Il 2015 è stato un anno importante nella storia di Acer. Nel tentativo di riprendersi da una delicata situazione finanziaria e guidata dal motto "diversificazione", lo scorso autunno l'azienda taiwanese ha cercato di espandersi in settori nuovi, muovendo i primi veri passi nel mercato gaming con la linea di prodotti Predator, tra desktop, portatili, schermi curvi e tablet indirizzati a un pubblico di videogiocatori esigenti. La conferenza next@acer, tenutasi ancora una volta nella cornice della Torre 4 del World Trade Center di New York, ha rappresentato l'occasione per annunciare il prossimo capitolo in questo ambizioso percorso. Le novità di Acer si ramificano ancora una volta in più settori possibili, con nuovi portatili 2-in-1, smartphone, notebook ultra sottili e convertibili, senza contare tablet pensati per un pubblico di anziani e computer indirizzati ai ciclisti. Ovviamente la nostra attenzione era però rivolta soprattutto alla linea Predator, che alla presentazione newyorkese ha visto delle intriganti new entry.
Siamo volati a New York per scoprire il futuro di Acer nel mercato gaming
Predator G1: mi si è ristretto il desktop
Partiamo dal Predator G1, il mostruoso desktop di casa Acer che eredita e affina, letteralmente, quanto già visto con il potente G6 lo scorso anno. Il design minaccioso alla base è pressoché lo stesso: di lato, i fianchi perforati ricordano quasi un amplificatore da chitarra, mentre frontalmente sembra un incrocio tra uno pneumatico da corsa e una temibile corazza aliena.
Il nuovo Predator G1 riesce a sfoggiare stile pur restando estremamente tamarro e aggressivo, con un look che potrebbe non piacere a tutti, ma che ha permesso alla compagnia taiwanese di entrare nel settore gaming con una maschera più accattivante e riconoscibile di quella di altri competitor. Rispetto al G6, il nuovo desktop della linea Predator si presenta tuttavia decisamente più snello e compatto, in grado di occupare meno spazio (sia in larghezza che in altezza) sotto la propria scrivania. Similmente a come MSI ha fatto per promuovere la sua linea di Nightblade, è proprio sulla compattezza del corpo e sulla sua capienza di soli 16 litri che Acer ha focalizzato la comunicazione del Predator G1. Al next@acer, la macchina ci viene presentata come l'ideale per chi partecipa ai LAN party o si sposta frequentemente passando diverso tempo lontano da casa, rappresentando il compromesso perfetto tra dimensioni e potenza. Sparisce inoltre il tasto TURBO che permette sul G6 l'overclocking rapido, mentre un'altra differenza minore riguarda le porte plug-and-play presenti sulla facciata frontale del case: posizionati nella metà inferiore (e non più al centro), ci sono gli immancabili jack per cuffia e microfono e il lettore di SD card, laddove le due porte USB 3.0 lasciano il posto a una porta USB 3.0 e una USB 3.1 Type-C di seconda generazione. Il G1 arriverà sul mercato a luglio e ancora una volta sarà proposto in diversi modelli, col prezzo di partenza fissato a 1199€ ma che aumenterà in base alla componentistica. La macchina supporterà infatti le schede grafiche NVIDIA più avanzate (fino alla Titan X), i processori Intel Core di 6a generazione e fino a 64 GB di memoria DDR4. Al momento non ci è dato sapere quanto costerà un G1 top di gamma, ma considerando cosa c'è sotto al cofano, è facile immaginare che si tratterà di un modello indirizzato a chi non bada al portafogli.
Predator 17X: un portatile da battaglia
Dopo aver recensito il Predator 17 appena un mese fa, siamo ancora convinti che il gioiello del brand gaming di Acer resti la sua linea di notebook. La new entry quest'anno è il Predator 17X, modello basato sui precedenti portatili da gioco della compagnia taiwanese ma dalle prestazioni ancora più elevate, grazie al supporto a processori Intel Core di sesta generazione, scheda grafica GeForce GTX 980 e adesso la possibilità di overclocking (spingendo fino a 4.0 Ghz per la CPU, 1.310 Mhz per la GPU e 3.7 GHz per la VRAM).
