Quest'anno gli appassionati di JRPG hanno mangiato bene. È così che si dice, no? Il fatto è che i JRPG anni fa erano un genere di nicchia, poi sono diventati più popolari e infine, quest'anno, si sono veramente distinti grazie a un esponente illustre che ha vinto tantissimi premi e attirato l'attenzione di scettici, curiosi e nuove leve. Grazie ai francesi di Sandfall Interactive, moltissimi giocatori si sono avvicinati ai videogiochi di ruolo di stampo giapponese e nel corso del 2025 hanno avuto numerose occasioni di cimentarsi con combattimenti a turni, in tempo reale, strategici e così via.
Ripercorrendo l'anno in ordine cronologico - questa non è una classifica per merito, attenzione! - abbiamo ricordato i JRPG più importanti e significativi del 2025: gli ultimi 12 mesi sono stati una vera bomba, grazie a nuove uscite come Clair Obscur e The Hundred Lines, a sequel del calibro di Octopath Traveler 0 e Inazuma Eleven, e anche a molti remake e remaster che hanno rispolverato titoli iconici che rischiavano di essere dimenticati come Trails in the Sky, Lunar o Suikoden. Rivediamoli insieme!
Ys Memoire: The Oath in Felghana
Riedizione del remake uscito anni fa su PSP, Ys Memoire appartiene a un passato significativo e si capisce la volontà di preservarlo e consegnarlo a un pubblico più moderno: questa avventura del fulvo Adol Christin resta ancora oggi un action GDR solido, efficace e divertentissimo che riesce a incollare il giocatore per tutta la sua esigua durata.
Il titolo Nihon Falcom del 1989 ha gettato le basi per gli Ys moderni e per i giocatori dell'ultima ora potrebbe essere un buon modo per recuperare un pezzo di storia della serie, anche se potrebbero restare scottati dalla relativa semplicità di un sistema di combattimento che svela praticamente tutte le sue carte all'inizio dell'avventura. Si tratta, insomma, di una riproposta un po' particolare, pensata quasi soltanto per darci possibilità di mettere o rimettere mano su una gemma del passato che oggi può apparire ragionevolmente offuscata dai passi avanti che la stessa serie ha fatto in termini di narrativa e gameplay.
Phantom Brave: The Lost Hero
Phantom Brave: The Lost Hero è un gradito ritorno che spezza la striscia ventennale dei Disgaea per dare un po' di respiro alla sua controparte meno parodistica e ingiustamente dimenticata. Le dinamiche sono rimaste pressoché le stesse del 2004, con un rinnovato sistema di confinamento - il potere della protagonista, in grado di incanalare i fantasmi in oggetti inanimati - che obbliga a un approccio ancora più tattico e tutta una serie di funzionalità vecchie e nuove che garantiscono un'enorme libertà di personalizzazione nello stile di Nippon Ichi.
Nonostante la sua complessità, il nuovo Phantom Brave si distingue per un ricercato equilibrio, nel gameplay e nella narrativa, che lo rende adatto anche a chi non ha mai giocato l'originale: vi consigliamo di provare la demo per capire se fa al caso vostro, ma se apprezzate gli strategici a turni questa potrebbe essere un'ottima occasione per aiutare una NIS sempre più in difficoltà a restare a galla.
Trails through Daybreak 2
The Legend of Heroes: Trails through Daybreak II ci è apparso uno dei capitoli più deboli nella saga, a causa di una scrittura non proprio brillante che arranca maldestramente prima di trovare la quadra. Fortunatamente, il cast memorabile e il sistema di combattimento sensibilmente migliorato rispetto al precedente capitolo sorreggono una lunga avventura in cui Nihon Falcom ha forse cercato di mettere troppa carne al fuoco.
Per questo motivo, è difficile consigliarlo ai giocatori occasionali che nutrono poco interesse per The Legend of Heroes e che potrebbero faticare a mandar giù anche un comparto tecnico accattivante ma fisiologicamente antiquato, mentre per i fan della serie che finora non si sono persi un capitolo resta un acquisto obbligatorio anche perché è in uscita il capitolo conclusivo di questo arco narrativo: a gennaio, infatti, arriverà anche da noi Trails Beyond the Horizon.
Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition
Dieci anni dopo l'uscita originale su Wii U, Xenoblade Chronicles X è ancora un titolo grandioso, forse il più ambizioso che Monolith Soft abbia mai sviluppato, e la Definitive Edition è praticamente perfetta: migliora dove possibile un comparto tecnico che era straordinario all'epoca e che oggi, entro certi limiti, resta ancora sbalorditivo, e smussa alcuni angoli per modernizzare il gameplay dove possibile.
Il pianeta Mira rimane un trionfo di level design, un open world di una bellezza e di una complessità rare, caratterizzato da biomi diversissimi che cambiano ulteriormente secondo un complesso ciclo giorno/notte e condizioni atmosferiche fantasiose. Esplorare in cerca di risorse, collezionabili, punti panoramici e segreti è divertentissimo e stimolante, soprattutto una volta sbloccati i mech trasformabili e personalizzabili: Xenoblade Chronicles X è un titolo immenso, specialmente se si vuole completare tutto al 100% e sviscerare ogni contenuto.
Atelier Yumia
Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land è qualcosa di completamente nuovo per la serie Atelier, che punta su atmosfere più cupe, su una narrazione più criptica e su gameplay significativamente diverso. È un vero e proprio open world con combattimenti in tempo reale senza interruzioni tra battaglie ed esplorazione, con un'alchimia riveduta e corretta ma senza brusche inversioni di rotta.
Nel complesso, la natura di Atelier Yumia è singolare e affascinante: lo sviluppatore Gust ha accettato di sacrificare l'identità personale del franchise, pur di aprirsi verso possibilità e stili forse più comprensibili per il vasto pubblico che ora, finalmente, può avvicinarsi a questa particolarissima serie senza paure. Si tratta quindi di un JRPG notevole, segnato da volontà di rinnovamento apprezzabili, ma che dividerà senza dubbio alcuno i fan storici della serie, magari conquistandone di nuovi.
SaGa Frontier 2 Remastered
Temevamo che SaGa Frontier 2 Remastered sarebbe stata una riproposta svogliata e venduta a prezzo troppo alto di un titolo che avrebbe meritato maggior lustro nonostante tutti i limiti di questo divisivo franchise; invece, si è rivelata curatissima sotto praticamente ogni aspetto, impreziosita peraltro da contenuti inediti pensati anche per chi ha già completato l'originale su PlayStation nel lontano 1999.
Peccato per l'assenza della localizzazione italiana, che avrebbe sicuramente contribuito ad attirare più attenzione su un'uscita davvero pregevole che gli appassionati del genere dovrebbero considerare: la prima cosa che salta all'occhio di SaGa Frontier 2 è la grafica, in particolare gli scenari disegnati a mano e dipinti con gli acquerelli, una caratteristica davvero unica che al tempo fece molto parlare di sé. La serie ha sempre puntato tutto sull'esplorazione e sulla narrativa tortuosa e anticonvenzionale, ma anche su un gameplay estremamente intricato, specie sul fronte del sistema di combattimento.
Suikoden 1&2 HD Remaster
A lungo attesa, l'uscita di Suikoden I&II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars è un'occasione preziosa per chi non ha mai giocato i due iconici JRPG Konami usciti su PlayStation negli anni 90. La serie Suikoden non ha mai avuto successo per il suo comparto tecnico, seppur ispirato e ricchissimo di dettagli, ma per le sue storie piene di intrighi, politica, fantasia e umorismo. I personaggi erano scritti ottimamente per gli standard dell'epoca e sono rimasti credibili e convincenti anche oggi.
Famosi per la possibilità di reclutare oltre cento compagni che andranno a popolare i nostri castelli e che potremo schierare in combattimento, i titoli Konami sono JRPG all'antica, con tanto di scontri casuali e a turni, ma pur essendo molto asciutti nelle meccaniche, ancora oggi funzionano alla perfezione. E poi Suikoden II vale praticamente da solo il prezzo del biglietto: è a mani basse uno dei migliori GDR nipponici di tutti i tempi.
