Con l'ingombrante spettro di Star Citizen alle calcagna, Elite è partito alla bersagliera mettendo sul piatto la sola componente spaziale, anche se l'ha illuminata con più di cento miliardi di stelle e con l'intera Via Lattea riprodotta accuratamente anche nelle sue proporzioni cosmiche. Purtroppo il lancio affrettato ci ha costretto a subire qualche rinuncia iniziale ma Elite: Dangerous, pur ancora in fase embrionale, è scattato da una base decisamente solida su cui costruire un longevo futuro. Successivamente è arrivato l'update Wings, principalmente focalizzato sul gioco cooperativo, mentre l'importante patch Powerplay ha contestualizzato gli eventi dell'universo strutturando le dinamiche politiche di un ecosistema in continua evoluzione intorno a fazioni sostenute dai giocatori stessi. Due passaggi fondamentali per mantenere l'interesse anche se fino a oggi gli utenti di vecchia data, nonostante le continue novità, hanno sempre sentito una forte mancanza. Parliamo della possibilità di atterrare sui pianeti che abbiamo potuto provare nella beta di Horizons, assieme all'esplorazione planetaria. Il primo requisito per potersi avvicinare alla superficie di un pianeta è un modulo di avvicinamento e chi ha comprato Horizons dovrebbe trovarne uno su tutte le sue navi. Ma chi se ne ritrova sprovvisto, per un motivo o per l'altro, lo può ovviamente recuperare nell'outfitting delle stazioni spaziali e costa solo 50 crediti, almeno in beta. Il secondo requisito per potersi spostare sulla superficie del pianeta è un hangar con relativo veicolo terrestre e questa volta abbiamo dovuto sborsare qualcosa in più di 23.000 crediti... che non sono poi molti per poter godere delle meraviglie dell'esplorazione planetaria.
Il cammino evolutivo di Elite: Dangerous passa per la beta della stagione di espansioni Horizons
Un grande passo per l'umanità
Una volta aggiornato l'equipaggiamento della nave non resta che controllare il menù di navigazione per trovare un pianeta contraddistinto dall'icona di una nave poggiata al terreno. Non tutti i pianeti sono infatti esplorabili e mancano ancora i corpi celesti dotati di atmosfera che arriveranno solo nel 2016. Una volta deciso il pianeta su cui mettere piede, non resta che avvicinarsi con l'angolo giusto per sfruttare la modalità glide ed entrare il più morbidamente possibile nella zona di influenza gravitazionale. A questo punto è possibile spostarsi al di sopra della superficie in modalità di volo planetaria, con l'interfaccia che cambia in modo dinamico mostrando dati come altimetro, inclinazione e velocità di discesa anche se il sistema di controllo della nave è pressoché identico alla modalità spaziale.
Continuando ad avvicinarsi la modalità di propulsione supercruise smette di funzionare e infine, in prossimità del terreno, parte lo scanner che indica se ci sono zone adatte a un atterraggio. Identificata un'area adatta è infine possibile adagiarsi al suolo, entrare nel veicolo e dare finalmente inizio alla perlustrazione in cerca di punti di interesse, installazioni da attaccare, stazioni minerarie, relitti da depredare e basi planetarie. I veicoli a terra possono alloggiare moduli di vario tipo e sono equipaggiati con armi che permettono di combattere con chiunque si frapponga tra noi e il nostro obiettivo. Inoltre i mezzi possono sollevarsi per qualche metro dal terreno grazie ai propulsori verticali, che non concedono di volare ma sono molto utili per evitare discese troppo rapide che danneggerebbero il mezzo. Durante la nostra prova non abbiamo avuto l'occasione di scontrarci con altri giocatori ma abbiamo dovuto ingaggiare alcune sentinelle fluttuanti che non si sono dimostrate particolarmente resistenti. Purtroppo la resa estetica dei pianeti non è di quelle che lasciano il segno ma se la cava adeguatamente grazie a ombre, crateri ed effetti luce che accompagnano colpi ed esplosioni. L'impatto, insomma, non è all'altezza delle battaglie che si combattono intorno alle enormi navi ammiraglie, indubbiamente il picco visivo di Elite: Dangerous, ma anche in questo caso dobbiamo tenere conto del contesto che vede un enorme universo pieno di pianeti in cui è possibile atterrare senza transizioni o caricamenti. Quello che conta, in sostanza, è che il nuovo simulatore di David Braben può finalmente contare su una delle possibilità che avevano reso magico il primo Elite e, anche se Elite: Dangerous non è uno di quei titoli che spaccano la retina per dettaglio, il fatto di metterci nel bel mezzo di una Via Lattea realistica con centinaia di migliaia di pianeti esplorabili non è da sottovalutare. Quella che ci troviamo in mano con questo primo segmento di Horizons è una base robusta e i continui update ci fanno sperare che anche gli ultimi problemi vengano risolti in vista del lancio ufficiale previsto per il 15 dicembre.
