Questi sono tempi instabili anche per chi pratica il lavoro più vecchio del mondo: l'assassino (e se stavate per dirne un altro ci permettiamo di dissentire, chiedete a Caino). Persino l'intramontabile Agente 47 ha dovuto adeguarsi alle mode, abbandonando lunghe liste di bersagli in favore di un capitolo diviso in puntate a cadenza variabile, con buona pace dei fan di vecchia data. L'esperimento è in parte riuscito, in virtù di un solido gameplay mantenutosi stabilmente vicino alle linee guida tracciate dagli ultimi Hitman, ma è ancora difficile capire fino a che punto la scelta di IO Interactive e Square Enix di spezzare il loro titolo in più parti abbia effettivamente pagato. A prescindere dal successo della strategia commerciale adottata, comunque, gli sviluppatori stanno lavorando alacremente alla loro creatura, per renderla sempre più completa e ricca di contenuti. La mappa italiana è stato un buon assaggio della capacità di IO Interactive di variare l'esperienza in base al contesto, ma ora che gli update iniziano ad aumentare, i fan sentono la necessità di location sempre più elaborate e in grado di spingere realmente al limite le meccaniche del gioco. Desiderosi di scoprire la qualità delle "fette" future della torta, siamo dunque volati a Londra, dove abbiamo avuto la chance di esplorare la nuova mappa ambientata in Marocco, e per l'esattezza a Marrakesh.
L'agente 47 è a suo agio anche in Marocco: ecco la nostra prova del nuovo episodio
Una fatica continua
Prima della prova diretta, il buon Sven Liebold ci ha descritto l'entità reale del progetto in una breve presentazione, precisando qual è stato l'approccio del team allo sviluppo e come questo si è mosso per mantenere costante il supporto al prodotto.
I risultati al lancio sono stati quasi miracolosi (credeteci quando vi diciamo che i codici preview poco prima della release erano un totale disastro), ma ciò non ha portato IO Interactive a sedersi sugli allori, visto che nel primo periodo hanno risolto problemi di connettività e caricamenti nei menu, ritoccato i settaggi dell'interfaccia, inserito nuove animazioni nel mix e lanciato 15 nuovi Contratti Escalation tra un episodio e l'altro. Hanno in parole povere dimostrato di tenere moltissimo al loro pargolo e di volerlo perfezionare anche in base ai desideri della fanbase. Un esempio lampante sono certi contenuti ispirati proprio dalla community come il Vampire Magician Pack, un pacchetto di sfide consigliato dalla fanbase, o ancor di più il Kotti Paradigm, un Contratto Escalation creato dopo aver visto i video del noto speedrunner omonimo. L'introduzione degli Elusive Targets non ha fatto che aumentare ulteriormente la rigiocabilità delle mappe, donando più concretezza all'intero pacchetto. Con Marrakesh lo sviluppatore scandinavo ha la chiara volontà di introdurre una missione principale ancor più complessa e soddisfacente delle prime due, così da mantenere viva l'attenzione dei giocatori su Hitman nonostante la dura concorrenza dei tanti titoli meritevoli in uscita; hanno pertanto optato per una versione virtuale della città marocchina incentrata sulla varietà di ambientazioni che il Marocco può offrire, dopodiché hanno deciso di sfruttare una delicata situazione politica per aggiungere pepe al tutto. A Marrakesh 47 non avrà quindi a che fare solo con individui molto loschi, ma anche con una situazione spinosa che lo costringerà a tenere d'occhio una possibile rivolta popolare.
Narghilé mortali
I disordini girano principalmente attorno a due personaggi: il banchiere Claus Hugo Strandberg e il generale Reza Zaydan, entrambi bersagli del nostro assassino. Strandberg ha accumulato una fortuna truffando la popolazione della città, ha in seguito evitato la prigione grazie a un'improvvisa azione militare e ha scatenato un sollevamento generale degli abitanti di Marrakesh barricandosi nell'ambasciata svedese prima di un eventuale fuga.
Lo zampino nella sua liberazione ce l'ha ovviamente messo Zaydan, che vuole sfruttare la situazione di caos governativo per prendere il potere con un'azione militare. Il particolarissimo e delicato contesto ha permesso alla software house di dividere Marrakesh in due zone: una "calma" nel bazar, dove la vita scorre relativamente tranquilla e i turisti vagano in massa per le strade, e una "pericolosa" di fronte all'ambasciata, ove i manifestanti non vedono l'ora di mettere le mani su Strandberg e i soldati di Zaydan stanno lavorando a un piano non ben definito. Tale suddivisione ha portato le opzioni di 47 ad aumentare esponenzialmente, con il pelato sicario che può come al solito puntare sulla forza bruta o sui classici avvelenamenti, ma anche su una lunga lista di opportunità che rivelano tunnel segreti utilizzabili da Strandberg per divenir uccel di bosco, passepartout per le zone bloccate dell'ambasciata, locali utilizzati da Zaydan per rilassarsi prima del colpaccio, e l'immancabile mix di armi e oggetti inediti (tra cui una paperella di gomma telecomandata). Si tratta indubbiamente di una bella serie di opzioni, che richiede più esplorazione e spirito d'osservazione del solito per essere sfruttata al meglio dal giocatore, e può dare enormi soddisfazioni. A livello di gameplay effettivo, tuttavia, non abbiamo notato particolari novità.
Rughe sulla pelata?
Se da un lato è vero che l'allargarsi delle mappe e l'aumento di varietà migliorano l'esperienza, dall'altro l'estensione di Marrakesh corre il rischio di rendere fin troppo dispersiva la missione, portando magari il giocatore a tralasciare del tutto alcune chicche gustosissime in favore della strada più facile e diretta. Le uccisioni si concentrano infatti di solito su una singola idea - come un travestimento da massaggiatore o un lavandino in caduta libera ben piazzato - che di rado porta a sfruttare le numerose potenzialità della mappa messa in campo.
La necessità di uccidere due bersagli invece di un singolo personaggio permette di apprezzare di più lo sforzo fatto dagli sviluppatori, ma avremmo forse preferito vedere strategie di attacco su più livelli appaiate alle tattiche più semplici. Dobbiamo invece ancora valutare per bene quanto a fondo si possa sfruttare la situazione di trambusto della città per i propri fini, poiché quella è effettivamente la novità più stimolante in questo DLC, e non sarebbe male poter scatenare una vera rivolta solo per coprire le proprie azioni (purtroppo non siamo riusciti ad accertarci che ciò fosse attuabile durante la nostra prova). Quel che è certo è che Marrakesh è una delle zone più popolose viste in questo Hitman a episodi, e che si tratterà pertanto di una mappa davvero difficile da affrontare per gli amanti dei contratti extra e degli "elusive target". L'ultima sicurezza deriva invece dal comparto tecnico, che ora non mostra nessuno dei gravi singhiozzi mostrati prima della release, e mostra in quest'ultima mappa i muscoli come non mai. Non saremo di fronte a paesaggi belli quanto quelli della villa di Parigi o della cittadina italiana, ma è stato fatto un gran lavoro per rendere interni ed esterni suggestivi, e sfruttare al meglio sia i giochi di luce che la massa di personaggi non giocanti.
CERTEZZE
- Mappa estesa e curatissima
- Background narrativo dei bersagli interessante e ricco di possibilità
DUBBI
- Basterà a mantenere alta l'attenzione dei fan?