaterale, ci siamo dilettati in alcune sezioni platform per aggirare un pullman cappottato che bloccava la strada. Con relativa certezza possiamo dire che i 60 fotogrammi al secondo hanno reso la risposta ai comandi ancora più immediata; non che ci fosse da lamentarsi particolarmente riguardo gli originali su PlayStation 3, di sicuro però l'impatto iniziale con Uncharted 4, che "girerà" a metà del frame rate di questa Collection, si farà sentire soprattutto all'inizio. La demo è proseguita con un'altra sezione di combattimento, nella quale abbiamo eliminato prima qualche nemico in modalità furtiva. Se ne sono presentati anche un paio di più coriacei, dotati di armatura pesante e di scudo, ma con la pistola Wes-44 e un paio di bombe non abbiamo avuto particolari problemi. D'altronde la trilogia di Uncharted non viene ricordata per il livello estremo di sfida o difficoltà, molto di più per il suo comparto tecnologico, il tono scanzonato, il gameplay divertente e appassionante; che manca di un po' di fisicità negli scontri a fuoco, i quali sarebbero serviti per rendere il tutto più corposo e coinvolgente anche in termini di feedback, pad alla mano. Fatte tali considerazioni, questa seconda prova ha confermato le nostre impressioni: i contenuti sono identici e anzi privi di multiplayer, ma abbiamo tre titoli al prezzo di uno ed il lavoro di conversione e potenziamento operato da Blue Point sembra essere davvero di alto profilo, in grado di mantenere (quasi) intatte le qualità dei giochi anche al giorno d'oggi. È chiaro che questa trilogia sia dedicata principalmente a chi non ha mai provato i capitoli originali, ma non è peccato prenderla in considerazione soprattutto se si sono apprezzati in maniera importante.
CERTEZZE
- Ottimo lavoro di Remaster
- Tre grandi giochi al prezzo di uno
DUBBI
- Col multiplayer incluso sarebbe stata ancora meglio