2015 - L'anno del contatto
Parlando di problemi, dobbiamo dire che a volte chiamando l'astronave per il recupero del mezzo a terra questa si posiziona malamente, impedendoci l'accesso all'hangar. Inoltre lo scanner del terreno ha un raggio fin troppo limitato e la rilevazione dei punti di interesse è poco precisa, tanto da costringerci a vagare per diversi minuti prima di trovare l'obiettivo. Considerando che lo spostamento planetario è lento e macchinoso, anche in volo, l'esplorazione di pianeti in gran parte vuoti può diventare frustrante tanto che la community si è già mossa per chiedere un bilanciamento dell'esperienza e la possibilità di identificare i punti di interesse semplicemente avvicinandosi al pianeta. La speranza è che queste rifiniture arrivino rapidamente anche se gli sviluppatori sono ancora alle prese con problematiche più importanti.
Da una parte i miglioramenti sono stati continui a partire dalla mappa galattica e dai contenuti in termini di stazioni, navi e moduli, ma dall'altra c'è ancora un menù di mappatura dei tasti poco fruibile e un enorme universo da riempire. Gli eventi principali accentrano l'attenzione dei giocatori e le meccaniche Wings permettono finalmente di agire in compagnia, ma la vastità dello spazio è inevitabilmente dispersiva e i giocatori solitari rischiano spesso di annoiarsi. Proprio per questo, pensando soprattutto agli esploratori, Frontier ha implementato le arene che sono molto utili per rompere la monotonia delle periferie cosmica anche se va detto che non portano assolutamente nulla all'universo persistente. Per fortuna, proprio per ovviare al problema, è probabile che in futuro venga implementato un secondo slot personaggio che garantirebbe a tutti di intervenire rapidamente nelle zone calde pur avendo una nave impegnata nell'esplorazione più remota. I lavori, insomma, sono ancora in corso e anche questa prima tranche della stagione Horizons è solo il primo passo in un piano decennale di espansioni che promette di animare un universo da 400 miliardi di stelle, impossibile da riempire con i soli giocatori. Proprio per questo anche la sola possibilità di esplorare i pianeti è un toccasana, soprattutto per chi si è avventurato ai confini dell'universo, anche se il bello deve ancora venire. Nel 2016 infatti ci aspettano pianeti dotati di atmosfera con tanto di vita organica e sarà ampliata la gamma delle missioni, altro elemento molto importante per scongiurare la ripetitività. Inoltre, dal punto di vista della struttura, troveremo anche le navi multi equipaggio e verrà implementato nel gioco un editor del personaggio presumibilmente seguito, in un futuro non ancora specificato, dalla possibilità di spostarsi con un avatar in carne e ossa. Infine potremo anche cimentarci nel crafting che si evolverà costantemente per diventare una componente integrante dell'universo e come ciliegina sulla torta avremo infine navi capaci di trasportare e lanciare caccia, altra opzione promessa da Star Citizen e presa saggiamente in considerazione da Braben e soci.
CERTEZZE
- La dimensione planetaria è un tassello importante nell'evoluzione di Elite: Dangerous
- Nuovi obiettivi e nuove dinamiche di esplorazione
- La prima tranche di Horizons è solo un assaggio di un'espansione che si prospetta enorme...
DUBBI
- ... ma chiede a chi ha già Elite di rimettere mano al portafogli e di sborsare una bella cifra
- Gli spostamenti planetari possono essere frustranti
- Ci sono ancora alcuni problemi di fondo di Elite: Dangerous da risolvere