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I segreti che uccidono lo sviluppo

Informazioni mancanti e development kit mai pervenuti: quanto è difficile sviluppare se i produttori di console tengono tutto segreto?

SPECIALE di Giordana Moroni   —   12/03/2016

Forse ve lo siete persi ma poche settimane fa il CEO di Moon Studios (casa di sviluppo di Ori and the Blind Forest), Thomas Mahler, è intervenuto in una discussione sul forum NeoGAF criticando ferocemente Nintendo e rendendo partecipe la community dei problemi di comunicazione sorti tra la grande N e il suo piccolo team di sviluppo riguardo le specifiche tecniche di NX. Pare che Mahler, dopo aver chiesto al colosso giapponese un development kit e informazioni utili per lo sviluppo di giochi per NX, abbia ricevuto di tutta risposta un bel due di picche, poiché le informazioni richieste erano troppo delicate per essere diffuse: "[Nintendo NX] non avrà alcun supporto software alla sua uscita" perché "nessuno può creare un gioco in meno di un anno", ha affermato il CEO di Moon.

Troppa segretezza sulle specifiche tecniche delle console può ostacolare lo sviluppo indipendente?

Una situazione complessa

Parole forti quelle di Mahler, condivise però in toni assai più miti da Martin Sahlin, lo sviluppatore dietro Cooldwood Studio e il recente Unravel. In un'intervista di GamingBolt, Sahlin ammette che gli piacerebbe molto poter pubblicare il suo titolo anche su piattaforme Nintendo e che "più strumenti abbiamo per raggiungere il pubblico meglio è", ma riguardo NX niente da fare:

I segreti che uccidono lo sviluppo

quando gli viene chiesto se conosce qualche indiscrezione sull'ultima console Nintendo Sahlin risponde "mi piacerebbe davvero, ma sono così misteriosi a riguardo!" La frustrazioni di Mahler e il rammarico di Sahlin sono comprensibili perché entrambi gli sviluppatori hanno realizzato due giochi diventati in pochissimo tempo successi commerciali e di critica e non è assurdo immaginare che il passo successivo possa essere proprio portare i loro prodotti su piattaforme Nintendo. Guardando la questione dal punto di vista di chi sviluppa, Nintendo così facendo sta ostacolando non poco lo sviluppo indipendente e segnando in parte esiti nefasti per NX, perché per tenere testa a Xbox One e PlayStation 4 non basterà certo tirare fuori i soliti cavalli di battaglia, ci sarà bisogno di tutto il supporto possibile da terze parti. E quest'opzione è già stata valutata con la riapertura del dialogo tra EA e Nintendo, interrotto da qualche tempo dopo le deludenti vendite dei giochi EA su Wii U; quattro mesi fa infatti Andrew Wilson ha dichiarato che "verrà valutata ogni possibilità" considerando NX una console come tutte le altre e prossimamente è previsto un meeting d'incontro per le due aziende. Questo vuol dire che il supporto delle terze parti si può ottenere. Allora quale sarà mai il problema?

Le ragioni dell’uno e dell’altro

Il problema di fondo è la fiducia: quando questa viene a mancare, le incomprensioni e l'astio sono inevitabili. Tornando al caso di Moon Studios, come abbiamo detto, parliamo di un team indipendente che ha saputo raggiungere certe vette grazie a un grande talento; però è anche vero che il team ha sviluppato un solo gioco in esclusiva su Xbox One, a tutti gli effetti concorrente Nintendo. Un solo titolo nel curriculum con un solo rapporto di partnership alle spalle, pure con un concorrente. Cosa si aspettava esattamente Mahler da Nintendo? Un'amabile chiacchierata sulle specifiche tecniche di NX accompagnata magari da tè e biscottini? Volendo completare in modo elegante tutta la faccenda, la reazione di Mahler è stata la peggiore possibile perché, invece di mettersi dalla parte di Nintendo e sforzarsi di capire le loro ragioni, ha deciso di sbraitare tutto ai quattro venti su NeoGAF, giocandosi probabilmente quel minimo di simpatia e stima che Nintendo poteva nutrire nei confronti di Ori e del suo team di sviluppo.

