Mentre Sony attraverso una recente dichiarazione di Michael Ephraim, A.D. di Sony Computer Entertainment Australia, ribadisce che la line-up firt party di quest'anno non è stata esattamente "forte come avrebbe desiderato", sulla sponda verde-crociata Phil Spencer, Larry "Major Nelson" Hryb e gli altri capi di stato maggiore tessono incessantemente le lodi di quella che, non a torto, viene considerata la migliore proposta natalizia di sempre per una console targata Microsoft. Esclusive dal peso specifico notevolissimo come Halo 5: Guardians, Forza Motorsport 6 e Rise of the Tomb Raider (ok, solo temporale), giusto per citare le tre più rappresentative, del resto compongono un piatto sin troppo gustoso per passare inosservate agli occhi dei videogiocatori appassionati.
Eppure, nonostante i pezzi da novanta disposti con cura certosina sulla tavola imbandita, buona parte degli invitati a cena continua a preferire altre pietanze, snobbando quanto di buono la casa di Redmond si sta impegnando a servire. Le osservazioni dell'illustre collaboratore di VentureBeat e del Wall Street Journal Dean Takahashi, cucite attorno ai dati di vendita del Black Friday e soprattutto a quelli complessivi, con 17,1 milioni di Xbox One vendute contro i 30,2 di PlayStation 4 (e gli 11,2 milioni di Wii U, che comunque gioca una partita a parte), devono essere state piuttosto dure da digerire per chi, come Phil Spencer, da quando è sceso in campo ha fatto tutto ciò che era in proprio potere per rimettere in carreggiata la macchina. Xbox One, semplicemente, quest'anno e molto probabilmente per tutta la generazione corrente, dovrà accontentarsi del secondo posto sul podio, a una distanza siderale dall'ammiraglia Sony che, con le esclusive attese il prossimo anno, potrebbe dare il classico "coupe de grace" alle ambizioni verdi-crociate. Lo ha detto pure quel mattacchione di Michael Pachter, l'analista più amato del medium videoludico, che lanciandosi in una delle sue celebri perle di saggezza ha sottolineato che Microsoft, per recuperare il terreno perduto da Sony, non può fare assolutamente nulla. La domanda che sorge spontanea dunque è, perché?
Esclusive di peso, novità e servizi eccellenti per Xbox One, ma la concorrenza prende comunque il largo
Un piatto abbondante
Che Xbox One stia pagando, in termini numerici, lo scotto di un esordio promozionale travagliato e pretenzioso è fuori discussione, con l'incubo "TV, Sports" messo in scena da Don Mattrick durante l'Xbox Reveal che ancora oggi serpeggia subdolamente nella testa di tanti appassionati. Tuttavia, da quando il dirigente ha fatto le valige sancendo il subentro del raggiante Phil Spencer, la situazione è cambiata sensibilmente in meglio sotto il profilo dell'immagine, frutto di una rinnovata strategia comunicativa e operativa che ha messo al centro i giochi e i giocatori.
Nonostante ciò, i dati di vendita hanno continuato e continuano tutt'ora a dare ragione a Sony, soccombendo anche innanzi al numero e allo spessore delle grandi novità introdotte quest'anno, atte a potenziare l'efficacia della piattaforma e i suoi servizi. Prima di proseguire nella riflessione, facciamo una panoramica sui migliori titoli e sugli annunci che hanno scandito questo peculiare 2015 per gli utenti Xbox. I primissimi mesi dell'anno, cui solitamente sono legate uscite minori, come ad esempio l'interessante indie #Idarb e l'eccentrico Screamride, hanno dato i natali a una vera e propria perla videoludica, un'esclusiva (in ambito console) in grado di strappare consensi unanimi di critica e pubblico. Il platform-adventure di Moon Studios Ori and The Blind Forest, promosso con un sonoro 9 sulle nostre pagine, è un concentrato di emozioni che riesce a conquistare il giocatore grazie al meraviglioso comparto artistico, suffragato da un gameplay basato sulla fisica profondo e appagante. In poche parole, un "must buy" davvero imperdibile. Nel primo scorcio del 2015 viene anche ampliato il roster della Season 2 di Killer Instinct, una delle esclusive Xbox One (a breve anche su PC) più ingiustamente bistrattate, trattandosi di uno dei migliori picchiaduro disponibili sul mercato. Ad aprile giunge la prima doccia fredda per i possessori della console, l'attesissimo Quantum Break di Remedy Entertainment viene ufficialmente posticipato al 2016, una notizia che il responsabile publishing di Microsoft Shannon Loftis accompagna con la seguente dichiarazione: "l'azienda, nel 2015, possiede già la lineup più forte nella storia di Xbox, e la nostra offerta verrà estesa al 2016 con questa nuova, mostruosa proprietà intellettuale". Circa un mese più tardi 343 Industries pubblica la riedizione di Halo 3: ODST, che va ad arricchire il nutrito pacchetto di giochi presenti nella Master Chief Collection. L'operazione, più che per le qualità intrinseche del prodotto, comunque valide, balza agli onori della cronaca videoludica per la distribuzione gratuita del gioco agli acquirenti del titolo principale, una sorta di compensazione per i disagi provocati dal catastrofico netcode della Master Chief Collection nei suoi primi mesi di vita.