Lunar Remastered Collection
A trentatré anni dall'uscita del primo Lunar sarebbe stato giusto omaggiare la serie con una riproposta in grande stile, una remaster seria o un vero e proprio remake grafico: è difficile pensare che una compilation così scarna possa riportare in auge la serie Game Arts, ma a nostro avviso restano due titoli fondamentali se si amano i giochi di ruolo giapponesi. Le avventure di Alex e Hiro sono favole indimenticabili, specialmente se amate il fantasy e gli anime giapponesi.
Lunar Remastered Collection ci ha ricordato i pomeriggi passati a giocare con le bellissime versioni Complete su PlayStation: nonostante le loro età venerande, infatti, Lunar e Lunar 2 restano JRPG semplici quanto unici che tutti gli appassionati dovrebbero giocare e per questo non possiamo fare altro che consigliare una remaster onesta che è esattamente quel che dichiara di essere, un tuffo nel passato e nella nostra fanciullezza.
The Hundred Line: Last Defense Academy
The Hundred Line: Last Defense Academy è una gioia per gli appassionati delle avventure degli stessi Kazutaka Kodaka e Kotaro Uchikoshi che hanno creato la famosissima serie Danganronpa, poiché ne rievoca esplicitamente diversi elementi in un videogioco che prevede anche una più tradizionale componente strategica a turni oltre a tanto, tantissimo testo.
La scrittura dei dialoghi e dei personaggi resta sferzante, come da tradizione, anche se sensibilmente meno spietata e severa, ma bisogna sottolineare che a volte la routine è così stringente che l'avanzare dei giorni sembra una gabbia. Il sistema di combattimento è semplice, ma basato su idee interessanti: forse si sarebbe potuto fare di più in questo senso, ma alla fine la forza di questo particolarissimo titolo a metà tra un JRPG e una visual novel risiede nei suoi personaggi ambigui, perversi e profondamente umani.
Clair Obscur: Expedition 33
A questo punto il titolo d'esordio di Sandfall Interactive non dovrebbe avere bisogno di presentazioni, soprattutto dopo che ha spazzolato nove statuette su dodici nomination agli ultimi The Game Awards. Che li abbia meritati veramente tutti oppure no, un fatto è insindacabile: Clair Obscur è uno dei migliori giochi di ruolo di tutti i tempi, una fatidica armonia di gameplay, narrativa, direzione artistica e musica che colpisce al cuore, che s'imprime nella memoria e che ancora oggi emoziona, impegna e genera dibattiti.
Negli anni abbiamo visto i creatori dei più famosi GDR giapponesi scervellarsi per trovare nuovi paradigmi, snaturando le serie che abbiamo amato nel tentativo di rivolgersi a un pubblico più vasto e di conquistare nuovi giocatori. In Francia hanno scelto la direzione opposta: hanno abbracciato la tradizione, infondendo nella loro creatura anni e anni di passione per i videogiochi di ruolo nipponici. Clair Obscur: Expedition 33 è un'enciclopedia dei JRPG, un'imperdibile summa di caratteristiche ascrivibili ai titoli che più amiamo.
Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster
Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster è una riedizione consigliatissima se avete mancato l'appuntamento con l'originale del 2013. Riproposto con una serie di miglioramenti significativi, il titolo Square Enix è un vero gioiellino per gli amanti dei giochi di ruolo giapponesi a turni, con una storia intrigante, un sistema di combattimento robusto e una colonna sonora semplicemente pazzesca: praticamente un Final Fantasy vecchia scuola con tanto di Job e cristalli.
Lo sviluppatore Cattle Call ha lavorato bene a questa riedizione, ricostruendo su un singolo schermo un gioco che in origine su Nintendo 3DS ne sfruttava due e andando a ritoccare la fluidità e la risoluzione, ma anche i menu e le interfacce di gioco, specie durante i combattimenti a turni. Forse avremmo gradito qualche contenuto inedito in più, ma in generale possiamo ritenerci soddisfatti e sperare in un'operazione simile per il sequel Bravely Second.