I segreti che uccidono lo sviluppo

Che il dialogo con sviluppatori e produttori del Sol Levante sia da sempre complesso è fuor di dubbio, ma qui non stiamo parlando di un'incomprensione scaturita da divergenze comunicative culturali, ma di semplice rapporti di fiducia. Non c'è motivo per cui Wilson dovrebbe dichiarare il falso sul supporto di NX da parte di EA e questo suggerisce che nel loro caso un qualche tipo di accordo deve esserci, che quindi EA ispira molta più fiducia di Moon Studios. Badate bene, questo non significa che più una software house è piccola, minore è la fiducia che bisogna nutrire nei suoi confronti, semplicemente hanno meno da perdere. Ragionando come Nintendo probabilmente ha fatto, EA avrebbe molto da perdere se le informazioni ottenute su NX venissero divulgate, ma Moon Studios? Nel peggiore dei casi andando per vie legali, non potrebbero risarcire nemmeno per un decimo i danni causati a Nintendo, quindi dichiarerebbero la banca rotta e buona notte al secchio. Anche se può sembrare ingiusto sotto un certo punto di vista, per uno sviluppatore indipendente è più difficile la strada da percorre per ottenere la fiducia di un produttore di console, una buona mossa in questo caso poteva essere proporre un porting Wii U di Ori and the Blind Forest come punto di partenza e coltivare un rapporto proficuo per il futuro. È logico che Moon Studios non voglia investire sul porting per una piattaforma arrivata alla frutta, ma non possono nemmeno auspicare che dall'oggi al domani senza aver mai collaborato, Nintendo spalanchi le braccia ai primi sconosciuti che suonano al campanello.

La posta in gioco

E poi sul piatto della bilancia andrebbe messa un'ultima, essenziale quanto scontata questione: quello che ha da perdere Nintendo perché ad oggi nessuno ha la più pallida idea di come sia fatto NX. Nonostante i vari segreti sulle console vengano gelosamente custoditi prima del loro annuncio, ormai è finita l'era cui tutti si aspettano il balzo tecnologico: per quanto possa sembrare deludente dirlo, ci siamo impantanati in un periodo in cui è abbastanza facile intuire come saranno costruite le console, un po' perché le tecnologie a disposizione sono sempre quelle e un po' perché sia Xbox che PlayStation nel corso degli anni hanno creato la loro cerchia di fornitori fidati, quindi anche in questo caso si può capire abbastanza velocemente cosa ci sarà dentro le future console.

I segreti che uccidono lo sviluppo
I segreti che uccidono lo sviluppo

Ragion per cui stiamo assistendo alla corsa alla realtà virtuale, ai visori e tutti gli altri device che ruotano intorno al mondo del gaming, perché questa attualmente è una terra inesplorata e ricca di opportunità. Per Nintendo, invece, la questione è molto (molto) diversa. Ovviamente NX non rappresenta il primo debutto in società di Nintendo, la casa giapponese è ampiamente navigata e sappiamo bene quanto le piaccia arrivare a gamba tesa nel bel mezzo del nulla e annunciare qualcosa di potente... non in termini di hardware ovviamente visto che, anche se non sappiamo esattamente cosa sia NX, sappiamo già con buon margine che non sarà potente come le console della concorrenza. A Nintendo, diciamocelo, non è mai importato di rimanere in svantaggio dal punto di vista prestazionale con le sue console, anche perché storicamente il pubblico Nintendo ha sempre avuto quel barlume interiore che l'ha portato a credere nell'azienda al di là delle prestazioni tecniche che i suoi prodotti posso offrire. No, Nintendo non mai stata interessate a dimostrare "chi ce l'ha più potente", ma ha sempre voluto sbalordire con sistemi di gioco concettualmente innovativi, come il sistema di controllo di Wii o il doppio schermo di Nintendo DS. Tornando al discorso di partenza, capiamo bene cosa c'è in gioco. Che questo grado di segretezza così stretto sia controproducente per la lineup di partenza di NX questo però è vero, bisogna concedere un punto a Mahler: che tu sia Moon Studios o Electronic Arts un buon titolo non si tira fuori dal cilindro in pochi mesi e se questo clima di riservatezza totale si protraesse fino all'annuncio della console sarebbe un po' un autogol per Nintendo. Il discorso di Mahler poi generalizzava estendendo il ragionamento a tutti i produttori di console e il discorso è valido in egual misura per tutti. Per quanto poi si possa simpatizzare per la frustrazione e per la posizione di svantaggio delle software house indipendenti non possiamo nemmeno biasimare Nintendo per la sua scelta. Lo spionaggio industriale esiste in tutti i settori, videogiochi inclusi, fatto che dovrebbe in qualche modo consolare Mahler e Sahlin, mentre Nintendo deve accogliere seriamente la critica perché nel momento in cui la console verrà presentata e le specifiche di NX diverranno pubbliche un secondo rifiuto di collaborazione sarà molto più difficile da giustificare.