Si giunge così all'E3 di Los Angeles, dove gli annunci per l'anno venturo non riservano solo piacevoli sorprese. L'oscuro (sin troppo) Gears of War 4, ReCore del mitico Keiji Inafune e Sea of thieves di Rare scaldano il cuore degli appassionati con i relativi trailer, ma contemporaneamente arriva da Capcom una vera e propria bastonata. L'attesissimo Street Fighter 5 viene annunciato come esclusiva PlayStation 4 in ambito console, una notizia appresa a malincuore dai giocatori e dallo stesso Phil Spencer, che è tornato più volte sull'amara questione. Il boss della divisione Xbox, tuttavia, poté consolarsi grazie alla calorosa reazione degli utenti all'annuncio della retrocompatibilità con Xbox 360, una caratteristica molto desiderata che approfondiremo nei prossimi paragrafi. Ad agosto Microsoft torna protagonista alla Gamescom di Colonia, dove vengono mostrati, fra gli altri, i nuovi trailer di Crackdown 3, progetto intimamente connesso con la criptica tecnologia del cloud, e dell'atteso Scalebound firmato da Hideki Kamiya di Platinum Games. La nuova conferenza collima con il lancio dello splendido Rare Replay, che prelude all'autunno eccezionale per l'ammiraglia di Redmond.
La collezione videoludica comprende ben trenta classici per celebrare il trentennale della software house britannica, un mix praticamente imperdibile per i nostalgici che pecca solo sotto il profilo della cosmesi.
La fine di agosto sancisce il debutto di Marcus Phoenix e compagni su Xbox One grazie alla remastered del capitolo originale di Gears of War, una "Ultimate Edition" arricchita da nuovi pregevoli asset grafici, capitoli extra dedicati originariamente alla sola versione PC del gioco e nuove splendide cutscene in CG. Circa venti giorni dopo viene pubblicata la prima esclusiva del "trittico delle meraviglie" previsto per le festività natalizie: Forza Motorsport 6. Premiato sulle nostre pagine con un ottimo 9,5, il titolo Turn 10 supera con slancio le critiche che afflissero il quinto capitolo della serie, proponendosi come eccellenza assoluta nel panorama dei cosiddetti sim-arcade, grazie alla mole di contenuti, a un impianto tecnico solidissimo e al modello fisico-dinamico rinnovato, impreziosito da pioggia e notte seppur limitate ad alcune piste. Il mese successivo giunge il momento della punta di diamante nella lineup Microsoft, il quinto capitolo (principale) della serie più rappresentativa e iconica nella storia di Xbox. Halo 5: Guardians, anch'esso recensito con un dirompente 9,5, si impone come uno dei migliori FPS mai usciti per console, soprattutto grazie al rinnovato e ricchissimo comparto multiplayer. Non siamo certamente innanzi a un Halo rivoluzionario, inoltre la campagna non è riuscita a convincere tutta la fanbase, ciò nonostante si tratta di un'opera dai valori produttivi elevatissimi che ha dimostrato una volta per tutte le capacità di 343 Industries, liberatasi del pesantissimo fardello lasciato dal testimone di Bungie. Il terzo "tenore" a suggellare la superlativa lineup natalizia di Xbox One è Rise of The Tomb Raider, del quale si è discusso a lungo soprattutto per i termini dell'esclusività (temporale), cui è stata fatta chiarezza solo in un secondo momento da parte di Crystal Dynamics e Microsoft. La nuova avventura della bella Lara espande ma non rivoluziona i concetti espressi dall'affascinante reboot del 2012, e questo è l'unico vero limite di una produzione che, sotto il profilo dei contenuti e del level design, entra a pieno diritto tra i migliori action-adventure in terza persona.
