The Solus Project è il frutto del lavoro di un piccolo team svedese che già conosciamo per l'originale, anche se non riuscitissimo, The Ball e per il più riuscito ma poco longevo Unmechanical. Considerando i trascorsi possiamo dire che il terzo pargolo di Teotl Studios, disponibile in forma ancora incompleta attraverso Steam Early Access e Xbox One Preview Program, ha la responsabilità di dimostrare il valore di un team indubbiamente talentuoso ma che non è ancora stato capace di sfruttare a fondo il proprio potenziale. Il nostro ruolo, invece, è quello di salvare la razza umana dall'estinzione esplorando un corpo celeste potenzialmente colonizzabile. Arrivati nei dintorni del pianeta, dopo un lungo viaggio di una delle cinque navi spedite a compiere la stessa missione in cinque angoli dell'universo, veniamo sorpresi dall'attacco una misteriosa forza aliena che rende l'atterraggio a dir poco turbolento. Malconci ma ancora interi, ci ritroviamo soli e infreddoliti in mezzo ai detriti dell'astronave precipitata.
The Solus Project è un ibrido tra survival e avventura che ci chiede di salvare la razza umana
Punto di non ritorno
Precipitati su un pianeta sconosciuto, soli in mezzo ai detriti della nostra nave distrutta, ci troviamo costretti ad affrontare la fame, il gelo e la costante minaccia di un clima estremo. L'unica fonte di calore nei paraggi è il propulsore ancora in funzione dell'astronave schiantata e l'interfaccia computerizzata è l'unica voce amica su cui possiamo contare. Questo è The Solus Project, un'avventura con una robusta componente survival che per sopravvivere ci costringe a creare un fuoco con qualche ramoscello secco e contemporaneamente ci permette di utilizzare tecnologie avveniristiche. Una di queste è l'indispensabile palmare, che possiamo richiamare a schermo o consultare guardando semplicemente verso il basso. Una scelta coinvolgente e funzionale che si integra alla perfezione con l'interfaccia intuitiva che ci consente di bere, mangiare, raccogliere risorse o combinare oggetti utilizzando il solo tasto sinistro.
Ma torniamo al nostro palmare che gioca un ruolo fondamentale nelle dinamiche di sopravvivenza. Il dispositivo misura costantemente il fabbisogno calorico e quello idrico, il tasso di umidità, la temperatura corporea e quella dell'aria, consentendoci di valutare nel dettaglio la ripartizione delle risorse, la qualità del riposo e le condizioni migliori per esplorare i dintorni alla ricerca di tracce dei compagni, di forme di vita e di risorse con l'obiettivo di inviare una richiesta d'aiuto e svelare i misteri del pianeta. Le meccaniche survival, insomma, sono piuttosto importanti anche se sono state limitate e modellate per adattarsi alla struttura di un'avventura grafica lineare che ci porta a esplorare un pianeta pieno di misteri e segreti attraverso una serie di livelli sequenziali. Si parte da una spiaggia battuta da onde altissime, un vero classico delle storie di naufraghi ed esploratori, per finire in una misteriosa struttura sotterranea grazie al recupero di un provvidenziale dispositivo di teletrasporto. In tutto questo uno dei punti di forza di The Solus Project è la cosmesi, anche se la conta dei poligoni non è particolarmente elevata. Sono il design, l'architettura e gli effetti dell'Unreal Engine 4 a regalarci un mondo alieno coinvolgente e credibile benché legato a valori produttivi evidentemente modesti. A compensare le debolezze ci pensa un mondo ricco di dettagli e di accadimenti che ci circonda di segnali radio, capsule dal cielo, meteoriti, eventi dinamici che sottolineano il passare del tempo e tracce di background legate a oggetti sparpagliati tra i rottami. Tutti elementi giocano un ruolo importante nel sostenere un'atmosfera intensa che include accenni alla relatività, segreti, poteri di natura sconosciuta, antiche strutture che ci portano nei meandri del pianeta, tracce dei compagni perduti, pietre che infondono potere, trappole letali e strane creature che reagiscono alla nostra presenza. A condire il tutto, infine, ci sono anche i puzzle, per ora non particolarmente complessi da risolvere ma legati ad ambienti e meccanismi suggestivi che contribuiscono a incrementare lo spessore complessivo dell'esperienza.
Il pianeta proibito
La trama lineare, dicevamo, è l'ossatura di The Solus Project ed è proprio questa la forza di un titolo che non si basa esclusivamente sulle dinamiche survival, ma le sfrutta per dare una marcia in più alla propria anima avventurosa. Queste, però, possono avere un peso diverso sul gameplay grazie alla difficoltà estremamente scalabile che può essere modificata anche nel bel mezzo della partita. Dopo l'ultima patch, che include nuovi livelli arrivando a circa metà dell'esperienza completa, chi preferisce concentrarsi sulla componente narrativa può persino rimuovere del tutto le dinamiche di sopravvivenza, anche se prima di farlo è bene pensarci due volte. Il rischio di rimanere a secco di risorse rende più emozionanti le fasi di esplorazione che inevitabilmente ci allontanano dalle fonti permanenti di calore e acqua.
In ogni caso il moltiplicatore della difficoltà può passare dallo 0% fino al 400%, consentendoci di tarare l'esperienza al millimetro oppure di puntare alla sfida massima. Prevedibilmente la difficoltà standard è quella più bilanciata e ci restituisce almeno sei ore di gameplay al netto della ricerca dei segreti e dell'eventuali dipartita del personaggio. Niente male considerando i 14,99 euro del prezzo, anche se la mancanza del finale si fa sentire e potrebbe avere senso aspettare il titolo completo prima di dare il via all'esplorazione, per non rischiare di compromettere il fattore coinvolgimento con attese troppo lunghe. Fatta questa considerazione, comunque, l'acquisto di The Solus Project è caldamente consigliato, tanto più che il prezzo attuale è del 25% inferiore rispetto a quello definitivo che corrisponderà a un titolo da undici capitoli e, stando alle promesse, almeno 12 ore di contenuti. Va inoltre detto che pur essendo incompleta, la versione attuale è rifinita sia nelle meccaniche che nei contenuti tanto da includere il pieno supporto per la realtà virtuale. L'unico neo tecnico, in definitiva, lo troviamo in alcune texture di qualità scarsa che in certi frangenti compromettono l'ottima resa garantita dall'Unreal Engine 4 e dal lavoro dei map designer. Ma è forse grazie a questi risparmi che il titolo fila senza grandi problemi anche su configurazioni non propriamente di lusso pur offrendo un colpo d'occhio più che buono. E lo è ancora di più dalla pubblicazione della seconda tranche di livelli che include bilanciamenti, rifiniture tecniche e nuovi elementi dinamici come la suggestiva aurora boreale e le alghe fluorescenti. Con l'update, inoltre, sono arrivati i sottotitoli per quattro nuove lingue anche se, purtroppo, non c'è ancora traccia dell'italiano. Speranzosi di vederlo nel prossimo futuro, possiamo solo ribadire che la versione finale di The Solus Project promette di offrirci tutto quello che ci si aspetta da un'avventura fantascientifica degna di questo nome, e anche qualcosa in più.
Conclusioni
PRO
- Ricco e pieno di chicche
- Difficoltà estremamente scalabile
- Coinvolgente e suggestivo
CONTRO
- Qualità delle texture altalenante
- Niente sottotitoli in italiano