Secondo Jason Paul, general manager del reparto Realtà Virtuale di NVidia, i Predator 17X che montano almeno una GTX 970 sarebbero macchine "VR Ready", pronte cioè a supportare senza alcuna difficoltà i giochi sviluppati per i principali visori, da Oculus Rift a Vive, passando per StarVR e OSVR. Nell'area demo del next@acer abbiamo potuto provare la macchina con tutta una serie di software e giochi, da EVE Valkyrie a Rise of the Tomb Raider, passando per un simulatore di scalata ambientato sull'Everest o per Mars2030, una demo tecnica che permetteva di esplorare una riproduzione del pianeta rosso. Neanche i più esosi tra i giochi presenti sembravano aver messo in difficoltà l'hardware, ma sarebbe stato strano il contrario considerando le caratteristiche del 17X. Con specifiche tecniche tanto elevate, il sistema di raffreddamento rappresenta un elemento fondamentale in una macchina compatta come un notebook, ed è proprio nella tecnica di dissipazione che il Predator 17X si distingue dai modelli precedenti, lanciando un guanto di sfida ai portatili con raffreddamento a liquido. Si tratta di un sistema a tre ventole, di cui una, posta in prossimità della GPU, presenta lame metalliche estremamente sottili, operando in combinazione con il sistema di aspirazione anteriore che favorisce il flusso d'aria fredda all'interno del portatile. Grazie al sistema che Acer chiama DustDefender, ogni tre ore due ventole roteano poi in senso inverso e contribuiscono a rimuovere l'accumulo di polvere (ovviamente a patto che la macchina non sia sotto pesante stress, e in quel caso le due ventole continueranno regolarmente a dissipare il calore). Poche le novità per quanto riguarda il form factor, leggermente meno tozzo rispetto al Predator 17, ma con gli angoli spigolosi che accentuano le dimensioni e il look aggressivo della macchina. Per chi fosse interessante, inoltre, lo schermo da 17.3 pollici supporterà non solo i tradizionali 1080p, ma tra gli upgrade sarà presente anche un display con supporto al 4K (3840x2160). Il 17X resta tuttavia un notebook dal peso e dalle dimensioni importanti, stellare nelle performance così come nel prezzo (si partirà da 2999€, rendendola una macchina tutt'altro che alla portata di tutti). Rimandiamo una vera recensione alla prossima estate, quando potremo provare in maniera più intensiva l'hardware, ma i suoi quasi cinque chilogrammi e la batteria in grado di durare appena tre ore (il Predator 17 ne contava cinque di utilizzo normale) ci fanno sembrare il 17X una macchina ancora meno versatile delle precedenti.
Non solo hardware
Dallo scorso anno, Acer si è impegnata a prestare particolare attenzione non solo all'hardware dei suoi computer, ma anche ai software e ai servizi, e questo vale anche per la sua linea gaming. Sia il Predator G1 che il 17X potranno contare su Acer PredatorSense, l'immancabile software che permette di personalizzare funzioni legate specificatamente all'esperienza di gioco.
Si può ad esempio gestire la modalità di overclock o impostare diversi profili macro per la propria tastiera, programmando i tasti per adattarli ai vari giochi. Non mancano chicche estetiche, e in particolare è possibile cambiare i colori delle luci RGB, impostandole in base al gioco o a profili specifici. Sul 17X tale personalizzazione si limita alla retroilluminazione della tastiera, ma sul G1 sarà possibile cambiare il colore dei led inferiori, del marchio a forma di V presente al centro, e anche del logo nella parte alta del case, impostandone liberamente il pattern di pulsazione. C'è poi il sistema che Acer ha battezzato Killer DoubleShot Pro, pensato per chi gioca online e fa streaming su Twitch, e che permette di utilizzare contemporaneamente la connessione via Ethernet e via Wi-Fi. In questo modo è possibile dividere il traffico in base alla priorità, magari utilizzando la connessione via cavo per giocare e appoggiandosi al Wi-Fi per ascoltare musica su Spotify, guardare filmati o controllare la chat. Per il momento manca invece una funzione di picture in picture che permette, così come avviene già su alcune macchine concorrenti, di visualizzare filmati da Twitch e YouTube mentre si sta giocando e senza necessità di un secondo monitor.
Predator Z1: nuovi monitor Ultra Wide
Chiudiamo con il Predator Z1, un nuovo monitor curvo indirizzato a giocatori in cerca di un'esperienza più coinvolgente possibile. In un evento affollato come il next@acer non ci è stato purtroppo possibile testare con calma le qualità del prodotto, ma bastano i numeri per capire come Acer abbia fatto ulteriori progressi rispetto ai suoi precedenti monitor gaming. Le somiglianze con l'enorme Predator X34 sono diverse, ma lo Z1 sarà disponibile nei modelli da 27, 30 e 31,5 pollici. Particolare attenzione è stata ancora una volta dedicata alla frequenza di aggiornamento, con il G-Sync integrato che elimina il tearing e riduce il più possibile lo stuttering. Con una frequenza di aggiornamento che può salire a 200 Hz, la risoluzione a 2560x1080 e il tempo di risposta di 4ms (grey to grey), il Predator Z1 arricchisce ulteriormente la linea di monitor gaming di Acer con nuovi modelli e nuove fasce di prezzo (a partire da 599€).