Tu... non puoi... passare!
Acclarata la bontà del software pubblicato quest'anno e tenendo presente il promettente 2016 ormai alle porte, i giochi, quelli che dovrebbero trainare le vendite di una console, sembrano davvero essere l'ultimo dei problemi per l'ammiraglia di Redmond, che tra le sue esclusive può vantare i migliori esponenti in alcuni dei generi più amati, compreso quel Forza Horizon che il prossimo anno dovrebbe approdare col terzo capitolo.
Che il distacco al botteghino possa dunque essere collegato alla macchina stessa? Alla sua potenza leggermente inferiore rispetto alla piattaforma Sony? Eppure, anche da questo punto di vista, il gap sembra essersi di molto ridimensionato. L'Xbox One che conosciamo oggi infatti, è una console decisamente diversa da quella approdata nei negozi il 22 novembre 2013. Prima di esplorare la cosiddetta New Xbox One Experience, collimata con l'approdo del nuovo sistema operativo basato su Windows 10, facciamo un rapido balzo indietro. Con la guida di Phil Spencer, come già specificato, giochi e giocatori sono diventati il perno della nuova strategia comunicativa e operativa della divisione Xbox, con un deciso colpo di spugna sugli ultimi paradigmi immaginati durante l'Xbox Reveal e sopravvissuti sino al lancio. La prima vittima illustre di questo cambio di marcia è stato il Kinect, ridotto a poco più che un orpello tecnologico. La "bocciatura" della periferica, non più necessaria per far funzionare la macchina, ha avuto diretti benefici sotto il profilo prestazionale, i quali si sono tradotti in un aumento di memoria per la GPU e nello sblocco del settimo core della CPU, soluzioni che, pur non permettendo sorpassi in termini computazionali sulla concorrente (la PlayStation 4 è la console più potente sul mercato, punto) hanno sicuramente ridotto il divario nel cosiddetto "resolution gate". Per alcuni giochi, come i recenti Fallout 4 e Assassin's Creed Syndicate, l'agognata parità è stata raggiunta, e nella maggior parte dei titoli third party più recenti si contano 1080p per la console Sony e 900p per quella Microsoft, con i 720p ormai relegati solo ad alcuni rarissimi casi. Insomma, una differenza tecnica tra le due ammiraglie c'è ed è inutile negarlo, ma essa è contenuta e non può rappresentare la discriminante principale che giustifichi un divario nell'installato così ampio. Prendendo in esame i servizi, Xbox Live continua ad essere il punto di riferimento sul mercato per qualità, efficienza e solidità dell'infrastruttura, inoltre il programma Games With Gold è divenuto ancora più conveniente su Xbox One, grazie alla retrocompatibilità che ha portato il computo dei titoli mensili fruibili da due a quattro. Recentemente è stato lanciato anche EA Access, un servizio snobbato dalla concorrenza che tuttavia ha trovato moltissimi sostenitori tra gli utenti, grazie alla bontà dei titoli aggiunti nella libreria "The Vault", agli sconti, alla possibilità di giocare in anticipo e al prezzo abbordabile.
Un assaggio del futuro
Il 12 novembre viene lanciata ufficialmente la New Xbox One Experience, che, plasmata sulla versatilità e sulla velocità di Windows 10, ha letteralmente stravolto i connotati della precedente dashboard. L'interfaccia della console ora risulta molto più chiara e snella, sviluppandosi principalmente in verticale con una disposizione delle varie funzioni usabile e intuitiva.