Raidou Remastered
Raidou Remastered: The Mystery of the Soulless Army è una riproposta sensata: pur non avendo mai particolarmente brillato nel catalogo Atlus, questa miniserie meritava una seconda chance e il lavoro svolto dallo sviluppatore giapponese è solidissimo. La nuova versione non è solo migliorata graficamente, ma anche e soprattutto nel gameplay, grazie a una serie di accortezze e aggiunte che modernizzano l'esperienza senza snaturarla.
Il titolo Atlus resta un action GDR discreto e abbastanza ripetitivo, ma la narrativa assolutamente folle, le atmosfere insolite e i caratteristici demoni da collezionare e fondere potrebbero conquistare i fan di Shin Megami Tensei in cerca di qualcosa di diverso dai soliti combattimenti a turni: le battaglie si svolgono in un'arena distinta e separata, dove possiamo controllare liberamente il protagonista come in un vero e proprio action in tempo reale.
Trails in the Sky: 1st Chapter
Il remake di Trails in the Sky è, a mani basse, uno dei migliori JRPG del 2025, ma questo i fan di The Legend of Heroes un po' se l'aspettavano, anche se forse non immaginavano tanta qualità: rispolverando l'originale, che risale al 2004, Nihon Falcom l'ha aggiornato ai titoli più moderni della serie. Il risultato è un completo remake dal look cartoonesco che si gioca che è una meraviglia, grazie a un sistema di combattimento ibrido innestato in un JRPG ancorato alla tradizione ma anche tremendamente attuale.
The Legend of Heroes non è una serie molto popolare da noi, anche se ultimamente si è messa finalmente in pari con le localizzazioni: conta tantissimi titoli che formano un mosaico complesso, ma per scrittura e caratterizzazione dei personaggi forse non ha rivali. Per questo, Trails in the Sky: 1st Chapter è un ottimo punto di partenza, specialmente ora che è stato confermato il seguito - che chiude questo primo arco narrativo - per il 2026: c'è una demo, provatela e scoprite se fa per voi!
Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles
Final Fantasy Tactics era e rimane un capolavoro che non ha bisogno di presentazioni, un GDR strategico accessibile e impegnativo, graziato da una combinazione davvero unica di talenti. Il gioco è stato ritoccato solo moderatamente nei contenuti e nel comparto tecnico, al fine di preservare la natura nostalgica di un titolo che ha quasi trent'anni, anche se li porta dannatamente bene.
Square Enix, infatti, ha profuso praticamente ogni sforzo sul comparto narrativo di questa remaster, riscrivendo buona parte dei dialoghi e doppiandoli in due lingue per buona misura. La lavorazione dietro le quinte c'è, anche se per alcuni potrà apparire superflua, ed è stata portata avanti con un'incrollabile convinzione nel potere del videogioco come moderno cantastorie. Se capite l'inglese, e vi siete persi le edizioni precedenti, questo GDR strategico è praticamente un acquisto obbligato.
Digimon Story: Time Stranger
Digimon Story Time Stranger è il capitolo della serie che ha osato di più sia dal punto di vista contenutistico che a livello di profondità delle meccaniche di gioco. Offre una storia intrigante, un'ottima longevità, più di quattrocento Digimon da collezionare, e tutto mentre esploriamo, in momenti alternati, il mondo reale e quello digitale. Un titolo perfetto? No, ma riesce a imporsi in uno scenario sempre più affollato.
Il comparto tecnico tradisce una natura di vecchia generazione, ma le rifiniture e l'ottimo colpo d'occhio generale compensano con uno stile cartoonesco e coloratissimo. Al di là di tutte le innovazioni cercate e inserite, l'esplorazione dei dungeon resta tutto sommato vecchia maniera, così come i combattimenti a turni che chiedono al giocatore attenzione e creatività. La strada è quella giusta e i fan dei Digimon non potranno che restare soddisfatti: è probabilmente il miglior JRPG con i mostri collezionabili in circolazione.
Leggende Pokémon: Z-A
Se avete amato i Pokémon, e le ultime uscite Game Freak vi hanno scottato per vari motivi, Leggende Pokémon: Z-A non vi farà cambiare idea. Tuttavia, nonostante diverse sbavature a livello di trama e di bilanciamento e un comparto tecnico antiquato, il nuovo capitolo di Leggende Pokémon è immediato e accattivante, adatto soprattutto ai più piccoli... ma avrebbe potuto essere molto, molto di più, e questo alla fine riempie di amarezza i fan vecchi e nuovi.
Lo sviluppatore nipponico sta sperimentando, aggiungendo e togliendo in cerca della quadra perfetta, ma continua a farlo con la noncuranza di chi sa di vendere milioni di copie col minimo sforzo. Ed è un peccato perché Z-A è probabilmente il Pokémon più interessante da diversi anni a questa parte, specialmente se vi piace completare il PokéDex e dare la caccia a cromatici e varianti, grazie a numerosi trucchetti che permettono di catturarne in quantità industriale.
Dragon Quest I & II HD-2D Remake
I nuovi Remake HD-2D di Dragon Quest possono contare su un comparto tecnico brillante, caratterizzato da colori vivaci e scenari disegnati splendidamente: come già successo un anno fa con Dragon Quest III, questa soluzione resta la migliore possibile per questo tipo di operazioni di ripristino, che speriamo non si concludano qui ma proseguano con i Dragon Quest successivi e non solo.
Intanto, Dragon Quest II vale praticamente tutto il pacchetto: è il gioco della trilogia di Erdrick che Square Enix ha rinnovato meglio, grazie a una base di partenza comunque solida, rappresentando un'esperienza più completa e appagante, anche al netto di un primo episodio rimasto acerbo, ma coraggioso. Farà cambiare idea a chi detesta le operazioni nostalgiche e l'anacronismo di Dragon Quest? Probabilmente no, ma piacerà sicuramente a chi ama tuffarsi nella storia di questo genere, tra colori sgargianti e musiche indimenticabili.
Inazuma Eleven: Victory Road
Inazuma Eleven: Victory Road è uno dei capitoli migliori della serie Level-5, grazie a una longevità estrema e alle sue dinamiche peculiari che, come al solito, trasformano le partite di calcio in frenetici combattimenti in stile gioco di ruolo. Graficamente il titolo Level-5, ricco com'è di cinematiche, vince più grazie al suo stile da vero e proprio anime che per un comparto tecnico al passo coi tempi.
Nonostante la lunga attesa, i fan non dovrebbero avere un solo motivo al mondo per non fiondarsi a giocare, mentre i neofiti, i curiosi e persino chi cerca semplicemente un buon action RPG potrebbe dargli una chance: il nuovo Inazuma Eleven diverte sin dal primo calcio al pallone, per merito di un gameplay estremamente profondo, per non parlare della sua storia strampalata. In fondo, con un'invasione aliena alle porte, quale modo migliore per combatterla se non riunendo la miglior squadra di calcio di sempre viaggiando a ritroso nel tempo?
Octopath Traveler 0
L'ultima fatica di Acquire e Square Enix è un immenso tributo al fantasy medievale che, miracolosamente, riesce a trasformare quello che era un videogioco gacha per mobile in un JRPG autonomo vero e proprio. Grazie a una mole di contenuti straordinaria, oltre settanta ore di storia e più di trenta personaggi giocabili, il nuovo titolo della serie rappresenta un punto d'inizio ideale per i nuovi giocatori, sebbene continui ad avere i problemi che avevano penalizzato il capitolo originale.
Si tratta di un'avventura mastodontica che eccelle sotto molti punti di vista, eppure non c'è sfaccettatura dell'esperienza che non proietti un piccolo cono d'ombra, soprattutto per ciò che concerne alcune dinamiche di gioco più anacronistiche. Octopath Traveler 0, insomma, è più vicino al primo e imperfetto titolo della serie che al suo eccezionale sequel: provate la demo e fate le dovute considerazioni.