La rapidità d'esecuzione rappresenta una delle caratteristiche più apprezzate, e per rendersi conto del suo impatto è sufficiente snocciolare alcune statistiche pubblicate da Microsoft: l'accesso alla Lista Amici, ad esempio, adesso è cinque volte più veloce dai menù e addirittura dieci durante il gioco, mentre l'avvio di un party lo è del doppio dal menù Home e del triplo da un gioco.
La gestione dell'Hub, dei messaggi e delle notifiche è stata rielaborata per essere accessibile con un semplice click, inoltre è stata espansa la componente social, con l'inserimento del classico "Mi Piace" e la reintroduzione degli avatar completamente personalizzabili. Tra le feature più interessanti della New Xbox One Experience vi è la già citata retrocompatibilità con l'Xbox 360, annunciata in pompa magna da Phil Spencer allo scorso E3 di Los Angeles. Benché limitata a un parco titoli ridotto, circa un centinaio, in futuro verrà allargata a nuovi giochi che Microsoft annuncerà mensilmente. Si tratta di una conquista tecnica notevole applaudita anche dalla concorrenza, che oltre ad impreziosire la libreria della nuova console è divenuta un ulteriore punto di forza dell'abbonamento Live Gold. L'integrazione con l'App Xbox per PC ha permesso di saggiare la validità dello streaming e inoltre, dal prossimo anno, inizieranno a palesarsi i benefici delle Direct X12 e del cloud, sintomo che dal punto di vista della crescita c'è ancora margine di miglioramento. Nonostante la sensibile evoluzione compiuta in questi due anni, c'è ancora un elemento di criticità che pesa sulle prestazioni della console, ovvero l'installazione dei giochi, con tempi generalmente molto più lunghi e snervanti rispetto alla concorrenza. Non è chiaro al momento come e quanto essa possa migliorare in futuro. Chiudiamo la nostra panoramica su questo 2015 di Xbox One ricordando il lancio del controller Elite, una periferica dal prezzo esagerato (150 Euro) che tuttavia, per qualità dell'assemblaggio, materiali impiegati e novità introdotte, rappresenta un vero e proprio gioiello per i videgiocatori più esigenti. Si tratta verosimilmente del miglior gamepad mai realizzato e stando alle recentissime dichiarazioni di Phil Spencer sta andando letteralmente a ruba.
Le altre recensioni di piattaforma
Nel corso della settimana pubblicheremo gli articoli relativi alle altre piattaforme presenti sul mercato. Se vi siete persi qualcosa, ecco i link:
Il 2015 su PC - Recensione di piattaforma
Il 2015 su PlayStation 4 - Recensione di piattaforma
Il 2015 su Xbox One - Recensione di piattaforma
Il 2015 su Wii U - Recensione di piattaforma
Il 2015 su Nintendo 3DS e PlayStation Vita - Recensione di piattaforma
Il 2015 su Mobile - Recensione di piattaforma
Conclusioni
Il 2015 è stato per Xbox One un anno di grande maturità, sotto il profilo della proposta ludica e dell'evoluzione della piattaforma, tuttavia, nonostante gli sforzi profusi da Microsoft, le vendite continuano a dar ragione a Sony, un trend che resterà verosimilmente immutato sino alla fine della generazione. Che dipenda da una ragione specifica o da un insieme di fattori, come l'esordio travagliato, il lieve vantaggio prestazionale della concorrente e la forza del brand "PlayStation", sinonimo di videogioco in molti paesi, concentrarsi sul testa a testa non è la sola prospettiva utile per indagare il successo della console. Gli affari, in termini assoluti, in occidente non vanno affatto male, e la desiderabilità della macchina è in costante ascesa, catalizzata dall'operato di Phil Spencer. Insomma, anche se nel futuro del marchio Xbox si prospetta un'integrazione col PC sempre più intima e dai contorni incerti, soprattutto nell'ottica delle esclusive, investire in questo momento sull'ammiraglia di Redmond non potrà che regalarvi immense soddisfazioni videoludiche. Ed è quello che conta.
PRO
- Esclusive di spessore
- New Xbox One Experience
- Xbox Live è sempre il punto di riferimento sul mercato
- La retrocompatibilità con Xbox 360...
CONTRO
- ... anche se è ancora limitata
- Tempi di installazione troppo lunghi